Lascia che i morti seppelliscano i loro morti
(Luca 9:60)
#66
E I MORTI SEPPELLIRANNO I VIVI
1.
I due pipistrelli volano in cerchi
concentrici nei cieli di Londra finché vedono una scena purtroppo non nuova per
una qualunque grande metropoli: una coppia di ragazzi aggrediti da un branco di
balordi. Vogliono i loro soldi ma quasi certamente non si accontenteranno solo
di quelli. Se qualcuno ode le loro grida, sceglie di far finta di nulla.
Uno dei pipistrelli punta
decisamente verso il basso e il suo compagno lo segue.
Non appena è vicino al suolo, il
pipistrello diventa una donna dai capelli biondi vestita con un giubbotto di
pelle, maglione rosso e jeans, che afferra uno degli aggressori per il collo
strappandolo dalla sua preda.
-Ehi, chi vi
credete di fare?- dice uno dei teppisti -Chiunque voi siate, avreste fatto
meglio ad impicciarvi dei fatti vostri.-
Sferra alla donna una coltellata all’addome
ma lei non si muove.
-Volevi farmi
male?- chiede lei con calma.
-Tu… non sei
umana!-
-Forse è vero, o
forse lo sono più di te.-
I canini della donna, il cui volto è
solcato da una cicatrice, si allungano e lei li pianta rapidamente nel collo dell’uomo
che lancia un urlo.
Nello stesso momento anche l’altro
pipistrello muta in una donna bionda, molto più giovane dalla pelle quasi
pallida e occhi rossi, inguainata in una calzamaglia color porpora. Le sparano
e lei barcolla. È quasi stupita quando si accorge che i proiettili non le hanno
fatto nulla. Una rabbia sorda monta dentro di lei e la spinge a gettarsi
sull’assalitore più vicino. I suoi canini si allungano sino a diventare vere e
proprie zanne che squarciano letteralmente il collo dell’uomo affondandovi
mentre lei beve avidamente il sangue che zampilla dalle ferite e poi salta su
un altro sottoponendolo allo stesso destino.
Tutto si svolge in un modo
rapidissimo e dopo che tutti i teppisti sono a terra in pessime condizioni, la
donna più anziana si volge verso i ragazzi aggrediti e chiede loro:
-State bene?-
-S… sì.- risponde
il ragazzo -Credo.-
-Non… non hanno
avuto il tempo di fare niente.- aggiunge la ragazza -Voi… li avete… li avete?-
-Uccisi? Non tutti
ma quelli vivi staranno male per un bel po’. Non che senta rimorsi per questo.
Se lo meritavano.-
-Siete… siete
superumane?- chiede il ragazzo.
La donna sorride mentre usa il dorso
della mano destra per pulire i canini e poi leccarlo rapidamente con la lingua.
-In un certo senso
sì.- risponde.
-I denti… voi siete
delle vampire!- esclama la ragazza.
-Ahimè sì.
Purtroppo per voi avete visto troppo. Io e la mia compagnia non possiamo
permettere che diate in giro la nostra descrizione.-
-Noi non diremo
nulla, lo giuro.- piagnucola la ragazza.
-Mi dispiace ma non
posso permettermi di fidarmi. Non temete, però: sarà breve e non farà troppo
male.-
I due ragazzi scoprono di non
potersi muovere né gridare mentre i canini della vampira affondano prima nel
collo di lui e poi in quello di lei.
-Li hai uccisi?-
esclama la vampira più giovane -Perché? Che senso ha avuto salvarli?-
-Non sono morti. Ho
bevuto il loro sangue solo quel tanto che bastava per renderli miei succubi.
Quando si sveglieranno scopriranno di non ricordare nulla di questa notte e di
chi li ha salvati ma io sarò padrona della loro mente. D’ora innanzi non avranno
altra scelta che obbedirmi e se dovessi continuare a nutrirmi del loro sangue,
quando moriranno rinasceranno dopo tre giorni come vampiri. È così che funziona
mia piccola Nina.-
La ragazza di nome Nina Price indica
gli uomini a terra con la gola squarciata.
-Non volevo
ucciderli, ma l’ho fatto, non sono riuscita a fermarmi.- afferma.
-Hai seguito la tua
natura, il tuo istinto, e comunque non meritano la tua pietà.- replica la vampira
di nome Rachel van Helsing.
-Diventeranno
vampiri anche loro?-
-E chi può saperlo.
Tu sei una vampira molto speciale, Nina, diversa da tutti noi.-
-E per questo è una
risorsa inestimabile per la nostra specie.-
A parlare è stato un uomo che
indossa una tuta nera e un cappuccio che ricorda il muso di un pipistrello. È
apparso improvvisamente dalla nebbia.
-Il Barone Sangue!-
esclama Nina.
Rachel lo osserva: i suoi occhi, la
piega delle labbra e la voce… la sua voce. Un’esclamazione le sfugge dalle labbra:
-Tu!-
Con voce ferma Fratello Voodoo
ripete:
-Se ora ti
uccidessi, Dottoressa Covington, i tuoi rianimati rimarrebbero senza guida.-
-Non oseresti.-
ribatte June Covington.
-Pensi che avrei
scrupoli in una situazione simile? Lei che ne pensa Capo Tate?-
-Lo faresti per
salvare le nostre vite: omicidio giustificabile per legittima difesa. Io
testimonierei in tuo favore.- risponde il Vice Sovrintendente della Polizia di
New Orleans Samuel Tate.
-E io pure.-
aggiunge sua figlia Loralee.
-Voi… non lo farete.
Questo ospedale è ormai invaso dai miei rianimati e voi non potrete mai
fermarli tutti.-
Un rumore sordo si ode a poca
distanza.
-Io non ne sarei
così convinto, dottoressa.- ribatte Jericho Drumm.
Una volta quest’edificio ospitava un
manicomio Nella vicina cittadina di Whitby si raccontano ancora storie sui suoi
“ospiti”, come quella dell’uomo che mangiava gli insetti e poi passò a divorare
animali sempre più grandi, vivi, strappando loro la carne a morsi.
È
una storia vera o una leggenda? Nessuno ne è più sicuro ormai, come non c’è
certezza che quello che si ode in certe notti sia solo il fischio del vento e
non le urla dei fantasmi degli antichi reclusi del vecchio manicomio.
Gli
orrori umani che ha visto questo posto impallidiscono, però, davanti a quello
che sta accadendo oggi nei sotterranei.
In
un ampio salone c’è un altare di pietra dietro al quale c’è la statua di un
serpente dalle molte teste che si protendono sull’altare a cui è incatenata una
ragazza nuda e imbavagliata i cui occhi sono sbarrati dal terrore.
Sopra
la statua è montato uno specchio circolare istoriato da teschi dalle cui orbite
vuote escono serpenti. Lo specchio non riflette la sala ma sulla sua superficie
si agita una nebbia che sembra assumere forme evanescenti.
Nel
salone, illuminato solo dalla luce di alcune torce, avanza una giovane donna
dai lunghi capelli rossi completamente nuda se si eccettua una cintura
istoriata con quelli che sembrano piccoli teschi di avorio e una collana da cui
pende un teschio di diamante che va a cadere proprio nell’incavo tra i seni.
-Sono pronta ad
eseguire il rito, mio signore.- dice con voce ferma.
Una voce sepolcrale echeggia dallo
specchio dove si è appena formata una figura assisa su una specie di trono,
quella di uno scheletro che indossa una lunga tunica azzurra e oro e un
mantello scarlatto, bordato di bianco:
-Come sempre mi hai ben servito, mia fedele sacerdotessa.-
-Io sono tua, anima
e corpo, potente Thulsa Doom.- ribatte la donna -E lo sono ancor di più da
quando mi hai restituito mio fratello strappandolo al regno della morte e alla
maledizione del vampiro.-
La ragazza indica un uomo dai
capelli biondi vestito di una tunica verde che sta in piedi, silenzioso, alle
sue spalle.
-Un’impresa non troppo difficile per chi è egli stesso risalito dagli
abissi di Arallu[1]
fino a rivedere le stelle. Il Padre Set
mi ha garantito potere sulla vita e sulla morte.-
-Sia gloria a Set e
al suo araldo Thulsa Doom!- esclamano la ragazza e l’uomo al suo fianco.
-Così sia, serva fedele. Ed ora esegui il primo sacrificio che aumenterà
il mio potere e ci avvicinerà all’avvento di Set.-
Il
biondo porge alla ragazza un lungo coltello dalla lama ricurva che la ragazza
impugna con entrambe le mani sollevandolo sopra la sua testa per poi esclamare:
-Per l’eterna
gloria di Set e Thulsa Doom!-
Con un gesto deciso cala il coltello
fin nel cuore della vittima sacrificale che emette solo un mugolio indistinto
mentre la sacerdotessa scava nel suo petto e ne estrae il cuore ancora
pulsante.
2.
Il
cimitero di St. Louis a New Orleans è molto famoso ed è meta perfino di gite
turistiche. In uno dei suoi mausolei si dice sia sepolta Marie Laveau, la
leggendaria Regina Voodoo di New Orleans, ma altri dicono che sia ancora viva,
mantenuta eternamente giovane dalla sua magia e che sia ancora possibile
incontrarla nel vecchio Quartiere Francese.
Questo
non ci interessa oggi, quel che deve attirare la nostra attenzione in questo
momento è il picchiare sempre più forte contro il cancello del piccolo mausoleo
che contiene la sua tomba, un rumore che viene dall’interno e si ripete uguale
nelle tombe vicine.
I
morti non vogliono riposare stanotte, sono decisi ad uscire.
Rachel
van Helsing avanza verso la figura in costume e dice:
-La tua mascherata
non m’inganna. So chi sei, Vlad. Da Conte a Barone, non è da te declassarti.-
Il vampiro che si fa chiamare Barone
Sangue si concede un sorriso e replica:
-Non ho mai preteso
di ingannarti, mia cara Rachel, ma in nome della nostra passata alleanza, ti
prego di mantenere il segreto sulla mia vera identità anche con la tua giovane
amica. Questa sciarada ha i suoi motivi e nessuno, assolutamente nessuno, deve
sapere che sono tornato in azione.-
-Non ho difficoltà
a promettertelo se tu mi garantisci che non hai alcuna intenzione di fare del
male a Nina.-
-Hai la mia parola
che finché lei non tenterà un atto ostile contro di me, io non ne farò contro
di lei. Per il resto, sono molto interessato a quello che le è successo: è il
primo ibrido tra un vampiro ed un licantropo che io abbia mai visto. Sarà
curioso vedere cosa accadrà alla prossima notte di luna piena.-
-Ehi, volete
smetterla di parlare di me come se non ci fossi?- interviene Nina Price.
-Hai ragione, Nina,
devi scusarmi.- risponde Rachel.
-Le scuse sono un
segno di debolezza.- ribatte il Barone Sangue -Tuttavia la ragazza non ha
torto: si è guadagnata il diritto di decidere lei stessa del proprio destino.
Ti avverto, però, bambina, si addensano nere nubi e verrà presto il tempo in
cui tutte noi creature soprannaturali dovremo scegliere da che parte stare. Non
sarà più possibile essere neutrali.-
-Questo lo vedremo,
Vlad, per ora le dispute per il trono dei vampiri e coi licantropi non mi
riguardano.-
-Questo lo dici
ora, ma…-
Improvvisamente il Barone Sangue si
interrompe ed alza la testa come se sentisse voci udibili solo a lui o forse
una specie di segnale d’allarme.
-Devo andare
adesso.- dice -Ma continueremo questa conversazione, stanne certa, Rachel.-
Si muta in nebbia e scompare.
-Tu lo conosci?-
chiede Nina -Chi è?-
-Un incubo dal passato.-
risponde Rachel cupa. -Su una cosa ha ragione, però: presto o tardi dovrò fare
i conti con lui. Ma non stanotte. Vieni, Nina, la tua educazione non è ancora
finita.-
Rachel van Helsing si tramuta in
pipistrello e prende il volo. Nina esista solo un istante guardando i corpi a
terra, poi la imita.
La licantropa dal pelo argenteo che
si fa chiamare Nightshade lacera con le proprie zanne il petto dell’Ispettrice
di Polizia Constance Johanssen e si prepara a mantenere la sua promessa di
mangiarle il cuore, quando improvvisamente si ferma.
-No!- esclama -Non
adesso, no!-
La
sua figura trema e poi scompare, richiamata da una forza a cui non può opporsi.
Non più trattenuta contro la parete
del suo ufficio dalla stretta della licantropa, Constance Johanssen si accascia
al suolo mentre l’ultimo barlume di coscienza la abbandona.
Nightshade non le mangerà il cuore
ma poco importa, con le ferite che si ritrova, ha poche speranze di
sopravvivere comunque.
3.
Camminano dapprima con passo incerto
e sgraziato, poi sempre più sicuro e deciso per quanto lento. I passanti si
scostano nel vederli arrivare. La loro mente razionale può anche rifiutare
l’idea, ma istintivamente sanno cosa sono e ne hanno paura e ribrezzo.
Gli zombie li ignorano e proseguono
il loro cammino. Seguono un sordo rumore di tamburi che li guida
infallibilmente verso la loro meta: il vicino ospedale.
La ragazza dalla pelle ambrata vestita
solo di succinta tunica verde continua a battere sui tamburi mentre intona una
cantilena in una lingua che mescola il Francese Creolo a idiomi africani e
altri ormai dimenticati.
È stanca ma non intende cedere, non
adesso che stanno arrivando coloro che ha richiamato dalla tomba.
L’Ispettore Capo Chelm guarda la
donna davanti a lui che dice:
-Non esiti,
Ispettore, mi uccida… o meglio uccida Lilith il cui corpo ora occupo.-
-Non posso farlo.-
replica l’anziano poliziotto -E se piantando un paletto di frassino nel suo
cuore uccidessi lei ed intrappolassi l’anima di Lilith per sempre nel suo
corpo?-
-Un rischio che
dovrò correre pur di sbarazzarci per sempre della figlia di Dracula. Dia qua.-
La donna afferra la mano destra di
Chelm e spinge il paletto che lui impugna contro il suo cuore, ma prima che
possa affondarlo è scossa da un brivido e si accascia al suolo con un gemito…
lo stesso gemito che viene dalla donna dai capelli rossi e gli occhi verdi
sdraiata sul divano alle sue spalle.
-Che succede?-
mormora la ragazza disorientata, poi comprende cosa è avvenuto ed esclama -No,
non adesso che ce l’avevo quasi fatta!-
La vampira distesa sul pavimento
comincia a muoversi.
I cinque occupanti della limousine
che percorre le vie di Londra sembrano comuni esseri umani, a parte uno che
indossa un lungo impermeabile e nasconde il suo volto sotto una sciarpa ed un
cappello di feltro, ma se li si osserva con attenzione si percepirà qualcosa di
diverso in loro: una forza ed un’energia represse a fatica.
-Era da tempo che
non mi travestivo da umano.- dice uno dei cinque, che sfoggia un fisico
massiccio, folti capelli rossi e una barba dello stesso colore -È… divertente.-
Jack Russell trova quel commento
inquietante. Suo zio, invece, non se cura e mostra segni di impazienza.
-Dobbiamo trovare
mia figlia e presto!- esclama.
-La troveremo,
Philip Russell, questo è certo.- replica il Barbarossa -E quando l’avremo
trovata e te l’avremo restituita, stara è te ad a tuo nipote tener fede al
patto che abbiamo stipulato.-
Jack scuote la testa. Forse ha fatto
un errore a chiedere aiuto a questa gente ma non aveva scelta e può solo
sperare che il prezzo non sia davvero troppo alto.
4.
Quando arriva a Villa Drake il
vampiro che si fa chiamare Barone Sangue nota i segni di una lotta. Vampiri hanno
cercato di assalire la villa ma le sue difese hanno retto. Una delle debolezze
dei vampiri è che non possono entrare in una casa dove non siano già stati in
vita se non sono stati invitati. Possono aver provato a convincere gli
occupanti a farli entrare ma il loro potere era nulla in confronto a quello di
Dracula e non poteva spezzare l’incantesimo di obbedienza che vincolava il
massiccio Taj Nital, sua moglie e Kate Fraser.
Il Barone entra nella villa e la sua
figura muta in quella del finanziere e cacciatore di vampiri, nonché
discendente di Dracula, Frank Drake.
-Ben fatto, Taj.-
dice al barbuto indiano davanti a lui -Hai protetto la mia famiglia. Dov’è
Katherine?-
Non potendo più parlare da quando un
vampiro gli ha reciso le corde vocali anni prima, Taj indica col dito una
vicina stanza. Frank sorride e vi entra.
-Sono tornato
Katherine.- dice.
Kate Fraser gli rivolge uno sguardo
strano ma si lascia abbracciare senza discutere.
-Mia figlia pagherà
caro il suo tentativo di far del male a te ed al mio erede che porti in grembo,
te lo assicuro mia cara.- afferma Frank.
In quel momento il cellulare di Kate
squilla e lei risponde:
-Sì, sono io. Cos’è
successo? Arrivo subito.-
-Cattive notizie.-
chiede Frank.
-Pessime.- risponde
Kate.
Collette Drumm li vede arrivare.
Decine di zombie da lei evocati, uomini e donne, alcuni morti da molto tempo,
altri da poco, risvegliati dal suo potere e con un unico scopo: proteggere i
suoi amici e distruggere chi li minaccia. Li vede fronteggiare un gruppetto di
demoralizzati vampiri e spazzarli via dal loro cammino per poi entrare
nell’ospedale. Pochi istanti e sente il rumore di qualcosa che viene rotto seguito
da urla di terrore.
Con un certo sforzo si alza in
piedi. Donna Garth si precipita ad aiutarla.
-Devo andare su, da
mio zio.- dice.
-Sei troppo debole,
non ce la farai.- replica Donna.
-E allora aiutami
perché io devo essere lì o sarà stato tutto inutile.-
L’alba
è ormai vicina quando le due vampire in forma di pipistrello raggiungono in
volo il loro rifugio.
Riassumendo
forma umana Rachel van Helsing si rivolge a Nina Price:
-È stata una caccia
fruttuosa quella di stanotte, specie per te. Stai imparando a padroneggiare i
tuoi poteri.-
-Ho assaggiato il
sangue, ho ucciso. Tu questo lo trovi positivo?- ribatte la ragazza.
-Stai solo
assecondando la tua natura.- risponde Rachel -La tua doppia natura oserei dire.
Ora scusami, ma la luce del giorno si avvicina ed io devo tornare in fretta
alla mia bara.-
-Non hai paura che
una volta fatto giorno e tornata normale, io ti abbandoni e ti tradisca?-
-Puoi tornare a
casa quando vuoi, quanto a tradirmi, io scommetto la mia vita che non lo
farai.-
Nina non ha nulla da ribattere.
5.
L’Ispettore Capo
Chelm sta per calare il paletto di frassino che impugna contro la figura di
Lilith ancora a terra, ma prima che il suo braccio possa completare l’arco
mortale la stretta ferrea della Regina dei Vampiri gli blocca il polso.
-Hai avuto la tua
occasione, Chelm, e l’hai sprecata.- dice la vampira alzandosi in piedi -Non
capisco cosa è successo, ma poco importa, perché hai fallito nella cosa più
importante.-
-Ferma!-
Al suono della voce Angel O’Hara
Lilith volge lo sguardo verso di lei. La donna e la vampira si fissano negli
occhi senza parlare ed in quelli della vampira passa un lampo di comprensione.
-È così, dunque?-
dice infine. Ben fatto Angel. Hai colto un’opportunità e l’hai sfruttata.-
-Non sapevo di
poterlo fare finora.- replica la ragazza irlandese -Ma ora lo so.-
-Stai provando a
minacciarmi? Attenta, sciocca ragazza, perché potrei cambiare idea su di te ed
ucciderti adesso.-
-Solo se io te lo
permetto. Chi ti dice che non sia io ad impadronirmi del tuo corpo ancora una
volta e magari spingerti al suicidio? Vuoi correre questo rischio?-
Lilith rimane silenziosa per un
tempo che sembra interminabile e poi scoppia a ridere e dice:
-E così siamo in
stallo. Chiudiamo la partita qui per stanotte, ma ci saranno altre notti.
Guardati le spalle Angel O’Hara, perché d’ora innanzi sarò tua nemica.-
Lo sei sempre stata, pensa Angel
vedendola mutarsi in pipistrello e allontanarsi.
Li chiamano zombie, morti rianimati
dalla magia Voodoo e costretti a servire chi li ha richiamati dalla tomba. Per
gli altri non c’è un termine specifico. Potremmo ugualmente chiamarli zombie o
anche rianimati. Morti riportati ad una parvenza di vita da un siero, ma senza
intelligenza e animati da un istinto omicida che li spinge ad attaccare tutto
ciò che vive. La loro creatrice, la Dottoressa June Covington ha scoperto che
il loro morso uccide in breve tempo e trasforma la vittima in zombie a sua
volta. Il misterioso Consorzio Ombra l’aveva incaricata di creare un esercito
imbattibile e lei è andata oltre ogni aspettativa: potrebbe aver creato l’arma
che estinguerà la vita umana sulla terra.
Sbucato dal nulla un vero esercito
di zombie vecchio stile sta affrontando i suoi e lei non sa chi augurarsi che
vinca a questo punto.
I suoi rianimati combattono spinti
dal loro istinto ma gli zombie sono immuni al loro morso. Quello che accade tra
le sale dell’ospedale è il caos totale.
June Covington ne approfitta per
sgusciare fuori dalla stanza di Loralee Tate. Fratello Voodoo e Samuel Tate non
badano a lei ma se riesce a fuggire può trovare il modo di controllare i
rianimati e magari un antidoto al virus zombie e se ci riesce…
Nel corridoio si parano davanti a
lei due rianimati.
-Fatevi da parte!-
ordina loro.
Ma loro non la ascoltano e avanzano
implacabili verso di lei.
Il luogo è un’isola che
si pensava non esistesse ma che ora è lì, nel Mare di Somov, nell’Antartide
Orientale.
La
superficie di quasi tutta l’isola è occupata da una città quale non si è mai
vista se non negli incubi di un architetto: colonne composte da ghignanti, allucinanti, gargoyles, torri di marmo e
cristallo, di un disegno perso negli eoni, edifici di una maestosità degna di
riflettere il potere che li ha creati, solide muraglie di metallo e roccia,
tali da fare impallidire quella Cinese. Il suo nome, in una lingua da tempo
dimenticata, è Set Atra-no, la
Città di Set, le cui monolitiche architetture si perdono nella notte dei tempi,
prima ancora della fine della favolosa Atlantide
ed il cui nome è menzionato in tomi leggendari come il Darkhold, il
Necronomicon, il De Vermis Mysteriis o l’Unaussprechlichen Kulten.
Nel più alto tempio di
questa città del Male sta il suo attuale signore, un essere che veste un’elegante
tunica azzurra e oro dal mantello scarlatto e i bordi di bianca pelliccia. Un
essere che ha relegato la Morte fuori dalla propria esistenza e che a provarlo
ha come testa un nudo teschio dalle
orbite scintillanti. Il suo nome era sinonimo di terrore da prima che gli
abitanti dell’antica Atlantide uscissero dalla barbarie per diventare
dominatori di almeno metà del pianeta. In quei tempi bastava pronunciare il
nome di Thulsa Doom per rendere inquieto il più coraggioso degli uomini. Sulla
sua strada verso il potere ed il terrore aveva, però, incontrato due uomini che
non avevano avuto paura di lui ed avevano più volte rovinato i suoi schemi ma
ora Kull di Valusia e Conan di Cimmeria sono polvere da tempo e i loro nomi
leggenda mentre lui è ancora qui, resuscitato di recente[2] e
pronto a portare a termini i suoi piani.
I maledetti lupi
cercano ancora di ostacolarlo ma stavolta non lo fermeranno, nessuno ci riuscirà.
Contempla il gioiello incastonato nella minacciosa statua davanti
a lui, raffigurante un serpente a sette teste circondato da un mare di fiamme e
ride, una risata così terribile che può appartenere solo a un demonio.
FINE
SESSANTASEIESIMO EPISODIO
NOTE
DELL’AUTORE
Praticamente
nulla da dire, se non poche note su...
1)
Thulsa Doom, lo stregone dalla faccia
di teschio. Creato da Robert E. Howard nella storia “Il gatto di Delcardes” del
1928, con protagonista Kull, è stato adattato per la Marvel da Roy Thomas &
Marie Severin su Monsters on the Prowl #16 datato aprile 1972. Da allora è
stato spesso la nemesi di Kull e successivamente anche di Conan il Barbaro. È
stato riesumato, e mai termine fu più azzeccato da Valerio Pastore, nella sua
serie Power Pack, come araldo di Set, il terribile dio serpente primigenio
2)
A Valerio Pastore va anche il giusto
ringraziamento e tributo per aver creato o rielaborato concetti, personaggi e
trame che vedremo su questa serie. Grazie Valerio.
Nel
prossimo episodio: l’avvento del Grande Serpente è vicino, chi potrà fermarlo
ed impedire a Thulsa Doom di diventare invincibile? In più, vampiri, zombie,
licantropi e altri orrori assortiti come al solito.
Carlo