I morti viaggiano veloci

Lenore di Gottfried August Bürger (1773)

 

 

 

 

 

#60

 

VAMPIRA DI NOTTE

 

 

1.

 

 

            Blade sta morendo, ne è pienamente consapevole e non può farci niente. Poco importa che quella che lo sta strangolando sia Calypso rediviva, il suo fantasma, uno zombie o qualcos’altro ancora: lo sta uccidendo, portandolo con sé sul fondo delle Everglades e tutti i suoi sforzi per liberarsi sono stati inutili.

            L’aria manca nei suoi polmoni, un velo nero comincia a calare sui suoi occhi, le tempie gli pulsano e nelle sue orecchie c’è solo un rumore sordo… come l’eco di tamburi lontani.

 

            Il vampiro che si fa chiamare Barone Sangue si muta in nebbia e poi in pipistrello lasciando che la licantropa che lo stava aggredendo precipiti al suolo.

            Una caduta simile non può far male ad una vera licantropa come Lissa Russell ma la rallenterà abbastanza da permettergli di occuparsi dell’altra ragazza, quella vampira speciale.

            Vola verso il tetto e arrivatovi riassume forma umana, una forma frutto del suo potere ipnotico, perché sotto l’apparenza del Barone Sangue si cela in realtà il Conte Dracula.

            La ragazza davanti a lui è giovane, ha appena compiuto 18 anni, è bionda, la sua pelle è praticamente color del latte, i suoi occhi rossi e dalle labbra spuntano due coppie di canini molto più lunghi e spessi di quelli dei normali vampiri, assomigliano più a quelli di un lupo, il che ha perfettamente senso, pensa Dracula.

-Dunque, ragazza...,- dice -… io e te dobbiamo parlare.-

-Che ne hai fatto di Lissa?- urla la giovane vampira scagliandosi contro di lui -Io ti uccido!-

            Il cosiddetto Barone Sangue la blocca facilmente, stringendole il collo e tenendola sollevata con facilità.

-Non sei alla mia altezza, bambina.- le dice -Puoi essere resistente alla mia volontà ma la mia forza è molto superiore alla tua. Potrei ucciderti facilmente.-

-E allora fallo. Sarebbe preferibile all’esistenza che mi aspetta.-

-Ora la pensi così, ma presto imparerai ad apprezzare il gusto del sangue, il piacere di sottrarlo ad una vittima viva, il brivido stesso della caccia. Tu unisci in te i tratti migliori di due specie e sarebbe un peccato porre fine alla tua vita…- la lascia andare e cadere sul tetto -… un vero peccato. Dammi retta, piccola, accetta il tuo retaggio e il mio comando. Sarai la migliore del mio branco. Io farò di te qualcosa che tutti temeranno e rispetteranno.-

            Le porge la mano aperta e dopo qualche esitazione la ragazza di nome Nina Price comincia ad allungare la sua verso di lui.

 

            Elsa Bloodstone comincia a pensare che sia stata una pessima idea accettare l’incarico offertole da Philip Russell: scovare ed uccidere la vampira che aveva assalito e quasi ucciso sua figlia Nina.[1]

            Lilith, la Figlia di Dracula si è rivelata un osso più duro del previsto e senza la sua arma Elsa non può fare molto, deve guadagnare tempo.

            Dalla cintura estrae una piccola ampolla e ne getta il contenuto in faccia a Lilith.

            La vampira si asciuga il viso col dorso della mano e continua ad avanzare:

-Questo doveva farmi qualcosa, forse?- chiede in tono irridente.

            Accidenti, pensa Elsa, non era stato facile procurarsi dell’acqua benedetta e ora salta fuori che non funziona. Forse questo… Elsa agita davanti a sé una catenina con una croce ma Lilith le afferra il polso e glielo torce costringendola a lasciarla cadere a terra.

-Basta coi giochetti…- dice avvicinando i suoi canini al collo di Elsa -… ora mi occuperò di te: sarai una perfetta vampira quando ti sveglierai.

            Davvero una pessima idea.

 

 

2.

 

 

            Ti chiami Lissa Russell e sei una licantropa, non c’è molto altro da dire su di te.

I Londinesi si sono ormai abituati ai supereroi in costume e ad altre stranezze ma una lupa mannara che precipita dal tetto di una palazzina per schiantarsi sul tettuccio di un’auto e poi ricadere al suolo è ancora qualcosa fuori dall’ordinario.

-Ma cos’è… un lupo gigante?-

-No… una donna vestita da lupo… credo.-

-Una nuova supereroina? Come se non ce ne fossero già abbastanza.-

-È… morta?-

-Dopo un volo del genere deve esserlo.-

         Sì… chiunque altro sarebbe morto, le sue ossa frantumate dall’impatto, ma è ovvio che tu non sei una qualunque. Sotto gli occhi stupiti dei passanti ti rialzi, sia pure a fatica, e ti guardi intorno.

         Qualcuno si rende conto che non indossi un costume.

-Mio Dio! È vera!-

         La tua risposta è un ringhio poi spicchi un balzo verso l’alto e cominci la risalita verso il tetto del palazzo da cui sei caduta. Nina è da sola con quel vampiro e non l’abbandonerai.

 

         Lilith appoggia i denti sul collo di Elsa Bloodstone e subito li ritrae come se avesse toccato qualcosa di bollente.

-Ah… cosa…?- esclama sorpresa.

            Elsa si allontana mentre la pietra rossa che porta al collo brilla. La pietra di sangue donatale da suo padre l’ha protetta, pensa. Non perde tempo a chiedersi come e perché ma si affretta ad afferrare la sua doppietta speciale e spara:

-Beccati questo, vampira del c@§§o!- esclama.

 

            Un ragno di grandezza umana dovrebbe stimolare diverse emozioni: paura, sorpresa, ribrezzo… dovrebbe… se ci fosse qualcuno a provarle. Dicono che l’essere chiamato Uomo Cosa sia incapace di provare emozioni ma che possa assorbire quelle degli altri come una spugna e che ce ne sia una che più di ogni altra lo attira come una fiamma attira una falena.

            Forse è per quello che è attirato verso il ragno gigante che ora si dibatte mentre una sacca di sabbie mobili lo sta attirando inevitabilmente verso una morte certa.

            Il ragno gigante che è diventata Donna Garth prova solo emozioni e stimoli primitivi, se non primordiali; fame, sete o, come in questo momento, paura e mentre vede il braccio dell’Uomo Cosa protendersi verso di lui (o dovremmo dire lei?), sta per apprendere dolorosamente una verità ben nota in queste paludi: che chiunque conosca la paura brucia al tocco dell’Uomo Cosa.

 

 

3.

 

 

            La voce gli giunge dapprima ovattata, poi sempre più comprensibile:

-Eric… ragazzo mio.-

            Davanti a lui un anziano uomo di colore sorridente che lui riconosce immediatamente.

-Jamal!- esclama -Ma tu… tu sei morto.-

-E tu dovresti saperlo, Eric… o preferisci che ti chiami col nome che ti sei scelto: Blade?... Sei stato tu ad uccidermi.-

-Jamal… io…-

-Tranquillo Eric… te ne sono grato: mi hai liberato dalla maledizione del vampirismo. Mi hai dato la pace.-

-Ma… se sono qui con te, questo vuol dire che anch’io sono morto?-

            Blade si guarda intorno e vede solo il nulla assoluto. Lui stesso e il suo vecchio mentore Jamal Afari sembrano essere sospesi nel vuoto.

-Questa è la morte, dunque?- commenta -Me la immaginavo… diversa.-

-Il tuo destino è ancora in sospeso, Eric. Dipende da te. Tu vuoi vivere?-

-Io… sì. Non posso morire adesso… abbandonare Donna Garth. Devo aiutarla. Devo… voglio vivere!-

            VIVERE!

-Non sei ancora morto, Blade, tranquillo.-

            Blade tossisce e si guarda intorno confuso. Ha sognato o davvero ha varcato la soglia tra la vita e la morte prima che lo riportassero indietro?

            Da quel che vede è ancora nelle Everglades ma sdraiato sulla terraferma. Non lontano da lui l’essere chiamato Uomo Cosa è immobile vicino all’enigmatico Nesso di Tutte le Realtà. Poco distante da Blade, in piedi, c’è Simon Garth, lo Zombie che tiene tra le braccia il corpo nudo di sua figlia Donna, esanime.

            Accosciato davanti a sé Blade vede l’uomo che ha appena parlato: la familiare figura dello Stregone chiamato Fratello Voodoo

            Ancora confuso Blade ha una sola domanda:

-Cosa è successo?-

 

            Arrivi sul tetto appena in tempo per vedere Nina protendere la mano verso il Barone Sangue e urli:

-Ferma!-

            Piombi sul vampiro trascinandolo a terra. I tuoi artigli lo graffiano. Le tue zanne affondano nel suo collo per sbranarlo, ma lui diviene nebbia, si materializza alle tue spalle e ti afferra sollevandoti senza sforzo.

-Stai diventando un fastidio, Lissa, dovrò sistemarti una volta per tutte.-

-Lasciala stare!-

         A parlare è stata Nina Price.

-Non farle del male.- ribadisce -Non te lo permetterò.-

-E così hai scelto di rifiutare la mia offerta in nome del legame di famiglia, una scelta che posso capire ma…-

         Il vampiro si blocca mentre si rende conto di una cosa.

-Il sole sta sorgendo. Devo andarmene.- dice -Siete fortunate ma tra noi non è ancora finita. Ci rivedremo.-

         Si tramuta in pipistrello e vola via. Provi a balzare per fermarlo ma è già troppo in alto e poi odi un grido, la voce di Nina.

         È crollata a terra e quando la raggiungi noti il cambiamento che sta avvenendo in lei: la sua pelle è tornata rosea, le zanne sono scomparse, gli occhi sono di nuovo azzurri. È tornata ad essere una ragazza normale. Ma per quanto? La trasformazione avverrà ancora al calar della notte? Tutte domande a cui solo il tempo potrà dare una risposta.

         La trasformazione sembra averla lasciata esausta. Devi riportarla in ospedale. La sollevi tra le braccia e salti sul tetto vicino.

         Mentre corri non puoi non chiederti chi fosse quel vampiro e quale segreto nasconda.

 

         Fa appena a tempo ad atterrare in un vicolo, poi la figura del Conte Dracula viene sostituita da quella di Frank Drake.

            È stato umiliante dover scappare, pensa, ma il suo segreto andava protetto a tutti i costi. Non può rinunciare al vantaggio di poter camminare ancora di giorno nei panni del suo degenere discendente in mezzo ai suoi nemici ignari. Quegli stupidi non devono capire finché lui non avrà completato i suoi piani. Se sapessero che li sta usando come pedine mentre aspetta il momento più adatto per colpirli… poveri sciocchi, Dracula è molto più furbo di loro.

 

 

4.

 

 

            Florida, Everglades. Blade respira a fondo e ripete:

-Che cosa è successo?-

-Calypso stava per ucciderti e io ti ho salvato.- risponde Fratello Voodoo.

-Non mi basta. Che è successo a Donna? Come sta adesso? Come fa lo Zombie ad essere qui? Lo credevo in fondo al Mar dei Caraibi. E Calypso, che fine ha fatto? Voglio risposte esaurienti.-

            Fratello Voodoo sospira.

-E le avrai, Blade…- risponde -… le avrai, se avrai anche la pazienza di ascoltare.-

            E comincia a parlare.

 

            New Orleans. Nella villa coloniale che ha eletto a sua dimora, il Dottor Jericho Drumm, noto psicologo, si sta godendo un raro momento di relax con la nipote Collette, figlia del suo defunto fratello Daniel, quando improvvisamente si porta le mani alle tempie.

-Un grido d’aiuto.- afferma -Forze oscure sono al lavoro stanotte e c’è bisogno di me… o meglio: di Fratello Voodoo.-

            Senza dire altro Jericho si alza dalla sua comoda poltrona e si reca immediatamente nella sua stanza dove apre l’armadio tirandone fuori il suo costume rituale che indossa rapidamente per poi assicurarsi al collo il mantello.

-Vuoi che venga ad assisterti, zio?- gli chiede Collette.

            Lui riflette un attimo poi risponde:

-Prendi le mie mani.-

            Mentre la ragazza lo fa, si ode in lontananza l’eco di tamburi lontani e man mano che il suono aumenta, una strana nebbia sale dal pavimento sino ad avvolgere completamente le due figure umane e quando si dissipa la stanza è vuota.

            È passato solo un istante o forse meno quando Jericho e Collette Drumm riappaiono a due passi dal Nesso di Tutte le realtà. Davanti a loro l’Uomo Cosa osserva la figura di una donna nuda che galleggia esanime nell’acqua mentre alligatori convergono verso di lei. Poco distante, bolle d’aria sulla superficie dell’acqua indicano chiaramente cosa sta succedendo al di sotto.

            Fratello Voodoo sa che deve agire in fretta. Si concentra e un etereo fantasma con le sue stesse sembianze si stacca da lui per tuffarsi nelle acque limacciose.

 

            Se ci fosse qualcuno in questa stanza di un prestigioso ospedale londinese, vedrebbe qualcosa di insolito: una licantropa che entra dalla finestra portando tra le braccia una ragazza

            Con delicatezza Lissa Russell deposita la cugina sul letto e poi muta d’aspetto divenendo a sua volta una giovane donna… una giovane donna con gli abiti strappati in più punti, pensa sospirando Lissa. Deve fare qualcosa al riguardo. Alla lupa che è in lei non importa molto di andare in giro nuda ma per un’umana può essere imbarazzante. Stavolta non ci sono molti danni ma non andrà sempre così.

            Mentre cerca di sistemarsi meglio che può gli abiti, Lissa ode un gemito: sua cugina sta riprendendo i sensi.

-Oh… Lissa…- le dice vedendola -… ho fatto un sogno strano: ero diventata un vampiro e…- l’espressione sul volto di sua cugina le fa morire le parole in gola -Oh Mio Dio!- esclama -Non era un sogno, vero? È accaduto davvero!-

            Il silenzio di Lissa pesa come un macigno.

 

 

5.

 

 

            L’eterea figura di Daniel Drumm si muove alla velocità del pensiero non legata ai limiti degli esseri di carne ed ossa. Chi potesse vederlo lo osserverebbe entrare nel corpo di Blade mentre questi è strangolato dalla strega chiamata Calypso.

            Gli occhi di Blade si spalancano di colpo, sul suo volto un’espressione di ferrea determinazione. Con forza rinnovata rompe la presa di Calypso sul suo collo e la allontana a forza da sé, poi, con rapide bracciate arriva in superficie e raggiunge, sempre a nuoto, la riva più vicina.

            Appena toccata terra crolla come un burattino a cui abbiano tagliato i fili apparentemente ignaro che dalle acque sta spuntando la testa di una donna.

 

            In seguito Collette Drumm penserà che tutto si è svolto molto, troppo, rapidamente ed avrà difficoltà a ricordare l’esatta cronologia degli eventi di cui è stata testimone.

            Osserva come ipnotizzata gli alligatori dirigersi verso la donna bionda apparentemente svenuta accanto all’Uomo Cosa. Perché suo zio non fa nulla per aiutarla? Poi ecco che le acque ribollono e due braccia robuste ne escono, seguite dal resto del corpo di un uomo. No, non un uomo: un cadavere vivente, uno zombie e non uno zombie qualunque ma lo Zombie per antonomasia: Simon Garth.

            Come ogni adepto della magia Voodoo del suo livello anche Collette conosce la storia di Simon Garth e capisce che la donna bionda in acqua è sua figlia Donna. Un misterioso istinto lo ha richiamato sin qui, nel cuore delle Everglades, per proteggerla… o forse è stato suo zio Jericho? Collette non sa dirlo.

            Osserva lo Zombie avventarsi contro gli alligatori senza curarsi dei loro morsi alla sua carne morta. Alla fine gli alligatori si allontanano e lo Zombie si volge verso l’Uomo Cosa che lo guarda senza manifestare alcuna emozione ed alla fine gli volge le spalle.

            Simon Garth afferra sua figlia con insospettabile delicatezza. Non sembra avere ferite o danni apparenti di alcun tipo.

            Con la coda dell’occhio Collette ha seguito anche un'altra scena: suo zio Jericho ha raggiunto Blade e si è appena chinato su di lui che dall’acqua emerge una donna di colore seminuda.

-Fratello Voodoo…- dice con voce irata -… lo spettro di tuo fratello mi ha privato della mia vendetta su Blade ma non è stato capace di uccidermi e adesso mi vendicherò anche di te-

-Calypso…- replica, tranquillo, Jericho Drumm -... il tuo spirito inquieto si rifiuta di accettare la morte. Forse non dovresti opporti alla pace eterna.-

-Io non posso morire se non sono io a volerlo. Questa è la forza dell’incantesimo che mi protegge e nessuno tranne me può spezzarlo. Con la morte di Blade riacquisterò la mia piena forza e la tua morte sarà un dono inaspettato e gradito.-

            Fratello Voodoo si limita a sorridere.

-Forse dovresti dirlo anche agli alligatori.- ribatte.

-Cosa?-

            Qualcosa la trascina verso il basso e la sinistra sagoma di un alligatore si disegna a pelo d’acqua seguita da una seconda e una terza… e un’altra ancora. Sembra quasi che tutti gli alligatori della zona stiano convergendo verso Calypso. Le acque si tingono del rosso del sangue.

-Fratello Voodoo!- urla la donna -Questa è opera tua, lo so, ma non servirà a niente. Presto o tardi io tornerò… tornerò!-

            La voce della donna si spegne mentre gli alligatori fanno scempio del suo corpo. L’ultima cosa che Fratello Voodoo vede è la sua mano stretta a pugno verso il cielo, quasi un ultimo gesto di sfida, poi c’è solo una macchia di sangue che si allarga nelle acque stagnanti e l’eco dell’ultima parola pronunciata da Calypso: “Tornerò”.

            Non per molto tempo, pensa Jericho Drumm e si china verso Blade praticandogli massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca finché Blade non riprende i sensi.

-Che cosa è successo?- chiede e Fratello Voodoo glielo racconta.

-E questo è tutto.- conclude.

-Marie Laveau ha concluso un qualche patto con Calypso per portarmi qui.- commenta Blade -Mi chiedo quale sia stato il suo guadagno.-

-Lo sapremo prima o poi.- risponde Fratello Voodoo.

-Non lo sapremo mai. È morta: le ho squarciato il cuore con uno dei miei coltelli.-

            Jericho si limita a rivolgergli un sorrisetto

-Qualcuno ha detto: la prima cosa che uno stregone impara è rendersi difficile da uccidere.-[2]

-E con questo cosa vorresti dire? Forse che…-

            Prima che la conversazione possa proseguire, i due uomini odono un gemito: Donna Garth si sta risvegliando.

            Blade corre da lei mentre Collette Drumm la copre col mantello di suo zio.

-Blade… Eric…- balbetta Donna stringendosi a Blade -Cosa è successo? L’ultima cosa che ricordo è che diventavo di nuovo quell’orribile ragno ma ora sono di nuovo me stessa.-

-Il tocco dell’Uomo Cosa ha distrutto gli ultimi residui del composto chimico che l’aveva trasformata in un ragno, miss Garth. Ora è libera dalla sua maledizione.- spiega Fratello Voodoo.

-Chiamami Donna. Come fa mio padre ad essere qui? Lo credevo perso per sempre in fondo al mare.-

-Uno zombie deve sempre rispondere a chi lo evoca… specie se è guidato da una forza irresistibile come l’amore di un padre per la figlia. La stessa forza che ha spinto mio fratello Daniel a sacrificare la sua ritrovata vita per salvare quella di mia nipote.-

            A queste parole di Fratello Voodoo segue un lungo silenzio, poi Donna dice:

-Vorrei solo tornare a casa adesso.-

-Nulla di più facile.- afferma Jericho.

            Il suono sordo di tamburi arriva dal nulla mentre una nuvola di fumo biancastro avvolge i presenti. Il suono raggiunge un apice poi comincia a decrescere mentre il fumo si dissipa per poi cessare del tutto quando anche del fumo non rimane più nulla e nella palude non c’è più nessuno… nessuno a parte l’Uomo Cosa che si allontana indifferente.

 

            Londra. Philip Russell rientra nella sua suite dopo aver cenato ma prima che possa accendere le luci una voce echeggia dalla stanza;

-Preferisco il buio, per ora, zio.-

            Philip non ha bisogno di luce per riconoscere l’uomo che ha parlato ed è seduto su una comoda poltrona davanti a lui.

-Jack!- esclama mentre richiude la porta alle sue spalle -Sei proprio tu? Cosa ci fai qui?-

            Gli occhi del nuovo arrivato sembrano brillare nel buio mentre risponde:

-Sono qui per te, “zietto caro”. Noi due dobbiamo parlare.-

 

 

FINE SESSANTESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In verità non c’è molto da dire su questo episodio, se non un po’ di presentazioni:

1)    L’Uomo Cosa è un personaggio nato su Savage Tales #1 datato maggio 1971 su suggerimento di Stan Lee, soggetto di Roy Thomas, dialoghi di Gerry Conway e disegni di Gray Morrow. Il dottor Ted Sallis stava lavorando ad una formula per ricreare il supersoldato e per evitare che l’A.I.M. se ne impadronisse se la iniettò. L’azione del preparato chimico combinato con le energie arcane delle paludi delle Everglades lo trasformò in un essere di fango e vegetazione virtualmente privo di intelletto e fortemente empatico, che risponde alle emozioni altrui ed è capace di bruciare al tocco chi è preda della paura. Le sue migliori storie sono state scritte dal compianto Steve Gerber.

2)    Fratello Voodoo, alias Jericho Drumm, è una creazione di Roy Thomas & John Romita Sr. Sviluppata da Len Wein & Gene Colan su Strange Tales #169 datato settembre 1973. Come suggerisce il nome è un houngan, uno stregone benefico del Voodoo. Non è il primo a portare questo titolo. Il suo immediato predecessore era stato suo fratello Daniel, ucciso da un sedicente Damballah, il dio serpente del pantheon Voodoo. Jericho ne prese il posto imparando le arti magiche della tradizione voodoo. Lo spettro del fratello Daniel dimora dentro di lui e può, all’occorrenza, aumentarne la forza o possedere le persone intorno a lui.

3)    Collette Drumm è stata ideata da Christopher Golden & Joe Bennett su Spider Man Unlimited #20 datato maggio 1998.

4)    In seguito ai fatti narrati su Midnight Sons MIT #6 Daniel Drumm era tornato in vita ma a quanto pare da un po’ è tornato al suo stato di fantasma. Come e perché lo narreremo prima o poi… forse.

5)    Se non avete capito chi è il visitatore di Philip Russell non siete veri lettori Marvel. Ne saprete di più nel prossimo episodio, a proposito del quale…

… qual è il piano di Dracula? Cosa farà Nina Price? Che ne sarà di Elsa Bloodstone? Qualche risposta, altre domande e una sorpresa inaspettata sempre qui su questi schermi.

 

 

Carlo



[1] Nello scorso episodio.

[2] Per la cronaca, è stato Loki.