“Perché la forza del Branco è il Lupo e la forza del Lupo è il Branco”.

 

Rudyard Kipling

 

 

 

 

#57

 

FIGLIE DELLA NOTTE

 

 

1.

 

 

Terza notte. Ti scagli contro la vampira di nome Lilith Dracula lanciando un ululato di sfida. Ti chiami Lissa Russell e sei una licantropa, non c’è molto altro da dire di te.

Lilith è sorpresa dalla veemenza del tuo attacco e piomba a terra, ma le basta trasformarsi in nebbia un attimo prima che tu la azzanni per sfuggire alla tua presa.

-Sei sciocca come tutta la tua razza.- ti irride -Credevi davvero di vincermi così facilmente?-

         Se la tua personalità umana fosse ancora dominante penseresti a qualche battuta sarcastica da dire ma sotto la luce della luna piena hai solo il tuo istinto… quello stesso istinto che ti spinge a scagliarti ancora contro la tua nemica con un ringhio feroce. Lei, però, ti afferra per il collo e ti tiene sollevata da terra senza sforzo apparente.

-Sei una cagnolina disubbidiente…- ti dice -… ma è un giochetto che so fare anch’io.-

         Sotto i tuoi occhi Lilith muta ancora forma assumendo quella di una grossa lupa… decisamente più grossa di te… dal pelo folto e nero, gli occhi rossi ed enormi zanne snudate che scintillano alla luce della luna.

         Tu non lo sai, probabilmente, ma Lilith ha appena assunto la forma di un farkaskoldus, il vampiro-lupo del folklore ungherese.

-Non ho mai avuto grandi difficoltà ad assumere questa forma.- ti spiega –Forse dipende dal fatto che sono per metà ungherese e da mia madre ho ereditato un legame con la sua terra natia e le sue leggende o forse dipende dalla maledizione zingara che mi ha reso ciò che sono. Non m’importa granché, a dire il vero. Ciò che conta è che ora vedrai che ti sono superiore.-

         Così dicendo, ti si avventa contro decisa a squarciarti il collo.

 

         Con un improvviso scatto Frank Drake balza addosso a Carrion e lo spinge oltre la terrazza travolgendo nel contempo Demogoblin e Verminus Rex

-Tu…- esclama, sorpreso, Carrion -… tu non muori toccandomi. Perché?-

-Perché io non sono un umano comune.- risponde il suo avversario mentre muta forma -Io sono Dracula il vero Signore dei Non Morti e tu sei solo una patetica imitazione di vita il cui potere è inutile contro di me.-

            Mentre parlano il loro volo si arresta al suolo non troppo lontano da dove Lissa Russell e Lilith stanno combattendo.

-No!- replica Carrion -Sei anche tu fatto di carne e sangue e tutto ciò che è organico decade al mio tocco.-

-Immonda parodia di un non-morto...- ribatte Dracula -… solo il frassino e l’argento possono nuocere ad un vampiro. Tu non hai potere su di me.-

            Con una mossa repentina lo afferra e gli spezza il collo.

 

            Safron Caulder esce dal salottino dove ha appena finito una performance privata per un cliente del night club di Soho dove lavora, quando le si para davanti uno dei manager del club.

-C’è una signora che vuol vederti Safron.- le dice -Ti aspetta nel salottino numero tre.-

Safron, una bella donna di colore dai capelli corti, scuote la testa e replica:

-Sai bene che non lavoro volentieri con le donne e l’ultima volta, poi, non è stato molto piacevole.-[1]

-Poche storie. Ti sta aspettando.-

            Safron scuote ancora la testa e si avvia al salottino dove la attende una donna dai lunghi capelli rossicci che indossa un abitino cortissimo e attillatissimo e stivali con esagerati tacchi a spillo. Sorride quando la vede entrare, squadrandola con aria da intenditrice.

-Safron Caulder…- dice -… sei proprio come mi avevano detto… e anche meglio.-

            Safron è praticamente nuda ed abituata ad un certo tipo di sguardi, capita quando il tuo corpo è anche il tuo strumento di lavoro, ed ha imparato a non farci caso ma in questo momento prova una sorta di imbarazzo. Chiunque sia questa donna, pensa, che almeno non sia un’altra vampira.

 

 

2.

 

 

            Dracula osserva soddisfatto il corpo ai suoi piedi. È stato anche più facile del previsto, pensa. Ora deve assicurarsi che Katherine stia bene.

-Blautsauger!-

            A chiamarlo col termine tedesco che significa succhiasangue è stato il ratto antropomorfo che risponde al nome di Verminus Rex.

-Come osi rivolgerti a me in questo modo, essere schifoso?- ribatte Dracula.

-Kvanta arrokanza.- replica l’altro -Kredi di ezzere mighliore di me, forze? Anke tu zei un zervo dell’Inferno kome me.-

-Spregevole creatura, Dracula non è servo di nessuno, Dracula è il padrone.-

            Dracula punta il suo sguardo su Verminus Rex che dopo un attimo indietreggia.

-Nein… nein…- borbotta -…non può ezzere!-

-Ma lo è!- esclama, trionfante, il vampiro -Piega le ginocchia davanti al tuo signore.-

            Ed è quello che Verminus Rex comincia a fare.

 

            Il Dottor John Watson sta per lasciare l’ufficio del coroner quando la porta si spalanca e nel vano appare una donna bionda vestita con un maglione rosso, jeans, stivali ed un giubbotto di pelle.

-Lei?- esclama riconoscendo la vampira che pochi giorni prima ha assalito l’ospedale dove lui lavorava.

-Sì, io.- risponde Rachel Van Helsing avanzando verso di lui seguita da altre due vampire, una bionda e una bruna.

            Watson prova ad indietreggiare ma le gambe si rifiutano di obbedirgli.

-Ho bisogno di lei, dottore.- gli dice Rachel.

-Di me?- il giovane medico è perplesso –Di che aiuto potrei essere a una vampira?-

            Rachel fa una smorfia e Watson si rende conto che dal suo volto traspare una certa sofferenza.

-Ho un maledetto proiettile d’argento nella spalla e l’argento per quelli come me è veleno.- spiega la vampira -Nutrirmi di sangue annulla il dolore e ripristina le mie forze ma l’effetto dura sempre di meno.-

-Come con chi si è assuefatto agli antidolorifici, capisco.- commenta il medico.

-C’è un solo modo di risolvere il problema una volta per tutte: lei, dottore, estrarrà quel proiettile dalla mia spalla.-

            E dal tono è chiaro che no non è una risposta accettabile.

 

            Ululi di dolore mentre le zanne di Lilith in forma di farkaskolda affondano nel tuo collo ma trovi la forza per allontanarla da te. Ti tocchi istintivamente il collo e ti accorgi che la ferità sta già rimarginandosi. Le leggende hanno ragione: nulla può farti davvero male a parte l’argento e forse l’aconito.[2]

         Lilith è perplessa:

-Tu ed io dovremmo essere alleate ma tu insisti nel volermi combattere, perché?-

         Se tu riuscissi a parlare le risponderesti che lei non cerca alleati ma servi e tu non sei la serva di nessuno: tu sei libera, appartieni solo a te stessa. Con un ringhio feroce ti avventi su di lei e lo scontro ricomincia.

 

 

3.

 

 

            Prima che Verminus Rex possa completare il suo atto di sottomissione, accade qualcosa di non completamente imprevisto: l’arrivo di auto della Polizia. Rinforzi chiamati da Katherine Fraser o dall’altra poliziotta? Non ha importanza: non devono vederlo il suo segreto non deve ancora essere scoperto

            Dracula si copre il volto col mantello e muta in pipistrello per poi volare via puntando verso la terrazza da cui è precipitato poco prima: è venuto il momento di tornare a recitare la parte di Frank Drake.

 

            L’Ispettore Capo George Chelm ne ha viste di cose strane ma tre licantropi in una volta è insolito anche per lui… ancor di più se si pensa che uno dei tre, dalla folta pelliccia nera e canini così grandi da essere vere e proprie zanne indossa una tiara dorata.

Sta combattendo con un altro licantropo dal pelo scuro senza esclusione di colpi. Non lontano da loro si sta rialzando un terzo licantropo ma dal pelo argenteo. Dovrebbe dire più esattamente licantrope perché di tutta evidenza sono femmine.

            Quella con la tiara allontana la sua avversaria e si volge verso il poliziotto:

-Ispettore Chelm…che piacere vederla.-

-Lilith?- esclama Chelm, sorpreso, riconoscendo la voce.

-Che bravo. Mi scuserà se ora non posso dedicarle l’attenzione che merita. Nightshade, vuoi pensare tu all’Ispettore ed ai sui uomini?-

-Volentieri.- risponde la licantropa dal pelo bianco –Sentivo giusto il bisogno di uno spuntino.-

            Senza dire altro, si getta contro i poliziotti.

 

            La tua nemica è tosta, non sei certa di poter vincere contro di lei, il tuo istinto ti suggerirebbe di ritirarti dallo scontro ma la parte di te che è ancora Lissa Russell non vuole abbandonare i suoi amici e così rinnovi il tuo assalto azzannando la vampira in forma di lupo al collo.

         Dopo aver gridato Lilith reagisce.

-Tu hai bisogno di una severa lezione.- ti dice.

         Ti afferra per le spalle e ti spinge contro un muro mentre le sue zanne affondano nella tua giugulare. Ululi il tuo dolore verso la luna e scivoli a terra.

-Ora che ho assaggiato il tuo sangue sei mia e mi obbedirai.- afferma Lilith.

         Tu non hai alcuna reazione.

 

 

4.

 

 

            L’Ispettore Capo Chelm non può che rammaricarsi che il budget non permetta che l’utilizzo di un ristretto numero di pallottole d’argento… che in questo momento gli farebbero molto comodo con tutti questi licantropi in giro. Sparare alla licantropa albina è più un atto automatico che altro ma con sua sorpresa la donna lupo emette un grido di dolore mentre il sangue comincia a scorrere dalla sua spalla.

            Chelm non può sapere che la trasformazione di Nightshade non è colpa di una maledizione sovrannaturale bensì di un siero che Tilda Johnson ha sviluppato con l’aiuto dell’Artiglio Giallo e che lei ha assunto volontariamente[3] ma capisce che non è una normale licantropa.

            Purtroppo per lui Nightshade ha avuto il tempo di sbarazzarsi dei suoi sconcertati uomini ed ora si volge verso di lui. La sua spalla ha smesso di sanguinare e la sua voce vibra di collera:

-Non dovevi spararmi vecchio… ora ti divorerò il cuore.-

            E Chelm non dubita che dica sul serio.

 

            Sei in ginocchio e ti senti debole. Istintivamente ti tocchi il collo dove lo squarcio prodotto dal morso di Lilith si sta già richiudendo.

         La voce della tua nemica ti giunge come ovattata:

-Ora sei mia.-

         “NO!” è quello che vorresti dire ma dalla tua bocca esce solo un sordo ringhio mentre ti rimetti in piedi.

-Non è possibile!- esclama sorpresa, la vampira.

         “Sì che è possibile” è quello che vorresti replicare “Ora vedrai quanto lo è.”

         I tuoi artigli le squarciano la faccia facendola urlare di dolore e tu la incalzi.

         Non perderai questa sfida, non vuoi perderla.

 

         Nella suite di Lissa Russell, nel frattempo, Kate Fraser, Constance Johanssen, Victoria Bentley e Simon Stroud si confrontano con la Baronessa Sangue, Dreadknight e Demogoblin.

-Potrei dirvi che non provo alcun piacere ad uccidervi…- dice quest’ultimo  -… ma mentirei.-

-Beh… apprezzo la sincerità.- ribatte Stroud -Tu apprezza questi.-

            Il detective americano vuota il caricatore della sua pistola contro Demogoblin… con il solo effetto di farlo ridere sguaiatamente.

-Credevi davvero che dei miseri proiettili potessero far del male a chi è già morto e tornato dall’Aldilà?-

                Mentre parla dalle sua mano destra si forma una zucca di Halloween infuocata che getta contro Stroud che riesce ad evitarla al volo.

            Constance Johanssen si getta contro di lui colpendolo con uno stiletto.

-Se sei davvero un demone, allora sei vulnerabile al ferro.- esclama.

            Demogoblin grida ma è anche rapido nell’afferrare la poliziotta per il collo.

-Ti brucerò viva, sgualdrina.- proclama.

 

 

5.

 

 

            Nessuno sembra prestare attenzione a Victoria Bentley… nessuno a parte un uomo la cui faccia è coperta da una maschera bianca aderente e che indossa un costume da cavaliere medievale blu e porpora con un ampio mantello blu ed elmetto alato.

Prima che la ragazza possa fare una sola mossa, si ritrova la punta di una lancia contro la gola.

-In altre circostanze le direi che è un piacere rivederla, Miss Bentley…- le si rivolge il suo antagonista -… peccato che le circostanze siano quelle che sono.-

-Bram Velsing…- replica Victoria riconoscendolo -… o preferisce essere chiamato Dreadknight?-

-Come avrebbe detto il Bardo:[4] cos’è un nome? Con qualunque nome mi chiami, la mia lancia rimane puntata al suo delizioso collo. Normalmente non mi piace far del male a damigelle indifese, dev’essere la mia parte che è un cavaliere, ma c’è anche la mia parte “terribile” purtroppo.-[5]

-Mi vede come una tipica fanciulla indifesa, quindi?-

-Stavolta non ci sono il Dottor Strange o il Cavaliere Nero a proteggerla come l’ultima volta che ci siamo incontrati.-[6]

-Forse… forse è perché non ho più bisogno, non crede?

            La giovane donna piega le dita e recita sottovoce una formula e subito dopo un forte vento allontana Dreadknight sbattendolo fuori dalla stanza.

-Mai sottovalutare i Venti di Watoomb…- afferma Victoria -… o le Bande Scarlatte di Cyttorak, se è per quello.

            Hobgoblin si ritrova improvvisamente legato da indistruttibili fasce cremisi.

-Cosa?- esclama, lasciando la presa su Constance Johanssen a causa della sorpresa.

            Tenta di liberarsi ma senza successo.

-Temo che siano indistruttibili.- gli dice Victoria oltrepassandolo ed affacciandosi al terrazzo.

 

            Nightshade si avventa sull’Ispettore Capo Chelm che tenta disperatamente di allontanarne le zanne dal collo, ma capisce di non avere speranze, poi, ecco che all’improvviso accade qualcosa: la licantropa albina trema e molla la presa su Chelm portandosi le mani alla testa.

-NO!- grida.

            Sotto gli occhi stupiti del poliziotto la licantropa dal pelo candido lascia rapidamente il posto ad una giovane donna di colore… nuda.

-NO!- grida ancora Tilda Johnson –La trasformazione doveva essere permanente... permanente!-

            A diversi piani sopra la sua testa Victoria Bentley sorride soddisfatta.

 

            La tua lotta con Lilith è giunta ad uno stallo: tu non puoi davvero farle del male e lei non può farne a te.

-Basta!- proclama Lilith riassumendo forma umana -Questo scontro non ha senso.-

         Se riuscissi a parlare, le diresti che ha ragione. Lottare con lei non ti interessa… non se cessa di minacciare i tuoi amici.

         Come se ti leggesse nel pensiero la Regina dei Vampiri ti dice:

-Una tregua? Perché no? Finiamola qui… per stanotte.-

         Si tramuta in pipistrello e ti lascia ad ululare alla luna

 

 

FINE DEL CINQUANTASETTESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Episodio più corto del solito ma in cui si gettano i semi di eventi futuri. Abbiamo assistito ad un classico della narrativa di genere horror-avventuroso: la lotta tra un vampiro ed un licantropo, qui entrambi in versione femminile. Prima ancora di diventare un tema ricorrente di certa fiction moderna, si era già visto nei film della Universal come La Casa di Frankenstein e La Casa di Dracula ed è da quei film che viene la nozione che un licantropo è immune ai poteri ipnotici dei vampiri.

            Nel prossimo episodio: amare conseguenze per i Supernaturals, uno strano incontro nelle paludi della Florida per Blade e Donna Garth e il ritorno di Fratello Voodoo.

            Non mancate.

 

 

Carlo



[1] Vedi episodio #50.

[2] Una pianta erbacea molto tossica nota anche come strozzalupo (in inglese wolfsbane).

[3] Vedi Supernaturals MIT #1.

[4] William Shakespeare, chi altri?

[5] Gioco di parole sul nome del personaggio composto dalle parole inglesi “dread” (terrore ma anche terribile) e “knight” (cavaliere).

[6] Nella miniserie Black Knight #2 (In Italia su Thor, Play Press, #17).