“È la fame a spingere il lupo fuori dal bosco.”
Proverbio
inglese
#56
LICANTROPA DI NOTTE
1.
Seconda notte. Il tuo
nome è Lissa Russell e sei una licantropa, un fatto estremamente chiaro per
tutti coloro che ti stanno vedendo adesso ed in particolare per la giovane
donna dai capelli castani che stai per azzannare alla gola.
-Ferma!-
C’è un tono sicuro, quasi
autoritario, in quella voce che ti spinge a bloccarti e voltarti verso chi l’ha
pronunciata: è un uomo di circa 30/35 anni, biondo, vestito di un completo
scuro con tanto di cravatta rossa su un’immacolata camicia bianca. I suoi occhi
azzurri e penetranti sembrano quasi risplendere alla luce della luna ed hanno
catturato il tuo sguardo.
Tu lo conosci: è lui che
ha fatto di te quello che sei ora. Dovresti mangiargli il cuore o forse
ringraziarlo per averti liberato? Dalla tua gola esce un ringhio cupo.
-Non farlo.- dice lui per nulla spaventato -La pistola della mia
compagna è caricata con proiettili d’argento.-
Indica la donna bionda al suo fianco, che veste un
tailleur verde con elementi neri e che impugna una pistola puntata contro la
tua testa.
-Mi hai capito?- continua l’uomo di cui ora ricordi il nome: Frank Drake
-Non vogliamo farti del male, ma se ci costringi lo faremo. Vattene di qui
adesso: nessuno ti seguirà. Hai la mia parola.-
Ti sollevi in tutta la tua
altezza e lanci un ululato alla luna poi corri nel bosco e sparisci: la tua
caccia è finita per stanotte.
Frank
Drake e Katherine Fraser si avvicinano a Victoria Bentley.
-Tutto bene Victoria?-
le chiede lui.
-Si… sono solo un po’
ammaccata e mi sono sporcata il vestito.-
-Nulla di grave
allora. Quando l’ho vista addosso a te, ho temuto che Lissa ti avesse già fatto
del male.-
-No… lei non… ma… ma
tu l’hai chiamata per nome.-
-Giusto.- rimarca
l’Ispettore Detective Constance Johanssen Lei conosce la nostra licantropa… sa
chi è… ma come?-
-Dovrei ben sapere
chi è…- replica Frank -… dopotutto sono io che l’ho fatta diventare una lupa
mannara.-
-Cosa?- esclamano
quasi all’unisono Simon Stroud e il Medico Legale.
-Storia lunga.-
ribatte Drake -C’era di mezzo un antico demone mesopotamico e una minaccia per
l’Umanità intera; non avevo altra scelta. Perché le state dando la caccia?-
-Ha ucciso tre
persone divorando parzialmente due di loro.- spiega Simon Stroud.
-Sciocchezze.-
afferma risoluto Frank -Lissa Russell non è un’assassina. Contrariamente alle
credenze popolari, i licantropi non cacciano gli esseri umani più di quanto lo facciano
i veri lupi. Di solito tutto quello che vogliono è correre liberi sotto la luna
e assalgono solo chi gli è ostile.-
-Di solito.-
puntualizza Constance -Ma ad uccidere questa gente è stata davvero una licantropa,
ne siamo sicuri e stanotte abbiamo trovato lei qui, accanto ai cadaveri.-
-Veramente è lei che
ha trovato noi accanto ai cadaveri- la corregge il Medico Legale -Ripensandoci:
perché sarebbe tornata indietro dopo essere già scappata una volta? Non ha
molto senso.-
-Ben detto dottore.-
aggiunge Frank –Dottor… non mi pare di conoscere il suo nome.-
-Watson… John
Watson.-
Frank inarca un sopracciglio.
-Sherlock Holmes è
qui anche lui?- chiede infine.
-Mi aspettavo questa
battuta. Le risponderò che, a quanto ne so, non esistono discendenti viventi di
Sherlock Holmes… ma c’è un suo pronipote che lavora per l’MI6, se vuole, glielo
presento.-
-Ehi, un momento!-
esclama Stroud –Tu, Drake… non sei quello che si trasforma in Dracula al calar
della notte? Come mai sei qui?-
-Frank sorride e
risponde:
-È così, infatti, ma
stanotte in qualche modo sono riuscito ad invertire la trasformazione… appena
in tempo per impedire al mio antenato di far del male a Katherine. Non è vero,
cara?-
-Sì… è proprio quello
che è accaduto.- conferma Kate Fraser.
-Forse il tuo
incantesimo ha funzionato in ritardo, Victoria.- aggiunge Frank.
Sì… forse è così.-
conclude la giovane maga.
-Bene… e ora che
abbiamo chiarito questo particolare, veniamo ad un altro: com’è che siete arrivati
qui giusto in tempo?- chiede Johanssen rivolta a Frank.
-Facile.- risponde
Frank –Katherine ha telefonato a Scotland Yard chiedendo di lei e le hanno
detto dove trovarla.-
-Bene e ora torniamo
in ufficio. Dovrà spiegarci un sacco di cose sulla sua licantropa, Drake.-
-Ne sarò ben lieto.-
Si muovono e Victoria Bentley li
segue con lo sguardo cupo.
-Cosa c’è?- le chiede
Simon Stroud.
-Non lo so.- risponde
lei -È solo una sensazione… come se ci fosse qualcosa di sbagliato ma io non
vedessi cosa.-
Qualcosa di terribilmente sbagliato.
Sligguth, il temibile demone adorato
dagli uomini-serpente di Starkesboro, progenie di Set come alcuni miti dicono
sia anche Damballah, il dio serpente, il potente Loa della religione Voodoo a
cui freneticamente Marie Laveau, la Regina Voodoo di New Orleans, si sta
appellando. Ma può un dio ascoltare delle preghiere se i suoi seguaci
nasceranno solo tra milioni di anni?
Forse Damballah non ascolta le
preghiere della sua seguace o forse sì… o magari è qualcun altro ad ascoltarle.
Fatto sta che una creatura di argilla si erge tra Sligguth e le sue vittime
designate e la assale.
-Non è possibile!- esclama la creatura –Tu sei immune al mio potere… ma come?-
Il
Golem non risponde. Non è chiaro se è perché non può parlare o perché non si
cura di farlo. Fatto sta che solleva la creatura metà uomo e metà serpente
sopra la propria testa e la strappa in due sotto gli occhi esterrefatti di un
gruppo di umani spaventati.
Marie Laveau ringrazia il suo dio
dovunque sia ora.
2.
Poche ore prima. Danielle
Seward entra nella piccola cappella. Probabilmente il prete non gradirebbe il
suo abito esageratamente corto e scollato, unica concessione al lutto il colore
nero, ma non è qui e a Danielle non importerebbe nemmeno se ci fosse: non le è
mai importato di scandalizzare qualcuno ed è sempre stato questo il suo
problema con la sua famiglia.
Suo fratello giace composto nella
bara. Nonostante le obiezioni di quel vecchio bacucco dell’Ispettore Capo Chelm
lei è riuscita a vincere la sua battaglia e ad impedire che fosse decapitato e
bruciato… e perfino ad ottenere un’ordinanza da un giudice per impedire che la
polizia si avvicini alla cappella prima del funerale anche se non dubita che
abbia schierato i suoi uomini là fuori in attesa che accada quel che considera
inevitabile… qualcosa che se ha ragione dovrebbe accadere ora.
E accade. Gli occhi di Charles
Seward si spalancano di colpo e lui comincia ad alzarsi con aria spaesata
mentre con voce incerta mormora:
-Dove sono?-
Allora è vero, pensa Danielle
facendo un passo indietro: suo fratello è diventato un vampiro.
Tra le tante debolezze dei vampiri
c’è quella all’argento, una delle poche cose, assieme al legno di frassino, che
possono davvero far loro del male e Rachel Van Helsing questo lo ha
sperimentato sulla sua pelle, possiamo proprio dirlo. Un proiettile nella
spalla darebbe un sacco di problemi ad un essere umano comune ma per un non
morto, anche se il proiettile è d’argento, è un problema minore, la vera
complicazione è che l’argento lo indebolisce, lo costringe ad assumere dosi
maggiori di sangue per recuperare le forze.
La sete di sangue aumenta e
l’autocontrollo diminuisce ed è di questo che Rachel ha paura, di diventare
come quei vampiri di più basso livello, abbruttiti, senza quasi più
intelligenza umana, dominati solo dalla sete di sangue. Rachel sa che deve
trovare alla svelta un medico che le estragga il proiettile ma ogni notte che
si risveglia è la necessità di bere sangue che ha il sopravvento e dopo che
l’ha soddisfatta, spesso è troppo tardi per agire.
Non può andare avanti così… deve
fare qualcosa alla svelta… ma prima deve pensare alla prossima vittima.
Negli uffici di New Scotland Yard,
sede del Servizio di Polizia Metropolitana della Grande Londra, riservati alla
Sezione Crimini Insoliti tutti gli occhi sono puntati su Frank Drake.
-Dunque, Drake…- dice
Constance Johanssen -… vuole parlarci finalmente della sua licantropa?-
-La mia licantropa,
come la chiama lei…- comincia Frank -… appartiene ad una famiglia la cui storia
si è spesso incrociata con quella della mia… per la precisione con quella del
mio antenato Vlad III, Voivoda di Valacchia e Transilvania, meglio noto a voi
come Conte Dracula. Verso la fine del 18° secolo il Principato di Transilvania
era governato dagli Asburgo come vassallo del Regno d’Ungheria. Il Barone
Grigori Russoff era un nobile russo messosi al servizio del Sacro Romano
Imperatore dopo essere stato costretto a lasciare la Russia per contrasti con
lo Zar. Per ricompensarlo l’Imperatore gli donò delle terre in Transilvania, nei
pressi del Passo Borgo, terre che un tempo erano appartenute alla famiglia
Dracula.-
-Prevedo guai.-
commenta Simon Stroud prima che gli sguardi di Drake e Johanssen lo fulminino
-Guai, lei dice,
Stroud…- continua Frank -… e in effetti non sbaglia. Dracula era stato
all’estero per molto tempo, in Francia per la precisione, dove aveva combattuto
il suo arcinemico Cagliostro ed era stato coinvolto negli eventi della Rivoluzione
ma questo non ci interessa adesso. Al suo ritorno non fu felice di scoprire che
le sue terre erano nelle mani di intrusi.-
-Le sue terre?- lo
interrompe Victoria Bentley -Lui era morto da più di 300 anni e quelle terre
erano già passate per decine di mani.-
-E credi che questo
importasse a Dracula? Lui si considerava ancora il legittimo governante di quei
luoghi. Perfino i Turchi quando dominavano la Transilvania lo temevano ancora e
si tenevano prudentemente lontani dal Passo Borgo, ma a Russoff questo non
importava: costruì una fortezza che guardava direttamente verso il Castello
Dracula. Lui la prese come una sfida e rapì ed uccise la moglie del Barone.-
-Una faida familiare,
stupendo.- commenta, sarcastica Constance.
-Le faccio notare che
è stata lei a chiedermi la storia, quindi me la faccia raccontare.-
-Speravo in un
riassunto, non in un’enciclopedia,-
-Cercherò di essere
breve, glielo assicuro Ispettore. Russoff cercò vendetta e riuscì ad uccidere
Dracula, sia pure non definitivamente, e liberò dalla prigionia una giovane
donna. Purtroppo la ragazza si rivelò essere una licantropa e lo infettò con la
sua maledizione. Molto tempo dopo un discendente del Barone venne in possesso
di una copia del libro maledetto chiamato Darkhold e il solo atto di leggerlo
attivò in lui la maledizione sepolta e lo mutò in un licantropo. Da allora in
avanti tutti i suoi discendenti al compimento del 18° compleanno sarebbero
diventati licantropi con tutto quel che ne consegue. Più o meno trent’anni fa un
suo nipote, Gregor Russoff sposò una donna americana e ne ebbe due figli: Jacob
e Lissa. Gregor fu ucciso durante una delle sue scorribande come licantropo e
dopo qualche anno la sua vedova ne sposò il fratello. Insieme si trasferirono
in California dove americanizzarono il loro cognome in Russell. I due ragazzi
crebbero ignari delle oro origini finché la notte di luna piena in cui compì 18
anni Jack si trasformò per la prima volta.-
-Jack Russell,
certo.- esclama Victoria -Il Dottor Strange mi ha parlato di lui. Immagino che
Lissa abbia subito la stessa sorte l’anno seguente.-
-Sì e no.- replica
Frank -In realtà era riuscita a sfuggire alla maledizione grazie ad un
incantesimo… che io ho fatto annullare da Marie Laveau.-
Cosa? Perché?-
-Mi serviva un
licantropo per combattere la Madre dei Demoni e suo fratello non era disponibile,
tutto qui. Fratello Voodoo le dette un anello magico grazie al quale poteva
controllare le trasformazioni e mantenere la sua intelligenza e personalità
umana, ma qualcosa deve essere andato storto.-
-Direi proprio, visto
quel che è successo qui nelle ultime notti.-
-Lissa non è
un’assassina.- ribadisce con forza Frank -I licantropi non assalgono gli esseri
umani a meno che non siano provocati… o a meno che non siano già malvagi per
conto loro. Ci deve essere un’altra spiegazione.-
-Lo spero per lei, ma
intanto, ora che so il suo nome, non dovrei far fatica a trovarla.-
-Nel qual caso,
Ispettore, vorrei esserci anch’io quando le parlerete.-
-Si può fare.-
conviene Constance -Lo faremo di giorno naturalmente giusto per ridurre al
minimo i rischi di essere sbranati.-
-Mi pare ragionevole.
Bene, credo che andrò a riposare in attesa della fatica che ci aspetta. Andiamo
Katherine.-
-Vengo.- risponde
Kate Fraser che finora era rimasta silenziosa.
Mentre escono dall’edificio Victoria
Bentley si rivolge a Simon Stroud:
-C’è qualcosa di
sbagliato, lo sento, ma non riesco a capire cosa.-
-Ne sei sicura?- le chiede
l’americano.
-Non… non lo so ed è
proprio questo ad inquietarmi, ma sono troppo stanca per pensarci adesso.
Accompagnami in albergo, vuoi?-
-Con molto piacere.-
3.
Frank Drake rientra
nella sua villa assieme a Kate Fraser. Una volta in salotto si rivolge a Taj
Nital e sua moglie:
-Non avrò più bisogno
di voi sino a domattina. Andate a dormire.-
Il muto indiano fa un cenno di
assenso col capo e spinge fuori la sedia a rotelle su cui è costretta la moglie
da quando ha perso le gambe.
Senza parlare Frank e Kate si recano
nella camera da letto padronale e quando la porta si è chiusa alle loro spalle,
lui prorompe in una sinistra risata.
-Ci hanno creduto!-
esclama -Quegli idioti hanno creduto ad ogni parola che ho detto loro. Del
resto come potevano sospettare? Ho detto la verità in fondo… a parte il fatto
che ad avere il controllo non è il mio degenere discendente ma io… DRACULA!-
Al posto di Frank Drake ora c’è il
Signore dei Vampiri le cui labbra sono stirate in un sorriso di soddisfazione.
-Cosa farai adesso?-
chiede Kate chiaramente soggiogata dal suo potere ipnotico.
-Cosa farò? Mi godrò
tutti i vantaggi della mia nuova condizione come il potermi muovere di giorno e
in mezzo ai miei nemici che mi credono uno dei loro… per tacere di altri
piaceri che come vampiro mi erano negati. Mi ero dimenticato quanto è delizioso
il sapore del vino.-
-E a me cosa
succederà?-
-A te? Tu sei la mia
compagna, mia cara, il tuo posto è questo… ed è un altro dei vantaggi di cui
parlavo. Ora spogliati e attendi a letto il mio ritorno.-
-Tu… dove andrai?-
-La notte è vicina
alla fine ed io ho bisogno di sangue, ma non temere: tornerò da te presto.-
Al posto dell’uomo ora c’è un
pipistrello che vola oltre la finestra. Ben presto individua la sua preda, una
giovane donna che sta tornando a casa dopo una notte passata fuori e plana
verso di lei.
Non ci vuole molto: un breve grido,
una specie di sospiro e un corpo che cade a terra, poi un pipistrello che
riprende il volo. Fine seconda notte.
Lissa Russell non è sorpresa della
visita della Polizia: se l’aspettava dopotutto e per lo stesso motivo non la
sorprende che ci sia Frank Drake.
-Miss Russell? Io
sono l’Ispettore Constance Johanssen e questa è l‘Ispettore Katherine Fraser.-
Due donne ed entrambe bionde,
curioso.
-Lavoriamo per una
sezione che si occupa di casi insoliti e questi sono i nostri consulenti per il
caso che stiamo seguendo: Miss Victoria Bentley, Mr. Frank Drake, che già
conosce, e Mr. Simon Stroud, un investigatore americano… come lei.-
I due uomini sono entrambi biondi, altra
cosa curiosa. Quello chiamato Stroud ha i capelli più folti di Frank e un’aria
da duro, da uomo d’azione.
-Piacere di
conoscervi… anche se avrei preferito circostanze diverse.- dice Lissa - Scusate
la vestaglia, ma mi sono svegliata da poco.-
-Non ne sono
sorpresa.- replica Constance -Sappiamo delle sue… attività notturne, diciamo
così.-
Lissa si concede un sorriso e
ribatte:
-Me l’aspettavo dopo
quello che è accaduto ieri notte nel parco.-
-Cosa ricordi di ieri
notte?- le chiede Frank.
-Non molto a dire il
vero. So che ero lì e che c’eravate anche voi ma tutto ha i contorni di un
sogno. Accade sempre quando è lei ad avere il controllo.-
-Lei?- chiede Kate.-
-La mia parte lupina,
se vogliamo chiamarla così. Io la chiamo “lei” ma non c’è nessuna lei,
naturalmente: ci sono sempre io. Normalmente la tengo sotto controllo… ma nelle
notti di luna piena reclama il comando.-
-Che intende per:
sotto controllo?- chiede ancora Constance.
-intendo… questo.-
replica Lissa.
Il suo corpo muta rapidamente ed al
posto della giovane donna c’è una lupa antropomorfa dal pelo scuro che si
sbarazza rapidamente della vestaglia.
-Ma che…- esclama,
sorpresa, Constance Johanssen mentre la sua mano corre alla pistola.-
-Calmi.- dice la licantropa –Non
intendo farvi del male.-
-Ma… lei parla.-
-Già… me lo permette quest’anello.- mostra
l’anulare destro –È magico. Non so perché funzioni, mi basta che lo
faccia .-
-Tranne che nelle
notti di luna piena.- puntualizza Frank Drake –Questo né Fratello Voodoo né
Marie Laveau se l’aspettavano.-
-Ne sei sicuro? Io non mi fiderei di quella strega,
magari è opera sua. In ogni caso, mio fratello riesce a controllare le sue trasformazioni
anche in queste notti. Pare che ci riuscirò anch’io col tempo, è una questione
di accettazione di quel che si è e non è facile.-
-Da quando riesci a
trasformati anche di giorno? È opera del tuo anello?- chiede ancora Frank
-Alla seconda domanda rispondo sì, quanto alla
prima… da qualche tempo e non è facile. Non riesco mai a mantenere questa forma
a lungo… anche se ogni volta dura sempre di più. Ho anche pensato di fare la
giustiziera ma per quanto ci stia più comoda in questa forma, non potrei
davvero girare nuda per le strade di Los Angeles anche se coperta di pelliccia
naturale. Come faccia Jack a farlo con naturalezza non l’ho ancora capito. Per
me è ancora imbarazzante. Mr. Stroud laggiù non ha staccato un attimo gli occhi
dalle mie tette e per fortuna non ha puntato lo sguardo più in basso.-
Tutti
gli occhi si puntano su Stroud che alza i suoi al cielo. Nel frattempo Lissa ha
ripreso da terra la vestaglia e l’ha indossata tornando alla forma umana.
-Per farla breve…-
dice -… non ricordo molto di quanto è accaduto nelle ultime due notti... ma
credo… voglio sperare… di non essere l’assassina che cercate.-
-Questo lo vedremo.-
replica Constance -Ammetterà che è dura da mandar giù che ci siano in città due
licantropi contemporaneamente.-
-E perché mai?-
ribatte Frank -Non avete alcuna difficoltà ad accettare che ci siano almeno tre
arcivampiri nella zona di Londra per tacere dei vampiri del loro branco, perché
non potrebbero esserci due licantropi?-
Prima che Johanssen possa rispondere
la vetrata della porta finestra è infranta da una piccola granata a forma di
zucca e fa il suo ingresso una figura in costume dal volto demoniaco a cavallo
di un glider a forma di ali di pipistrello.
-Hobgoblin, qui?-
esclama, sorpreso Stroud.
-Credo che il nome più corretto per me di questi tempi sia Demogoblin.- dice
con voce cavernosa la creatura --Io e i miei
amici siamo qui per un po’ di massacro.-
Danielle
Seward esce dalla cappella di famiglia e trova ad aspettarla il dottor John
Watson.
-Mi dispiace.- le
dice.
-Mi avevano
avvertito.- commenta lei -La colpa è solo mia. Almeno adesso Charles riposa
davvero in pace. Ricordi quando eravamo ragazzini e scherzavamo sui nostri
cognomi? Il mio quello di un personaggio del romanzo Dracula ed il tuo…
conosciuto da chiunque sappia chi è Sherlock Holmes. Almeno tu non sei
perseguitato da qualcuno di nome Moriarty che vuole ucciderti.-
-Beh… forse sono stato
solo fortunato.- replica Watson -Ora che farai? Torni in Nuova Zelanda?-
-Ci devo ancora
pensare.- risponde la ragazza -Forse… forse c’è ancora qualcosa da fare per me
qui.-
4.
La prima cosa che pensa Simon Stroud
è: mostri, la mia vita è piena di mostri. Al fianco di colui che si è definito
Demogoblin sono apparse altre creature non propriamente umane: un uomo che
sembra un cadavere ambulante dalla pelle giallastra vestito con abiti
sbrindellati ed una specie di kefiah sulla testa che levita a mezz’aria,
Carrion; una donna bionda dall’aderente calzamaglia violetta il cui volto è
nascosto da una maschera a forma di testa di pipistrello e che sembra volare
sostenuta da due membrane a forma di ali dello stesso animale dispiegate sotto
le sue ascelle. Stroud ha letto il suo nome in un dossier: la Baronessa Sangue.
Alle sue spalle, in sella alla versione demoniaca di un cavallo alato nero e
con ali da pipistrello, sta un
uomo in un’armatura nera e costume rosso sangue nello stile dei cavalieri
medievali e caratterizzato dal simbolo del teschio e tibie incrociate all’altezza
del petto; sul volto una maschera simile ad un teschio umano e sulla testa un
elmo alato, un insieme decisamente tetro e minaccioso, Dreadknight. Sul
terrazzo si sta arrampicano un ratto antropomorfo avvolto in un elegante
impermeabile nero, Verminus Rex. Ma quello che attira davvero l’attenzione dei presenti
è l’ultima ad arrivare: una licantropa il cui corpo dalle curve sinuose,
inequivocabilmente femminili, è ricoperto solamente da una folta pelliccia
bianca, il suo occhio destro è avvolto da un tatuaggio lineiforme azzurro e
rosso.
Dunque è vero, pensa
Stroud, ce n’è più di una.
-Non vogliamo farvi del male.- afferma Carrion –Vogliamo solo
la licantropa.-
-Parla per te.- replica Demogoblin –Personalmente
desidero squartare qualcuno.-
Perfetto, pensa Constance Johanssen. Sapevo
che avrei fatto meglio a non alzarmi dal letto stamattina.
Alle sue spalle Frank
Drake freme: alla luce del giorno non può trasformarsi in Dracula e combattere
quelle abominazioni. Li ha riconosciuti: sono i Supernaturals, ma qual è
l’interesse di quel vecchio pazzoide di Salisgrave in questo?
-Lascia la tua fragile
forma umana e unisciti a noi, sorella.- intima la licantropa dal pelo bianco –Io sono Nightshade ma
mi chiamano la Regina dei Licantropi. Giurami fedeltà e seguimi.-
-E se non volessi farlo?-
-Allora morirai.-
-In questo caso… la mia risposta è no.-
Lissa si trasforma
in licantropa e salta addosso a Nightshade facendola precipitare dalla
terrazza.
-Tanti saluti alla sottigliezza.- commenta Demogoblin poi si rivolge ai suoi
“colleghi” –A questo punto inutile perdere altro tempo: uccideteli tutti.-
Decisamente brutte
notizie.
Un altro luogo,
un’altra era. Blade osserva i resti dell’uomo serpente scomparire. Un attimo ed
è come se non fossero mai stati lì.
-Lo ha battuto.- commenta Wayne Logan con lo sguardo rivolto al Golem
ora immobile.
-Solo una creatura mossa da una magia potente poteva farlo.- aggiunge
Marie Laveau -… ma non per sempre. Prima o poi tornerà… o saranno altri della
sua stirpe a farlo.-
-Allora siamo spacciati.- replica Donna Garth -Non possiamo fuggire da
nessuna parte.-
-Intrusi.-
La voce echeggia in mezzo a loro come se provenisse
dal nulla,
-Voi
non appartenete a questo posto. Dovete andarvene.-
Davanti a loro appare
una donna completamente nuda dai lunghi capelli neri.-
-Chi?- esclama Jason Adamson.
-Io
sono Gaea, sono la Terra e suoi frutti. Sento che voi siete figli di questo
pianeta ma non appartenete a questo tempo venite da un futuro lontano. Ho
sognato la vostra stirpe ma non è ancora il vostro momento.-
Marie Laveau si
inginocchia
-Grande Ale,[1]
Signora della Terra, concedi a questa tua umile serva un desiderio.
-Ti
proclami mia serva ma sento su di te il marchio di mio fratello Set e l’ombra
di mio fratello Chthon… tuttavia ti concederò ciò che chiedi perché tu e questi
altri non dovreste essere qui… un fatto a cui posso facilmente rimediare.-
Gaea alza le mani al
cielo ed un vortice avvolge gli uomini e le donne fuori dal tempo e quando
cessa sono scomparsi.
Due licantrope
combattono l’una contro l’altra. Una semplice caduta non ha potuto ucciderle ed
ora si stanno scontrando nella consapevolezza che solo una di loro potrà
sopravvivere.
-Tu!- esclama Lissa Russell –Sei stata tu a uccidere quelle persone. Perché?-
-Perché mi andava di
farlo… e perché potevo farlo.- replica
Nightshade -Serve un altro motivo?-
-Tu sei… malvagia…
marcia dentro.-
-Bene, male. Tutte
categorie a cui noi licantropi siamo superiori. Presto lo capirai anche tu.-
-Mai!-
Lissa le salta addosso.
Le due licantrope si graffiano e si azzannano ma senza che nessuna riesca a
prevalere sull’altra, poi è Lissa, finalmente, a mettere a segno un colpo
fortunato che abbatte la sua avversaria.
Con circospezione si
avvicina alla licantropa albina per accertarsi che sia davvero fuori
combattimento.
-Bene.- dice –Ora io…-
-Tu non farai nulla… a parte obbedirmi.- intima una voce di donna
Lissa si volta ed
esclama:
-Tu!-
Fa per dire altro ma
dalla sua gola esce solo un ringhio. Era troppo impegnata per notarlo, ma nel
frattempo è sorta la luna piena, è cominciata la… terza notte.
5.
Terza Notte. La luce della
luna illumina il tuo perfetto corpo di licantropa. Lissa Russell se n’è andata
lasciando il posto a te. Lissa fingeva solo di essere te ma ora tu sei libera,
libera di scappare nel bosco o di attaccare i tuoi nemici, specialmente colei
che li guida, la vampira di nome Lilith, che pretende di essere non solo la
Regina dei Vampiri ma anche delle altre creature della notte.
-Ti rifiuti di obbedirmi, dunque?- esclama la
vampira.
Vorresti
dirle che non ha alcun potere su di te, che la stirpe dei licantropi non deve
alleanza ai vampiri, ma dalla tua gola esce solo un ringhio mentre ti getti
addosso a lei con tutta la furia di cui sei capace.
Per Donna Garth questo è decisamente un
dejà vu: le acque che si chiudono su di lei, la precisa sensazione di stare
annegando, la visione di suo padre che nuota verso di lei e poi il nulla
dell’oscurità.
I suoi occhi si
spalancano di colpo mentre tossisce ed il primo volto che vede è quello di
Blade.
-Stai bene?- le chiede lui cercando di mascherare la preoccupazione.
-Direi di sì.- risponde lei -Non dirmi che mi hai fatto ancora la
respirazione bocca a bocca.-
Blade sorride e
replica:
-Qualcosina ho fatto anch’io… ma il grosso è stato opera dei ragazzi
della Guardia Costiera.
Solo ora Donna si rende
conto di trovarsi su una brandina e che con Blade c’è anche un giovane
ufficiale. Dunque sono tornati nel loro tempo… sono a casa.
-Guardiamarina Hanson.- si presenta l’ufficiale -Lieto di vedere che sta
bene miss Garth. Sì, so chi è. Mr. Brooks ci ha informato della sua identità.-
Eric Brooks, un nome
che Blade usa raramente, avrà pensato che presentarsi come Blade non fosse
conveniente.
-Gli altri?- chiede ancora Donna.
-Sono tutti sul ponte.- risponde Blade.
-Già…- aggiunge il guardiamarina
-Miss Laveau ha fatto sensazione tra gli uomini dell’equipaggio. Quel suo abito
bagnato… mi scusi Miss Garth… immagino che questi discorsi non la interessino.
C’è solo una cosa che ancora non capisco: abbiamo battuto ogni palmo di quella
zona di mare per tre giorni, com’è possibile che non vi abbiamo avvistato
prima?-
-Non saprei Guardiamarina.- replica Blade -Davvero non saprei.-
Donna si china su di
lui e gli sussurra:
-Mio padre?-
-Si è lasciato andare dopo averti riportato in superficie.- risponde
Blade -Io non mi preoccuperei per lui. Cosa vuoi che possa accadere a uno
zombie? Scommetto che anche gli squali gli staranno alla larga. Prima o poi te
lo ritroverai sulla soglia di casa vedrai.-
-Probabilmente è così.- conviene Donna poi chiede:
-E il Golem?-
-E chi può dirlo? È una creatura magica e dubito che l’acqua possa fare
davvero danni al suo corpo di argilla. Secondo Jason Adamson quando torneranno
a St. Petersburg in Florida, che per la cronaca è dove stiamo dirigendoci, lo
troveranno ad aspettarli sul suo piedistallo nella piazza centrale del paese e
secondo me ha ragione.-
-Quello… quello che è successo… il viaggio nel tempo, il dio serpente,
Gaea… non l’ho sognato, vero?-
-Se lo hai fatto, è stato lo stesso sogno che ho fatto io… e tutti gli
altri. Improbabile non credi?-
-Molto. Ti dirò una cosa… Eric… per tornare in Louisiana seguiremo una
rotta diversa.-
-Credo che sia la cosa più saggia.- replica Blade.
La prima reazione di
Constance Johanssen è sparare alla creatura che gli sta venendo incontro… ma
senza esito alcuno.
-Ach..., sono spiazente
fräulein, ma kredo che i komuni proiettilen non pozzano ferirmi.- dice, avvicinandosi sempre più, il suo
avversario.
Constance non sa dire
se è più atroce il suo accento tedesco da cartoni animati o il fatto che sia un
ratto antropomorfo.
-Smettila di giocare con lei e uccidila.- lo incita Demogoblin.
-Nein… nein…- replica Verminus Rex -… è kosì
difertente ciokare col cibo.-
Carrion avanza nella
stanza.
-Mi dispiace.- dice –Non vorrei farlo… ma gli ordini sono
ordini.-
-Non fatevi toccare da lui!- urla Simon Stroud –Il suo tocco uccide.-
Alle sue spalle Frank
Drake freme. Col tramonto i poteri di Dracula sono tornati, ma se si rivela ora
tutti sapranno che è lui in controllo e ancora non lo vuole. Forse dovrebbe
lasciarli uccidere tutti ma la salvezza di Katherine Fraser è importante per
lui. Deve fare qualcosa alla svelta, ma cosa? La situazione sembra senza via
d’uscita.
FINE CINQUANTASEIESIMO EPISODIO
NOTE DELL’AUTORE
Pare proprio che i nostri eroi siano in
guai seri ma non è detto che non trovino un sistema per cavarsela lo vedremo
nel prossimo episodio in cui avremo: vampiri contro licantropi (ma non
aspettatevi cose alla “Underworld” o alla “Twilight”… o almeno lo spero: mi
faccio un vanto di non aver visto un solo film o letto un solo libro collegato
alle due serie citate, quindi chissà…), i Supernaturals in cerca di preda e
chissà cos’altro.
Non mancate.
Carlo