Ci sono orrori che la mente si rifiuta di contemplare e ci sono esseri che non dovrebbero essere svegliati… ma a volte accade.

 

 

#52

 

QUALCOSA DI MALVAGIO

 

 

1.

 

 

            La ragazzina non ha più di dodici anni ed è ferma sulla soglia dell’ospedale gridando:

-Aiuto, aiutatemi, per favore.-

            Un infermiere le si avvicina e le chiede:

-Cosa c’è bambina?-

-Io… ho bisogno di aiuto. Io e la mia famiglia, i miei amici, possiamo entrare?-

-Beh… certo, ma…-

-Grazie.

            Il tono di voce della ragazzina è cambiato e l’infermiere vede per la prima volta i canini sporgenti ed ha solo il tempo di un breve urlo mentre affondano nel suo collo.

            Il suo ultimo pensiero cosciente è: non è possibile, non può essere una vampira.

            Purtroppo per lui e per gli altri presenti, è proprio quello che è, così come lo sono le tre donne e l’uomo che entrano subito dopo.

 

            Lontano da lì nel tempo e nello spazio il gruppetto di naufraghi capitanato da Donna Garth si trova di fronte ad uno spettacolo che nessun uomo ha mai visto dal vivo: un gigantesco Tyrannosaurus Rex che avanza verso di loro.

-Siamo perduti.- urla Rebecca Adamson.

-Forse no.- sussurra Blade, il cacciatore di vampiri –Potrebbe non accorgersi di noi.

-Troppo tardi.- commenta Wayne Logan –Ci ha sentiti.-

            Il gigantesco sauro, infatti, si volge verso di loro e comincia ad avanzare.

-Dobbiamo scappare.- esclama Donna.

-E dove?- ribatte Jason Adamson –Non c’è modo di sfuggirgli.-

-Non è detto.- replica Blade –C’è una specie di caverna laggiù, dobbiamo raggiungerla a tutti i costi.-

            Senza perdere tempo si mettono a correre ma la corsa è impari, le zampe del tirannosauro sono troppo grandi, presto sarà loro addosso.

            Jason Adamson inciampa su una radice sporgente e prima che possa rialzarsi il gigantesco animale è su di lui.

            Jason urla terrorizzato e così sua sorella poco lontana, poi ecco accadere qualcosa di inaspettato. Letteralmente dalla terra si forma il Golem, il protettore della famiglia Adamson che si pone tra Jason ed il dinosauro e straordinariamente riesce a sollevare la bestia ed a scagliarla lontano.

-È… è incredibile.- esclama Rebecca.

-Davvero?- commenta Blade –Beh, diamoci una mossa, voglio essere lontano da qui se quel bestione o un altro come lui dovesse tornare.-

-Ma il Golem?- chiede Jason che li ha raggiunti.

-Ho la sensazione che ci verrà dietro, ha un legame soprannaturale con voi dopotutto, proprio come lui…- indica lo Zombie -… con Donna.-

            Raggiungono la caverna e vi si infilano seguiti dal Golem. Solo Marie Laveau rimane indietro.

-Che aspetti?- le urla Blade –Noi andiamo, non ti aspetteremo.-

            La Regina Voodoo di New Orleans si infila nel cunicolo con i sensi all’erta. C’è qualcosa in agguato, lo sente, qualcosa che atterrisce perfino lei, e loro gli stanno andando incontro.

 

            Il luogo è una spiaggia della Polinesia Francese. La ragazza è in spiaggia a prendere il sole ed indossa solo uno striminzito perizoma che copre a malapena quel che è stato concepito per coprire. Ha un fisico mozzafiato, da modella, lunghi capelli rossicci che le ricadono sui seni coprendo i capezzoli ed occhi verdi coperti da occhiali da sole a specchio.

Il suo cellulare squilla e lei lo prende dalla borsetta a fianco alla sdraio e risponde con aria annoiata.

-Sì… cosa c’è?-

            Quel che sente la fa drizzare a sedere di colpo.

-Ne sei sicuro?- chiede al suo interlocutore –Sì… si, lo conosco. Se dice una cosa simile, deve essere vero. Credo che dovrò partire.-

            Danielle Jacqueline Seward ha appena saputo che suo fratello Charles sta morendo.

 

 

2.

 

 

           

Kate Fraser ricorda la prima volta in cui apprese dell’esistenza dei vampiri, in cui seppe che il Conte Dracula non era solo una creatura letteraria. Ripensandoci adesso, avrebbe preferito restare nell’ignoranza. Mentre osserva Charles Seward immobile nel suo letto, così vicino alla morte non può non chiedersi dove sarebbe adesso se non avesse incontrato Dracula? Dove sarebbero tutti loro? Non avrebbero avuto una vita migliore?

Mentre è immersa in questi pensieri una nebbiolina grigiastra si condensa alle sua spalle in una donna bionda dagli occhi azzurri la cui guancia sinistra è solcata da una sottile cicatrice. La donna apre le labbra e scopre i canini appuntiti poi la sua mano destra si serra sul collo della poliziotta spingendola contro un muro.

-Sei stata disattenta Fraser.- dice la vampira –Abbiamo già vissuto questa situazione, ricordi?-[1]

-Lo ricordo benissimo.- replica Kate apparentemente tranquilla -Come potrei dimenticare orde di topi che stavano per divorarmi viva? Cosa userai stavolta, i cani, i pipistrelli? Fai del tuo peggio.-

-Nulla di tutto questo. I miei vampiri hanno invaso l’ospedale ma hanno l’ordine di non uccidere nessuno se non è necessario.-

-Che vampira di buon cuore.-

            Il tono sarcastico di Kate non sfugge a Rachel Van Helsing. Le due donne si confrontano viso a viso e se i loro pensieri non fossero concentrati su altro, forse si fermerebbero a riflettere di come siano simili fisicamente, come se il destino si fosse divertito a fare di loro i simboli… di cosa?

-Voglio solo chiudere i conti con lui…- dice Van Helsing indicando Seward -… poi me ne andrò.-

-Perché?- chiede Kate –Lui sta già morendo… per colpa tua aggiungerei…perché accanirsi tanto?-

-Perché voi… dopo… voi lo uccidereste definitivamente ed io non voglio.-

-E così tutto si riduce a questo? La ricerca di un compagno? In fondo non sei diversa da noi comuni mortali, non è vero Van Helsing? Non ti fa arrabbiare questo?-

-Sta zitta Fraser!-

-Ho toccato un nervo scoperto? Non dirmi che è per questo che sono il tuo bersaglio. Invidia perché io e Frank condividevamo ciò che tu non puoi più avere?-

-Gli hai mai chiesto perché si è sempre messo con donne che gli ricordavano me?-

-Non me ne è mai importato un accidente. Ma abbiamo parlato abbastanza: è ora di concludere.-

            La presa della vampira si allenta mentre sul volto di Rachel appare un’espressione perplessa.

-Che vuoi dire?-

-Che stavolta non siamo noi ad essere in trappola con voi vampiri, ma voi ad essere stati presi in trappola da noi.-

            Sul pavimento si disegna l’ombra di una croce e Rachel a istintivamente un balzo indietro mentre Kate si porta una mano alla gola.

-Un semplice faretto.- dice –Un trucco semplice ma efficace. Ero convinta che avresti tentato di impadronirti di Seward e stavolta, invece di tenere e ed il tuo branco fuori dall’ospedale, ho fatto in modo che non possiate lasciarlo. Sei stata mia prigioniera sin da quando hai messo piede qui dentro.-

            Rachel Van Helsing emette un suono che non ha nulla di umano.

 

            Angel O’Hara è una madre single e per il bene di suo figlio farebbe di tutto e quello che ha fatto è stato cedere la sua anima alla Regina dei Vampiri, Lilith, la figlia di Dracula. La giovane irlandese e la vampira rumena condividono uno speciale legame telepatico che consente a volte a Lilith di agire attraverso di lei, un legame di cui Angel perlopiù non è consapevole. Altre volte, come ora, sa perfettamente cosa sta facendo mentre entra in una saletta riservata della biblioteca dell’università di Cambridge e si dirige verso un giovanotto dai capelli neri seduto ad un tavolo intento a guardare uno schermo.

-Mi scusi…- chiede –Lei è Arthur Holmwood, l’Onorevole Arthur Holmwood?-

            Lui alza la testa e rimane colpito da quella giovane dalla pelle lattea, magnifici occhi verdi e lunghi capelli rossi che potrebbe avere qualche anno più di lui.

-Nessuno mi chiama mai così.- risponde sorridendo. -Qui sono solo Holmwood.-

-Ma suo padre è il Visconte Godalming, giusto?-

-Verissimo miss… -

-Angel O’Hara. Sono una giornalista. Vorrei parlarle di Dracula… e di sua figlia.-

 

            Il gruppetto percorre un lungo corridoio di pietra, nessuno parla e tutti si guardano intorno. Non sanno dove stanno andando e c’è un timore in loro, quello dell’ignoto.

-C’è qualcosa che non mi convince.- dice improvvisamente Wayne Logan –Questo tunnel è troppo regolare, troppo liscio… come se…-

-Come se non fosse naturale?- replica Donna –Ma non è impossibile in questo periodo?-

-Ci sono leggende sul passaggio di alieni sulla Terra nell’antichità ma riguardano tutte l’epoca in cui c’erano già gli esseri umani. Uno dei miei insegnanti, il professor Daniel Damian, li chiamava i Celestiali e…-

-C’erano entità che camminavano su questa Terra molto prima dell’Uomo.- interviene Marie Laveau –E molte di loro erano maligne.-

-Demoni.- commenta Blade con disprezzo.

            Il corridoio termina di colpo davanti ad una lastra di pietra con sopra delle incisioni.

-Sembrano… sembrano delle iscrizioni.- esclama Rebecca Adamson –Ma chi le ha fatte?-

            La domanda sembra echeggiare nel silenzio.

 

 

3.

 

 

            Rachel si getta verso Kate ma viene bloccata da un altro faro puntato su di lei. Sa che non è una vera croce ma si sente comunque costretta a spostarsi.

            Dal vano della porta emerge l’Ispettore Capo Chelm e c’è tristezza nella sua voce quando parla:

-Rachel… non avrei voluto che finisse così. Si arrenda senza combattere per favore.-

-Mai!- è la secca risposta

-Allora non ci lascia scelta mi dispiace.-

            Chelm punta la sua pistola e spara: Solo il fatto che Rachel si è mossa velocemente fa sì che il proiettile d’argento la colpisca ad una spalla piuttosto che al cuore.

            Con un grido di dolore la vampira cade in ginocchio. Kate Fraser le si avvicina brandendo un coltello di legno.

 

            L’uomo alto si ferma davanti all’ingresso del corridoio, poi con voce autoritaria si rivolge ad un poliziotto:

-Tu… rimuovi questi simboli dalla porta e consentimi di entrare.-

            Il poliziotto si gira a guardarlo ed un attimo dopo, senza parlare, fa quel che gli è stato detto.

            L’uomo alto entra scostando bruscamente il poliziotto che non fa niente per difendersi.

-Ben fatto servo. Ora impedirai a chiunque altro di entrare… a costo della tua stessa vita.-

            Avanza senza guardarsi indietro e si trova la strada sbarrata da una donna da corti capelli biondi che gli intima:

-Tu… non fare un passo di più.-

            L’uomo sogghigna mentre risponde:

-Ispettore Detective Constance Johansson… ci ritroviamo. Crede davvero di essere all’altezza di confrontarsi con Dracula?-

 

            Wayne Logan si china ad osservare meglio i simboli iscritti sul lastrone di pietra, poi dice:

-Qualunque cosa significhino, non assomigliano a nessuna lingua antica conosciuta.-

-Nessuna lingua umana.- precisa Marie Laveau.

            Blade le rivolge un’occhiataccia ma è Donna Garth a parlare:

-Non avevamo bisogno che ci mettessi paura, strega, ne abbiamo già abbastanza per conto nostro in questa situazione. Non è quindi in grado di tradurli professor Logan?-

-Wayne… non avevamo stabilito di darci del tu? Potrei anche riuscirci col tempo se riuscissi a trovare la chiave…-

-Guardate qui, presto!-

            L’esclamazione di Jason Adamson richiama la loro attenzione su qualcosa che non avevano visto prima a causa dell’oscurità: appoggiato alla parete sinistra della caverna c’è uno scheletro umanoide ma la forma del cranio e la lunghezza delle braccia e delle gambe sono diverse da quelle di un essere umano ed il cranio è aperto in due.

-Credevo che in quest’era non ci fossero esseri umani.- commenta Rebecca Adamson.

-Non ce ne dovrebbero essere, infatti…- replica Logan -… a parte altri naufraghi temporali come noi, forse.-

-E questo qui non è affatto umano…-  precisa Blade -… ed è stato ucciso.-

-Ma da chi… o cosa?- chiede Donna.

            Alle loro spalle Marie Laveau osserva i simboli incisi sulla stele e le sua labbra formulano una sola parola:

-Darkhold.-

 

 

4.

 

 

            La donna che entra nel locale non può non attirare l’attenzione: pantaloni in pelle scura attillatissimi, tanto da sembrare dipinti addosso, stivali con tacco 12, un top dello stesso colore che le copre poco più dei seni, capelli nerissimi che ricadono sulle spalle nude. Sì, una donna del genere non passa inosservata perfino in un posto come questo, uno di quei cosiddetti ritrovi della sottocultura. Questi giocano a fare i vampiri. Sciocchi… stanotte lei insegnerà loro la differenza tra realtà e finzione.

            Si aggira tra questi debosciati senza nascondere il disprezzo nell’espressione del suo bel volto.

            Viene fermata da un ragazzo truccato e vestito come il protagonista di una recente serie di film sui vampiri dove la sua stirpe viene descritta in un modo che la disgusta.

-Ehi baby… sei nuova di qui? Non ti ho mai vista prima e mi ricorderei di una come te, ne sono sicuro.-

-Sì… è la prima volta che vengo qui.-

-Niente male il tuo look… ci vorrebbe qualche piercing in più magari e i tuoi denti… spettacolari. Sono autentici?-

            La ragazza spalanca la bocca mettendo ancor più in evidenza i canini appuntiti a cui faceva riferimento il ragazzo e dice:

-Assolutamente. Vuoi provarli?-

            Prima che il giovane possa rispondere, i canini della donna affondano nella sua gola ed anche se volesse urlare non ci riuscirebbe. Cade a terra quasi nell’indifferenza generale. Solo una ragazza si muove.

-Che gli è successo?- chiede chinandosi su di lui.

-Quello che sta per accadere a tutti voi.- risponde Lilith figlia di Dracula –Avete inseguito la finzione ora conoscerete la realtà… ma non so se vi piacerà.-

 

            Blade si volta di scatto verso Marie Laveau e dice:

-Che cosa hai detto?-

-Ho detto: Darkhold. Questi simboli apparivano nelle pagine del Libro Maledetto.- risponde, tranquilla, la Regina Voodoo di New Orleans.

-Ne sei sicura?- l’inquietudine nella voce di Blade è quasi palpabile mentre si china ad osservare meglio i simboli iscritti nella pietra –Sì… hai ragione… ne riconosco alcuni dalle mie esperienze con quel tomo malefico.-

-Darkhold…- mormora Donna Garth -... ho già sentito questo nome da qualche parte.-

-Insomma… cos’è questo Darkhold?- chiede Rebecca Adamson.

-Il più maledetto dei libri maledetti – risponde Blade –Fu vergato all’alba del tempo da un dio primordiale divenuto un demone e costretto a lasciare questo piano dell’esistenza quando…Oh Dio Mio!-

-Che c’è Blade?- Donna non gli ha mai visto un’espressione simile in volto… un’espressione di puro terrore.

-Siamo finiti prima… prima che Chthon e quelli come lui finissero esiliati… loro…-

-Loro sono qui con noi.- completa Marie Laveau.

 

            Con uno scatto felino Rachel Van Helsing blocca il polso di Kate Fraser prima che possa vibrare il colpo fatale.

-Non stavolta, Fraser…- afferma torcendole il braccio -… non stavolta.-

-Rachel non mi costringa a…-

-A cosa, Ispettore Chelm?- ribatte la vampira mentre con l’altra mano afferra il collo di Kate e la mette tra sé ed i poliziotti –Ucciderà la sua migliore agente pur di uccidere me? Non lo credo affatto.-

-Non può uscire di qui Rachel, tanto vale che si arrenda.-

-Lo hai sentito, vampira?- interviene Kate –Fai pure del tuo peggio, non m’importa.-

-Se devo morire, ti porterò con me, Fraser, te lo assicuro.- ribatte Rachel.

-Tu non farai niente del genere.-

            Al suono di quella voce maschile tutti si bloccano, poi nella stanza viene scagliato il corpo inanimato dell’ispettore Constance Johanssen mentre un uomo alto e vestito di nero si fa largo senza che nessuno possa fermarlo.

-Tu non farai del male a Kate Fraser o proverai l’ira di Dracula.-

 

 

5.

 

 

            La vampira siede su un divanetto con le gambe accavallate, dalle sue labbra cola un filo di sangue, i tacchi dei suoi stivali poggiano sul corpo di un giovane uomo disteso sul pavimento.

            Guarda le persone intorno al lei: patetici perdenti che giocano a fare i vampiri e che stavolta hanno dovuto confrontarsi con una realtà che forse è troppo per loro.

-Voi siete miei.- dice la vampira –Mi appartenete anima e corpo. Vivrete per servirmi e farete tutto quello che vi dirò senza esitare. Mi avete capito?-

            Dal gruppo solo silenzio. Allora lei si alza e ripete con voce stentorea:

-Mi avete capito?-

            Ora c’è un bisbiglio che è quasi indistinto e poi si concreta in un: sì.

-Aspiravate ad essere dei vampiri ed ora, forse, sarete accontentati.-

            Lilith, figlia di Dracula, sogghigna divertita.

 

            Kate Fraser è perplessa: questo nuovo Dracula è venuto in suo aiuto a causa dell’ossessione che ha sempre nutrito per lei, praticamente identica alla sua defunta moglie Maria o è spinto da quella parte di lui che è Frank Drake? E ha poi così tanta importanza saperlo?

            Il Conte vampiro allontana Kate da Rachel Van Helsing e si rivolge a quest’ultima:

-Fa ciò che vuoi di tutti gli altri, donna, ma Katherine Fraser gode della mia protezione e nessuno le farà del male.-

-Temo che la cosa abbia scarsa importanza…- replica Rachel -… visto che ora sei anche tu prigioniero qui dentro come me.-

-La ascolti Dracula…- gli dice l’Ispettore Capo Chelm -… nessuno di noi vuole della violenza inutile. Ormai non ha scampo.-

            Dracula scoppia in una risata.

-Mi crede davvero stupido, ispettore?- replica –Io sono Dracula e non…-

            Non termina la frase. Kate Fraser, che era scivolata a terra, nell’alzarsi gli tocca il polso.

            I poteri psicometrici della donna, che negli ultimi tempi erano rimasti dormienti, si attivano all’improvviso e la mente della donna è istantaneamente riempita dalle immagini di ricordi delle tre personalità che compongono questo Dracula.

            È troppo per lei: grida.

 

            Blade non è uomo da provare facilmente terrore, ma quello che i presenti leggono sul volto è un misto di preoccupazione e genuina paura.

-Dobbiamo andarcene da qui.- esclama –Dobbiamo farlo subito… prima che sia troppo tardi.-

-Da quella parte il tunnel si dirama.- replica Wayne Logan –Possiamo…-

-No!- ribatte Blade –Io parlo di lasciare questo posto e questo tempo. Non capite? Qui camminano forze di puro male il cui potere è praticamente senza limiti. Se ci trovano siamo morti… anzi… molto peggio.- afferra Marie Laveau per le spalle e la scuote –Tu sei una strega: non conosci un incantesimo per riportarci indietro al nostro giusto tempo e luogo?-

-Che cosa credi che stia provando a fare da quando siamo qui?- risponde lei –Ma le forze a cui di solito mi rivolgo non mi rispondono… è come se non ci fossero.-

-C’è chi ha teorizzato che gli dei esistono in quanto c’è chi crede che siano reali.- interviene Wayne Logan –Ma in un tempo in cui non ci sono esseri umani…-

            Lascia la frase in sospeso ma tutti capiscono cosa vuol dire. È Donna Garth a rompere il silenzio.

-Lasciamo subito questo posto. Non so dire perché ma mi mette i brividi.-
            Non c’è bisogno di discutere: la decisione è presa. Senza esitare imboccano la galleria alla loro destra e si allontanano rapidamente.

            Alle loro spalle la pietra con le iscrizioni si illumina debolmente e nell’aria si diffonde un suono… come un’arcana musica.

 

 

FINE CINQUANTADUESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Praticamente nessuna nota su questo episodio ma un invito: continuate a seguirci e ne vedrete delle belle.

            Non dite che non siete stati avvertiti.

 

 

Carlo



[1] E se voi non ricordate correte a leggere gli episodi #1 e 2 di questa serie-