Il punto della situazione: I redentori continuano la loro vita all'interno della casa di Agatha Harkness difendendosi dagli attacchi della Ditta e dei Demoni che vogliono impadronirsi del Darkhold. Indagando sulla ditta, Sam è stato catturato dal capo dell'organizzazione, il folle Hallowen Jack. Intanto Jinx ha fatto amicizia con una bambina di nome Diana, ignorando che si tratta del sadico demone Diabolique...
Casa di Agatha Harkness, nella Camera degli ospiti in cui riposava il corpo di Victoria Montesi.
La luna illuminava la stanza, proiettando sul muro l'ombra della sagoma addormentata.
D'un tratto, l'ombra si mosse e si sollevò, come se Vicky si fosse alzata dal letto.
Solo che le ragazza era ancora sprofondata nel sonno mistico.
La sagoma nera di donna, uscì fuori dal muro, passando alla tridimensionalità.
Nel suo volto privo di lineamenti si allargarono due sottili occhi privi di pupille.
Il suo corpo era sinuoso e snello, e i suoi lunghi capelli si muovevano come fossero un nido di serpi.
Le mani nere della donna sfiorarono il volto di Vicky e scivolarono fino a giungere sul Darkhold.
Aprì il libro e afferrò tra i pollici una pagina.
Tirò con forza e la pagina si staccò, senza alcuno strappo, sul margine vi era un taglio netto e preciso, come se fosse stata usata una forbice.
La donna poggiò sul petto la pagina e questa sparì all'interno del suo corpo.
Poi si avvicinò alla finestra, il suo corpo divenne come di fumo ed uscì da una fessura.
Qualche ora dopo, quando i primi raggi del mattino iniziavano ad allungarsi sulla città, la figura rientrò dalla stessa fessura.
Si avvicinò alla parete e si fuse con l'ombra di Vicky, sparendo nel muro.
11
Bambini cattivi
Prime luci dell'alba.
Il NewJersey dormiva ancora.
Killyan era invece già sveglio.
Aveva le gambe incrociate e le braccia tese, con i dorsi delle mani poggiati sulle ginocchia.
Lasciava che il vento gli scompigliasse i capelli, mentre con la mente vagava da un pensiero all'altro in modo disordinato.
Pensava a se stesso, alla propria vita, alle persone che aveva conosciuto, alle esperienze che aveva fatto, senza alcun apparente filo logico, passando attraverso una serie di associazioni spontanee.
E nel frattempo, sentiva che la sua mente si ampliava.
D'un tratto bloccò i pensieri.
Per un attimo, nella sua testa, tutto tacque.
Poi, un fiume di frasi e parole lo travolse.
La mia camicia puzza di birra Ho ancora sonno Sei in ritardo per scuola Grosso come una casa e con un cervello microscopico Stanotte dopo il ricovero C'era sua figlia in quell'autobus Spegnete quella radio Mark se ne è andato Chi bussa a quest'ora Dovevo togliere i peperoni
Aprì gli occhi e sotto di lui non vide la casa di Agatha Harkness, vide invece l'intero stato di NewYork.
Durò solo per un attimo.
Poi si ritrovò nel punto del cielo dov'era e con la testa sgombera di pensieri.
"Ce l'ho fatta!" esclamò e fluttuò verso la casa di Agatha Harkness.
Entrò dalla finestra della stanza che divideva con Iskelior e si lanciò nel letto dove la ragazza ancora dormiva.
"Iskelior! Iskelior! C'è l'ho fatta!" esclamò afferrandole le mani "Ho esteso la mia coscienza fino a coprire tutto lo stato! Per un momento, anche se brevissimo, ho percepito i pensieri di tutti gli umani che vivono a New York! E' stato... unico! Non so come descrivere la sensazione! Ci avevo provato altre volte, ma non ci ero mai riuscito. Se mi allenerò penso che riuscirò a distinguere i singoli pensieri e forse ad avere un campo di operazione più ampio, forse l'intera terra... Ma oggi mi eserciterò con le proiezioni astrale..."
"Si amore.. molto interessante... quanti pesci hai pescato?" sbadigliò Iskelior.
Killyan sorrise e la baciò sulla fronte "Scusa tesoro, ti ho svegliata... Torna a dormire."
Si infilò sotto le coperte e dormirono abbracciati per un'ora.
"Buongiorno Mrs Harkness." Salutò Jinx scendendo le scale, dietro di lui Modred trotterellava allegramente.
"Salve William." La Harkness era seduta al tavolino del soggiorno e si stava versando del tè, ai suoi piedi si stiracchiò Ebony "Esci senza fare colazione?"
"Si... ho appuntamento con gli amici al parco e sono in ritardo!" esclamò il ragazzo.
"Se quando torni hai fame, abbiamo il frigorifero pieno di budini, che dovremo buttare perché l'elettricista non è ancora venuto..." spiegò la Harkness.
"beh, anche se il frigo è rotto non potrebbe fare qualche magia che mantenga l'ambiente fresco o roba simile?" chiese Jinx.
La Harkness sorrise "Nella situazione in cui siamo, non è il caso di sprecare così la magia.. e poi" aggiunse ammiccando "Magari potresti invitare quell'amica di cui parli in modo così entusiasta ogni sera a Killyan a prendere un budino.."
Jinx arrossì "Ehm... si ci penserò!" e corse via.
La Harkness rimase da sola nella stanza, ascoltando i passi del ragazzo lungo il selciato.
Quella casa era proprio diventata animata negli ultimi tempi, come forse non lo era mai stata.
Avrebbe di sicuro sentito la mancanza di quegli ospiti quando sarebbero andati via.
Dopo qualche minuto, anche Killyan e Iskelior, scesero per le scale.
"Buongiorno Mrs!"
"Buon giorno a te Killyan... e complimenti per la tua prova di stamane." Fece Agatha.
Killyan la guardò confuso "Come fa a sapere che..."
"Non è stata male come prima volta... ma il tuo tocco è stato un po' grezzo... penso che qualsiasi mistico ti abbia sentito. Con il tempo diverrai più accurato." Spiegò la Harkness.
"Oh Kil, ho deciso che anche io mi impegnerò come te!" Iskelior si poggiò le mani sui fianchi "Farò un po' di allenamento per snellire il sedere. Quando ero nel corpo di mrs Harkness ho visto che è diventato veramente grosso... Tutta questa vita sedentaria mi fa male!"
Killyan ruppe l'imbarazzato silenzio che seguì quella frase "Sam è tornato?"
"No... è la seconda notte che Mr Buchanan trascorre fuori di casa... vi confesso che sono un po' preoccupata." Disse la Harkness.
"Ma no, non si preoccupi!" Killyan fece un gesto ampio con le mani "Quello stacanovista si sarà fissato di dover trovare informazioni sulla Ditta e non uscirà dagli uffici dell'interpol finché non verrà a capo di qualcosa..."
Poco dopo essere uscito dalla casa di Agatha Harkness, Jinx vide apparire il fantasma di sua nonna.
"Ciao nonna, come stai?" le chiese, proseguendo a camminare, e pensando che era un po' stupido chiedere come stava ad una persona morta.
"Si, io sto bene.. sto andando a giocare al parco!" la vacua sagoma della donna, che solo Jinx poteva vedere, sorrise.
"Cosa? No... cioè... non sono veri amici... Sono tutti Bambini e io ho quasi diciotto anni!" parlava agitando le mani con tono imbarazzato.
"Si, beh... mi diverto senza dubbio... e c'è una ragazzina simpatica che..." Jinx si tappò la bocca e arrossì violentemente.
"Ma nonna! Cosa dici! Avrà al massimo dodici anni! Non potrei mai avere una cotta per un bambina e..." un'espressione delusa si fece largo sul volto del ragazzo.
"Devi andare...di già? Negli ultimi tempi ti manifesti con sempre minor frequenza... Ti rivedrò preso spero?" Jinx sorrise e iniziò a correre verso il parco, seguito da Modred che abbaiava allegramente.
"Ciao Jinx." Gli diede il Benvenuto Diana all'ingresso del parco, con un largo sorriso "Avevo paura che non venissi."
"Oh, no.. te l'avevo promesso!" esclamò.
Modred ringhiò sommessamente, Diana gli lanciò un'occhiataccia mentre Jinx non guardava e lui retrocesse guaendo.
"Volevano giocare a Baseball oggi, ti va?" gli chiese Diana.
"Certo!" Jinx la seguì fino allo spazio dove una decina di Bambini, con mazze e palle lo salutarono allegramente.
Agatha Harkness guardò la stanza in cui dormiva Victoria Montesi.
Le lenzuola erano state cambiate il giorno prima e un fresco profumo avvolgeva l'ambiente.
Una timida brezza fece dondolare le tende.
La Harkness aveva una sensazione di disagio: in quella stanza c'era qualcosa che non andava.
Si avvicinò a Vicky e guardò il Darkhold: un brivido le percorse la schiena.
Qualcosa si stava preparando, qualcosa di terribile, non sapeva cosa, ma sapeva bene che sarebbero stati tutti in pericolo.
Jinx si lasciò cadere a terra, sudato ed esausto "Uh... che fatica!"
"Sei stato grande!" esclamò Diana saltellando "Abbiamo vinto!"
"Si... ma adesso riposiamoci un po'.. Senti..." Jinx si sollevò e roteò lo sguardo imbarazzato "Non è che hai fame? Ha casa ho dei budini, se vuoi possiamo andare a mangiare..."
"Volentieri!" sorrise Diana. *Non aspettavo altro!*
"E voi ragazzi?" chiese Jinx agli altri bambini "Vi va di venire a mangiare qualcosa a casa mia?"
Alcuni bambini annuirono, ma non appena Diabolique schioccò le dita dietro la schiena, mossero le nuche in senso di diniego dicendo che avevano da fare e corsero via lasciandoli da soli.
"Peccato... mi sa che saremo solo noi due!" finse di essere dispiaciuta la bambina.
"Già.. beh, andiamo!" fece strada Jinx.
Diabolique lo seguì, mentre con la coda dell'occhio osservava i bambini che si stavano riunendo attorno lo scivolo a forma di elefantino.* Preparatevi a muovervi...il momento di entrare in azione è ormai giunto.*
"Sono curiosa di vedere casa tua!" si rivolse a Jinx "Com'è? Abiti con i tuoi genitori?"
"E' una bella casa, molto antica e..." Jinx ci pensò un attimo "No, non vivo con i miei... Si occupano di me alcuni.. diciamo amici di famiglia... Ci sono Sam e Vicky, erano due cari amici di mia nonna.. Anche se Vicky in questo periodo sta poco bene."
Diana annuì con sguardo interessato.
"Poi ci sono Killyan e Iskelior" spiegò il ragazzo "Sono fidanzati... e sono molto simpatici. Lei è un po' pazzerella!"
Diana si avvicinò a Jinx.
"E poi c'è mrs Harkness... è una donna anziana.. ha l'aria un po' severa, però è in gamba!"
Diana allungò una mano ed afferrò quella di Jinx.
Il ragazzo si irrigidì un attimo, poi si rilassò e strinse la mano di Diana nella sua.
I due si guardarono scambiando un sorriso imbarazzato.
*Bravo Jinx Hastings... Stringimi la mano... così potrò sincronizzarmi con la tua aura ed potrò entrare in casa della vecchia senza venire scacciata dalla sue difese...*
Killyan era seduto al centro del salotto, nella classica posa da meditazione.
Iskelior stava sorseggiando un tè accanto alla finestra.
"Killyan!" esclamò la ragazza.
Killyan non rispose.
"Killyan" lo chiamò di nuovo.
Nessuna risposta.
Iskelior si avvicinò e gli picchettò la spalla con un dito "Killyan".
Ancora nessuna risposta.
Iskelior lo colpì con più insistenza "Killyan!"
Il ragazzo aprì gli occhi di scatto "Iskelior, per favore! Sto cercando di proiettare il mio io astrale! Non ci sono mai riuscito, ma penso di esserci quasi..."
"C'è una cosa interessante fuori dalla finestra!" esclamò la ragazza.
"Iskelior ti prego, sono preso dalla meditazione. Pensi che ci sia qualcosa che valga la pena di..." fece con aria di sufficienza Killyan.
"C'è Jinx che arriva con una ragazza." Lo interruppe Iskelior scostando la tendina.
"Uh? Davvero?" Killyan si alzò di scatto avvicinandosi alla finestra.
"E il tuo io astrale?" chiese Iskelior.
"Può aspettare! Jinx porta a casa una ragazza! Non è cosa da poco.. il ragazzo sta crescendo!" seguì con lo sguardo Jinx e Diana che percorrevano il vialetto d'ingresso "Certo che è un po' giovane la piccola..."
Jinx suonò il campanello e i due corsero ad aprire la porta.
"Ciao Jinx!" esclamò con tono solenne Killyan.
"Hai portato un'amica!" fece con tono sorpreso Iskelior "Prego, accomodati!"
Jinx e Diana entrarono insieme, mano nella mano.
Le difese mistiche della casa non reagirono, in quel momento fu come se il solo Jinx fosse entrato.
*Ottimo* Diabolique sorrise e fece un inchino abbozzato "Piacere io sono Diana."
"Ciao Diana, io Iskelior e lui è Killyan. Fai come se fossi a casa tua!"
"Grazie!" sorrise la bambina.
"Vedo che hai portato la tua amica." Agatha Harkness discese le scale "Ne sono felice."
"Beh.. ecco.." a poco a poco il volto del ragazzo arrossiva sempre di più "Noi andiamo a mangiare qualcosa in cucina!"
"Teneri vero?" fece Iskelior una volta che i ragazzi furono usciti dalla stanza.
"Iskelior.. Killyan.. devo mettervi al corrente di una mia preoccupazione..." fece la Harkness.
"Non si preoccupi Mrs, sono sicuro che Jinx userà tutte le precauzioni del caso!" esclamò Iskelior.
Agatha si poggiò una mano sulla fronte sospirando "Non è di questo che voglio parlarvi... Sento qualcosa... nella stanza di Victoria.. Energie in fermento... ma non riesco a visualizzare di cosa si tratti..."
"Energie in frammento? Forse se uniamo i nostri poteri potremmo provare a venirne a capo.." le parole di Killyan vennero interrotte dal campanello.
La Harkness andò ad aprire la porta e si trovò davanti sei bambini che la guardavano sorridendo.
"E voi chi siete? Amici di Jinx?" chiese la Harkness, poi fece un passo indietro "Un attimo.. ma voi..."
Prima che potesse agire due bambini le strinsero le gambe e altri due le saltarono addosso, gettandola a terra.
La Harkness cozzò la nuca contro un gradino e perse i sensi.
"Ma cosa diavolo..." I bambini si gettarono addosso a Killyan, iniziando a morderlo e a graffiarlo.
Il mago alzò una folata di vento che trascinò verso la parete i bambini, che svennero per l'impatto.
"Killyan! Erano solo bambini!" esclamò Iskelior correndo a soccorrere la Harkness.
Dalla porta aperta, entrò nella casa una dozzina di bambini, ridendo e gridando, che saltarono sulla schiena della ragazza.
Iskelior si trovò schiacciata contro il pavimento, mentre i bambini le tiravano i capelli.
"Iskelior!" prima che Killyan potesse aiutarlo, un altro bambino, armato con una mazza di baseball, colpì violentemente Killyan al ginocchio, facendolo piegare.
"Cosa sta succedendo!" esclamò Jinx, uscendo dalla cucina con Diana, attirato dal fracasso.
Il bambino alzò la mazza, preparandosi a colpire Killyan alla testa, ma Jinx si saltò addosso con uno scatto felino trascinandolo a terra.
"ma tu sei Arnold!" Jinx riconobbe il bambino con il quale fino a qualche ora prima stava giocando a baseball.
"Jinx... ho paura..." fece Diana retrocedendo.
Altri bambini, armati di mazze, rastrelli e pale entrarono dalla porta.
"Jinx, porta al sicuro la tua amica! Ci penso io a loro!" Esclamò Killyan mentre liberava Iskelior dai bambini che la sovrastavano afferrandoli per la collottola..
Mentre Jinx correva in cucina con Diana, Killyan sferrò un'altra ondata di vento conto i bambini, disarmandoli.
"Kil... qualcuno li sta controllando... non possiamo ferirli!" gli fece notare Iskelior.
"Saranno pure dei bambini... ma mi sembrano ben intenzionati a farci la pelle..." mormorò Killyan "Cercherò di non fare loro del male.. ma non posso permettere che feriscono te o gli altri..."
Jinx era intenzionato a far uscire Diana dalla porta sul retro.
Ma appena entrati in cucina, la porta venne sfondata da una decina di bambini.
"Jinx ho paura..." mormorò Diana
"Non ti preoccupare Diana... ti proteggerò io..." Jinx mise di fronte la bambina e agitò una mano.
Una luce brillò tra le sue dita e alcuni bambini vennero bloccati da dei legacci comparsi dal nulla.
Uno di quelli che non era stato bloccato, si lanciò addosso a Jinx brandendo un bastone, ma Modred gli saltò addosso facendolo cadere a terra.
Il cagnolino si frappose fra il suo padrone e i bambini.
"Grazie Mordred!" esclamò Jinx, poi spinse Diana verso le scale "Saliamo al piano di sopra!"
*Bravo Jinx.. continua così... portami dritta dritta dal Darkhold!*
Modred venne colpito da un calcio di uno dei bambini, che lo scagliò addosso al frigorifero.
I bambini corsero su per le scale, inseguendo Jinx e Diana.
I due si misero a correre, ma Diana inciampò su un gradino e rimase sul pianerottolo.
I bambini preda della furia cieca, le si avventarono addosso.
*No, stupidi.. fermat...*
Prima che potesse ultimare il suo ordine mentali, il colpi dei bambini calarono.
"Non riesco a liberarli dell'influsso che li manipola!" gridò Agatha Harkness "Chiunque sia ad usare le loro menti... deve essere molto potente!"
I tre maghi si erano riuniti al centro della stanza e Killyan aveva alzato un muro di vento che tenesse i bambini occupati.
"Ma non può buttarli fuori dalla casa come ha fatto con quella tizia l'altro giorno?" chiese Killyan.
"Rischierei di ferirli! Sono solo delle marionette!" gli ricordò la Harkness, mentre cercava di liberare i bambini dall'influsso usando un incantesimo.
Uno schizzò di sangue giunse sul volto di Diabolique.
Jinx si era messo tra lei e i bambini, dando le spalle agli aggressori.
Come uno scudo umano, la sua schiena stava ricevendo tutti i colpi.
"Non ti preoccupare piccola... va tutto bene!" sorrise lui.
Diabolique lo guardò stupefatta.
Lo sapeva che per gli uomini vi era l'abitudine di sciocchi ed insensati atti di altruismo: sacrificio lo chiamavano.
Ma quella era la prima volta che ne vedeva uno davanti ai suoi occhi.
Era la prima vola che qualcuno si sacrificava per lei.
Jinx prendeva i continui colpi di mazza, pugni e calci, sorridendo per non farla preoccupare.
Quel ragazzo, che neanche la conosceva, stava rischiando la sua vita per lei...
"Perché lo fai?" chiese senza accorgersene.
"Perché...ti voglio bene..." biascicò Jinx.
*Fermi. Tutti. Dormite.*
L'ordine mentale giunse a tutti i bambini nella casa che caddero come addormentati.
"Cosa... cosa è stato?" si chiese confuso Jinx.
"Come stai?" gli chiese Diabolique alzandosi.
"Bene..." era evidente che stava mentendo.
*Per questa volta... lascio perdere... prendere il Darkhold la prossima volta...* pensò Diabolique mentre scendeva le scale con lui *Alla fin fine.. .non ho poi così fretta...*
Giunsero nel salotto dove i compagni di Jinx stava controllando i corpi dei bambini.
"Stanno tutti bene..." notò Iskelior "Sembra stiano dormendo..."
"Non ha senso..." mormorò Killyan "Perché ci hanno attaccati... e poi sono svenuti?"
"Lo scopriremo con il tempo." Disse la Harkness "Iskelior, Jinx è ferito. Dovresti occupartene tu."
"ok." Prese Jinx a braccetto e lo portò nella stanza accanto, facendo l'occhiolino a Diana "Te lo restituisco subito."
Diana fece un cenno con la testa, era troppo occupata a chiedersi perché avesse agito in quel modo... non riusciva a comprenderlo neanche lei....
In quel momento, entrò dalla porta un trafelato Sam Buchanan: era sudato, ferito e coi vestiti lerci e strappati.
"hei, cos'è successo qui?" chiese guardandosi intorno.
"Più che altro, cosa è successo a te?" gli chiese Killyan.
"un casino... la ditta si sta preparando ad attaccarci in massa e..." guardò alle sua spalle, lungo la strada e vide un esercito di uomini che si avvicinava marciando.
Guidava il corteo Centurios: indossava una maschera di ferro che gli copriva la maschera superiore del volto e i lunghi capelli argentati calavano sulle spalle, era a petto nudo, fatta eccezione per la piastra metallica sulla parte sinistra.
"Troppo tardi..." mormorò Sam.
Nel prossimo numero
Darkhold 12
Sotto assedio
I redentori, reduci dallo scontro con l'esercito dei Bambini di Diaboliqe, devono fronteggiare anche l'attacco finale della ditta.
11-bis
Un fitto intrico di condotti sotterranei che si intrecciavano sotto la città di New York, conducevano fino ad una costruzione nel fondo del mare.
In parte incastrata sul fondale marino, era simile ad una torre di metallo ed era la Base della Ditta.
Al suo interno erano alloggiati una settantina di uomini, stipendiati dell'organizzazione, i cui alloggi erano al livello più basso della struttura.
Altri locali della base erano adibiti a laboratori, poligoni di tiro e centri di comunicazioni.
I piani più alti erano riservati solo al personale autorizzato.
Lì si trovavano le stanze personali di Hallowen Jack, non ché i suoi archivi e i suoi laboratori.
"Questa base ha sulle spalle le conoscenze di migliaia di anni..." spiegò Jack sorridendo.
Stava mostrando a Sam, legato contro il muro, la mappa della base.
"Ne sono proprio orgoglioso.... Non è stato facile ottenere il patrimonio e le tecnologie necessarie, ho dovuto muovermi lungo lo spazio e il tempo, stando attento ad evitare di creare paradossi...E tutta questa fatica, sai perché?" Jack sorrise sornione "Per una donna... si solo per lei... per salvarle la vita ho fatto tutto questo, sono andato avanti e indietro nel tempo, cercando idee e alleati che mi potessero essere utile. La tecnologia si rivelò presto inutile e per questo decisi di approfondire l'argomento mistico. Magari la magia mi avrebbe permesso di trovare il modo per aiutare la mia amata... Così giunsi in una cittadina dove recuperai il cristallo dell'anima. All'epoca non conoscevo bene i poteri di quell'artefatto, così per sbaglio liberai due entità che vi erano imprigionate: Centurios l'uomo senz'anima, e Zarathos, che si erano fusi in uno solo. Centurios mi convinse dell'utilità di un mistico oggetto chiamato Medaglione del potere, quindi gli diede i mezzi per costruire un'organizzazione che riuscisse nell'impresa di ottenere questo medaglione. Poi sparii per un po', approfittando per migliorare le mie tecnologie di viaggio nello spazio tempo e le mi conoscenze nel campo mistico. Quando tornai ad interessarmi a Centurios, scoprii che aveva combinato un disastro: la prima Ditta che avevo creato era stata messa in mano ad un idiota di nome Stern che l'aveva fatta distruggere da Ghost e da un mutante, e poi non ha trovato di meglio da fare di mettere il resto dell'organizzazione al servizio di Lilith, facendosi sfruttare e poi tradire. Quando lo recuperai, cercai di convincerlo a lasciar perdere il medaglione del potere, ma lui non trovò di meglio che attaccare di nuovo Blaze e farsi strappare il cuore... per fortuna gliene avevo impiantato un altro sintetico prevedendo questa evenienza. Così, mi sono messo al lavoro per ricreare la ditta, puntando ad un nuovo obbiettivo: il Darkhold.. ho scoperto infatti che al suo interno vi è un incantesimo che va a pennello per i miei piani... E quindi eccomi qui! Con la mia ditta vi abbiamo seguito e monitorati, attendendo che il Darkhold fosse riunito.. Certo, Centurios ha insistito ogni tanto a provare di nuovo a recuperare il medaglione del potere, ma ho acconsentito solo per farlo contento.. il mio obbiettivo è solo il vostro libro!"
Preso una boccata d'aria e si avvicinò ad un tavolino, su cui era poggiata una bottiglia d'acqua, per berne un sorso "Tutto questo parlare mi ha seccato la gola!"
"Perché mi racconti tutto questo?" chiese Sam.
"Ma, non so... forse perché negli ultimi tempi tutti i miei interlocutori non sono stati altro che un indiano su una sedia a rotelle e una sciacquetta in armatura.. sai speravo di poter fare quattro chiacchiere con qualcuno che avesse il mio stesso livello intellettuale..." bevve un altro sorso "ma forse speravo troppo da lei, Mr Buchanan."
"Il Darkhold è un libro maledetto!" ringhiò Sam "Dalle sue pagine non può uscire nulla di buono!"
"Sa come si dice, Mr Buchanan..." gli sussurrò all'orecchio Jack "Per amore questo e altro..."
Poi si voltò e si allontanò "Le auguro una buona permanenza Mr Buchanan... E la prego di non cercare di fare scherzi." Una porta si aprì ed entrarono quattro uomini, indossavo degli elmetti che ricadevano sugli occhi, con due lenti tonde davanti agli occhi, e delle divise verde militare "Le assicuro che la sorveglianza non esisterà a spararle addosso se fa una mossa falsa."
"E' inutile.. i miei compagni non ti permetteranno di rubare il Darkhold!" chiese Sam.
"Invece le dico, Mr Buchanan." Sorrise Jack "Che la nostra offensiva partirà tra ventiquattrore esatte."
Jack uscì dalla porta, che si chiuse alle sue spalle con uno scatto, poi percorse il lungo corridoio fino a giungere ad un'altra porta, le cui ante si aprirono al suo passaggio.
Nel laboratorio, Centurios lo attendeva seduto sulla sua sedia a rotelle ipertecnologica.
"Come sta la nostra cara infarto?" fece gioioso Jack allargando le braccia.
Infarto era sospesa, schiacciata contro la parete.
Il suo sguardo era spenta e la testa le ricadeva con il mento poggiato sul petto.
Del suo corpo non rimaneva che il busto, cavi e tubature le si dispiegavano intorno, allungandosi fino ad un grosso computer.
"Vediamo un po' cosa ci racconta la tua banca dati!" Jack si avvicinò al computer e si grattò il mento, poi colpì un pulsante con un gesto casuale "Povera, piccola Infarto... ti sei sentita triste, quando ti sei resa conto che avevi fallito la missione? Non ti preoccupare bambina... io sapevo che avresti fallito. Ti ho mandato proprio per questo. In modo che il computer che ho impiantato nella tua armatura registrasse tutti i dati necessari sulla casa e i suoi occupanti."
Dall'occhio di Infarto si allungò una lacrime che discese lungo la guancia.
"Alla fin fine l'hai solo usata, dico bene?" commentò Centurios, poggiando la mano contro la guancia "Come hai fatto anche con me?"
"Hai mai avuto dubbi in proposito?" chiese Jack dandogli le spalle.
Si voltò e si avvicinò all'uomo "Ma non ti preoccupare, caro Centurios.. domani mattina a quest'ora la nostra collaborazione cesserà. Io prenderò dal Darkhold l'incantesimo di cui ho bisogno per salvare la donna che amo. Tu potrai prendere quello per compiere la tua vendetta e distruggere ogni elemento mistico di questo mondo. Sei contento?"
"Da morire... oggi potrò finalmente alzarmi da questa carrozzella..." rispose laconico Centurios.
"Perfetto... puoi cominciare a prepararti." Jack saltellò verso la porta "Io vado a farmi bello... non voglio sfigurare nel nostro gran giorno!"
"Aspetta... con Infarto che facciamo?" chiese Centurios.
Hallowen Jack si fermò poggiando la schiena sullo stipite della porta "Tra venticinque minuti le sue funzioni vitali cesseranno... Infarto è storia vecchia ormai..."
Uscì lasciando Centurios da solo con Infarto.
"Un uomo davvero spregevole, vero?" chiese Centurios, conscio che non avrebbe ricevuto risposta "Non che io sia uno stinco di santo... ma forse sono sempre stato così abituato ad essere io a manipolare gli altri, che vedere qualcuno che manipola me mi irrita profondamente..."
Premette due pulsanti e la sedia si aprì.
Si alzò in piedi: il suo corpo, dalla vita in giù, era costituito da un intrico di cavi e materiale metallico, come pure la parte sinistra del suo petto e la mano destra.
Hallowen Jack l'aveva infettato con un virus tecnorganico per potenziarne le capacità.
"Sarò un uomo senz'anima donna..." Centurios portò avanti il braccio destro, il virus tecnorganico si estese all'avambraccio "Ma trovo inutile continuare a farti soffrire."
L'interno braccio di Centurios divenne una lama di metallo che si allungò fino a trapassare il cranio di Infarto, uccidendola sul colpo.
Intanto Jack aveva percorso tutto il corridoio, giungendo alle sue stanze private, dove nessun altro membro della ditta era mai entrato.
"Tesoooro! Sono a casa!" esclamò entrando.
L'enorme stanza alternava un angolo relax costituito da una letto e un televisore maxi schermo, una cucina, un'armeria, una vasca ad idromassaggio e un laboratorio.
"bentornato.." fece una voce dal tono scocciato.
Su di un vassoio, nel laboratorio, vi era una testa verde, dalla pelle rugosa e butterata.
"Speravo di trovarti più festoso Ghoul!" esclamò Hallowen Jack picchettandogli la testa con un dito "Non sei contento che il papino è a casa?"
"Non sei mio papino.. se lo fossi avrei già chiamato il telefono azzurro..." mormorò Ghoul.
"Ma siamo tutti e due verdi!" ridacchiò Jack abbracciando la testa "Non posso non provare che un affetto che per te ha del paterno! Per questo ti ho preso con me quando ti ho trovato tutto solo e abbandonato!"
"Balle.... innanzi tutto non mi hai trovato tutto solo e abbandonato, ma hai staccato di netto la mia testa dal resto nel mio corpo..." gli ricordò Ghoul "E l'unico motivo per cui mi tieni con te è per parlare con i morti e ampliare le tue conoscenze."
"Oh, beh... sono uno che si sa organizzare!" Jack si lasciò cadere sulla poltrona in pelle "Viaggiare nel tempo e nello spazio richiede una dannatissima precisione... quante volte sono arrivato ed ho trovato morte le persone da cui mi servivano le informazioni? Grazie a te il problema non si è posto... E poi sei stato tu che hai parlato con il cadavere della mia amata e mi hai fatto sapere come sarebbe morta!"
Alle spalle di Jack, in un contenitore di vetro cilindrico, alto circa due metri, pieno di gas verde, si illuminarono due occhi.
"La nostra amica si è risvegliata!" Jack si alzò in piedi sbattendo le mani "Sei ancora intorpidita, piccola?"
Gli occhietti ammiccarono.
"Non te la prendere, tesoro.. ma senza il gas che inibisce i tuoi sensi, ti libereresti subito e faresti un gran casino." Jack schiacciò il volto contro il vetro, come per baciarlo "E io non voglio perdere un esemplare prezioso come te... sono stato ben fortunato a trovarti nei miei viaggi per lo spazio tempo e non ci rinuncio!"
"Non mi dire che hai tradito la tua amata." gli fece notare Ghoul.
"Non sia mai!" declamò Jack "La mia ospite, la tengo qui solo perché mi affascina. Ma non tradirei mai il mio unico amore!" guardò l'orologio a forma di Felix poggiato sulla parete "Penso sia ora di riposare un po'... poi dovrò preparare i miei uomini all'ultima missione! Sarà una giornata campale domani!"
E così dicendo si gettò nel suo letto ad acqua, batté le mani e le luci si spensero.
Per qualche secondo l'unica fonte di luce nella stanza furono gli occhi della creatura nel tubo.
Poi le chiuse e tutto sprofondò nel buio.
Otto ore dopo, gli uomini della ditta iniziavano a muoversi, radunandosi nella sala comandi.
Jack e Centurios divisero i compiti e spiegarono il piano d'azione.
Dopo due ore, quaranta uomini uscirono dall'edificio, guidati da Centurios.
Mezz'ora dopo Hallowen Jack li seguì.
Erano rimasti circa trenta uomini nella base.
Quattro di questi erano addetti alla sorveglianza di Sam.
Quarantacinque minuti dopo, Sam usciva dalla stanza dove era tenuto prigioniero lasciandosi quattro cadaveri alle spalle.
Appena uscito una guardai lo sorprese e gli sparò contro con una sorta di fucile al plasma.
Sam evitò il colpo, lasciando che colpisse una centralina elettrica.
Mentre lo metteva k.o. per poco più di un minuto nell'intera base mancò la corrente elettrica per un sovraccarico.
Mentre il sistema di emergenza entra in funzione, Sam aveva trovato l'uscita della base.
Nella stanza di Hallowen Jack, dopo il primo minuto di BlackOut il tubo di vetro era stato infranto e la creatura al suo interno, risvegliatasi perché il gas non era più stato propagato, distrusse il laboratorio.
Ghoul si trovò a rotolare a terra, finendo incastrato sotto il letto.
Trentasette minuti dopo i venticinque membri della ditta rimasti nella base era stati massacrati.
La creatura abbandonò la base sfondando il muro e nuotando via.
Fine dell'episodio extra
Note finali:
1)chi era la misteriosa Donna-ombra che ha rubato la pagina del Darkhold? Beh, questo è uno dei misteri che ci condurrà dritti dritti ad un cross over di fine anno. Se vi preme sapere che fine farà la pagina che rubato, tenete d'occhio Darkmere 12!
2)nel dialogo di Jack a Sam, rivelo tutti i retroscena della collaborazione tra Hallowen Jack e Centurios e della creazione della ditta, in partcolare vi segnalo che:
* Zarathos e Centurios vengono imprigionati nel cristallo dell'anima nell'ultimo numero della prima serie di Ghost Rider
* ne escono in un fuori scena mai narrato (fino a oggi)
* la prima ditta è stata distrutta da Ghost e Arcangelo su Ghost3
* Zarathos si è alleato con Lilith per poi venirne tradito e separato da Zarathos nella saga "L'anello mancante" su Ghost11-13
* Blaze ha strappato il cuore uccidendo (apparentemente) Centurios in numeri inediti della sua serie regolare
* l'ultimo attacco di Centurios a Blaze è stato su Spiriti della vendetta 1, proprio qui su MarvelIt!
lo so, il lungo monologo di Jack fa molto "Telefilm di Batman con Adam West" con il cattivo che passa mezz'ora a spiegare il proprio piano all'eroe... per non avevo altromodo per chiarire la situazione :(
3) chi è la donna che Jack ama? Io non ve lo dico... recuperate xmenuniverse 63 x saperlo.
4) Ghoul è un personaggio che salta fuori dall'ultraverse. Il potere di questa bizzarra creatura è quello di poter parlare con i morti. Quanto al personaggio imprigionato nel cilindro di vetro... maggiori info prossimamente.
Il lungo episodio extra (più lungo dell'episodio principale) inizialmente non era previsto, ma visto che stiamo raggiungendo la fine della saga della ditta (sarà sul numero 13) e mi ero reso conto che non avevo modo di inserire nella storia un sacco di retroscena, ho deciso di tirare fuori dal cappello questo Bonus, che sperò chiarirà gli eventuali dubbi. L'episodio 11 scorre parallelo all'11bis, potevo in effetti inserirlo come una serie continua di interludi, ma temevo di spezzare troppo La storia.