Il punto della situazione: Victoria è caduta in un sonno mistico nel tentativo di epurare il Darkhold. I redentori vengono così accolti a casa di Agatha Harkness dove sperano ti proteggere la ragazza dai continui attacchi di demoni attirati dal poter oscuro del libro. Ma l'organizzazione note come Ditta, guida da Hallowen jack, e che tra le sue file conta anche Centurios e Infarto, sfrutta Spider-x per rubare il libro. La minaccia viene sventata grazie agli sforzi di combinati dei redentori e dell'uomo ragno, quest'ultimo, al termine della battaglia, si lascia sfuggire con Killyan che il Dr. Strange ha eletto il suo successore.
Un’infanzia trascorsa tra la malavita newyorkese, senza genitori, con il solo pensiero di proteggere sua sorella.
E poi... la scoperta di quegli incomprensibili poteri, la morte di sua sorella, l'arrivo di un uomo che lo volle prendere come suo discepolo..
Quell'uomo si chiamava Stephen Strange... lo addestrò a controllare i suoi poteri, ma alla prima occasione lo sigillò in un'altra dimensione dicendo che era il suo bene.
Killyan covò rancore e odio nei confronti dell'uomo, durante gli anni passati in quell'esilio forzato.
Il motivo per cui lo odiava era che gli aveva dato un'opportunità e poi gliela aveva negata: come discepolo di Strange un giorno sarebbe diventato il successore... e un giorno mago supremo... la sua vita avrebbe finalmente avuto uno scopo, non sarebbe stato più un teppista da quattro soldi.
In cuor suo aveva sempre sperato, da quando era ritornato sulla terra, che Strange venisse a cercarlo per chiedergli di riprendere il suo apprendistato, anche se mai il suo orgoglio gli avrebbe permesso di farsi avanti per prima.
Ma ora, aver scoperto che Strange ha abbandonato il suo manto di mago supremo lasciandolo ad un altro sostituto, lo fece imbestialire.
Fluttuava sopra la città di NewYork, in direzione del Sancta Sanctorum, deciso più che mai ad ottenere il ruolo che gli spettava diritto.
#9 - Come deve andare
"E così Brian Kornwell è stato dato in custodia alla Dott.ssa Ashley Kafka. Rimanendo sempre nell'ambito della cronaca, continuano i casi di bambini spariti..." Iskelior premette il pulsante del televisore abbassando il volume e poi si diresse verso il frigorifero sbadigliando.
Indossava solo una leggera sottoveste, per giunta di tessuto trasparente "Uff.. Killyan stanotte non è tornato!"
Jinx bevve una sorsata della sua cioccolata calda, ai suoi piedi Modred leccava il latte da una ciotola "Sam è uscito stamattina presto, per fare delle ricerche sulla ditta... magari si sono incrociati e sono andati insieme..."
"Sam e Killyan.. insieme? Ne dubito.." la ragazza tirò fuori dal frigo una ciotola con l'impasto per i pancake e vi inzuppò il dito dentro.
In quel momento entrò Agatha Harkness, aveva una lunga vestaglia nera di flanella e i capelli raccolti in una cuffietta, accanto a lei camminava Ebony.
Appena Modred lo vide gli abbaiò e gli corse incontro, Ebony rispose soffiando e correndo via.
"Quando si decideranno a fare amicizia quei due?" si chiese Jinx.
"Vedrai che con il tempo.." le parole di Agatha Harkness le morirono in bocca quando vide Iskelior in sottoveste "Oh, ragazza mia, possibile che non ci sia verso di insegnarti il pudore?" si voltò verso Jinx e gli poggiò una mano sulla spalla e gli fece con voce dolce "William... sbaglio o avevi detto che stamane avevi un appuntamento con degli amici...?"
"Si, ma è ancora pres..." constatando che l'atmosfera si stava facendo pesante, cambiò idea "In effetti è meglio che vada..."
Uscì dalla cucina e presa la giacca in soggiorno, uscendo poi dalla casa.
"Iskelior." Agatha Harkness si sedette alla tavola coperta dai resti della colazione, vi passò sopra la mano e la superficie divenne sgombra, linda e pulita "Ti ho già detto che al giorno d'oggi una ragazza deve saper comportarsi e non può andare in giro mezza svestita con tanta nochalance..."
"Beh, ma che c'è di male?" Iskelior posò la ciotola nel frigo "L'avevo messo addosso ieri notte, perché ero convinta che Killyan sarebbe arrivato da li a poco e a lui piace che mi vesta così quando noi..."
La Harkness si alzò di scatto, sbattendo una mano sul tavolo e la guardò con aria grave "Iskelior, ti prego, da ora in poi, di cercare di mantenere un certo contegno, per tutto il tempo che sarai sotto il mio tetto. Per il bene tuo e di tutti noi, è meglio condurre una condotta adeguata al nostro ruolo." e così dicendo uscì dalla cucina.
Iskelior rimase per qualche momento in silenzio, con le braccia conserte.
Per il bene di tutti noi
Poi portò le mani tra i capelli e scosse la testa.
Modred aveva inseguito Ebony fino al cortile.
Il gatto si trovava con le spalle al muro.
Il cane si avvicinò ringhiando sommessamente, i suoi occhi cominciarono a brillare.
Ebony iniziò a soffiare, mentre una luce si accese anche nei suoi occhi.
"Modred! Bello! Vieni qui!" la voce di Jinx li fece voltare entrambi.
Modred corse verso il padroncino, mentre Ebony saltava su un albero.
"Andiamo al parco oggi.. contento bello?" Jinx carezzò il cucciolo e poi si incamminò verso il parco.
Era una vita che non usciva con qualcuno, gli sembrava un miracolo aver fatto amicizia con quel gruppo di ragazzi il giorno prima.
Certo, erano tutti più piccoli di lui, però la prospettiva di una mattinata a giocare a calcio o a fare un picnic era sempre più allettante dello stare a casa ad assistere ai battibecchi tra gli adulti.
Quando arrivò al luogo dell'appuntamento era in anticipo di un'ora abbondante, quindi si avvicinò alle altalene e prese posto su una di esse.
Si diede una leggera spinta coi piedi e si lasciò dondolare, ascoltando il cigolare delle catene.
Dopo qualche secondo, udì un altro cigolare.
Si voltò e vide la bambina del giorno prima seduta nell'altalena accanto che le sorrideva "Ciao William..."
Wong si avvicinò alla porta a cui qualcuno stava bussando nervosamente.
Quando l'aprì, riconobbe subito il volto della persona che aveva davanti. Difficilmente scordava un viso e meno che mai avrebbe scordato il volto di Killyan, il ragazzo che per un breve periodo il suo padrone aveva preso sotto la sua ala come discepolo.
E ricordava bene l'indole ribelle e violenta del ragazzo, che più di una volta gli avevano fatto rimpiangere l'assenza del mite e posato Rintrah, colui che ora era il nuovo mago supremo.
"Sono lieto di rivederla, Sig. Killyan." Fece con voce fredda, che in realtà tradiva tutt'altra emozione.
"Si come no... dov'è Strange?" chiese con fare sbrigativo il ragazzo.
"Il padrone non è più qui. E' in un congedo a tempo indeterminato, ma gli comunicherò della sua visita non appena.." Wong stava iniziando a chiudere la porta, ma si trovo sbalzato attraverso l'atrio da una folata di vento sprigionata da Killyan, che staccò anche la porta.
Killyan fece un passo avanti, mentre in quel momento Rintrah scendeva dalle scale con aria preoccupata "Wong, cosa è sta..."
Killyan vide per la prima volta la creatura decisamente non umana: Rintrah era una specie di minotauro, dalla corta pelliccia verde, mani tozze, e lunghe corna ricurve galle. Camminava sugli zoccoli che aveva per piedi. Le uniche cose che indossava erano la vecchia cappa blu di Strange e il suo Occhio di Agamotto all’altezza della gola. A suo modo, era una vista solenne... che, però, a Killyan causò una grassa risata "E saresti tu, il nuovo mago supremo? Un specie di Pokemon?"
Sam scese dal taxi e guardò il palazzo che gli stagliava davanti.
Era quella che gli era stata indicata come sede della Future Transporti, il posto dove era stata tenuta prigioniera Mrs. Kornwell, ma l'edificio era in condizioni pietose: finestre rotte o fuori dagli infissi, scritte sui muri, intonaco decadente.
Congedò il tassista e si mosse verso quella che sembrava l'entrata.
Entrò nel palazzo e si trovò in un'ampia sala, piena di polvere. A terra, varie impronte tradivano il passaggio di molte persone in quella stanza.
La sua attenzione fu attirata dall'unica cosa che non stava cadendo a pezzi, una scrivania bianca, che, anzi, sembrava abbastanza nuova.
La guardò con attenzione e notò un piccolo pulsante sotto di essa.
Lo premette e la stanza fu investita da una luce.
Sam impugnò istintivamente la pistola e la puntò in avanti, ma la quando la luce svanì, era sempre solo nella stanza.
Con la differenza che non era nella stanza in cui era prima: stavolta era in una sala dal pavimento di marmo, con le mura dipinte di bianco e coperte da grandi quadri.
La sua attenzione venne attirata dallo scroscio dell'acqua che usciva dalla fontana nell'angolo.
Vi si avvicinò con passi incerti e passò la mano sotto l'acqua: ma non sentì nulla.
Era un illusione.
Mise la mano attera e sotto i polpastrelli sentì chiaramente i grani di polvere.
Uscì di corsa dalla stanza e si accorse che la facciata del palazzo era stata sostituita da un più elegante.
Tornò di nuovo dentro e ispezionò tutte le stanze in lungo e largo: ognuna di essa aveva un dispositivo per creare un'illusione che coprisse il vero ambiente, ma non trovò altro.
Forse era il caso di fare un indagine sulla Future Trasporti.
Chi sei?" chiese Rintrah a Killyan.
"Chi sono?!" ruggì il ragazzo "Non hanno nemmeno avuto la decenza di parlarti di me? Allora quello stronzo di Strange si è proprio dimenticato di me!"
Un'espressione determinata si fece largo sul viso di Rintrah. "Non so chi tu sia, ma non ti permetto di parlare così del mio maestro!"
Il mago agitò le mani in aria e delle bende rosse avvolsero il corpo di Killyan.
"Ci vuole di più per fermarmi!" una fiammata avvolse Killyan, distruggendo le bene, quando le fiamme si diradarono, il ragazzo stava avanzando verso Rintrah con una mano tesa in avanti "il discepolo di Strange ero io! Cosa centri tu? Sarei stato io a dover prendere il suo ruolo da mago supremo!"
"Penso di.. cominciare a capire.. Mi hanno accennato a te... Stephen ti prese come mio sostituto mentre io.." prima che Rintrah potesse completare la frase uno spostamento d'aria lo scagliò contro la parete alle sue spalle.
"Sostituto?" Killyan aveva un'espressione furibonda, saltò addosso a Rintrah e lo sollevò stringendolo per il collo "Ascoltami bene, Strange è venuto in mezzo alla mia vita, stravolgendola e poi mi ha chiuso in un'altra dimensione per anni! Come mi puoi venire a dire che ero solo il tuo sostituto? Si può sapere dove sei stato tu finora?"
"Rinchiuso... in un'altra... dimensione... Da Stephen.." singhiozzò Rintrah.
Killyan mollò la presa con aria stupita "Ah.. allora è un vizio..."
Iskelior si guardò allo specchio: aveva messo un paio di jeans ed una camicia che la Harkness era riuscito a procurarle.
Fece la linguaccia al suo riflesso e se li tolse di dosso, tornando a indossare la sua tunica, con la quale si sentiva più libera e a suo agio.
Se proprio doveva indossare vestiti di quell'epoca, preferiva scegliergli con le sue mani: sarebbe andata a cercare qualcosa di adatto in un negozio.
Scese al piano di sotto e annunciò "Io esco!"
"Aspetta Iskelior..." fece l'anziana signora uscendo dal salotto.
La ragazza sbuffò chiedendosi che altro volesse.
"In casa siamo solo io e te...E' meglio che rimaniamo assieme, per l'incolumità di Victoria." Disse la vecchia.
"Suvvia Mrs. Harkness, non sia così apprensiva! Da come parla sembra che ci sia ogni giorno un demone diverso davanti casa!" Iskelior aprì la porta e una grossa zampa artigliata calò verso di lei.
La ragazza cadde all'indietro lanciando un urletto, mentre le difese mistiche della casa respingevano in strada una creatura simile ad un grosso camaleonte.
"Stai indietro!" intimò la Harkness ad Iskelior uscendo dalla porta.
Il demone, che era finito dall'altro della strada, corse a testa bassa contro la donna.
Agatha Harkness lo puntò con un dito e il grosso camaleonte sentì una forza che cercava di trascinarlo via. La creatura puntò i piedi, conficcando le unghie delle zampe nel cemento.
La spinta dell'incantesimo si fece più forte, ma il demone non sembrò desistere. Si chinò a quattro zampe puntellandosi anche con le mani.
Quando però la spinta divenne talmente forte da staccargli pezzi da scaglie di dosso, il corpo del demone iniziò a sussultare e finì per esplodere macchiando il viso della Harkness con il suo sangue verde.
"Come mai Strage ti ha chiuso in un'alta dimensione?" chiese Killyan a Rintrah, i due erano seduti sulle scale, Wong intanto stava mettendo a posto la porta.
"Ero gravemente ferito... e tu?"
"Non l'ho mai capito bene.. Ha detto che era per proteggermi da Lilith... ma forse lo ha fatto solo per sbarazzarsi di me..." mormorò il ragazzo poggiando il mento sulle ginocchia.
"Non credo sia possibile... " fece Rintrah, sicuro di sé. "Se Stephen ti aveva scelto come discepolo, sono sicuro che aveva visto in te delle potenzialità degne di renderti il nuovo mago supremo."
Killyan lo guardò di sbieco "Per questo il nuovo mago supremo sei tu?"
Rintrah deglutì imbarazzato "Beh.. ecco... gli eventi... il caso ha voluto... io non..."
"Basta che rispondi non lo so..." Killyan si passò una mano tra i capelli "Anche se l'unico che potrebbe rispondermi sarebbe Strange... e fino a quando non sarà lui a rispondermi non potrò fare a meno di sentire di aver sbagliato tutto nella mia vita..."
"Non la prendere così male Killyan..."
"No? Sono stato un fallimento come figlio, come fratello, come criminale e ora mi rendo conto di esserlo stato anche come mago..." si alzò in piedi e fece qualche passo in avanti, dando le spalle a Rintrah.
Il mago tese la mano, per confortarlo, ma Killyan si voltò di scatto e gli afferrò il polso, aveva un sorriso malinconico in volto "Ma di una cosa sono sicuro.. stavolta non mi arrendo.. ho mangiato la polvere troppe volte nella mia vita per accettare di nuovo la sconfitta... Stavolta andrò in fondo in quel che ho cominciato. Se Strange ha scelto te, vuol dire che io non sono ancora degno di essere il mago supremo. Lo accetto.. per ora... Continuerò la strada che sto seguendo, cercherò di imparare il più possibile dalle esperienze che mi si porranno davanti, cercando di diventare un mago migliore e presto o tardi ci incontreremo di nuovo e vedremo chi sarà il degno erede del manto di Strange."
Rintrah gli rispose con un sorriso.
Killyan si diresse verso la porta e uscì, salutando Wong con un gesto distratto della mano.
"Sinceramente Iskelior, dovresti cercare di pensare di più alle tue azioni... Sei troppo avventata." Mrs. Harkness si stava pulendo con un asciugamano dai residui di sangue che aveva sul volto.
"Ora basta!" Iskelior sbatté il piede a terra "E' da quando stiamo qui che non fa altro che criticarmi! Per come mi vesto, per come parlo, per come mi muovo! Non capisco perché ce l'ha tanto con me!"
"Io non c'è l'ho con te! Ma devi capire che visto il compito che hai, è d'obbligo che tu abbia un comportamento rispettoso. Se io fossi in te..."
Una luce avvolse il corpo dell'anziana, espandendosi poi tutta la stanza.
Base sotterranea della Ditta.
Hallowen Jack osservava su un monitor dello schermo i dati raccolti dagli uomini dell'organizzazione.
"Insisti nel dire che quei dati sono di una qualche utilità? Secondo me è tutto tempo perso..." mormorò Centurios sulla sua sedia futuristica.
"Toh.. è la stessa cosa che mi dissero.." Hallowen Jack alzò lo sguardo "Quando recuperai il tuo corpo, dopo che Blaze gli strappò il cuore dal petto."
Centurios abbassò lo sguardo "Io ti ripeto.. recuperare il medaglione del potere sarebbe assai più utile di questo Darkhold..."
"Un'affermazione abbastanza ardita visto che non sai nemmeno a cosa mi serva il Darkhold.." sorrise Jack "Oltretutto mi sembra di averti dato tua chance, quando ho usato tempo e denaro per metterti a disposizione un esercito di bestie dello stige, che però hanno fallito miseramente nel tentativo di recuperare il medaglione."
La porta della stanza si aprì e fece il suo ingresso infarto "Mi ha fatto convocare capo?"
"Si.. è giunto finalmente la tua occasione. Suppongo che questi anni di inattività, fatti solo di allenamenti, ti abbiano stancata..." Jack premette un pulsante e alle sua spalle si illuminò uno schermo, mostrando la casa di Agatha Harkness "Il tuo compito è infiltrarti nella casa della strega. I dati forniti dalle nostre spie nel quartiere hanno portato a concludere che sia schermata contro le intrusioni mistiche, ma non sia dotata di alcune tipo di protezione contro altri tipi di intrusione se non quella fornita dagli stessi abitanti della casa. E sono sicuro che per te, vista la tua esperienza, vedertela con i cugini poveri di Harry Potter non sarà un problema. Dico bene?"
"Dice benissimo." Sorrise la ragazza.
"Porta a termine la missione con un successo e otterrai il premio che tanto brami." Le annunciò Hallowen Jack
Infarto si congedò con un lieve inchino ed uscì, non senza aver prima lanciato un occhiata torva a Centurios.
"Sempre che tu sopravviva..." aggiunse infine con sorriso quando la ragazza fu lontana.
Killyan si incamminò lungo il vialetto.
Macchie di liquido verde e resti non meglio identificati sul marciapiedi gli fecero intuire che uno scontro con un demone aveva avuto luogo: sperò che Iskelior non avesse avuto problemi.
"Sono a casa... Iskelior? E' tutto a posto?"
"Oh, Killyan! Per fortuna sei tornato! E' accaduta una cosa orribile!!!"
Mentre le braccia si stringevano attorno al suo volto e il volto si poggiava sulla sua spalla iniziando a lacrimare, Killyan sbiancò.
Chi le era venuta incontro non era Iskelior, bensì Agatha Harkness.
Il ragazzo rimase con la bocca aperta e le mani tese in avanti, incapace di parlare.
Dalla porta della cucina comparve Iskelior, con un'espressione corrucciata in volto "Comprendo il tuo disappunto Killyan. La stranezza della situazione in cui ti trovi ha una facile chiave di lettura. Io e Iskelior ci siamo scambiate di corpo."
Prossimamente
Darkhold#10
L'intrusa
Iskelior e Agatha Harkness si sono scambiate il corpo e non poteva accadere in un momento peggiore, visto che si trovano sotto l'assalto i due potenti demoni e soprattutto della bella e letale Infarto!
Nota:
Darkhold sta rivelando degli inaspettati risvolti humor... probabilmente per alleggerire il clima di morte e distruzione che aleggerà nella fase avanzata della serie.
In questo numero abbiamo approfondito un po' che era rimasti in disparte: il confronto tra Killyan e Rintrah (quest'ultimo era stato spostato in un'altra dimensione da Strange nel secondo numero della sua maxiserie italiana, mentre a Killyan è toccata la stessa sorte nel quinto numero) ci rivela i pensieri e le frustrazioni del ragazzo che sta cercando uno scopo alla propria vita; mentre i battibecchi tra Iskelior e Mrs. Harkness studiano il rapporto tra due donne così diverse (E potete scommettere che il prossimo numero sarà cruciale in questo senso!).
Inoltre abbiamo la risposta ad una domanda che avrà tediato i lettori di spiriti detta vendetta: ebbene si, l'attacco delle bestie dello stige avvenuto sul numero 1 della serie MIT era ad opera di Hallowen Jack!
Ps. Grazie a Fabio Volino per l'utilizzo di Rintrah (che appare qui dopo Difensori 31) e grazie a Valerio Pastore per il passo della descrizione di Rintrah.