"Mamma! Mamma! Guarda cosa mi ha comprato papà!" il bambino corse verso la madre tendendo un fumetto.
La donna sorrise carezzandogli la testa.
"I super eroi sono fortissimi, mamma!" esclamò il bambino, poi si voltò verso il padre "Vero papà?"
L'uomo lo prese in braccio "Si Brian... I super Eroi lottano contro i criminali per portare la giustizia. Sono delle brave persone, perché impediscano che la gente soffra.9"
"Papà voglio diventare anche io un super eroe!"

Un super eroe...
Come un eco risuonava questa frase nella testa di Spider-X.
Guardò ai suoi piedi, dove strisciava lo scippatore che aveva appena fermato.
Quante persona aveva già fatto soffrire? E quante ne avrebbe fatte soffrire nel futuro?
L'uomo si alzò ed iniziò a correre.
Spider-X tese la tela, che si legò attorno alla testa dell'uomo e la tirò con un colpo secco, decapitandolo sul colpo.
Impedire la sofferenza delle persone.... Era questo che doveva fare, in quanto eroe...
E prima di tutto, avrebbe dovuto impedire che fosse sua madre a soffrire.

#7 - Salì sulla grondaia

"Giù Jinx!" Sam afferrò il ragazzo e lo gettò in casa, mentre con l'altra mano tirava fuori la pistola e la puntava contro il grosso gargoyle.
Sparò un colpo, che prese la bestia alla spalle, senza procurargli troppo dolore, dato che gli fu subito addosso.
Killyan era in mezzo alla strada, avvolto nelle spire di un demone serpente.
"Ugh.. deja vu.." mormorò mentre il suo emanò un intenso vento che spazzò via il serpente.
"Sarei grato, nel ricevere un po' d'aiuto!" gridò Sam evitando gli artigli con cui il Gargoyle ghermiva l'aria.
Killyan portò le mani avanti e una luce si sprigionò dalle sue dita "Che il mio nemico non abbia scampo/quando l'attacca una freccia di lampo"
La creatura fu colpita dalla scarica, si trasformò in pietra e si polverizzò.
"Cominci a invecchiare, Buchanan." Ridacchiò Killyan "hai bisogno di aiuto per un pesce così piccolo?"
Sam lo guardò di traverso e rientrarono dentro.
"Perché non mi hai fatto partecipare?" Jinx sbatté i piedi per terra.
"Perché sei ancora un bambino." Rispose laconico Sam.
"Questo bambino ha tenuto tesa a Zarathos, nel caso te lo fossi dimenticato!" rimbeccò Jinx "Se ci fosse Modred avrebbe per me il rispetto che merito."
"Appunto, se ci fosse. Ma, guarda caso, non c'è. Perché non vai a cercarlo?" lo punzecchiò Sam.
Jinx si morse il labbro, poi afferrò la giacca poggiata sull'appendiabiti all'ingresso e uscì "Sei un rompiscatole, Sam!"
Con aria noncurante, Sam svuotò il caricatore della pistola ed iniziò a ripulirla.
"Sei proprio uno stronzo, Buchanan.. che ti ha fatto il ragazzo per trattarlo così?" sbottò Killyan gettandosi su quella che ormai aveva eletto a sua poltrona preferita.
Sam tenne gli occhi fissi sull'arma "E' avventato. si muove senza pensare alle conseguenze..in guerra non..."
"Non siamo in guerra!" sospirò Killyan "E... santo cielo, è un ragazzino! Avrà tutta l'esperienza di questo mondo, ma non ha neanche di diciotto anni... non puoi trattarlo come fosse adulto! E' normale che sia avventato."
"Non posso passarci sopra, quando la sua avventatezza mette in pericolo tutti, come al circo!"
"Ah!" Killyan lo fissò sollevando un sopracciglio "Questo spiega molto... Colpa sua lo scontro con il Circo del Crimine, colpa sua lo stato di Vicky, molto maturo da parte tua Buchanan, mettere tutta la responsabilità sulle spalle di un ragazzino."
"Continua con quella tua aria da saputello..." ringhiò Sam mostrandogli il pugno.
"E cosa farai?" sorrise Killyan "O meglio dire.. cosa farai mentre io ti spedisco in orbita con un incantesimo?"
A spezzare l'atmosfera di tensione ci pensarono Mrs. Harkness e Iskelior, che rientrarono in quel momento con la spesa.
"Com'è andata la mattinata?" chiese Iskelior, lasciando le buste all'ingresso.
"Il solito..." rispose Killyan tenendo gli occhi fissi su Sam "Un cappuccino, il giornale del mattino e l'attacco di un paio di demoni." Si voltò verso l'anziana donna "E voi? Ci sono notizie? Siete riuscite a contattare Strange?"
Mrs. Harkness e Iskelior si scambiarono un'occhiata, poi la donna rispose "no, contattare Stephen si sta rivelando più problematico del previsto."
"Bah... forse è meglio che vada cercarlo io!" Killyan si alzò dalla poltrona.
"No!" esclamarono all'unisono Iskelior e Agatha.
Killyan le guardò stranito.
Iskelior roteò gli occhi imbarazzato "Ecco.. no.." poi si piantò le mani sui fianchi "Non finché non mi avrai aiutato a mettere a posto la spesa! Mi sarò persa i moti di emancipazione, ma non mi piace che mi si mettano i piedi in testa!"
E Così dicendo prese le buste da terra e le mollo addosso a Killyan.

Peter Parker, alias l'Uomo Ragno, stava controllando gli archivi del Daily Bugle al computer.
Le informazioni riguardo Spider-x che aveva pubblicato sull'enciclopedia multimediale dell'uomo ragno era vaghe ed incomplete, e, visto che da quel che ricordava la battaglia con Spider-X di qualche anno prima aveva attirato l'attenzione della cronaca (essenzialmente perché era stata l'occasione per accusare l'Uomo Ragno di essersi trasformato in un mostro) quello era il punto ideale per iniziare la sua indagine.
Fece scorrere con il mouse le prime pagine, fino a giungere a quella che lo interessava.
Lesse con attenzione le testimonianze dei conoscenti di Brian Kornwell e della madre.
Poi si collegò ad Internet e immise il nome della madre di Brian sul sito della compagni telefonica, per vedere dove avesse domicilio.
Trovato quello, avrebbe avuto un punto da cui iniziare la sua indagine.

Jinx calciò una lattina vuota facendola rotolare sul marciapiede.
Era da un po' che ormai convivevano tutti insieme, ma forse, essendo troppo occupati a dare la caccia al Darkhold, non aveva notato quanto fosse indisponente.
Si sentiva così solo, alla fin fine non avevano mai smesso di trattarlo come un bambino, l'unica che aveva un po' di rispetto per lui era Victoria, e adesso era in coma.
Come sempre, le persone a cui voleva bene si allontanavano da lui, come Modred.. o come sua nonna...
"Dove sei nonna?" si chiese, pensando che era da un sacco che non vedeva lo spirito.
Come per rispondere alla sua chiamata, davanti ai suoi occhi apparve lo spettro di Louise Hastings.
"Dove eri finita nonna? Non ti vedo da prima dei guai con il circo del crimine!" esclamò il ragazzo.
La donna spiegò, parlando con una voce che poteva sentire solo Jinx nella sua testa, che non poteva entrare nella casa di Agatha Harkness, perché era pur sempre uno spettro e la casa della strega era schermata contro intrusioni di quel tipo.
Quindi, quando Jinx le avesse voluto parlare avrebbe necessariamente uscire fuori.
"Sono successe un sacco di cose nonna.." mormorò Jinx "Il Darkhold è stato riunito.. e l'anima di Vicky ha abbandonato il suo corpo..."
Louise spiegò a Jinx di essere già al corrente di tutto: nella sorta di limbo in cui il suo spirito giaceva quando non si manifestava nel piano del reale, aveva per un attimo intravisto l'anima di Vicky.
Era stata come una visione distorta, aveva pensato al peggio, cioè che la ragazza fosse morta, ma quando aveva cercato di raggiungerla, era sparita nel nulla.
"Nonna... siamo in un momento così difficile.. e io, mi sento tanto solo..." Jinx guardò lo spirito di Louise sorridergli con dolcezza, come per confortarlo e poi sparire.
Sospirò e si rimise a camminare, continuando a calciare la lattina che Modred non perdeva occasione di rincorrere. Infine, giunse nei pressi di un parco, dove un gruppo di ragazzi stava giocando a calcio.
Si trovò ad invidiarli: si poteva dire, che preso in mezzo alla lotta tra mostri e demoni, Jinx avesse perso quel periodo della sua vita dedicato ai giochi e al divertimento.
"Ciao..." a fianco a Jinx era comparsa una ragazzina bionda, indossava una giacca azzurra ed un basco blu scuro e teneva le mani dietro la schiena.
"Ciao..." rispose il ragazzo, confuso da quell'improvvisa apparizione.
"Ti va di giocare con me?" chiese la ragazzina con un sorriso.
Tra i piedi di Jinx, Modred ringhiò sommessamente.
"Beh. Perché no?"
La ragazzina lo prese per mano ridendo e lo trascinò con se nel parco.

Rientrando dal tunnel da cui era uscito sotto le sembianze di Brian Kornwell, Spider-X ritornò nella stanza bianca.
Centurios, Infarto e l'uomo in nero lo attendevano dietro il vetro a specchio.
"Io.. ho fatto quello che mi avete chiesto..." ringhio la creatura "Adesso.. lasciate libera mia madre..."
"Si è finalmente stabilizzato sulla forma di Spider-X" fece l'uomo in nero, sempre nascosto tra le ombre.
"Io penso che adesso sarà più difficile manipolarlo..." sentenziò Centurios.
"Dici?" nelle ombre scintillò il sorriso dell'uomo.
Allungò una mano e attivò l'altoparlante "Siamo fieri di te Spider-X, sei riuscito nella prima parte del compito che ti avevamo dato.. Riottenere il tuo pieno potenziale. Ma adesso dobbiamo passare alla seconda fase."
"Non avete parlato di una seconda fase! Rivoglio mia madre!" ruggì la bestia e iniziò a picchiare contro il vetro.
"Continua a comportarti così e saremo costretti a punire tua madre per il tuo comportamento." Fece, laconico, l'uomo in nero.
Spider-X fece un passo indietro, emettendo un borbottio.
"Bravo ragazzo... La missione che ti affidiamo è semplice. Raggiungi New Salem. Trova questa casa." Il vetro, che era anche uno schermo, mostrò l'immagine della casa di Agatha Harkness "Dentro questa casa c'è un libro, il Darkhold. Non c'è bisogno che ti spieghi com'è, sono sicuro che, quando lo vedrai lo riconoscerai."
Spider-X guardò con i sei occhi l'immagine della casa, poi si lanciò nel tunnel risalendo verso la superficie.

Peter Parker suonò nuovamente il campanello dell'appartamento, ma non ricevette nessuna risposta.
"E' inutile che continua." Fece una donna facendo capolino dalla porta di fronte "Non c'è nessuno da più di un mese..."
"Come? Non sa dov'è andata la signora Kornwell?" chiese Peter.
"No.. e se non se ne va sarò costretta a chiamare la polizia!" e chiuse la porta con un tonfo.
Peter scommise la sua collezione di gialli di Agatha Christie (ok, in realtà erano di zia Anna, non suoi, ma il significato non cambiava) che c'era un qualche collegamento tra la sparizione della donna e il ritorno di Spider-X.
Così, qualche minuto dopo, nei panni del suo alter ego in calzamaglia, Peter si arrampicò per la parete giungendo davanti alla finestra di casa Kornwell.
La finestra era stata lasciata socchiusa, quindi l'Uomo Ragno si limitò a sollevarla senza bisogno di forzarla.
L'appartamento era sicuramente abbandonato da almeno un mese: un lieve stato di polvere copriva ogni cosa.
Tutto era però in ordine: Mr Kornwell doveva proprio essere una persona metodica.
Muovendosi per la casa, alla ricerca di qualcosa che attirasse la sua attenzione, l'Uomo Ragno notò qualcosa che rompeva il perfetto ordine: un cordless abbandonato a terra.
Peter lo raccolse da terra, era un modello che registrava sia le chiamate in uscite che quelle in entrate.
"Se una persona ordinata come la signor Kornwell abbandona il telefono a terra, l'unica ipotesi plausibile e che abbia ricevuto una telefonata prima di uscire.. Okay, non regge molto ma è l'unica pista che ho..." premette il pulsante della memoria del telefono e segnò su un foglietto l'ultima chiamata ricevuta e quella effettuata, poi abbandonò l'appartamento per effettuare delle ricerche su quei numeri.

Agatha Harkness entrò in cucina, dove Iskelior stava affettando una carota.
"Ti sei fatta sfuggire qualcosa?" sussurrò alla ragazza.
"Sono stata muta come una tomba..." rispose Iskelior senza spostare gli occhi dalla carota.
"Bene, perché se ho capitato anche solo un po' la personalità di Killyan, la sua reazione alla scoperta che Stephen ha eletto Rintrah nuovo mago supremo potrebbe essere abbastanza violenta..." sospirò l'anziana.
"Oh questo di sicuro..." fece Iskelior agitando il coltello "Anche se fa sempre finta che non gli interessi niente della cosa... Lui ci teneva eccome! Non passavo giorno, quand'eravamo nell'altra dimensione, senza che non me ne parlasse! Ovviamente se si escludono quei giorni che passavamo interamente a..."
"Iskelior! Ti ho già spiegato che una ragazza non dovrebbe fare di questi discorsi!" esclamò scandalizzata la Harkness.
"Uff.. come sono complicati i costumi dei giorni d'oggi!" Iskelior riversò le verdure tagliate in una pentola "E poi non capisco perché mi fate tante storie quando quell'avvocatessa in tv non fa altro che parlare di sesso e nessuno le dice niente!"
La vecchia strada si potrò una mano alla testa con fare sconsolato.
D'un tratto, le mura della casa iniziarono a tremare.
"Che succede?" esclamò Iskelior.
"Qualcosa si avvicina. La casa lo percepisce. E' qualcosa di abbastanza potente da turbarne le difese mistiche." La Harkness si alzò di scatto e si diresse verso il salotto.
"Questo vuol dire che la cena è rimandata..." Iskelior spense la fiamma sotto il fornello e la seguì.
Le due si riunirono nel salotto con Killyan e Sam.
"Quella che si sta avvicinando è una minaccia molto più pericolosa dei demoni minori che abbiamo affrontato in questi giorni, per cui..." le parole della Harkness vennero interrotte dallo scroscio dei vetri della finestra, finita in pezzi a causa di un getto di ragnatela che penetrò all'interno del salotto.
"Ok, ne parleremo la prossima volta!" Sam imbracciò un fucile e corse verso la porta, seguito dai compagni.
Ma appena usciti dalla casa, si trovarono tutti e quattro imprigionati in un enorme tela che ricopriva buona parte del quartiere.
Al centro della tela, vi era Spider-X.
"Ma io quello.. lo conosco..." ringhiò Sam mentre cercava di liberarsi della presa della tela "E' Spider-X.. credevo quel bastardo fosse crepato anni fa!"
"Il... Darkhold... sono.. qui per questo..." il borbottio uscì sommessamente dalla bocca di Spider-X. Per lui diventava sempre più difficile formulare frasi complesse.
"Ma che novità!" mormorò Killyan.
"Amore, sai, non mi permetterei mai di dirti cosa fare..." fece Iskelior dibattendosi nella tela "Ma non pensi sarebbe il caso di mandare in pezzi questo schifo con un incantesimo?"
"Tipo una fiammata? Così magari carbonizzo anche noi quattro?" sbottò Killyan.
"Sarebbe inutile... questa tela è dotata di un potere mistico..." spiegò la Harkness "Non possiamo lanciare incantesimi mentre ci tieni prigionieri..."
Spider-X iniziò a correre lungo la tela, in direzione dei Redentori.
In quel momento, una sfera di luce attraversò l'isolato infrangendosi contro Spider-X e disfacendo parte della tela.
Il ragno cadde a terra, ma si rialzò subito e guardò dall'altra parte delle strada.
Jinx era in piedi sul marciapiedi, accanto a lui Modred abbaiava furiosamente.
"A quando apre sono arrivato giusto in tempo!" La mano di Jinx si illuminò e il ragazzo traccio un pentacolo nell'aria, che poi si trasformò i un'altra sfera di luce che tornò a colpire la tela.
Spider-X si getto verso di lui con le fauci aperte, ma una fucilata alla spalla lo fece ricadere a terra prima che potesse raggiungere Jinx: Sam e gli altri si erano liberati dalla tela grazie all'attacco di Jinx che ne aveva indebolito la trama.
I Redentori accerchiarono lentamente Spider-X.

"Quindi è più di un mese che non ha notizie di sua figlia? No io.. chiamo per conto del lattaio.. Come, sua figlia è allergica al lattosio? Ah, ecco.. sshhh shh scusi la linea è disturbata shh shh devo chiudere!" Peter poggiò la cornetta e cancellò il primo numero dalla lista.
L'ultima chiamata effettuata dalla signora Kornwell era stata fatta all'anziana madre, nulla di utile per rintracciarla.
Il secondo numero non gli aveva offerto di certo maggiori informazioni: aveva squillato a vuoto senza ottenere risposta.
Era l'unico spunto su cui aveva da indagare però.
Decise di rintracciare l'indirizzo corrispondente a quel numero su internet.

Spider-X emise un sibilo dalla bocca e spiccò un poderoso balzo in aria seguendo la linea retta.
A mezz'aria aprì la bocca tessendo un'altra ampia tela, dalla cui portata i Redentori si tennero lontani.
"Non credete che dovremmo mettere al sicuro Vicky?" chiese Sam guardando verso l'alto.
"Victoria Montesi è al sicuro!" fece indispettita la Harkness "Per quanto potente sia questa creatura, non le sarà facile entrare nella casa!"
Spider-X spalancò di nuovo le fauci, e un getto di ragnatela di allungò verso la casa della strega, sradicando la finestra e parte del muro.
Un'altra ragnatela si insinuò nel buco e stavolta ne trasse fuori Victoria.
Era avvolta nel lenzuolo e teneva stretto contro il ventre il Darkhold.
Spider-X prese la ragazza sotto braccio e la strinse a se.
"Penso che a questo punto, se Sam non fosse un tale esempio di compostezza e autocontrollo..." disse Iskelior alla Harkness "Le avrebbe già detto ‘Te l'avevo detto!’"

Su Darkhold#8
Nella morsa del ragno:
Spider-X si è impossessato del Darkhold, la vita di Vicky è di nuovo in pericolo, ritorna il nostro amato ragno di quartiere e, alla fine, scopriamo l'identità nell'uomo in nero!