di Nick Thompson - #2
LENNY
Atto primo:
God-hard
Ovvero
fenomenologia da
sitcom
N.Y.C.(Not your city[Non una casa qualunque, traduzione
libera su cauzione, col divieto di avvicinarsi a meno di cinque metri dal
Collins-Cobuild])
Lenny: (Dio, ti prego, fa di no)
Elise?(Skrulls?!): “..al
ristorante cinese, HO DETTO…”
Lenny: …(Dio, chè
strronzoh)
Atto secondo?:
Leonard “Lenny” Siegfield ciondolava nervosamente,
l’ipotalamo in fiamme grazie ad una polvere bianca che non ti spediranno mai
gratis per posta. “10 minuti!” Era il secondo avvertimento di un’irritata e
irritante assistente di studio.“Chissà dove le pesca, Dave, delle stagiste così
inutili..” E intanto pensava pensieri alterati, il nostro Lenny. Ruminava se
fosse il caso, davanti a almeno 20 milioni di persone(ed erano solo quelle
della diretta per la East Coast!) di sfoggiare il peggio delle sue battute
sulla comunità metaumana mondiale. Soprattutto, era a New York. E ancora si
ricordava qual’era stata la gentile risposta alle sue “irriverenti gag”
riguardanti l’adesivo X e l’altro, nascosto, cappuccio incollato del barone
Zemo. “Insulta ancora mio padre e sarai orfano di entrambi i genitori…” Che
figlio premuroso, quell’Helmut Zemo! Comunque, Lenny non era mai andato troppo
d’accordo con suo padre Sam. Certo, sua mamma l’aveva presa un po’ male, ma si
era risistemata, e poi i soldi per i ricoveri non mancavano,e sì, anche grazie
a quello sfortunato sketch! Lenny, sebbene nel suo stato di iper-eccitazione,
capiva bene di non poter sottrarsi ai desideri del pubblico. Gli avrebbero
gridato di raccontare perché Hulk ci teneva tanto a non stracciarsi i
pantaloni, lo avrebbero obbligato, pena la mancata approvazione(il peggio per
uno show-man!), a fare la sua personalissima imitazione dei farraginosi e
inconcludenti discorsi di Cap. Non poteva deluderli, ma soprattutto non voleva
che ridessero delle battute di qualcun altro. SOLO lui era FUNNY. Anzi VERY
TALENTED AND VERY FUNNY!(come avrebbe detto Dave di lì a poco, presentando la
sua entrata all’Ed Sullivan Theater) “5 minuti” Sì, avrebbe fatto furore, come
sempre! E avrebbe parlato di tutto, perché aveva Due assi nella manica, questa
volta!(altro che quell’idiota così idiota da ficcarsi un bersaglio sulla
maschera!) Il primo: gli eroi si erano sacrificati ormai alcuni mesi prima per
fermare quell’Onslaught, e questo era un male, perché la gente era diventata
piuttosto suscettibile alle freddure sui numerosi fallimenti economici degli
FQ, ma ora Lenny poteva FINALMENTE addentare un osso di quella “vacca sacra “
Latveriana. O, sì, il Dottor Destino! Un tiranno di latta che si spacciava per
laureato quando non aveva neppure il diploma di High School!(caratteristiche
queste di metà Holliwood…). E poi l’isteria antimutante era nuovamente
cresciuta a livelli che avrebbero permesso a Lenny di tirare fuori quella
vecchia barzelletta su quanti genoschifi servissero per cambiare una
lampadina(“3, uno toglie la lampadina, il secondo infila la lampadina e Magneto
avvita la stanza!”). Ahh, oldies
but goldies. Quanto all’altra sua risorsa, beh, anni fa non avrebbe
potuto metterla in pratica. Ci volevano i soldi per questo. Lenny rideva
ripensando a quanto poco c’era voluto per pagarsi delle bodyguard adatte. Circa
un decimo dell’assegno per la partecipazione allo show di Dave. E trovava
ironico che dei superuomini lo proteggessero mentre lui si arricchiva sfottendo
tutta la loro demenziale genìa. “E pensare che fino a 2 giorni fa me la facevo
sotto, non riuscivo nemmeno a registrare una puntata della mia situation
comedy!” Questo passava nei neuroni liquefatti di Lenny. Perché due giorni fa
la heroes for hire inc. aveva rifiutato di difenderlo(“sarà stato perché li avevo
chiamati Herpes for Hire?”). Ma poi si era rivolto ad altri. Dei novellini, a
cui, a quanto pare, servivano soldi per rimettere a posto il quartier generale.
O forse lo facevano per buona pubblicità. Comunque lo avrebbero protetto per
tutta la durata dello Show, e lo avrebbero anche riaccompagnato a casa.
Disponibili, precisi, con un leader di fiducia. Peccato non fossero venuti
tutti. “In scena”
“Ladies
and gentlemen, meet the very talented …”
Lenny indossò il suo sorriso migliore, e preparandosi per
un’altra entrata tronfale, non poteva fare a meno di ringraziare I suoi
economici e quasi troppo gentili protettori “…New York, se stasera ti
divertirai, lo devi anche a loro..” gridò al microfono, e guardò dietro le
quinte, passando in rassegna i suoi angeli custodi “…I tuoi THUNDERBOLTS!!!” il
pubblico applaudì gli “eroi” inquadrati dietro le quinte. “Ehi” incominciò
Lenny “la sapete l’ultima sui signori del male?”