La guardia dell’infinito

di Giuseppe Felici rossointoccabile

 

21

Eclissi, parte seconda

 

…è il conflitto per la sopravvivenza

questa è la spiegazione

la gabbia è la nazione

prima ci tirano gli avanzi

poi ci osservano sbranarci

Assalti Frontali, Devo avere una casa per andare in giro per il mondo

 

Africa. Una qualsiasi guerra per decidere quale corporazione sfrutterà le risorse della zona.

Il trasporto arriva sparato a tutta velocità.

Si nasconde sotto le rocce sporgenti. Quattro uomini saltano a terra ancora prima che abbia finito di fermarsi. Un quinto spunta dal tettuccio e getta i lembi di un telone mimetico, di quelli a rete.

Appena finito di sistemarlo i quattro stracollano i mitra e si aprono a ventaglio mentre altri quattro loro complici saltano a terra a costituire il secondo fronte difensivo.

Ad un segnale di via libera, un altro uomo scende. La sua mimetica è adorna di gradi e medaglie, le più disparate, ma sistemate alla rinfusa, quasi fossero trofei.

Sul cranio rasato ha un grosso tatuaggio, un canide stilizzato, non facilmente riconoscibile.

Lo si direbbe uno sciacallo, se qualcuno potesse tatuarsi uno sciacallo[i]. Ma lo sciacallo si ciba di carogne.

All'ora prefissata un altro camion si avvicina.

I venditori hanno già montato un impianto satellitare e delimitato lo spazio che i satelliti, almeno quelli cui sono riusciti ad accedere, non coprono adeguatamente.

Per il resto contano sulla bassa definizione dell'immagine e sui teloni mimetici.

Inizia lo scambio. Quando non ci sono più dubbi sulla natura delle merci cadono i mascheramenti olografici.

L'acquirente si rivela per il cacciatore che è e non per la fazione perdente di quel conflitto.

Le armi, commissionate dalla multinazionale alleata (ma che loro avrebbero comunque pagato, con i soldi che la stessa gli aveva dato) cambiano velocemente di mano.

Dopo un veloce scontro a fuoco diventa evidente che altre forze, preponderanti, erano già appostate nel luogo dell'appuntamento. I mercanti non ritengono conveniente morire per difendere le merci. Non vedono il ritorno economico del vendere cara la pelle.

Spezzabandiera, il cui costume si mimetizza perfettamente con l'ambiente, avanza verso il capo, ferito.

Lo squadra con attenzione poi si dirige verso i camion.

Le casse delle armi sono anonime, ma restano, quasi impercettibili, tracce dei marchi che vi erano impressi.

Ad un cenno del loro capo, gli uomini dello Spezzabandiera iniziano a riprendere ogni segno e spulciare ogni documento.

Lo Spezzabandiera torna dal capo dei mercanti d'armi.

- Vediamo di capirci. Da quello che ci dirai dipende il Governo cui sarete consegnati. -

 

Filiale statunitense della Fondazione Scientifica. Sede di Manhattan.

Ha riesumato la pistola alchemica.

Un nuovo modello, modificato per impedirsi l'autolesionismo.

La sua gamba bionica, uno dei prototipi della Fondazione, gli permette di muoversi con agilità per la prima volta dopo tanto tempo, ma il moncherino anche ora che non è un impedimento fa male.

Non è un dolore fisico. È più una sensazione pressante, un'idea insostenibile. Eppure fa male.

Fa male specialmente ora.

Sta penetrando nella sede dell'azienda che gli ha offerto una possibilità (una volta uscito di prigione) dopo centinaia di porte sbattute.

Entra per cercare delle informazioni che, malgrado tutto, nelle mani dell'uomo che lo ricatta possono diventare pericolose.

Pericolose per uomini e donne (o quello che sono) che potrebbero diventare suoi amici.

Non li conosce ancora bene, ma ha questa percezione.

Le pressioni a cui è sottoposto gli sono insostenibili.

Non può gestirle ma solo muoversi secondo i disegni altrui.

Per questo Curtis Carr penetra non visto nella sede di Manhattan della Fondazione Scientifica, stringendo, nella tasca, la sua nuova pistola alchemica.

 

L'accademia.

La sala è circolare. In ogni parte del mondo sale di ogni forma e dimensione vengono usate a vari scopi.

Quando hanno deciso di costruire una stanza per le assemblee è venuto naturale farla circolare.

Seduti o in piedi, su panche, pavimento o cuscini, quasi tutti i partecipanti alla sua accademia sono nella sala.

Molti di coloro che non sono potuti intervenire direttamente sono collegati tramite qualche media.

La minaccia, anche se meno forte di quanto paventato, è seria.

Viene messa in discussione la loro libertà di associazione. La loro libertà, tutta.

Gli aspiratori risucchiano il denso fumo, ma lui non fuma. Posa il vaporizzatore, dopo aver aspirato alcune intense boccate.

Ha bisogno di avere la mente lucida.

Deve introdurre l'assemblea.

Nel pomeriggio, mentre la convocava, Warlock si è raccomandato di tirarla per le lunghe.

Guarda i suoi amici. Alcuni vivono così ai margini della società che faranno muro contro le pressioni dell'FBI.

Altri hanno avuto la casa perquisita per un nonnulla, solo perché chi l'ha fatto ne aveva il potere, perché i loro sistemi di indagine gli hanno fornito false piste o scuse altrettanto aleatorie.

Altri hanno visto i loro amici o le loro amiche arrestati (e torturati in carcere) perché abitavano con uno che conosceva un altro che aveva parlato al telefono di una rapina che poi non si era mai svolta[ii].

*Beh, non sono tutti così*

Pensa Wundarr, conosciuto come Acquario. Non sarà difficile.

 

Studio Nelson & Murdock. Manhattan.

Warlock siede con la sua solita  apparente calma - Accertamenti fiscali, neanche fossimo Al Capone. Non abbiamo nulla da nascondere, quindi, a meno che non si tratti di qualcosa di palesemente falso o insultante, intendiamo patteggiare l'accidentalità su qualunque cosa trovino o dicano di aver trovato.

Ma sedicenti agenti dell'FBI stanno minacciano o fanno pressioni sui soci e i dipendenti della Fondazione. Potremmo anche documentarlo, non si sono neppure presi il disturbo di neutralizzare il sistema di sicurezza delle case in cui si sono introdotti e parte dei dialoghi sono stati registrati.

Che siano coinvolti sia FBI che IRS mi fa ipotizzare che la cosa sia più complessa e che sia collegata con la nostra manifesta e manifestata intenzione di tenere i rapporti con l'ONU e non con i governi impegnati in operazioni di guerra.

Sappiamo che negli Stati Uniti i processi politici per lo più si perdono, quindi se possiamo evitare un processo, lo faremo.

Ma stiamo smobilitando. Faremo una campagna in cui terremo costantemente aggiornata l'opinione pubblica di tutti i paesi e renderemo chiaro che stiamo spostando le direzioni dei progetti benefici più importanti in paesi più liberi e meno oppressivi.

Lo faccia tranquillamente sapere.-

Matt Murdock riflette per alcuni minuti prima di rispondere - Quindi intendete farne un caso politico. È incredibile che proprio io che credo nel sistema sia coinvolto, da un po' almeno, in un caso politico dietro l'altro. Ma immagino che sia proprio questo a rendere più credibile la cosa.

Vediamo cosa si potrà fare. Non sarà facile. -

 

Washington. Ufficio di Rappresentanza della Brand in Parlamento.

- ... si, sospendi tutti i pagamenti. Manda una lettera in cui informi che, essendo in corso un accertamento fiscale e non volendo mettere in imbarazzo nessuno, i finanziamenti per le campagne elettorali sono sospesi fino alla certa soluzione di questo increscioso equivoco. Che la lettera sia fredda e formale.

Prima di inviarla voglio rileggerla. Ora devo lasciarti. Ho una chiamata sull'altra linea. - risponde - Si? Fatelo entrare. -

Konigsberg sistema la cravatta e ravviva i capelli. Poi si alza.

Il Primo Assistente del Gruppo Democratico alla Camera dei Rappresentanti entra in ufficio, con baldanza.

È il primo degli appuntamenti di questa lunga giornata.

Che si sia mosso per venire nel suo ufficio è un segnale positivo.

Spera.

 

Lo studio di un noto anchorman di destra. Visto attraverso lo schermo televisivo.

- ... ma quello che, più di ogni altra cosa, trovo allucinante, è il sedicente Desmond Pitt. Adesso vi dico cosa c'è che non mi convince. Per anni abbiamo pensato che questo militare pluridecorato aveva (l'errore è intenzionale, ricordami di togliere la parentesi) tradito, mettendosi al servizio dei nostri nemici.

Poi lo riabilitano. Lo mettono in grado di prendere suo figlio presso di se. E qual è la prima cosa che fa? Si mette a lavorare per un'azienda straniera, che viene nel nostro paese per prendere i nostri soldi e usarli per fare cose in Italia, Algeria, Angola, magari anche in Iraq. Il nemico, insomma.

In qualche modo non mi convince e scommetto che non convince neanche voi... -

 

Un TG notoriamente liberal. Per quanto possa esserlo la TV.

- ... e veniamo ora allo scandalo del giorno.

Sembra che dietro i paventati, e non ancora messi in atto, accertamenti fiscali sulla Fondazione Scientifica si nasconda una storia succosa. Intanto: nostre fonti bene informate sostengono che non è il Tesoro a guidare l'indagine, bensì l'FBI, il che è per lo meno strano, visto che nulla lascia supporre un caso Capone in arrivo. Se qualcosa si può rimproverare alla Guardia dell'Infinito non è certo di avere la mano leggera con la criminalità.

Inoltre sembra che a capo dell'inchiesta ci sia un certo John Beverly. Sempre le nostre fonti fanno notare che questo agente, che ha iniziato la sua carriera non tanti anni fa, fu un elemento di primo piano al servizio della Commissione per gli Affari Superumani.

Come certamente tutti saprete, la Commissione per gli Affari Superumani era un organismo governativo per il controllo dei metaumani.

Fece e disfece molta della giurisprudenza in merito, ma, si scoprì, era pesantemente infiltrata dall'organizzazione terroristica nazista del Teschio Rosso... al punto che il Presidente della commissione era alle dirette dipendenze del Teschio.

 Malgrado il successo iniziale, i risultati furono miseri, al massimo un blando disturbo dell'attività di qualche vigilante.

Non di più.

La cosa inquietante è che il tentativo di infiltrazione nel governo abbia individuato questa linea, tipicamente razziale, e il fatto che, di fatto, nessuno ha mai pagato il ruolo che ha svolto nella commissione. Potenza della fama manipolatoria del nome Teschio Rosso.

Sta di fatto che, anzi, questa esperienza aiutò la carriera di Beverly, come del resto di non pochi altri funzionari pubblici.

Viviamo in un paese in cui uno scandalo sessuale può rovinare la carriera a chiunque mentre la collaborazione con noti terroristi la favorisce?

Rigiriamo la domanda ai nostri ospiti.

Professor Offspring? -

- Beh, è chiaro che Noam, che siede qui accanto a me, può fornire una risposta più esauriente ed articolata, ma la sfolgorante carriera politica dei soci d'affari di Bin Laden è sotto gli occhi di tutti.

E non mi sembra che scandalizzi nessuno. Del resto ci ricordiamo tutti come Reagan (ma in realtà George Bush sr) uscì completamente pulito dallo scandalo Iran-Contra. Tutte le colpe furono rovesciate su un ufficiale di infimo livello che comunque se la cavò con una carriera di tutto rispetto e signori soldi. Non dimentichiamo neanche questo.

Probabilmente nella sua rete farà una o più trasmissioni in cui difenderà l'operato di Beverly.

E non vorrei risalire indietro a scandali ancora più macroscopici che hanno coinvolto funzionari dello stato e uomini politici di primo livello. Cose che sono per lo più tenute fuori dal can can mediatico, ma che è impossibile tenere segrete.

Sappiamo cosa è successo. Se questo non si può provare, se è stato insabbiato ben bene è anche merito di uomini che si riempiono la bocca di democrazia e libertà e che poi non sanno rispettare i principi fondamentali della costituzione che vorrebbero tutti i cittadini informati... -

 

Un appartamento.

Curtis Carr entra, le spalle curve come se stesse portando il peso del mondo.

L'uomo che lo aspetta, seduto in salotto, è quanto più anonimo possa essere una persona.

Alto, robusto, completo nero. Sembra una comparsa scartata per MIB.

Fa la faccia dura di chi è abituato a giocare con la vita delle persone. Il che è, probabilmente, vero.

- Ha portato ciò che le avevamo chiesto? -

- Vi prego. Queste persone mi hanno aiutato quando ne avevo bisogno, quando nessuno aveva la più piccola possibilità da offrirmi. Non chiedetemi di tradirli. Vi prego. -

- Ha i documenti? -

Curtis getta una busta sul basso tavolino davanti all'uomo.

Rialza leggermente le spalle, come uno che riacquista decisione.

- Questo è quanto ho trovato e sono certo che non è abbastanza per i vostri complotti.

Fatene ciò che volete, ma non cercatemi più. -

Detto ciò, si volta ed esce.

Non molto dopo l'uomo esce a sua volta dall'appartamento.

Toccando la busta è stato marcato con un reagente chimico percettibile solo su una specifica frequenza dello spettro.

Fuori un satellite ne segue gli spostamenti e gli sguinzaglia dietro un esercito di minuscole telecamere robot.

 

Un laboratorio.

Riparatore, vestito con un normale camice da laboratorio, entra dalla porta principale, facendo scorrere la sua tessera di priorità nell'apposita scanalatura.

Una volta che gli scanner biologici hanno accertato la sua identità attraversa la porta scorrevole che subito si richiude alle sue spalle.

Attiva il meccanismo che permette al suo doppio robotico di uscire dal suo alloggiamento poi attraversa la parete per ritrovarsi nel vero laboratorio. L'installazione segue un'orbita instabile attorno a Giove.

Sufficientemente lontano da qualunque super-umano del sistema, Riparatore inizia a lavorare con le nano-macchine che ha recentemente modificato.

Queste non dovrebbero iniziare a sviluppare una coscienza e lui non sarà costretto a scaricarle sul pianeta. Almeno spera.

 

Una installazione militare segreta al centro del deserto dell'Arizona.

La struttura è stata creata dalla Commissione per gli Affari Sovrumani, riutilizzata per l'Operazione: Zero Tolleranza.

La base è ancora attiva, questo tipo di basi non viene mai realmente smantellata, anche quando non ospita nessuno.

Il personale è ridotto al minimo, qualche Guardiano, un po' di tecnici, svariati ingegneri del genio.

Si valuta la sua riapertura a pieno regime, le politiche antiterrorismo fanno supporre che saranno sempre più necessarie delle carceri davvero segrete.

Arrivano volando, veloci, letali, avvolti nelle loro calzamaglie nere.

Il primo, più grosso e massiccio, parte come una palla di cannone e sfonda il tetto dell'edificio principale, che collassa su se stesso all'impatto.

La seconda, alta ed atletica, fluttua nell'aria mentre sotto di lei i bracci di detenzione crollano uno dopo l'altro.

Palle di fuoco partono dalle mani di un terzo e l'intero reticolato avvampa e fonde.

Gli altri restano immobili in aria mentre tutto ciò accade.

Uno di essi alza lo sguardo verso l'alto e alza il medio verso il cielo (o verso non sappiamo bene quale osservatore) in segno di sfida.

 

Un'edicola, una delle tante.

I fronti probabilistici collassano in grappoli sincronici.

L'edicolante si spiega così l'aspetto che ha la sua edicola una volta finito di esporre i nuovi arrivi.

Passi per i quotidiani. Su più d'uno, di diverso orientamento, spicca in prima pagina la foto del Teschio Rosso. Sono per lo più commenti sullo scandalo del giorno, l'inchiesta sulla Fondazione Scientifica e i trascorsi del suo capo.

Potenza del tam tam televisivo. Ci sono quotidiani più liberal che difendono l'operato della Fondazione benefica che viene attaccata. Quotidiani di destra che pur deprecando l'azione di questi stranieri smidollati che vogliono comprarsi il benvolere dei poveri garantendogli quello che non sono capaci di guadagnarsi col duro lavoro, deprecano però molto di più il governo impiccione che non perde occasione di subissare i cittadini con le peggiori angherie, senza farsi pudore di usare anche ex-nazisti e i loro complici come agenti.

Testate più radicali, magari fatte ed acquistate solo dai teorici del complotto che vedono chiaramente smascherate la natura autoritaria e nazista del Governo che anche questa volta si è tradito.

Poi ci sono i settimanali, che probabilmente erano già in stampa quando è scoppiato lo scandalo.

Ma uno ha il Teschio su tutta la copertina per l'uscita di un saggio sui criminali nazisti scritto da un noto storico assiduo collaboratore del giornale. L'altro, che ha in copertina il palazzo dell'FBI per un articolo che non c'entra nulla con la nostra storia, riporta sulla parte alta una galleria di criminali nazisti che rimanda a una recensione di fuoco che stronca il saggio suddetto. Le foto sono tutte in bianco e nero, sgranate e d'epoca. Per qualche ragione quella del teschio è a colori.

Il terzo, noto giornale di misteri, ha una copertina in cui si fronteggiano il Teschio Rosso e Ghost.

Dell'articolo e dei suoi parallelismi non parleremo, qui, per decenza.

Insomma, decine e decine di Teschi rossi, come tante immagini subliminali associate a palazzi governativi e ai soliti politici che spiccano qua e la sulle prime pagine.

Chiunque non fosse un teorico del complotto non potrebbe che pensare ad un curioso grappolo sincronico di eventi.

Ovviamente sbaglierebbe.

John Beverly, gettando uno sguardo all'edicola davanti alla sede newyorkese della sua agenzia di certo non pensa ad un caso. Chiunque lo senta imprecare non può avere dubbi.

 

Ufficio di Stark

- Non credo che questa azione favorisca la vostra immagine pubblica negli USA.

Posso capire che tu sottovaluti o possa non considerare il peso che può avere per la vostra azione perdere la piazza statunitense. Immagino che su scala cosmica la stessa Terra sia un granello insignificante e quindi un solo stato, per quanto importante, non riveste un peso determinante.

Ma sulla Terra gli USA rappresentano il principale mercato, la piazza più ricca e politicamente determinante. Perdere qui significa perdere ovunque. -

Dalla stazione telefonica collocata sull'enorme scrivania (si tratta in realtà di una postazione multimediale ultra avanzata di concezione dello stesso Stark, un sistema di comunicazione così completo e complesso da non avere praticamente alcuna potenzialità di mercato. Esistono forse 5 sistemi più avanzati sul pianeta, sempre che il Capo sia in grado di implementare il suo, non di più) esce la voce, per nulla disturbata, di Adam Warlock.

Ciò che Stark non sa, ma immagina, è che anche lui utilizza un sistema di comunicazione ultra avanzato. Non l'abbiamo compreso nel nostro calcolo perché utilizzando una base di tecnologia di Titano con modifiche kree, skrull e rigelliane, non è, in alcun modo, terrestre. E conteggiare i sistemi alieni rivelerebbe troppe trame. Inoltre non si trova sulla Terra.

- La vostra supposta superiorità politica ed economica è del tutto opinabile.

Regge vagamente perché avete ancora la principale moneta di scambio internazionale ed il più possente apparato bellico.

Ma la moneta è sempre meno stabile e si difende a fatica dagli attacchi dei concorrenti.

Il secondo ha subito un colpo quasi mortale dallo sfruttamento intensivo che ne ha fatto l'attuale governo e potrebbe non essere in grado di rialzarsi.

Ma, mio caro Stark, malgrado le mie considerazioni, la ragione per la quale non intendo recedere dalla mia azione neppure ora che subiamo un forte attacco ideologico e politico, è molto più semplice e tiene poco conto, essendone poco influenzata, dell'attuale situazione geopolitica.

Nessuno, o per lo meno non una percentuale rilevante di persone, nel tuo paese, considera disdicevole che una fondazione benefica citi in giudizio un ospedale privato per chiedere il rispetto della licenza di rilascio che impediva di trarre profitto dalle protesi della Fondazione Scientifica.

Il vostro intero apparato ideologico rovescia da anni merda sul sistema sanitario e sul suo atteggiamento da sanguisuga che sfrutta i malati.

Se non mi credi accendi la tv e guarda per un'oretta o due i telefilm sul tema e la stessa pubblicità dei farmaci da banco.

E credimi, un popolo che è quasi ridotto alla fame e che deve spaccarsi la schiena per mangiare ed avere un tetto, ha altri interessi che sapere o preoccuparsi di chi sarà domani il proprietario di un ospedale a migliaia di chilometri da casa sua. O di cento. Anche di mille.

Per contro, non ho alcuna intenzione di tollerare che i nostri prodotti siano sfruttati per fare profitto violando la licenza di libera distribuzione. Ho intenzione di fare un caso esemplare di qualunque violazione e, per dirla tutta, sono più preoccupato dello spostamento del centro direzionale per il Nord America in Canada.

 

Piccola nube di Magellano.

Il consiglio transitorio che costituisce l'unico governo dei kree è in riunione semi-permanente da giorni.

In realtà gli uffici lavorano come al solito ma il gruppo ristretto è così impegnato a stringere alleanze, dentro e fuori, così da garantire le singole posizioni, che è necessario, di giorno in giorno, appianare le tensioni con una riunione.

Il prossimo punto all'ordine del giorno, apparentemente secondario, è destinato a far riesplodere questioni appena sopite e modificare equilibri.

Uno scienziato un tempo bandito sulla Terra (in seguito alla sua fuga, a dire il vero) ha chiesto il ritiro del bando. Sul piatto della bilancia pesano varie questioni, che fanno della cosa, che in se sarebbe relativamente semplice, una questione degna dell'attenzione del Governo.

Le sue posizioni non proprio favorevoli all'elite militare un tempo al potere ( e la cui influenza e tutt'altro che inesistente).

È l'unico depositario della conoscenza di un sistema di potenziamento quasi senza pari.

Il prototipo è andato distrutto, ma il sistema, sperimentato su un solo soggetto, per il momento, è in grado di produrre individui con capacità superiori.

È tra i pochi ad aver resistito, senza danni apparenti, al sistema di ricondizionamento usato sui dissidenti.

In più suo figlio è uno dei principali esponenti di una delle fazioni che non hanno preso posizione a favore del governo transitorio.

Il cambiamento di regime, per quanto radicale, non li porterà quasi certamente al governo.

Certo è che il comportamento che avranno verso il padre potrà essere importante, se ben giocato.

Si tratta di un gioco che vogliono vincere tutti e più d'un giocatore gioca su più tavoli.

 

Ginevra. Sede di una delle più quotate banche d'affari. (Questa scena non poteva mancare in una mia storia.)

Il commando è penetrato direttamente nel caveau della banca. Non è interessato alle pur sostanziose riserve finanziarie (incredibile come l'accesso al teletrasporto cambi le prospettive) per le quali può tornare in qualsiasi altro momento.

Ma qui c'è il più sicuro accesso al sistema informatico interno, quello non connesso a nessuna rete e che contiene dati essenziali.

Il vantaggio del disporre di una tecnica di teletrasporto più avanzata è il fatto che è quasi impossibile impedirti di entrare in qualsiasi posto. Il resto è tutto da giocarsi, ma un vantaggio è un vantaggio.

Il sistema di allarme è scattato quasi nello stesso istante in cui si è materializzato il primo uomo.

Quando i primi guardiani hanno tentato di aprire la porta blindata temporizzata, la serratura era già saltata, la porta saldata. I sistemi d'intrusione pronti a neutralizzare le routine autodistruttive del sistema.

I dati salvati quasi certamente sufficienti.

Quando la porta comincia a scaldarsi, ben lontana dal punto di rottura, l'ultimo uomo svanisce come se non vi fosse mai stato nessuno nella sala.

Qualche istante dopo la bomba termica distrugge ogni cosa all'interno della stanza ed ogni prova.

 

Selandiar.

La sede del consiglio pangalattico. Nome altisonante che rappresenta, comunque, buona parte delle specie intelligenti tecnologicamente sviluppate di 12 galassie del gruppo locale.

Oggi, tra le varie piccole incombenze (non c'è una guerra combattuta in alcun posto, fatto quasi unico quest'anno) che il consiglio è chiamato ad assolvere c'è l'insediamento del nuovo rappresentante di una piccola colonia terrestre indipendente, la comunità eterna di Titano.

Con grande sorpresa di Demeityr nessuno ha posto l'obiezione della giovane età.

Non ha ancora afferrato che l'idea che hanno alcuni eterni che prima dei 5000 anni si è giovani ed inesperti viene vissuta dai mortali come, nel migliore dei casi, affettazione.

Ma si tratta di una giornata vuota, e qualcuno deve pur riempirla fino alla prossima crisi.

La questione, seppure sotto una diversa luce, verrà posta dal rappresentante del sistema Zugano.

- Cari colleghi, so che nel caso di quasi tutti i convenuti, la mia obiezione risulterebbe assurda. Voglio quindi parlarvi delle motivazioni prima della proposta. Noi tutti ci siamo associati alla ricerca di un ideale, magari  supremamente lontano, di pace diffusa. 

Ora, io credo realmente che per instaurare un sistema di pace diffusa a livello pangalattico, in cui ogni conflitto sia risolvibile per via diplomatica, non si possa che partire dal reciproco riconoscimento. Ora, il reciproco riconoscimento ha fra i suoi cardini l'accettazione di quelle forme e abitudini che noi, secondo i nostri schemi interpretativi, consideriamo assurdi, singolari, illogici o semplicemente incomprensibili.

Quindi io comprendo che dal nostro punto di vista l'età del rappresentante di Titano è più che adeguata, per alcune specie addirittura insolitamente elevata.

Ma tra i suoi simili lui è considerato un giovane inesperto, poco più d'un bambino.

E che gli eterni di Titano ci inviino come loro rappresentante quello che considerano poco più d'un bambino da il segno della grande opinione che hanno del nostro consesso.

Non si può, non sarebbe del resto augurabile, respingere il rappresentante liberamente designato da uno stato sovrano, ma fargli presenti le nostre rimostranze, questo, io credo, è necessario. -

Demeityr riflette solo pochi istanti. In fondo, in confronto con chiunque li dentro, la sua esperienza è sconfinata.

- È con immensa gioia che assumo il mio posto in questo consesso, per contribuire, con il mio modesto apporto, alla pace universale. Colgo l'occasione di questo breve discorso di insediamento per fugare alcuni pregiudizi sulla mia specie. Mi perdonerete se non sarà un discorso formale, ma che viene dal cuore. Approfitterò quindi anche dell'occasione per spiegare perché la scelta di un rappresentante di un'età che, in effetti, dal punto di vista di una corrente di pensiero, non maggioritaria ma certamente influente fra i miei fratelli, è considerata poco adeguata a incarichi di responsabilità.

Certamente l'obiezione del collega di Xarta è fondata. Fondata per lo meno in due modi. Intanto, al di la di possibili obiezioni sulla mia età è vero che la tendenza a comportarsi con le specie meno longeve e con i loro conflitti come se si osservassero dei bambini che si contendono un campo da gioco è ancora estremamente diffusa tra gli eterni del cosmo. Diffusa non significa vera, ne universalmente diffusa. I titani, ad esempio, raramente si sono comportati in questo modo.

Ovviamente la maggior longevità della nostra specie porta con se che il sistema di istruzione impiega molti più anni a formare i suoi allievi. Ma ho un'età tale da essere uscito già da tempo dall'istruzione secondaria.

Per noi eterni di Titano il resto dell'istruzione non finisce mai. Non possediamo un sistema universitario che specializzi le competenze e le indirizzi verso la produzione.

Per noi produzione è soprattutto innalzamento delle capacità psichiche e l'accrescimento culturale è componente basilare di questo processo.

Provate voi a modificare la struttura cellulare di un organismo vivente senza sapere cosa si sta operando.

Costruite un motore a fusione senza sapere di fisica, di ingegneria ecc.

Ma quando prendiamo decisioni, soprattutto decisioni importanti, siamo dei telepati totali, non importa l'età. La mia scelta ha richiesto 3 giorni di unicervello. Per tre giorni tutti noi siamo stati immersi in una completa simbiosi psichica in cui tutte le argomentazioni, le idee, le valutazioni sono state condivise, sviscerate, comparate. E fra i più grandi dubbi c'era appunto il nostro approccio con le specie meno longeve. Inutile nascondersi, la scelta di colonizzare i pianeti esterni si è rivelata una sfida anche per noi eterni. Ci ha resi più consci della vulnerabilità e, a conti fatti, più umili.

Ci ha costretto a fare i conti con la transitorietà ed a mettere in dubbio alcune certezze.

Ma, appunto, non potevamo mandare un delegato che non avesse esaurito l'istruzione, che non fosse considerato maturo.

È connaturata alla nostra organizzazione sociale che è, inevitabilmente, organizzata sulla durata delle nostre vite. -

 

Un faro, isolato

Escono tutti assieme dalle pareti, in una delle più coreografiche applicazioni del loro sistema di trasporto, e già circondano il faro.

Adam Warlock parla, apparentemente sottovoce, ma evidentemente è sufficiente.

- Uscite. È chiaro che siete qui, tanto quanto è chiaro chi siete. -

Un proiettile nero parte dalla torre, attraversando il muro. Quando incrocia il punto in cui si trovava Warlock, il guardiano si è già spostato. Appena di un passo.

Il gigante avvolto in una aderente calzamaglia nera, con solo un bersaglio bianco ruotante sul volto, scava un profondo solco nella roccia e finisce in mare.

Riemerge immediatamente, grondante. A uno sguardo di Warlock, Drax si getta sull'avversario.

I due si scontrano in aria e le onde d'urto dei loro colpi sollevano immense onde dal mare fino a un istante prima placido.

Dragoluna e Sundragon smorzano l'effetto nell'area del faro con una contro-onda telecinetica.

Gli altri occupanti del faro escono attraverso le pareti e si mantengono, levitanti, in aria.

Warlock, Gamora, Dragoluna, Sundragon, Darkoth, Pip, Mimo li fronteggiano da terra mentre i suoni della battaglia arrivano smorzati.

Le sette figure fluttuanti sono tutte ricoperte da calzamaglie nere, con cerchi bianchi concentrici ruotanti al posto del volto.

 

Una casa, virtualmente collocata poco fuori New York.

Visualizzano lo schema del mondo e precipitano sempre più a fondo nella sua essenza. Man mano che vanno a fondo il cervello adatta ciò che percepisce cercando di darne un'immagine riconoscibile.

La razionalizzazione delle strutture atomiche potrà anche essere  vagamente somigliante alla realtà, ma quando si scende al livello dei quark ciò che interpreta il cervello di una strega centenaria che ha attraversato il novecento e ciò che razionalizza la mente di un mago medievale da non molto risvegliatosi ai nostri giorni è radicalmente diverso.

Trattandosi dell'interpretazione dello stesso fenomeno il linguaggio torna ad  unire. Le parole, pur riferendosi ad immagini diverse, trattano degli stessi oggetti.

Un buon mago, una buona strega sanno parlarne in termini non descrittivi.

- Quello che vedi, al di la delle semplificazioni interpretative, è lo schema del reale. La concettualizzazione ti aiuta a capire fino a che punto tutto è legato. Interdipendente. -

Si allontanano, riemergono.

- Buona parte della magia che usi stabilisce legami, crea modifiche della realtà e ti impegna, ti vincola. Ricostruire una ferita può costarti energia, che devi possedere o essere capace di trovare ed in definitiva accresce il grado di entropia. Richiamare una coscienza può impegnarti in una cerca per territori sconosciuti e pericolosi in cui sarai costretto a stringere patti. In magia i patti sono vincoli. Resuscitare un'entità può costare un anno di vita del pianeta.

Quando usi i poteri delle entità è come se stringessi patti con loro. Il potere è spesso accessibile anche ai novizi, quello che distingue un vero mago è che conosce le condizioni di utilizzo. Non ci sono convenzioni, i contratti vanno rinegoziati ogni volta.

Tu hai avuto accesso al pieno potere del Darkhold. Se volessi potresti esercitare un potere che nel nostro piano è dato solo agli dei. Ma il Darkhold è costellato di trabocchetti, rappresenta una trappola lasciata dietro da Chton per garantirsi una porta di reingresso nel mondo.

Quando noi diciamo che è fuggito pensiamo in termini umani. La fuga di Chton dal mondo ha richiesto eoni, in tutto quel tempo ha costruito questa porta. Serve ad indebolire il muro fra i mondi e costruire un esercito di servitori.

Sapere questo rende maggiormente utilizzabile i poteri in esso contenuti.

Sta tutto qui? Chiaramente no. Così come usare le bande scarlatte mette in grado Cyttorak di chiedere ed anche esigere un periodo di servizio, ma non di costringere a prestarlo, mentre la connessione alla sua gemma fa di te una sorta di potenziale avatar, non tutti i patti hanno lo stesso peso, non tutti i vincoli la stessa forza.

Modred il novizio ha brandito il pieno potere del Darkhold, resistendo al dominio del libro per secoli. Ha pagato caro questa imprudenza, osare ciò che maghi dal sapere ben più esteso non hanno osato. Magnus, se fosse ancora vivo, potrebbe dirci molto sul perché ha deciso di chiudere il libro e su come l'ha fatto e quindi dirci molto sul come limitare i vincoli di Chton.

Tu hai infranto le sue protezioni, ma come Alessandro, che tagliando il nodo non imparò nulla su di esso, poco sai del come le eresse e di cosa dovevano contenere.

Siamo maghi e qualcosa ci dirà lo stesso. Ma parlare con i morti è pericoloso e non sempre ciò che dicono è comprensibile. Il regno della signora scarnificata è distante ed alieno per noi viventi, tanto che la transizione è spesso lunga e passa per svariati mondi.

In più Magnus decise di non usare il libro, a te questa scelta non è data. Avremo bisogno degli insegnamenti di chi con i poteri oscuri convive tutti i giorni. Alcuni di loro sono stati profondamente cambiati da questa esperienza, altri si sono anche persi. In molti casi i poteri elementari di cui dispongono sono sconfinati, in altri hanno stretto legami così forti da rischiare di perdesi ad ogni momento.

Loro sanno che cosa ti serve, ma una parte di quella conoscenza potrebbe servire ai loro padroni per dominarli, alcuni inoltre, non sono affidabili. Dovrai, in ogni caso, ricevere lezioni  da ognuno di essi.

Dovrai poi parlare con gli dei. Il pieno potere del Darkhold è del loro livello e sanno cose, sulla realtà, che nessun mago potrà mai conoscere da solo.

Alcuni ti insegneranno volentieri come vincolare il potere, impedire il ritorno del signore della corruzione è interesse comune nel nostro universo. Altri saranno pronti a stringere patti. Gli dei comprendono gli umani meglio di tante entità magiche, i loro patti sono dunque più insidiosi.

In ogni caso, buona parte del tuo viaggio di istruzione sarà altrettanto pericoloso che lasciare il potere incontrollato. L'unico vantaggio che mi  riesce di immaginare è che potrebbe avere, un giorno, fine.

 

Un faro.

Michael appare improvvisamente e parla brevemente con Dragoluna, poi svaniscono assieme.

Riappaiono nell'hangar della base della Guardia.

Dragoluna sale sulla sua nave e si dirige verso la stazione spaziale dei Guardiani della Galassia, mentre Michael corre avanti svanendo nel tempo.[iii]

 

Un faro.

La figura centrale fluttua fin davanti a Warlock, senza toccare terra.

Si sfila lentamente la maschera nera con i cerchi concentrici ruotanti.

Come già tutti si aspettano è un Magus[iv].

- Ci conosciamo? - Il senso dell'umorismo non è mai stato il forte di nessuno degli Warlock, credo sia evidente. Forse è per questo che Adam Warlock non cerca neppure di rispondere sullo stesso tono.

- Odio recitare la parte dello sceriffo ma avete agito sul nostro mondo, lasciando continuamente tracce che potrebbero essere ricondotte a noi.

Avete distrutto obiettivi dei quali intendevamo impadronirci.

Avete contribuito a far si che i nostri rapporti col governo di questo paese si logorassero.

Non siete la sola ragione di questo e la nostra critica alle loro politiche ha avuto un peso ancora maggiore, ma voi cercate di metterci in rotta di collisione coi poteri del pianeta.

Esattamente come i sospetti assolutamente infondati di Visione erano stati impiantati con una modifica del suo programma, che ho reimpostato nella sua forma precedente.

Questo è il nostro mondo. Non mi importa come avete gestito le cose nel vostro, una volta fuggiti dal limbo.

Ma questo è il nostro mondo.

Avete due scelte. Andarvene o combattere per restare.

Noi non intendiamo tollerare la vostra permanenza, non un giorno di più -

- Capisco che non ti importi, ma siete in inferiorità numerica, quindi ascolterai. Se non altro per una questione tattica. Il nostro conflitto potrebbe avere un effetto distruttivo sul pianeta intero, quindi non posso innescarlo, in coscienza, senza aver prima fatto un tentativo di convincervi della giustezza della nostra azione.

Quando siamo fuggiti dal limbo abbiamo trovato il pianeta devastato.

L'inferno si era sparso sulla Terra. Nella battaglia finale contro Darklady la mia assenza aveva fatto si che Thor, una volta prese le misure alla sua avversaria, avesse dato fondo al suo pieno potere divino.

Non era stato sufficiente a sconfiggerla. Lui era stato scacciato lontano dal nostro piano. Le strade per Asgard ed i mondi divini sbarrate, seppur non definitivamente (come ben sai questo è ben oltre il potere di qualunque mortale e della gran parte delle divinità)

Darklady era stata gravemente ferita, i demoni dei vari mondi infernali sfuggiti al suo controllo imperversavano per la Terra.

Utilizzai alcuni dei poteri appresi nel limbo per estrarre il suo cervello dal corpo pur trovandomi a un continente di distanza.

Lo distrussi e lo bandii in uno dei mondi ancora accessibili, di cui sbarrai l'accesso.

Poi facemmo lo stesso con il corpo.

Riaprimmo una delle strade infernali ed iniziammo la lunga guerra contro i demoni che avevano preso la Terra.

Molti degli eroi erano stati posseduti, non sempre fu possibile attardarsi nel tentativo di strapparli al controllo.

Se rappresentavano un pericolo vennero terminati come qualsiasi altro avversario.

Alcuni si dimostrarono resistenti. Non erano stati presi oppure si liberarono dal dominio con le loro stesse forze.

Si rivelarono dei preziosi alleati.

Ci costrinsero, per altro, a tentare qualche salvataggio, nelle prime fasi della battaglia. Ma non perseverarono, l'inferno aveva indurito anche loro. Era stata la cosa che li aveva salvati.

Molti sono ancora dei valenti alleati, alcuni ci avversano, in maniera più o meno violenta.

Insomma, alla fine ci restò un mondo devastato da ricostruire.

Con alcune enclavi relativamente stabili in cui alcuni potentati si erano arroccati.

Latveria era rimasta relativamente intatta, protetta da una cupola tecno-magica progettata da Destino.

Trovò quasi impossibile rimuoverla e noi ne rafforzammo la resistenza.

Genosha aveva scelto di isolarsi, accontentandosi di difendersi.

Non li infastidimmo, concentrandoci sul compito di imporre il nostro dominio su ciò che restava del mondo. Loro avevano troppe ferite da curare e la Confraternita era decimata.

Quando cominciarono a percepirci come un pericolo eravamo già troppo potenti per poterci affrontare.

Non siamo animati da sentimenti anti-mutanti, fu quindi possibile stringere un accordo.

Un altro accordo fu stretto con gli Inumani. Dietro il loro scudo negativo chiedevano solo risorse per ricostruire.

Richards, o meglio, ciò che ne restava, scalpitava. Fu, credo, il mio primo errore significativo.

Fu una battaglia memorabile. Destino, nel suo territorio, sarebbe un avversario straordinario anche per qualche entità minore.

Una volta è riuscito anche a rubare, seppur per un breve periodo, il potere ad un Arcano.

Persino controllare quel potere, seppur in minima parte.

Ma a conti fatti non aveva alcuna possibilità di vittoria. Credo lo sapesse.

Fu un disastro, si uccisero a vicenda e perdemmo due menti straordinarie. Se avessi convinto Sue a internare e curare Reed, invece che attaccare forse lo avrei evitato.

Dopo non fu più lo stesso.

Molti degli altri iniziarono a mostrare dubbi nello sguardo, anche se nessuno mise mai seriamente in dubbio la mia capacità di guidare il mondo.

Peggio, visto che temo lo facessero per paura di una reazione autoritaria. Magari estremamente violenta.

Forse nei primi giorni dopo la guerra contro Destino sarebbe stata possibile.

Poi le cose precipitarono ancora. Scarlet diede fuori di testa e cercò di ridisegnare la realtà.

Non le diede una forma stabile, cambiava di continuo.

Inoltre creò un alterego che risvegliava le personalità originali.

La uccidemmo. Lottò con tutte le sue forse per restare viva, col risultato che la uccidemmo parecchie volte. La uccidemmo in molti.

Magneto non la prese bene. Cercò di vendicarsi.

Dovemmo difenderci. In pratica iniziò una nuova guerra.

Magneto non coinvolse Genosha, ma molti mutanti si unirono a lui. Era il loro capo, il loro profeta.

Pensavamo sarebbe stato facile, ma con Magneto non è mai facile. Più d'uno pensa ancora che avremmo dovuto ucciderlo, che è pericoloso tenerlo rinchiuso. Ma con Reed e Destino la morte aveva già ottenuto un pesante tributo.

Voleva solo vendicare sua figlia. La solita storia. Con Magneto è sempre la solita storia. Nessun controllo sulla sua emotività.

Questo ne fa un leader con un carisma senza pari. E un grande amico, nei pochi giorni che hanno preceduto il nostro conflitto. Ma a questo Magus non è dato avere amici.

A questo punto, più o meno, decisi di riunire il Guanto e di riavvolgere il tempo, correggendo gran parte, se non tutti, gli eventi dal nostro viaggio nel limbo in poi.

Ma il Guanto non funzionò.

Tentai allora di correggere le parti meno tollerabili grazie alla Gemma della Realtà, ma a quel punto neppure la Gemma funzionava più. Né lei né le sue sorelle.

Decidemmo quindi di venire in questo mondo e prendere le vostre gemme.

Appena passati in questo universo le nostre gemme hanno ricominciato a funzionare.

Warlock si volta verso Gamora – Che è? La sesta volta?  Va a farsi benedire la regola per cui le gemme funzionano solo nel loro universo d'origine. -

- Per me – aggiunge Gamora – era andata a farsi benedire già dai tempi dell'Ultraverse. -

Magus, apparentemente indifferente all'interruzione, continua uil suo racconto.

- Ma vedemmo perfettamente cosa sarebbe successo qui. Il disordine era totale. La vostra azione lenta ed inefficace.

Era necessario far precipitare la situazione in un conflitto.

Un conflitto che avreste vinto con certezza. Voi non avreste mai attaccato ma vi sareste certamente difesi.

Abbiamo cominciato, così, a compiere azioni che portavano, nascosto, molto nascosto, il vostro marchio.

Ora ci avete scoperti, ma è troppo tardi, vi stanno già attaccando.

Non vi resta che unire a noi le vostre forse e prendere il potere su questo mondo. -

- Un conflitto come quello che descrivi tu sarebbe devastante. Provocherebbe immani stragi per consegnarci un potere instabile da mantenere con il ricorso sistematico alla forza.

Un tempo un condottiero decise che il modo migliore per risolvere un rompicapo fosse di romperlo e che la conquista del mondo fosse semplicemente questione di partire col proprio esercito e non fermarsi mai. Ma quel nodo che si rifiutò di sciogliere era la metafora del processo del potere. Non ha senso un potere che non contenga in se le ragioni per il suo mantenimento. Il mondo è stato conquistato più volte di quante ci si ricordi, ma quelle conquiste sono durate lo spazio di un mattino.

A noi il mondo non è stato consegnato da un cataclisma in cui non avevamo avuto parte. Se è vero che il fine sta nei mezzi, i nostri piani non si possono realizzare con la conquista violenta del pianeta.

E se è vero che le vostre gemme funzionano fuori dal vostro mondo è facile che siano state neutralizzate al solo scopo di allontanarvi.

Andatevene con le buone, avete tutte le ragioni per affrettarvi. Oppure vi cacceremo con la forza e tornerete nel vostro mondo indeboliti. Ricostruire il pianeta col Guanto non sarà difficile dopo le battaglia.

- Non siamo costretti ad andarcene. Non ci hai convinto del fatto che esiste una soluzione pacifica al vostro problema e dopo la rapida partenza della vostra Dragoluna siete in inferiorità numerica. -

- Quanto siete ingenui, non mi sorprende che si siano liberati così facilmente di voi. Non sta accadendo nulla che non fosse già compreso nei nostri piani.

Quanto all'inferiorità numerica, siete nel nostro territorio e avete la guardia abbassata, troppo sicuri della vostra potenza.

Permettetemi di presentarvi i nostri rinforzi. -

Magus si volta, seguendo al direzione in cui indica il dito di Warlock e si accorge che tra i sui compagni e il faro stanno spuntando dal muro un gruppo di figure umanoidi.

- Permettetemi di presentarvi i nostri nuovi compagni: Modred lo conosci, ne avete una copia tra le vostre fila, Acquario possiede un campo entropico assoluto. Demeityr è un eterno di Titano. È potente, malgrado l'età relativamente giovane. Questo metterebbe la parola fine alla questione dell'inferiorità numerica. In questo mondo e contro un Magus possiamo chiamare a raccolta i poteri di quasi tutti i gruppi di eroi, vigilanti o quello che sono. Inoltre almeno Destino potrebbe affiancarsi a noi, l'ha già fatto in casi simili.

Ma, ora mi accorgo, non ti ho presentato le nostre due ultime acquisizioni. Abbiamo apportato qualche modifica al progetto originale. In ritardo, ma già pronti ad adattarsi ti presento Jake e Elwood. I nomi li ho lasciati scegliere a Pip, come noterai. -

Dal cielo, a una velocità notevole, si avvicinano due androidi gemelli, ricoperti da una cromatura verdognola.

Ma mano che vanno avvicinandosi la loro forma si adatta. Una volta che sono sufficientemente vicini si riconoscono come due super-adattoidi gemelli.

Il Magus si rivolge al suo gruppo - Pip? - e the One, la Guardia di un universo alternativo fin troppo vicino svanisce tra i mondi nel tentativo di tornare a casa.

 

Sede della Hammer inc. Centro Europa. Quello che ne resta.

Spezzabandiera contempla le macerie fumanti.

- Perdoni, signore, ma non sono sicuro di capire le ragioni di questo attacco.

Non sono più certo che i nostri scopi siano giusti. -

- Non ti nasconderò di essere stanco e di aver bisogno di costruire qualcosa, non solo di distruggere.

Ma quali sono sempre stati i nostri scopi? -

- Colpire le nazioni. Sono le nazioni che chiamano i popoli alla guerra. A quelle guerre in cui oramai (ma forse da sempre) sono più le vittime fra civili che fra i combattenti.

Colpivamo le bandiere, che di quelle nazioni erano il simbolo. -

- Vero. Colpivamo coloro che ritenevamo colpevoli dei conflitti. Coloro che spesso si portano le colpe. Ma rifletti. Abbiamo sentito da poco tempo uno di questi criminali (al momento fuori dalla nostra portata) scusarsi per gli effetti della sua ultima guerra. Una guerra che ha devastato un'intera zona del pianeta, prodotto centinaia di migliaia di morti, per lo più civili.

Si scusava, non con le sue vittime. Si scusava, neppure tanto in chiave, con i consociati delle conglomerate transnazionali delle cui azioni rientrerà in possesso a fine mandato.

Si scusava perché i profitti assicurati dal suo mandato erano inferiori alle aspettative.

Ora, questa conglomerata transnazionale è anche legata alla criminalità organizzata.

Due volte è colpevole dei conflitti per cui abbiamo colpito, senza esitare, anche l'ONU, quando abbiamo ritenuto che non svolgesse il suo ruolo di pacificazione.

Credo, quindi, che la distruzione di questa installazione e la liberazione dei 500 bambini che vi lavoravano dentro persegua pienamente il nostro scopo che è, ora più che un tempo, quello di colpire chi trae profitto dalle guerre senza pagarne alcuno scotto. -

Detto ciò si volta verso il portale, dando il via all'esodo delle sue truppe.

 

New York. Un appartamento anonimo.

Rientra concitato e si precipita sul telecomando. Cambia rapidamente canale fino a quando non riconosce un noto speaker di telegiornale.

- ... girano in rete degli strani trailer. Sembrano riprese in presa diretta da non precisati campi di detenzione per metaumani. Nel montaggio si vedono, intervallati, frammenti di discorsi antimutanti di noti esponenti governativi. Il trailer di un film ancora da fare. Almeno, sembra. Ma il titolo è esplicito. "Tolleranza zero. E tu dov'eri?" Prossimamente sui vostri media. Non si conosce ancora la provenienza del materiale ma sembrano dannatamente informati. -

Squilla il telefono. - È il Dipartimento di Stato. Le passo l'Ufficio del Segretario. L'agente mette in viva voce e si avvia verso il bar.

Infiocchettata con un filo d'oro c'è una bottiglia di champagne molto costoso. La mattina, quando lui è uscito, ovviamente, non c'era.

John Beverly la stappa e mentre attende la comunicazione brinda alla sua nuova, lussuosa, vita di ex agente dei servizi. In fondo gli è costata solo l'anima.

 

Seguimos en combate



[i]     Ovviamente da un punto di vista tassonomico lo sciacallo non esiste. Ma non facciamo troppo i puri. Di trafficanti d'armi si tratta.

[ii]    Questo è un fatto reale.

[iii]   prosegue nel numero 20

[iv]   per i più attenti diremo che è lo stesso Magus visto nel numero 10.