di Giuseppe Felici rossointoccabile

 

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Danno celebrale

 

continua da Villains LTD #5

 

Gli unici che sono visceralmente contrari alle evasioni sono i carcerieri.

Tolkien

 

Base (non più) segreta di Wizard.

La Guardia dell'Infinito (in realtà soltanto una parte del gruppo) irrompe nella base, gettandosi su tutto ciò che è rimasto in piedi.

Adam Warlock si getta su Shades, perché ha percepito la natura del suo potere o perché sa qualcosa di lui.

Qualunque sia la sua motivazione attraversa il corpo del suo avversario come se non si trovasse li.

Warlock rotola in terra, rialzandosi in un batter d'occhio.

Shades lo colpisce al volto, lasciandolo assolutamente indifferente.

Non provoca maggior danno il pugno di Adam, come se colpisse un oggetto assolutamente privo di sensibilità.

Il volto di Shades conserva il solito ghigno beffardo – Se questo è il massimo che puoi fare, Warlock, ci troviamo davvero davanti all'uomo più sopravvalutato del pianeta. -

Improvvisamente l'ombra dietro a Warlock, composta dalla fusione della sua stessa ombra e di quella del colossale laser inizia a muoversi in maniera indipendente.

Si espande e si muove quasi come fosse tridimensionale, avvolgendo pian piano il guardiano, fino a che non è completamente sprofondato nel buio.

Dopo pochi istanti Adam Warlock spunta fuori dal muro, alle spalle di Shades, che sprofonda a sua volta nell'ombra per riapparire a poca distanza dal suo avversario.

Shades si toglie gli occhiali, sfoggiando la sua arma migliore.

Adam cerca di spostare la testa, per sfuggire lo sguardo d'ombra, ma inutilmente.

Il raggio d’ombra ad ampio spettro lo investe in pieno.

Adam arretra di due o tre passi, come colpito da un oggetto solido.

Poi si immobilizza. E sorride – Impressionante. Se non avessi gia risolto i miei conflitti interiori avrebbe potuto impensierirmi notevolmente. –

Adam Warlock è una creatura complessa, che si è molto evoluta dai tempi, relativamente recenti, della sua nascita.

Ma una cosa lo accompagna dall’inizio. La capacità di comprendere e dominare le componenti stesse della materia, fin la dove difficile se non impossibile è distinguerle da quelle dell’energia,  e l’energia stessa, fin la dove difficile se non impossibile è distinguerla dalla materia. Può, in presenza di sufficiente energia (o materia?), manipolare lo spazio tempo stesso (come qualche volta lui, e più spesso il Magus, hanno dimostrato). Questa percezione della struttura stessa del cosmo, come gran parte dei sensi, non ha un pulsante on-off (ma anche se l’avesse, nessuno, men che idiota, lo terrebbe sullo spento). Quindi, per Warlock, non è poi difficile avere una idea di massima del funzionamento dei poteri di Shades.

La sua mano si ricopre di luce, una sfera quasi coerente. Poi affonda le dita nell’ombra di Shades, che urla.

 

Base (non più) segreta di Wizard.

Gamora si avventa su Pathfinder, che la scansa con un salto, la donna si volta in aria e poggia le gambe contro il soffitto, dandosi una spinta verso il basso.

Precipita su Gamora con una velocità e una potenza inusitate, ma la guerriera stellare è già fuori portata.

La guardiana contrattacca, affondando un potente pugno a pochi millimetri dallo sterno di Pathfinder, che è saltata fuori portata un attimo prima.

Gamora si ferma per un attimo, come a riprendere fiato, poi schiva una serie di oggetti che escono da un portale nero.

La giovane mercenaria approfitta di questo momentaneo vantaggio per assestare un potente calcio contro la testa di Gamora.

La donna più pericolosa dell’universo (così la chiamano, ancora adesso, quei pochi che non temono il ridicolo di definizioni così altisonanti) non si sposta, ma si limita ad alzare il braccio, parando il calcio di Pathfinder. La ragazza, spiazzata da questo evento inaspettato, esita un attimo a saltare indietro.

Tanto basta a Gamora per tramortirla, con un colpo ben assestato alla base del collo.

 

Terra. Foresta colombiana. Base di ULTIMATUM

Nell’aria si forma un rettangolo azzurrino, in cui bordi sfumano in rettangoli via via più piccoli, apparentemente all’infinito.

Dallo squarcio esce un drappello pesantemente armato, che spara all’impazzata.

Le cariche stordenti ad ampio raggio abbattono gruppi di avversari ad ogni colpo. La sparuta guarnigione dell’istallazione viene abbattuta prima di poter organizzare una controffensiva. I pochi colpi si infrangono sugli scudi a bassa energia che proteggono gli attaccanti.

L’unico tra loro che non porta mimetica e passamontagna, ma una variante dell’uniforme di ULTIMATUM (ma sarebbe giusto dire che è il contrario) si fa avanti e consegna l’arma ad un attendente.

- Azione portata a buon fine senza perdite. Cosa facciamo ora? –

- Prendiamo possesso dell’istallazione, interroghiamo i prigionieri e scopriamo se è possibile arruolare qualcuno di loro. Poi consegniamo i restanti e le prove alla polizia francese e diffondiamo tutto in internet e ai giornali. Qualche testa salterà di certo. -

 

Fascia degli asteroidi. Base della Guardia.

K’lrt, il super skrull sta da ore davanti ai monitor.

È un compito che non rifiuta mai, abituato ai lunghi turni di guardia dell’esercito skrull.

Quando nei suoi monitor compare la giusta frequenza si alza e corre ai sistemi di mantenimento della stazione.

Le sue dita corrono sui tasti, mentre abbassa gli schermi ed invia vari segnali di richiamo, su più frequenze.

Poi torna ai monitor, più rilassato e si appresta ad una breve attesa.

 

Birmania. Non lontano da un villaggio perso nella giungla.

Il drappello di soldati non è numeroso, ma ha la sicurezza della forza e delle armi contro la popolazione inerme.

Sono qui per l’ennesimo rastrellamento per i campi di lavoro.

C’è da costruire l’ennesimo tratto di un oleodotto per le multinazionali del petrolio.

Ed in questi casi il lavoro coatto è più rapido ed economico del pagamento della mano d’opera.

Sono sicuri di se stessi, troppo.

Il sole è al tramonto e la foresta è fitta.

Un uomo, forte come il più forte di loro, veloce come il più veloce, intelligente come il più intelligente scatta fuori dal folto della giungla, afferra uno dei soldati e svanisce con lui nel folto.

Svaniti, grazie anche, va detto, ad un suo piccolo vantaggio.

Vi siate mai chiesti quanto siano diffusi i mutanti?

Molto, più di quanto immaginiamo. Uno dei soldati è un telepate latente, a volte, quando riesce ad avere intuizioni particolarmente brillanti potrebbe anche sospettarlo, se nella sua vita avesse fatto altro che angariare i suoi simili.

Ovviamente questa qualità, accuratamente sfruttata da Calvin Rankin, è sufficiente ad far si che lui si trovi sempre un passo avanti ai suoi avversari, sempre in un luogo diverso da quello in cui lo cercano.

Svanisce anche il secondo soldato. Il compagno di pattuglia ci mette qualche secondo ad accorgersene. Molti meno li impiega a svanire anche lui.

Il Mimo impiega oltre un’ora a disfarsi della pattuglia. Tutto questo tempo è dovuto, per lo più, alla necessità di rientrare entro un raggio di circa tre metri dal telepate abbastanza spesso. Distrugge e fa svanire le loro armi, poi li abbandona, soli, nudi e disarmati nella giungla.

Il segnalatore che porta al polso da notizia di un allarme, accuratamente predisposto.

Il Mimo tocca un comando sul bracciale e svanisce contro un albero particolarmente grande.

 

Terra. Costa della Jamaica.

Il vento forte, malgrado il cielo completamente libero dalle nuvole, fa sventolare il mantello verde come fosse impazzito, toglie il cappuccio e scopre la lunga chioma bianca di Modred il mistico.

Il mago fissa l’orizzonte, sul quale incombe una linea nera, segno di un uragano che incombe.

Ivan il terribile, questo il nome del portatore di devastazione.

Il mago alza le mani al cielo e inizia ad intonare una lenta nenia. Il tifone avanza con velocità ma, mentre il mago si gira per rispondere all’allarme segnalato dal suo bracciale, la costa viene investita da un semplice acquazzone tropicale particolarmente violento.

 

Fascia degli asteroidi. Base della Guardia.

Mentre l’incrociatore skrull si avvicina all’asteroide l’attenzione del super skrull viene sviata dal Mimo, che si proietta fuori dalla Porta sparando palle di fuoco dalle mani.

K’lrt si protegge con degli schermi di forza e contrattacca con un colossale pugno di roccia che attraversa il corpo del Mimo, in corrispondenza di un foro che ha aperto con il suo potere mutaforma.

Le lame di energia lanciate dal Mimo fanno sostanzialmente la stessa fine, non così quelle lanciate dal super skrull, che attraversano il corpo di Calvin Rankin, preso con la guardia abbassata, in più punti. Il guardiano cade in terra senza più muoversi proprio mentre il commando skrull entra nella stazione.

 

Galassia di Ercole. Sirius X. Cabaret di Mamma Alpha.

Falzon, scienziato kree di gran fama e pacifista convinto (eh si) esce dalla parete di uno sgabuzzino sul retro. Si sistema il travestimento poi si avvia verso la sala principale del locale.

Si avvicina al bancone, tirando fuori un cip colorato. – Ho una prenotazione, credo mi stiano gia aspettando. –

Il cameriere guarda il cip e si avvia verso un separé.

Nella sala insonorizzata c’è un solo altro individuo, difficile individuare la razza, visto che potrebbe essere pesantemente truccato.

Ma quando lo guarda negli occhi lo riconosce immediatamente. – Ciao figliolo, sembra che siamo solo noi, per il momento. –

 

La Volta.

Dragoluna fissa per un breve momento il suo “avversario”.

La prigionia non sembra pesare sull’esile figura dalla pelle verde e il colossale cranio, deformato dal cervello ipertrofico. Sul volto l’unica cosa di vagamente umana sono un paio di anacronistici baffi neri.

- È un altro dei tuoi folli piani per ridurre la popolazione mondiale? –

Il Capo sorride, il sorriso, sul suo volto, ha un effetto sinistro.

- Fra le altre cose. Ma più che altro mi serviva per testare la tecnologia probabilistica. Non sono del tutto scontento, visto che voi siete stati gli unici ad accorgervene, malgrado si trattasse di un prototipo e che fosse nelle mani di quel dilettante di Wizard. -

- Inevitabile, visto che è una sua tecnologia. Ti potrà consolare il fatto che ci ha fatto sudare le fatidiche sette camicie. –

- Non mi aspettavo di meno. In fondo, se la Villains LTD non fosse accidentalmente arrivata alla base, non l’avreste mai scoperta in tempo. –

- Ti consoli con poco. Del resto, però, se non fosse stato per questa incongruenza evidente nei nostri sistemi di rilevazione, probabilmente non ci saremmo interessati ad un pesce piccolo come Wizard. Un bel dilemma, non credi? –

- Vuoi forse dire… -

Dragoluna fissa il Capo, con un sorriso freddo, poi si avvia verso il muro e vi svanisce attraverso.

 

Fascia degli asteroidi. Base della Guardia.

Mentre Mimo cade a terra e gli skrull entrano nella base Modred sbuca dal muro.

Dalla sua mano destra parte un fulmine che colpisce in pieno il super skrull, la sinistra compie movimenti complessi ed i Vapori di Valtorr investono gli skrull.

K’lrt si rialza, avendo parzialmente deflesso il fulmine con lo schermo di forza, ma barcolla pericolosamente.

Pochi movimenti delle mani e qualche semplice parola e un patto è rinnovato, le scarlatte bande di Cyttorak iniziano ad avvolgere il super skrull in una prigione per lui indistruttibile.

Ma non finiscono, poiché Modred cade sotto i colpi della seconda ondata di skrull.

 

Terra. Costa della Florida (Si fa per dire). 120 milioni di anni fa.

Michael Korvak è un uomo potente, oltre ogni sua più rosea speranza.

Gia una volta ha dominato il potere di un cubo cosmico, conquistando il cosmo, grazie ad esso, ricreandolo più e più volte a sua immagine.

Ma in quel cosmo sempre c’era un elemento che incrinava la perfezione e creava ribellione.

Quando ha attaccato il suo omologo di quella linea temporale (dopo aver impiegato un’eternità a rintracciarlo) voleva al contempo eliminare un pericoloso avversario potenziale e rubare quel po’ di potere necessario a riconquistare il potere del cubo.

Mai si sarebbe aspettato di entrare in possesso di un potere di gran lunga maggiore.

La possibilità di ridisegnare la realtà secondo i propri desideri, senza le fastidiose controindicazioni del Cubo, che risponde al conscio quanto all’inconscio.

Ma, al contrario del Cubo, il cui scopo è di rendere tale potere accessibile a chiunque, le capacità del Korvak di questo universo sono sostanzialmente una conoscenza.

Conoscenza che questo cyborg ha scoperto essere superiore alle sue attuali capacità.

Per questo è fuggito indietro nel tempo, usando tutto il suo potere residuo e quel poco che riesce a comprendere per nascondersi ai suoi avversari.

A nascondersi fino a questo momento, poiché improvvisamente compaiono tre figure che riconosce immediatamente. – Io ti ho ucciso! –

- Come comprendi poco del cosmo, mio omologo. Se solo disponessi ancora delle mie piene forse questa battaglia non durerebbe che un battito di ciglia, ma il processo di apprendimento è un processo lento, ed io l’ho dovuto reiniziare. –

- Questo vuol dire che sono più avanti di te, Michael? –

- Ma non per la stessa strada e questo farà la differenza, poiché io so gia dove stiamo andando, mentre tu dovrai muoverti alla cieca. –

- Parole. Inutili e irrazionali. –

Korvak scaglia dei potenti raggi di energia dalla mani, che mancano i tre bersagli e spianano completamente una catena montuosa sull’orizzonte.

La terra attorno a lui si ripiega su se stessa ed inizia ad inghiottirlo, mentre il Collezionista perde la sua forma illusoria e i suoi occhi brillano d’energia.

Korvak si libera senza sforzo, obliando il Collezionista.

Carina lo salva da un così terribile destino, ma al prezzo di cadere a terra entrambi svenuti.

Michael colpisce Korvak con un potente colpo energetico. Non sufficiente a renderlo incosciente, ma sufficiente a farlo vacillare.

Korvak non contrattacca, ma preferisce svanire.

Michael, prima di inseguirlo, ridona coscienza ai suoi alleati e restaura il panorama devastato dalla battaglia.

Poi anche i tre esseri cosmici svaniscono, all’inseguimento del loro avversario.

 

Un luogo d’orrore e d’ombra.

La creatura osserva gli avvenimenti sulla Terra. È irritato, poiché viene contrastato da degli sciocchi mortali.

Osano contrastarlo, invece che abbandonarsi ai più profondi abissi della disperazione. Non capiscono che non c’è scelta che non l’abbandonarsi a lui.

Decide di fargliela pagare e crea, dalla sua stessa sostanza d’ombra, due nuovi servitori, con un altro compito.

I suoi oppositori, e tutto il loro universo, conosceranno veramente la disperazione, poiché lui è intenzionato a smettere di annidarsi nell’oscurità per passare sul pesante piano degli uomini.

E i suoi nuovi servitori dovranno renderlo possibile, spalancando le porte tra i mondi.

 

Orbita terrestre. Stazione spaziale Samarobryn.

Demeityr sta monitorando il funzionamento della stazione quando riceve l’allarme.

Finisce di regolare alcuni strumenti poi svanisce nella parete.

Sbuca sull’asteroide prima che Modred tocchi terra, veloci raffiche disintegratici disarmano gli skrull, mentre colpisce K’lrt al mento con tutta la sua forza.

Lo skrull usa le sue capacità mutaforma per deflettere la potenza dell’impatto, deformando completamente la sua testa.

Questo da all’eterno un leggero vantaggio. Egli si concentra e alcuni degli skrull, quelli meno addestrati, svengono dietro il suo preciso comando psichico.

Si muove veloce, colpendo gli altri.

Mentre l’ultimo cade a terra Demeityr viene investito da una potentissima fiammata, che danneggia, almeno in parte, anche i comandi della stazione.

Grazie al suo potere, l’eterno ristruttura l’aria in modo che il calore si disperda senza fare altri danni, mentre una potente scarica disintegratrice fuoriesce dai suoi occhi.

Il raggio viene deflesso dallo schermo energetico dello skrull e fa svanire un pezzo della parete della stazione.

Nello stesso momento sul corpo dell’eterno si formano delle ferite, come se una serie di spunzoni fuoriuscissero dall’interno.

Demeityr si accascia a terra, mentre piccole esplosioni si diffondono sui quadri degli strumenti.

Il terzo commando skrull entra nella stazione in quel momento.

 

Terra. Kansas. Svincolo autostradale appena fuori da Topeka.

Un furgone blindato, ribaltato sul viadotto semicrollato.

Sulle paratie macchie di bruciature e metallo semifuso.

In mezzo un ragazzo, nudo, rannicchiato sull’asfalto annerito.

Tutt’attorno macchine della polizia, squadre speciali, tutti fuori da un perimetro ben determinato.

Dal corpo del ragazzo fuoriesce una esplosione di plasma, che annerisce un perimetro leggermente più ampio del precedente, distruggendo tutto quello che, di poco resistente, incontra.

I poliziotti arretrano di circa un metro, la tensione si taglia con un coltello, tanto che, intenzionalmente o meno, ad un certo punto uno dei poliziotti spara.

Il proiettile si ferma a mezz’aria, poi cade a terra, mentre Sundragon atterra vicino al ragazzo.

La successiva scarica di plasma viene bloccata a malapena dalla guardiana, che arretra all’impatto.

Si riavvicina.

- Non voglio farti del male. Riesci a smettere? –

Il ragazzo alza la testa e la guarda stupito. – Credi che se riuscissi a smettere non lo farei? – Si agita e questo provoca un’altra scarica di plasma, più forte e circoscritta.

Sundragon viene sbalzata via, cadendo a svariati metri di distanza.

Mentre si rialza un’altra figura, completamente vestita di bianco, si avvicina.

La nuova scarica di plasma gli gira attorno, come se non potesse in alcun modo raggiungerlo.

Si avvicina al ragazzo e lo abbraccia.

Wundarr si rivolge alla guardiana.

- Ora puoi avvicinarti, le sue scariche al plasma non possono attraversare la mia aura.

Ma dovremo portarlo in un luogo più sicuro, questo è un cellulare federale e le tracce di plasma più evidenti sono all’interno. –

- Nessun problema, ma prima, per favore, abbassa per un attimo la tua aura, appena emessa la prossima scarica. –

Sundragon penetra nella mente del ragazzo, poi attiva la Porta ed i tre svaniscono nel terreno.

 

Terra. New York.

I tre appaiono nella reception del CABox.

- Abbiamo qui un regalino per voi. I suoi poteri sono stati momentaneamente inibiti, ma il nostro consiglio è di affidarlo in fretta a mani esperte. –

Mentre gli inservienti si prendono cura del giovane mutante Sundragon si rivolge ad Acquario.

- Stanno per accadere gravi fatti ed il tuo aiuto ci sarebbe utile. Se mi segui potrò illustrarti meglio la situazione. –

- Beh, sembra che io abbia già iniziato ad intervenire, non vedo perché non continuare. –

I due svaniscono oltre la Porta.

 

Terra. New York. Alphabeth City.

Abe Brown fissa con ira il suo interlocutore, carezzando nervosamente il monile di giada a forma di testa di tigre che porta al collo.

- Mi stai dicendo che la nostra azione è servita solo a spingere l’avversario alla decisione di invadere questo mondo? –

- Calmati, Abe. Scommetto che il nostro ospite ha già qualche idea su come contrastare la cosa. –

L’uomo biondo, porta al collo una zampa di tigre di giada.

L’ometto grasso, vestito di tutto punto sorride, incredibilmente, malgrado la gravità della situazione.

- Si e no, signor Diamond. In effetti quando abbiamo spinto all’azione voi e qualche altro agente, speravamo di costringere il nostro avversario ad affrettare i tempi, in modo che non riuscisse a perfezionare il suo piano. Ma non ci aspettavamo che decidesse così in fretta un intervento personale. Date le nostre attuali forze. –

- Quindi – Lin Sun si alza, nella foga – abbiamo causato la distruzione del mondo? – Il ciondolo, identico ma speculare a quello di Diamond oscilla al suo collo.

- Niente affatto, solo che contare sulle sole nostre forze e quelle dei nostri attuali alleati, per raggiungere il nostro scopo, potrebbe rivelarsi presuntuoso. Quindi – nella sua mano appare un ciondolo di giada a forma di S, ma un esame più approfondito rivela essere una coda di tigre, riprodotta in maniera estremamente accurata – vediamo di potenziarvi, - Il signore delle schiere porge il ciondolo a Lutus Shinkiko, seduta alla maniera tradizionale sul pavimento della palestra – e, naturalmente, troviamo nuovi alleati. –

 

Orbita terrestre. Appena qualche secondo prima.

La colossale stazione spaziale che è la base dei Guardiani della Galassia si materializza dal nulla in un’orbita alta sopra la superficie terrestre.

 

Via Lattea. La stella d’oro.

Questo pianeta era un tempo il centro di una fiorente civiltà.

Navi da tutto il cosmo sciamavano qui, per ammirare le sfavillanti costruzioni dei più rinomati architetti, le opere d’arte dei più costosi artisti e tutto ciò che lo sfarzo e la ricchezza dei governanti di questo luogo poteva immaginare.

E, naturalmente, per quella che era la principale ragione di questa ricchezza, un fiorente mercato degli schiavi.

Alieni razziati in ogni parte del cosmo riempivano le piazze e venivano battuti all’asta.

Fino a che un giorno provarono a fare il passo più lungo della gamba.

All’inizio andò bene.

Il re era ferito e spossato, l’esercito privo di un capo e disorganizzato, i campioni più grandi lontani.

Il raid funzionò, prima che si potessero riorganizzare i soggetti migliori erano stati fatti prigionieri, i loro poteri neutralizzati e la nave era in fuga.

Sarebbe stato un buonissimo affare, rischioso, certo, ma non si era mai vista merce del genere in nessun mercato.

Ma divennero avidi, provarono a realizzare un guadagno maggiore catturando i campioni, che frattanto erano tornati. Catturandoli con l’inganno. Funzionò, quasi.

Thor impiegò meno di un’ora a cancellare quella civiltà. A colpirla oltre ogni possibilità di ripresa.

Ora la stella d’oro non è più meta di turisti che vogliono ammirare i suoi straordinari monumenti.

L’applicazione della forza distruttrice cancella queste cose, spesso oltre ogni possibilità di ripresa.

Il commercio degli schiavi, invece, continua a dare delle ottime entrate.

È per questo che Arr-Lo è venuto qui a vendere Romogok, il suo schiavo Centurii.

Questo è un luogo in cui un buon Centurii, opportunamente domato, può fruttare un bel gruzzoletto.

 

Galassia di Ercole, M13. Sirius X, Cabaret di Mamma Alpha.

Mamma Alpha finisce di esaminare le sue carte.

Rilevare le attività di Pro-boscis si è rivelato più difficoltoso di quanto si aspettasse, avrebbe richiesto più tempo e fondi di quanto ne aveva a disposizione, se non fosse stato per l’aiuto di amici volonterosi.

La parte veramente difficile era stato convincere le ragazze che non erano più schiave, ma che potevano scegliere se andarsene, senza un bel nulla in mano, o restare con una compartecipazione ai profitti e che lei non aveva alcuna intenzione di prendersi cura di un esercito di schiave, che pensassero a mantenersi col loro profitto.

Ora era venuto il momento di sdebitarsi.

Finì di scrivere il breve annuncio e lo spedì.

“Comprasi schiavi Centurii in qualsiasi condizioni. Prezzo trattabile.”

 

Base (non più) segreta di Wizard.

Pip si teleporta a vicino a Switch, sferrando un pugno all’aria, dove un istante prima si trovava la sua testa.

Il pugno del villain non sortisce maggiore effetto (anzi, probabilmente muove una massa d’aria minore). Del resto il guardiano è gia sparito dalla sua nuova collocazione prima ancora che il disco nero inizi a materializzarsi dove prima si trovava il suo collo.

E Switch schiva, teleportandosi, gran parte delle macerie (inevitabili, in questo tipo di scontri) che gli vengono scaraventate contro. Alcune lo raggiungono nel luogo in cui riappare. Ma solo per perdersi in un disco nero che lo protegge.

Switch raccoglie una pesante sbarra d’acciaio, che colpisce, immancabilmente il vuoto, dove Pip si trovava.

- Stiamo faticando per niente, tutti e due ci muoviamo più lentamente di quanto l’altro si teletrasporti. – fa Switch, mentre scaglia la sbarra dove pensa che Pip sarebbe riapparso, sbagliandosi.

- Concordo, il nostro scontro è ininfluente per la battaglia. Tregua?-

- Mi prendi per un cretino? Appena mi fermo, proverai a colpirmi. –

- Possibile, ma mai abbastanza in fretta da non permetterti di schivarmi, no? –

- Ok, tregua. Ma ti tengo d’occhio. –

I due si fermano, sedendosi su una montagnola di macerie, ad osservare lo scontro fra i loro compagni.

 

Base (non più) segreta di Wizard.

Drax il distruttore è addosso a Diamond Dran in un batter d’occhio. Prima ancora che il guardiano possa toccare i piedi a terra il suo avversario schizza contro il muro, sotto la violenza del colpo che l’ha investito.

Dran si rialza come non fosse successo nulla. Si fionda su Drax più veloce che può e lo colpisce alla mascella.

L’atavico avversario di Thanos può viaggiare tra le stelle. Per far ciò necessita di sensi enormemente complessi e raffinati. Dire, quindi, che non avverte neppure il colpo del suo antagonista sarebbe fondamentalmente errato.

Il colpo, comunque, non sortisce effetto.

Parimenti inefficace il successivo, dato, con millimetrica precisione, alla bocchetta dello stomaco.

Quando il terzo, all’inguine, lascia Drax ancor più indifferente, Dran scarta di lato, per allontanarsi.

Drax lo aiuta con un manrovescio che scaglia l’uomo invulnerabile contro un altro pezzo di parete. Essa, non meno della precedente, crolla addosso all’uomo. Egli si rialza, non meno indifferente a questo colpo che ai precedenti.

Ma Drax gli è subito addosso e, con un gancio, lo solleva da terra, imprimendo al suo corpo una velocità di poco superiore a quella di fuga.

 

Base (non più) segreta di Wizard.

Marasso si scaglia sull’avversario più vicino. Darkoth non fa in tempo a scansare gli artigli affilatissimi del cyborg, che squarciano la sua pelle con solchi profondi.

Il corpo di Darkoth, composto di microscopici naniti tecnoganici alieni, fa sparire immediatamente quelle che, altrimenti, sarebbero state ferite in grado di impensierire anche il guardiano, in qualsiasi dei suoi precedenti aspetti.

Darkoth colpisce il suo avversario con un pugno in grado di atterrare la Cosa. Marasso, effettivamente, arretra di un paio di passi, sotto un così possente impatto.

Subito dopo salta addosso all’avversario, gli artigli protesi, le fauci spalancate. La sua sete di sangue alle stelle. Tutto inutile, infatti attraversa Darkoth come fosse uno spettro, il corpo intangibile.

Il guardiano contrattacca immediatamente con una scarica psichica. Questo colpo, un tempo, lo avrebbe debilitato pesantemente. Per sua fortuna i suoi sistemi energetici sono stati, da allora, enormemente potenziati, poiché il colpo sortisce, su ciò che resta della mente di Marasso, un effetto quasi inesistente.

L’uomo rettile barcolla un istante, per poi reagire con un’artigliata che Darkoth scansa, modificando la forma del proprio corpo.

Intuendo il peso che, visto l’effetto del suo colpo, deve avere la componente meccanica sul suo avversario, Desmond Pitt tramuta le mani in un viticcio di connessioni filiformi che si introducono in ogni accesso del corpo del cyborg, interfacciandosi col sistema da ogni presa disponibile.

Gli artigli ne tranciano una gran parte, ma questo non impedisce a Darkoth di mettere in stand by l’avversario in pochi istanti.

 

Fascia degli asteroidi. Base della Guardia.

Mentre il commando entra il pannello di controllo danneggiato esplode.

K’lrt il super skrull protegge tutti con il suo campo di forza, poi grida – Fuori tutti. Raccogliete i vostri compagni. Qui sta per esplodere tutto. –

Gli skrull raggiungono a malapena la loro nave e si allontanano quel tanto che basta a non essere investirti dai detriti più grossi.

L’esplosione della base è imponente (e fa suonare ogni sistema di allarme nel sistema solare).

La piccola flotta skrull prende velocità e svanisce nell’iperspazio.

 

Luna. Base della Guardia.

- Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto che potrete darci, il pericolo è enorme per l’intera esistenza. –

Dragoluna e Sundragon guardano lo schermo dal quale Falco Stellare termina il suo breve discorso.

Poi si guardano, dubbiose.

 

continua in Villains LTD #6

 

Seguimos en combate