Riassunto: Silver Surfer è
stato intrappolato in una dimensione onirica da Shalla-Bal,
che si è rivelata una seguace di Saren Lotus, Joy Traveler ha scoperto di essere una divinità
interdimensionale, e l’unica persona a poter dare un senso a tutto questo è una
donna che dovrebbe essere morta... Frankie Raye.
#9 – Zenn-La?
di Fabio Furlanetto
Oltre la realtà
Silver Surfer
ha navigato lo spazio con ogni sorta di mezzo concepibile, ma questa è la prima
volta che lo fa in treno. Al di là del finestrino c’è solo il vuoto cosmico, ed
i suoi sensi non rilevano niente che spieghi come faccia questo primitivo
veicolo terrestre a viaggiare tra le stelle.
Ma del resto niente di questo
regno onirico ha senso, compreso il fatto che al suo fianco si sieda una donna
dalla pelle dorata e dai capelli di fuoco. E’ assurdo non solo perché Frankie Raye dovrebbe essere morta, ma perché indossa vestiti
terrestri come se fosse ancora umana.
-Non sono mai stata a Zenn-La. Devi essere contento di tornare a casa – dice lei,
cercando di interrompere l’imbarazzante silenzio.
-Il mio mondo è morto decenni
prima della tua nascita, Nova. Questo suo duplicato non farà altro che
ricordarmi che cosa ho perso.
-Sempre l’anima della festa,
eh? E smettila di chiamarmi Nova, sono Frankie.
-No, non lo sei. Non ti ho
forse mostrato che tutto quello che ci circonda non è reale?
-Quindi non sei irritante
come sembri, Norrin? Perché sarebbe un passo avanti.
-Sai cosa intendo. Ed usare
l’umorismo per tentare di mascherare la tua paura che io stia dicendo il vero
non ti aiuterà ad accettare la realtà.
-Sì va bene, non sono reale,
e allora? Se mi piangessi addosso come fai tu, a cosa servirebbe? Andremo a
fondo di questa faccenda, costi quel che costi, e ti rimanderemo a casa.
<Siamo in arrivo a: Zenn-La.
Prossima fermata: Zenn-La> annuncia una voce pre-registrata.
-Spero tu abbia ragione,
Nova. Perché non mi sono mai sentito a casa, a Zenn-La.
Deneb, 2600 anni-luce dalla Terra
Agli occhi di un terrestre,
questa è una stella colossale. Con un diametro di oltre duecento volte quello
del Sole ed una luminosità duecentomila volte superiore[i],
il devastante vento stellare di Deneb ha tenuto
lontano anche i più temerari esploratori della Galassia contribuendo al suo
isolamento.
Ma agli occhi della donna che
sta osservando la stella da milioni di chilometri di distanza, dietro uno
schermo accuratamente trattato per evitare di accecarla, questo mostro dello
spazio è il simbolo dell’essere finalmente tornata a casa.
I pensieri di Shalla-Bal sono interrotti dall’arrivo di due persone nella
sua cabina: l’alieno dalla pelle viola Saren Lotus e
la sua nuova guardia del corpo, il massiccio Terrax
l’Indomabile.
-E’ arrivato il momento, Shalla-Bal. Ho mantenuto la mia parte dell’accordo, ora è
il momento di rispettare la tua – le ricorda Saren.
-Non conosciamo ancora a
sufficienza il funzionamento del Dislocatore
Quantico, Saren; non c’è motivo di agire di fretta.
-Mia cara Shalla-Bal,
non tutti godiamo della stessa longevità degli Zenn-Laviani,
ed abbiamo bisogno di risultati. Kang non è più un
possibile alleato, e l’insensato attacco di Thanos
alla Terra ha decimato le forze militari dell’Ordine Oscuro sotto il suo
comando.[ii]
-Se tu me l’avessi detto,
avrei combattuto molto volentieri contro il Titano Pazzo. Tutto questo
aspettare e pianificare non fa per me, ho bisogno di un po’ di azione – si
lamenta Terrax.
-Preferirei che tu fossi a
tuo agio con la mia strategia – commenta Saren.
-E chi ha detto che non lo
sono? Se tu dici di aspettare, aspettiamo.
Shalla-Bal resta sempre impressionata dal potere di Saren Lotus: non solo le sue vittime obbediscono ad ogni
suo comando, ma non si rendono minimamente conto che lo fanno per colpa della
sua influenza. Sono assolutamente certe di essere ancora padrone di se stesse.
-Hai ragione, Saren. Sono pronta ad attivare il Dislocatore
Quantico.
-Non avevo dubbi, mia cara,
non avevo dubbi – risponde Saren con un sorriso
compiaciuto, uscendo dalla stanza senza molti convenevoli.
“Il tuo controllo su di me
non è assoluto, Saren. Ti assecondo solo perché lo
voglio io” pensa la donna, ritornando a fissare la propria stella natale,
inconscia dell’incongruenza.
Oltre la realtà
La stella che brilla nel
cielo non è la vera Deneb, ma brilla con la stessa
luminosità. La sua luce blu si riflette sulla pelle argentea di Silver Surfer, che scende dal treno respirando a pieni polmoni
un’aria che non esiste.
-Incredibile. Questo
simulacro è ancora più realistico di quello della Terra.
-Tu dici? Forse è perché sei
del posto, ma secondo me c’è qualcosa di davvero strano qui – commenta Frankie Raye, guardandosi attorno.
Nessun altro scende dal
treno, che è l’unico del suo genere in mezzo a quello che ha tutta l’aria di
essere un cantiere spaziale. Centinaia di operai e robot stanno completando la
costruzione di almeno una dozzina di incrociatori stellari che fanno sembrare
una portaerei un’utilitaria.
-Documenti, prego – intima un
uomo in uniforme, che si avvicina a Norrin Radd e Frankie Raye accompagnato
da altri due soldati che imbracciano fucili laser. Come è normale per tutti i
cittadini adulti del pianeta, sono calvi.
-Sapete benissimo chi sono.
Desidero parlare con le autorità – dice Silver Surfer,
studiando l’uniforme argentea degli uomini che ha di fronte. Non sono le forze
di sicurezza che ricorda.
-Lo Scudo Argenteo è l’unica
autorità di Zenn-La. E non stavo parlando con te, ma
con l’aliena.
-Sembra che non siamo i
benvenuti – sottolinea l’ovvio Frankie Raye.
-Lei è con me. E dubito
seriamente che vogliate essere scortesi verso qualcuno che gode della mia
protezione – aggiunge Silver Surfer; i suoi occhi
brillano brevemente di Potere Cosmico.
-Sappiamo benissimo di che
cosa sei capace, ma non possiamo lasciare che l’assurdità dilagante di questa
dimensione metta in pericolo Zenn-La – reitera
l’ufficiale.
-Stai dicendo che sapete che
questa non è la realtà!?
-Come fai a sapere che... per
l’Imperatrice, che tu sia il vero Silver Surfer!?
Contattate immediatamente il Comando Imperiale! – ordina l’ufficiale,
visibilmente preoccupato.
-Sembra che parleremo con le
autorità, dopotutto – commenta Frankie Raye.
Zona Blu della Luna, cittadella dell’Osservatore
L’attenzione di Uatu è più diretta verso la Terra, come sempre, che verso
il satellite che è la sua casa da tempo immemore. Ma non può fare a meno di
notare l’arrivo di un intruso.
-Osservatore. Hai qualcosa di
cui ho bisogno – dice la donna, che Uatu riconosce
come Joy Traveler... ma che è molto, molto di più. Il
suo corpo è avvolto da un’aura di energia nera, che forma anche un paio di ali
alle sue spalle.
-Sembra che tu sappia già
molto più di me sulla tua identità, Joy Traveler.
Conosci già tutto quello che ho osservato su di te.
-Non è quello che mi
interessa – risponde Joy Traveler, rilasciando una
scarica di energia nera.
Uatu non ha alcun problema a bloccarla, sollevando un
campo di forza mentale senza muovere un muscolo. Ma è soltanto l’inizio: la donna
vola verso di lui ed infrange lo scudo come se non ci fosse nemmeno, puntando
alla testa del gigante.
-Devo avvertirti: il mio
giuramento di non-interferenza non mi impedisce di...aargh!!!
Il suono di un Osservatore
che urla per il dolore è stato sentito da pochi. La mano di Joy Traveler passa intangibile attraverso il cranio di Uatu, alla ricerca di qualcosa in particolare.
-Trovato. Veramente
interessante – commenta la donna, ritraendo la mano.
Uatu è visibilmente scosso dall’esperienza, ma non abbastanza
da intaccare la sua imperturbabilità.
-Per quale motivo hai voluto
accedere ai miei ricordi, Joy Traveler?
-Resta a guardare e lo
scoprirai – risponde lei, prima di svanire in un’ombra oscura.
Oltre la realtà
Il Palazzo Della Scienza è
completamente irriconoscibile. Secondo le poche parole che i membri dello Scudo
Argentato hanno sussurrato alla presenza di Silver Surfer,
ora si chiama Comando Imperiale ed ha poco a che spartire con il fulcro
accademico che ha sostituito.
E’ una vera e propria fortezza,
protetta da numerose linee di sicurezza, e riflette bene ciò che Silver Surfer vede attraverso le paratie della navetta che lo sta
trasportando. L’utopica e pacifica Zenn-La è stata
sostituita da un complesso militare-industriale che
gli ricorda fin troppo la Terra ed altri mondi altrettanto disinteressati al
bene comune.
-Questo è un altro incubo.
Questi Zenn-Laviani non lo sanno, ma sono anche meno
reali della Yancy Street che ci siamo lasciati alle
spalle.
-In effetti non è così che mi
immaginavo il tuo pianeta, Norrin. Sei proprio sicuro
che non sia quello vero? E se mi rispondi con una qualche metafora zen, giuro
che ti do fuoco.
-Preferirei che il mio mondo
fosse morto che vederlo in questo stato.
La navetta arriva a
destinazione. I due visitatori sono scortati attraverso ampi saloni che un
tempo erano dediti allo studio dell’universo e che ora sono gremiti di soldati.
La stanza che raggiungono è
dominata dalla statua di Norrin Konn,
il semi-mitologico fondatore della società Zenn-Laviana,
di cui Silver Surfer porta il nome.
Ad attenderlo c’è un uomo
dall’uniforme più elaborata di quelle che Surfer ha
visto finora, e che sulla testa calva indossa qualcosa a metà strada tra un
berretto e una corona.
-Bentornato a Zenn-La, Norrin Radd. Sono il Generale Tanec
dello Scudo Argentato.
-Spero che lei possa gettare
un po’ di luce sul mistero di questa dimensione, Generale. Ho ragione a credere
che lei ed i suoi uomini sappiate che questa non è la realtà?
-Non penso sia il caso di
discuterne in presenza dell’aliena – risponde il Generale, ed il disdegno nelle
sue parole è molto chiaro.
-Io penso di sì, invece –
insiste Silver Surfer.
-Se così crede, Radd. Per rispondere alla sua domanda sì, sappiamo che
questo è il Metaverso e no, non siamo originari di
questa dimensione.
-“Metaverso”?
– ripete Frankie Raye.
-La realtà di questa
dimensione è fluida e plasmata dal pensiero, in un costante stato di incertezza
quantistico. Riflette i pensieri, i sogni e gli incubi di chi vi dimora.
-Questo lo avevo già dedotto.
Ma se non siete parte di questo sogno, da dove provenite? Come vi siete salvati
dalla distruzione di Zenn-La?
-Distruzione? Di quale
distruzione sta parlando, Radd? Zenn-La
non è mai stata distrutta!
New York City, Terra
La finestra del Four Freedoms Plaza
si apre automaticamente: non ci sono molte persone al mondo che possono entrare
dalla finestra del penultimo piano di un grattacielo, anche se molte di loro
vivono in questa città.
Johnny Storm
spegne la propria fiamma, anche se per fortuna non deve preoccuparsi di
incendiare nulla: tutto ciò che si trova nella sua stanza è composto di
molecole instabili o è stato appositamente trattato. Non si aspetta di trovare
nessuno in piena notte, eppure sa di non essere solo.
-Chi c’è là? Non sono
dell’umore giusto per gli scherzi, testa di... hey,
tu non sei Ben! – realizza la Torcia Umana, illuminando la stanza tenendo una
fiamma nel palmo della mano.
Non riconosce la ragazza che
si trova davanti, ma considerando che il suo corpo è avvolto da un’aura nera
capisce che non è solo un’ammiratrice troppo zelante.
-Tu hai qualcosa di cui ho
bisogno – dice Joy Traveler.
-Sono lusingato, davvero, ma
non credo che questo sia il modo di...attenta!
Johnny spegne la fiamma
quando Joy si avvicina di scatto, per evitare di ustionarla. Lei avvicina la
mano, facendola affondare intangibile nel suo cranio.
-Sì, ho trovato. I ricordi
sono più freschi di quanto vorresti – commenta lei, ritraendo la mano.
A Johnny Storm
servono alcuni secondi per riprendersi, ma quando lo fa Joy Traveler
è nuovamente svanita nell’ombra.
Deneb, 2600 anni-luce dalla Terra
Terrax è annoiato. Quando è in presenza di Saren Lotus non ha dubbi sulla correttezza dei suoi piani e
dei suoi ordini, ma ora che è sceso sul pianeta accompagnato solo da Shalla-Bal... perché si trova qui, si chiede? E’ uno degli
esseri più potenti della Galassia, non dovrebbe essere lui a dettare legge? A
prendere ciò che vuole senza dover rendere conto a... a... cosa gli ha detto di
fare Saren? Deve cercare di ricordarsene. Saren sarebbe deluso se non lo facesse e l’ultima cosa che
vuole è deluderlo. Lui è Terrax e se decide di
seguire Saren nessuno può contestarglielo!
-Ci vuole ancora molto,
donna? – sbraita in direzione di Shalla-Bal.
-Dimmi, Terrax,
hai mai nostalgia del tuo mondo?
-Cosa? Haha!
Stai scherzando, vero!? Quel mucchio di fango e letame era ancora più schifoso
di questo stupido immondezzaio!
-Abbi rispetto per Zenn-La, araldo. E’ il mio mondo.
-E lo chiami mondo questo? –
chiede Terrax, allargando le braccia per sottolineare
il punto.
Non c’è vita in ogni
direzione. Soltanto deserto, morte e desolazione.
-Non stavo parlando del
pianeta su cui ci troviamo. Ti mostrerò la vera Zenn-La
– risponde Shalla-Bal, attivando il dispositivo che
stringe tra le mani.
Il Dislocatore
Quantico inizia ad emettere un ronzio sussurrato che cresce di tonalità,
lentamente, facendo risuonare all’unisono tutte le molecole del pianeta.
Soltanto ora Terrax, signore della terra e della roccia, si rende conto
di ciò che si trova sotto i suoi piedi. Può sembrare deserto, ma non lo è.
-Questo pianeta è un falso –
capisce.
-No. E’ un incubo. Ed è ora che Zenn-La
si risvegli.
Oltre la realtà
I sensi cosmici di Silver Surfer sono i più acuti della Galassia: può sentire il
battito d’ali di un insetto dall’altra parte del pianeta, e può certamente
sentire il battito cardiaco del Generale. Non ha dubbi sul fatto che non stia
mentendo.
-Come sarebbe a dire? Ho
visto la distruzione di Zenn-La!
-Parlamene – lo incita il
Generale.
-Avevo lasciato Zenn-La da molto tempo; i terrestri parlano di quell’epoca
come della Seconda Guerra Mondiale, ma Zenn-La ha
subito un genocidio anche peggiore. L’intera popolazione è stata sterminata da
una potente entità chiamata l’Altro.[iii]
-Semplicemente ridicolo! Sei
tornato su Zenn-La più volte, dopo asserti ribellato
a Galactus.
-Il Divoratore di Mondi aveva
creato una copia del pianeta, per mantenere la mia sanità mentale.
-Non mi suona una cosa da Galactus – commenta Frankie Raye.
Silver Surfer dovrebbe trovare interessante il fatto
che la donna inizi a ricordare la propria carriera di araldo, ma è troppo
sconvolto dal succedersi degli eventi per farci troppo caso.
-E questi duplicati avrebbero
ingannato non solo i tuoi sensi, ma persino Mefisto durante i vostri incontri?
Sì, l’Imperatrice ci ha parlato di lui.
-“L’Imperatrice”? – chiede
Frankie.
-Shalla-Bal. E’ stata lei a ricostruire il nostro mondo dopo
l’avvento di Galactus, grazie ad una frazione del tuo
Potere Cosmico, Radd.[iv]
-Non è tutto, Generale. Ho
visto la distruzione di Zenn-La altre due volte:
trasformata in puro pensiero da un’altra antica e potente entità[v];
contribuii al suo salvataggio, ma Zenn-La fu in
seguito ridotta ad un arido deserto da invasori alieni.[vi]
-E non ti sei chiesto come lo
stesso pianeta potesse essere distrutto così tante volte?
-Ti ho detto che era solo
un’illusione creata da Galactus.
-Hai ragione in parte. Cosa sai di Jakos Nor?
-Uno scienziato ribelle che ha lasciato Zenn-La prima della mia nascita. Non capisco quale possa essere il suo ruolo in tutto ciò.
-Jakos Nor stava lavorando ad un dispositivo capace di alterare lo stato quantico della realtà, ma le sue potenziali applicazioni belliche erano troppo pericolose e la ricerca fu abbandonata...fino a Galactus. Era chiaro che non potevamo nascondere la testa nella sabbia per sempre; per fortuna, quando l’Altro raggiunse Zenn-La, eravamo pronti.
-Stai dicendo che ad essere distrutta...non fu la vera Zenn-La!?
-Certo che no, fu solo la sua copia quantistica. Non so perché tu credessi che Galactus avesse qualcosa a che fare con quell’evento; forse un’interazione non prevista tra le fluttuazioni oniriche residue ed il tuo Potere Cosmico.
-Un secondo, credo di essermi persa. Potete duplicare un intero pianeta!? – chiede Frankie.
-Accedendo al Metaverso, sì. Le
duplicazione è instabile, di breve durata ed incredibilmente dispendiosa di
energia, ma è possibile. E quando Zenn-La fu messa in
pericolo durante il potenziale scoppio di un’altra guerra Kree-Skrull[vii],
l’Imperatrice Shalla-Bal ordinò di riprendere gli
studi della ricerca di Jakos Nor...
ma evidentemente nessuno dei nostri scienziati era alla sua altezza, e qualcosa
andò storto.
-Fu allora che Zenn-La precipitò nel Metaverso –
realizza Silver Surfer.
-Precisamente. Quello che hai
incontrato da allora doveva essere solo una duplicazione quantistica di Zenn-La causata dall’incidente. Fummo intrappolati in
questa folle realtà... senza vie di fuga.
-Sento che stai dicendo il
vero... per quanto sia incredibile, questo pianeta è il vero Zenn-La che mi ha dato i natali.
-Sicuro che sia proprio senza
vie di fuga? Se c’è un modo di entrare, c’è un modo di uscire – interviene
Frankie Raye, non troppo sicura di aver seguito il
resto del discorso.
-Shalla-Bal! L’ho incontrata su Rigel[viii],
quindi deve esistere una fuga.
-L’Imperatrice non ci ha
seguito nel Metaverso: le energie cosmiche che le
avevi donato hanno interferito con il trasferimento. Ma ora sono io ad avere
una domanda, Radd: come hai fatto a raggiungere
questa dimensione?
-E’ stata proprio Shalla-Bal. Ha usato un dispositivo a me sconosciuto per
mandarmi qui.
-Che cosa? Può essere che
abbia avuto successo? Che abbia trovato il Dislocatore
Quantico!?
Quasi a voler rispondere alla
sua domanda, tutte le molecole del pianeta iniziano a vibrare.
-Non è un buon segno. Che sta
succedendo!? – chiede Frankie Raye.
-Stiamo tornando alla realtà!
Sia lode all’Imperatrice Shalla-Bal! – esulta il
Generale.
Taa II, a trenta milioni di anni-luce dalla
Terra
La nave-madre di Galactus è più che immensa, e non solo per la stazza del suo proprietario. La sua superficie si estende per un’area paragonabile a quella di un intero sistema solare, e sarebbe considerata una delle meraviglie dell’universo se tutte le civiltà non si tenessero a debita distanza e facessero di tutto per non considerare le implicazioni della sua esistenza.
Il Divoratore di Mondi non passa molto tempo qui: la ricerca continua di nuovi pianeti da consumare occupa costantemente i suoi pensieri, ed è molto più facile trovarlo a bordo della sua nave sferica a girovagare per le galassie.
Nonostante la distanza, è probabile che Galactus si accorga comunque della donna appena apparsa nei suoi corridoi, poco più di una formica di fronte ad una montagna.
A Joy Traveler va bene così: non è qui per Galactus. Si avvicina ai comandi di uno dei più sofisticati sistemi informatici dell’universo, ed affonda la mano nei suoi circuiti.
-Sì, questo è proprio quello che stavo cercando. Ho quasi finito.
I sistemi di sicurezza che hanno registrato la sua infrazione cercano di rilevare dove sparisca quando è inghiottita dall’energia nera, ma non riescono a svelare questo mistero.
Deneb, 2600 anni-luce dalla Terra
Terrax può essere l’Indomabile, ma anche lui può essere impressionato. Il potere a cui attinge il Dislocatore Quantico non può certo essere paragonato a quello di Galactus, ma questo non significa che non sia degno di rispetto.
Emette onde che increspano la realtà, deformando il deserto attorno a Shalla-Bal per far lentamente apparire un’intera civiltà. Terrax può sentire la trasformazione che Zenn-La sta subendo, dall’aria che respira al nucleo incandescente sotto di lui. Come Araldo ha visto la distruzione di molti pianeti, ma questa è la prima volta che assiste ad una resurrezione.
Ben presto il Comando Imperiale si erge in mezzo ad un deserto trasformato in una grande metropoli, e quando Shalla-Bal spegne il Dislocatore Quantico il suo ronzio è sostituito da una folla che invoca il suo nome. E non solo.
-L’Imperatrice è tornata!
-Siamo salvi! Lode all’Imperatrice!
-Lo Scudo Argentato ci ha protetti! Lode a Shalla-Bal!
-Ah, ora sì che questo posto si fa interessante – sorride Terrax.
Specialmente perché si è reso conto di cosa c’è all’interno di quell’edificio.
All’interno del Comando Imperiale, Silver Surfer non condivide lo stesso entusiasmo. Non solo i suoi sensi cosmici faticano ad abituarsi al trasferimento, ma Frankie Raye cade tra le sue braccia.
-Norrin? Cosa sta succedendo? Non mi sento... molto bene...
La sua chioma di fiamme si estingue e la sua pelle dorata inizia a diventare bianca come la neve. Silver Surfer ha già visto questa scena e sa benissimo che cosa significa: sta morendo.
-Resisti, Nova! Posso donarti parte del mio Potere Cosmico per...
-Ti ho detto... di chiamarmi... Frankie – rantola la donna, prima di svanire completamente.
Per la seconda volta, Silver Surfer la perde. La sua attenzione, e la sua rabbia, si rivolge immediatamente al Generale.
-Che cosa le è successo!?
-Siamo usciti dal Metaverso... lei era solo la tua immaginazione fatta carne e sangue. Nella realtà, lei non può esistere.
-Allora devo tornare indietro! Ci dev’essere un modo per...attento!
Nonostante la sua rabbia, Silver Surfer spinge il Generale da parte per evitare che venga trafitto da un’ascia di potere cosmico solidificato che ha appena sfasciato la parete.
-Terrax – dice Silver Surfer a denti stretti. Il Generale non vede nemmeno arrivare la sua tavola da surf prima che ci salti sopra e esca dall’edificio, furibondo.
La folla si sta stringendo a Shalla-Bal, ringraziandola per averli salvati dall’incubo in cui erano precipitati. Ma si diradano rapidamente quando vedono Silver Surfer sfrecciare fuori dal Comando Imperiale per dirigersi verso di lei... o meglio, verso Terrax che è al suo fianco.
-Shalla-Bal! Ti rendi conto di cosa hai fatto!?
-Ho salvato il nostro mondo. Qualcosa che tu non sei stato capace di fare.
-Trasformando un paradiso in uno stato di guerra!?
-Il nostro paradiso è morto quando Galactus lo ha dissacrato. Nasconderci non serve a niente, Norrin, e tu non sei sempre qui a proteggere Zenn-La. Per la sicurezza del mio pianeta sono disposta a tutto.
-Anche ad allearti con un mostro come Saren Lotus!?
-A differenza di te, Norrin, ho delle responsabilità... non sai che cosa mi è successo dal nostro ultimo incontro. Terrax? Puoi ucciderlo, adesso.
-Finalmente!!! – esulta Terrax, volando verso Silver Surfer cavalcando un masso sollevato mentalmente dal suo controllo sulla roccia.
I due ex Araldi si scagliano uno contro l’altro, pronti ad una battaglia di cui hanno entrambi bisogno. Prima di scontrarsi, però, qualcosa si pone sulla loro strada.
E’ una donna terrestre avvolta da un campo di energia nera, ed affonda le proprie mani nelle teste di Silver Surfer e di Terrax dicendo:
-Avete qualcosa di cui ho bisogno.
Entrambi gli araldi lottano per liberarsi, ma è inutile. Possono sentire le sue mani afferrare i loro ricordi ed estrarli con forza, in un procedimento non esattamente piacevole.
Quando Joy Traveler estrae la mano dalla sua testa, il primo istinto di Terrax è di colpirla con la propria ascia. Ma quando ci prova, tutto ciò che ottiene è sfiorare la sua aura nera prima che svanisca...portando con sé Silver Surfer.
-Torna qui, codardo! Non puoi nasconderti per sempre dietro a una sottana!!!
-Calmati, Terrax. Questo non è il momento per lasciarsi andare alle emozioni – lo richiama all’ordine Shalla-Bal, che nel frattempo è stata raggiunta dal Generale.
-Mia Imperatrice! Zenn-La gioisce per il tuo ritorno. Quali sono i tuoi ordini?
-Raduni lo Scudo Argentato, Generale Tanec. Abbiamo molto lavoro da fare... e molti nemici.
Un asteroide solitario nel vuoto siderale
Silver Surfer non è abituato a perdere i sensi. Li riprende lentamente, completamente spaesato dalla situazione; per un attimo, non capisce dove si trovi.
Poi vede che la sua tavola è di fronte a lui, a fluttuare ad un metro dal suolo, e che Joy Traveler è tranquillamente seduta su di essa.
-Ho preferito non svegliarti. Sembrava avessi bisogno di una pausa.
-Joy Traveler? Che cosa ci fai qui? Credevo avessi lasciato l’universo![ix]
-Per un po’. Ho ripensato a tutto quello che mi è successo... non solo in questa forma, in tutte quelle che l’hanno preceduta. E tu sei stato uno dei pochi, se non l’unico, ad aver cercato di aiutarmi. Quindi ho pensato che fosse mio dovere ricambiare il favore.
-Allora riportami subito su Zenn-La! Devo fermare Shalla-Bal!
-Ma non puoi, non da solo. C’è un vuoto dentro di te che non puoi vedere, e che posso colmare.
-Di cosa stai parlando?
-“Dove Silver Surfer vola, vola da solo”. Ho visto quella frase molte volte, nella tua mente; non ti è mai venuto in mente che fosse la scelta sbagliata? Sembravi apprezzare avere dei compagni di viaggio.
-Forse. Ma tutti coloro che volano al mio fianco subiscono un destino amaro; tu stessa ne sei una dimostrazione.
-Anche se fosse vero, aver ritrovato Zenn-La dovrebbe averti dimostrato qualcosa.
-Che anche l’utopia più splendente può essere corrotta?
-No, testone cromato – risponde Joy Traveler, saltando giù dalla tavola per lanciarsi verso Silver Surfer... ed abbracciarlo.
-Che ogni tanto abbiamo una seconda chance. Grazie per essere stato mio amico, Norrin Radd.
Joy Traveler svanisce ancora una volta, ma non nell’ombra: scivola lentamente fuori dalla realtà, per proseguire un tragitto che nemmeno Silver Surfer può più seguire.
Incerto su come considerare gli eventi del giorno, Silver Surfer reagisce nell’unico modo che conosce: ritornando a solcare le correnti dello spazio.
-A me, mia tavola! Ritorniamo a... cosa?
Il terreno trema. Silver Surfer era troppo sconvolto per fare veramente caso a dove si trovasse, ma ora non può più ignorarlo. Non quando una mano dorata fuoriesce dal tumulo di terra sotto la quale si trovava. Una donna dalla pelle dorata esce dal terreno, scuotendo la testa come se si fosse appena risvegliata da un terribile incubo.
Dalla sua testa fuoriesce improvvisamente una chioma di fuoco e fiamme, che bruciano nonostante la completa assenza di atmosfera.
-Silverado? Che cosa è successo?
-Bentornata nel mondo dei vivi, Nova... scusa: Frankie Raye.
CONTINUA !!!
Nel prossimo numero:
New York
Note
Come intuirete dalla quantità
di note, la continuity di Zenn-La
è un disastro. Evidentemente a troppi autori sono piaciute così tanto le idee
“il mondo di Silver Surfer viene distrutto” e “il
mondo di Silver Surfer in realtà è stato distrutto
tempo fa” da non rendersi conto di aver creato più versioni in diretta
contraddizione tra di loro.
Per fare un po’ di pulizia (e
perché ci sono già troppi super-eroi che sono l’ultimo sopravvissuto del
proprio pianeta), potete tranquillamente considerare tutte le apparizioni di Zenn-La e le relative retcon
pubblicate dopo il Guanto dell’Infinito come apparizioni di duplicazioni
quantistiche.
Due retcon
che si annullano a vicenda, forse? Quale delle due è vera, forse nessuna? Non
parlatene a Silver Surfer o non starà più zitto.
Note Astronomiche
https://it.wikipedia.org/wiki/Deneb
[i] non è
un’iperbole, controllate le Note Astronomiche per crederci
[ii] su Vendicatori MIT #100
[iii] Silver Surver vol.3 #130 (in Italia, Fantastici Quattro #164)
[iv] Silver Surver vol.2 #1 (in Italia, Play Extra #1)
[v] Nella Graphic Novel Silver Surfer: Homecoming (pubblicata
in Italia dalla Max Bunker Press su Supercomics
#24-25. E' più probabile che ne abbiate letto il riassunto nell'epilogo, con la
resurrezione di Shalla-Bal, su Marvel Comics Presenta #13-14)
[vi] X-Men Unlimited #13 (in Italia, Gli Incredibili X-Men 90)
[vii] Silver Surver vol.3 #25-31 (in Italia, Silver Surfer Play Press #25-31)
[viii] nel numero 7
[ix] nel numero scorso