parte uno di enne

 

La Guardia dell'Infinito 19 ter

di

Giuseppe Felici rossointoccabile

 

Anni difficili davanti

per tutti i figli di Di Nanni

sono un partigiano

e sarò chiaro

perché ci si abitua a tutto

anche ai fascisti

assassini sullo sfondo

doppiopetto in primo piano

Assalti Frontali, assassini in doppiopetto

 

 

Incrociatore da incursione k'sd'g'sdvggh, della flotta imperiale di Satriani.

Mentre la nave balza oltre le pieghe della realtà, K'lrt, il super skrull, assieme al commando che l'ha liberato, si dirige verso il ponte di comando.

I suoi accompagnatori (e sorveglianti) sono nervosi. Nervosi sia per il fatto che sono stati al massimo una distrazione per i carcerieri dello skrull che erano stati inviati a liberare, sia per il fatto che il loro ruolo di sorveglianti è messo in discussione dalla significativa differenza di potere tra essi e l’ospite/prigioniero.

Giunti sul ponte, il comandante si volta verso di loro.

Tutti, K'lrt compreso, scattano sull'attenti, facendo il saluto militare[i].

- Riposo. Potete andare. Presentatevi dai vostri supervisori, che distribuiranno premi e punizioni per il vostro comportamento in azione. E tu, K'lrt, evita il saluto.

Fino a quando il tuo inquadramento nell'esercito imperiale non verrà confermato dal Consiglio militare e dall'Imperatore sei a tutti gli effetti un prigioniero civile, anche se con insolita libertà di movimento, ed io, nei limiti della mia discrezione, sono intenzionato a trattarti in questo modo.

Ammetto che se facessi parte del Consiglio voterei in tuo favore. Ma le questioni sulla tua fedeltà e affidabilità sono grandi e note. -

- La mia posizione è nota. Io credo che sia quanto mai urgente che l'Impero venga ricostruito e la vostra, spero che potrò presto dire nostra, fazione è quella che più di altre può conseguire questo risultato. Non mi illudo, però, che mi abbiate liberato più per impedire che altre fazioni lo facessero prima di voi che per arruolarmi. Spero che per il Consiglio sia garanzia sufficiente il mio giuramento di fedeltà all'Impero. Potranno mettermi alla prova ogni volta che vorranno. -

- Il fatto che hai eliminato i tuoi carcerieri, considerati in ogni parte del cosmo come una delle forse più temibili che si possano incontrare, è gia una buona referenza. -

- Non conterei troppo sugli esiti di quello scontro. Con gente di quel calibro ci vuole ben altro. Neppure avere il loro cadavere in un campo di confinamento indistruttibile potrebbe essere sufficiente ad assicurarsi la loro morte. Non dimentichiamo che io stesso sono stato disintegrato e confinato nel campo magnetico terrestre più di una volta[ii]. Da quello che vedi, questo non è stato sufficiente ad uccidermi. -

- In ogni caso, vedremo quando saremo giunti a destinazione. -

 

Terra. La Volta.

Nel carcere federale di massima sicurezza per metaumani comunemente conosciuto come la Volta c'è una sezione, poco nota, in cui sono contenuti prigionieri i cui crimini esulano dall'ambito del crimine comune.

Sono, in qualche modo, prigionieri politici, la cui permanenza in questo luogo dipende più da accordi e scambio di prigionieri con i governi per cui lavoravano (e per cui lavorano, anche se entrambe le parti negherebbero fino alla morte questa evidenza).

La sezione è gestita, più o meno direttamente, dalla commissione di sorveglianza sui servizi segreti, almeno fino a quando non si saranno risolti i conflitti di competenza fra le varie agenzie per quello che riguarda metaumani stranieri accusati e condannati per spionaggio e reati ad esso connesso.

Di ritorno dall'aver sedato, con l'aiuto del solito gruppo assortito di metaumani che si trovavano a passare li per caso, l'ennesimo tentativo di rivolta/evasione, il personale sta verificando la funzionalità dei sistemi di contenimento, cella per cella.

- Bene, Craddok o come cavolo ti chiami. Se hai dei sistemi elettrici attivati disattivali, poiché sto per riaccendere il sistema di neutralizzazione energetica. -

Lo skrull seduto sulla branda non muove un muscolo. Il Guardiano, passati pochi istanti, gira l'interruttore provocando l'immeditata sparizione dell'alieno.

Il Guardiano suona immediatamente l'allarme, disattiva il campo di forza che tiene sigillata la cella (che con un mutaforma è assolutamente necessario) e si precipita all'interno, mentre arrivano i suoi colleghi a coprirlo.

Sulla branda, non particolarmente nascosto, un proiettore olografico, non molto complesso, spento.

Secondo gli strumenti, inconfondibilmente inorganico.

 

Galassia di Andromeda. Un mondo come ce ne sono molti.

Mondi come questo non hanno nome. I suoi ideatori lo chiamano con un numero, per loro è la colonia 415.

I suoi abitanti lo chiamano “la gabbia” o in altri modi non molto più benevoli.

Di fatto è una prigione.

La popolazione è composta di strani (ma neppure tanto) prigionieri, la cui collocazione giudiziaria è poco chiara.

Di fatto sono quasi tutti prigionieri politici o di guerra, pronti per essere riciclati, nel caso cambino le alleanze.

Sul pianeta non vi è tecnologia avanzata, le uniche guardie vivono su 4 stazioni spaziali che controllano il “perimetro” e la tecnologia è mantenuta con cura al livello di una società “agricola”.

Ora il lavoro nei campi si è interrotto.

De'Lila, assieme ai suoi compagni di lavoro e prigionia tiene gli occhi incollati al cielo, alle luci lampeggianti che indicano che è in corso una battaglia per il possesso del pianeta e si chiede, come quasi ogni altro residente, se l'esito della battaglia porterà la libertà, la prigionia o la morte.

 

Il luogo degli intrighi per eccellenza. Cosa? Una corte? Ma per favore. Un bar, mi sembra ovvio.

Il luogo è un luogo qualsiasi, in uno qualsiasi dei mondi skrull che non sono ancora stati rivendicati da nessuno dei pretendenti al trono, neppure in questo periodo in cui la Guerra Civile è diventata per lo più guerra di intrighi.

Il mondo è poco importante, attendono di essersi assicurati il trono (per quello che significa nell'Impero Skrull, in cui tra sistema di designazione, intrighi e rivoluzioni il trono non è stato quasi mai stabile) per estendere il proprio dominio ai vecchi confini dell'Impero (non che avesse dei veri e propri confini, se non quelli delimitati dal dominio militare, diversi da quelli dell'egemonia culturale).

Insomma, il luogo ideale per sfuggire al controllo. Un luogo in cui il vecchio sistema se ne è andato e quello nuovo non ha avuto il tempo di strutturarsi.

I due individui seduti ai lati del tavolo potrebbero essere chiunque, la loro forma è poco indicativa, in un luogo del genere.

Di sicuro almeno uno di essi è uno skrull, stiamo parlando di skrull, in questa storia.

- Dovresti. La linea di successione conta qualcosa nella nomina dell'Imperatore. Inoltre la guerra civile dura da troppo tempo e la cosa non piace a nessuno perché nuoce agli affari e i militari si sentono minacciati dall'esterno. - L'individuo che ha parlato sembra un umano, belloccio, indossa un impermeabile e un cappello e non è molto alto (mai basso quanto l'uomo da cui ha copiato la forma, comunque, miracoli del cinema anche senza effetti computerizzati) e fuma una sigaretta dopo l'altra. Le sue sigarette, ovviamente, non sono fatte di tabacco.

- Si e essere stato incriminato e imprigionato come pacifista non è la migliore delle referenze possibili, nella nostra società. I filosofi hanno di che menarla con l'antico spirito skrull, con l'egemonia commerciale e pippe del genere. La realtà è che millenni di guerra contro i kree ci hanno resi fin troppo simili a loro.

Quello che ci servirebbe è un lungo periodo di pace per disintossicare le nostre menti dal desiderio di distruggere tutto ciò che si muove. -

- Ma per far questo ci servirebbe di insediare stabilmente qualcuno di affidabile sul trono. -

- E quel qualcuno non sono io. Non era solo mio fratello, ad odiare la mia visione. Ci servirebbe un militare, uno sveglio o uno controllabile. -

- E disposto a cospirare contro l'Imperatore, per quanto ultimo di una lunga serie si usurpatori. -

- Un'aspirazione disperata. E il recupero del super skrull che sembra andato a buon fine aggiunge un pezzo sulla scacchiera che non è esattamente dalla nostra parte. -

- Non rappresenterà mai un vero pericolo, troppo prevedibile. Inoltre se si mette di mezzo, possiamo sempre trovare un terrestre disposto a togliercelo di torno. -

- I terrestri. Meglio perderli che trovarli. Alla fin fine, nell'ultimo conflitto, sono quelli che hanno fatto più danni. –

 

Confine tra Impero Skrull e Impero Shi'ar

Il confine è d'aria e luce, dice una canzone.

Dov'è il confine tra due egemonie che si estendono attraverso migliaia di sistemi solari in due galassie neppure contigue?

Comunque sia, le strutture militari sono bravissime ad inventarsi confini, attorno a cui combattersi o, in casi particolari e certamente più felici, scambiarsi prigionieri.

Attraversando uno di questi confini, Henkor non sa quanti mesi di estenuanti trattative sono costate agli shi'ar la determinazione a liberarsi di quello skrull rompicojoni che non faceva altro che tentare la fuga.

 

Satriani. Centro Imperiale e mondo del trono dell'Impero Skrull. Uno dei molti.

Kalimari ha conservato il suo ruolo di Comandante Supremo dell'esercito, malgrado l'avvicendamento al potere.

Questo perché, inspiegabilmente, l'esercito non ha obiettato nulla.

Non c'era nulla da obiettare, nulla per cui combattere, nessuno da servire.

Avrebbero potuto opporsi, forse anche con successo, ma perdendo l'oggetto della loro fedeltà.

Non ha alcuna simpatia per l'usurpatore, un individuo gretto e privo di aspirazioni, tranne quella di sedere sul trono.

Per quello sterminerebbe l'universo, ha provato a farlo, del resto.

Finisce il suo lavoro, poi chiude il terminale ed esce.

L'insignificanti insetto che ronzava sul soffitto, un insetto rigorosamente non peloso (odia i peli, da quando è rimasto congelato in forma di scimpanzé, durante il suo ultimo soggiorno sulla Terra) cambia velocemente forma, ridendo dei ridicoli sistemi di sicurezza della stanza.

Apre il terminale e legge il rapporto. Poi si trasforma velocemente e fugge dalla stanza.

Kalimari sorride, mentre osserva il suo ospite andar via, attraverso la microcamera a circuito chiuso.

 

Qualche ala più in la, negli appartamenti dell'Imperatore.

Karza sorride, non riesce a smettere di sorridere da quando è riuscito, con un colpo di mano, ad impadronirsi del potere in quello che è certamente il frammento più importante dell'Impero Skrull. Ora che il suo principato ha allargato il suo dominio può veramente fregiarsi del titolo di imperatore.

La guerra sarà ancora lunga, ma ora lui si trova in una posizione di forza, e tutto il suo esercito e le sue spie sono impegnate nel solo scopo di mantenerlo al suo posto e, di tanto in tanto, allargare il suo dominio.

I suoi agenti, non certo agenti fidati, lui non si fida di nulla e di nessuno, stanno raccogliendo risorse ai quattro angoli del cosmo.

Liberano prigionieri, si assicurano i servigi di mercenari.

Lui preferisce i mercenari, i loro scopi sono trasparenti, chiari.

Inoltre c'è un gruppo di scienziati che sta studiando il modo per ricostruire la tecnologia proibita.

Solo un paio di loro, costantemente sorvegliati, sa cosa stanno facendo veramente, dato che hanno il controllo di tutto il progetto.

Malgrado ciò, il rischio è pazzesco, commisurato al premio, se avrà successo.

Servirà a compensare il calo della sua popolarità, dopo che sono iniziate a filtrare le voci, malgrado la censura, che la distruzione degli odiati kree è dovuta ad un piano della Suprema Intelligenza, che ha sapientemente indirizzato le sue azioni, più che ad una sua idea originale.

Servirà a compensare ogni cosa.

 

Satriani. Centro Imperiale e mondo del trono dell'Impero Skrull. Uno dei molti.

Il Comandante Supremo delle Forze Armate skrull fissa con sguardo severo la pattuglia in piedi davanti a lui.

Sperava, anzi contava, sul fallimento di quella missione.

Il massimo del risultato che si attendeva era di liberarsi di un ufficiale incompetente.

Invece adesso aveva riportato un giocatore scomodo sulla scacchiera del potere imperiale, proprio nel momento più delicato e sarebbe stato decorato.

Sciocco, si dice, tutti i momenti di questo gioco sono il più delicato.

- Bene. Buon lavoro. Uscite, ora e lasciatemi solo col prigioniero. - A voi penserò dopo. -

Il prigioniero, se così si può chiamare, rimane fermo e immobile mentre i soldati escono.

I ceppi che lo tengono, sufficienti a trattenere un mutaforma, per di più ultrapotente, non sembrano impensierirlo.

Sostiene senza esitazioni lo sguardo del suo ospite, incurante delle lenti anti-ipnosi che ostenta sugli occhi.

- Spero che tu ti renda conto che non era nei miei piani il fatto che riuscissero veramente a tirarti fuori di li. Quindi la cosa è sospetta. Dammi una buona ragione per non liberarmi di te, qui ed ora. -

- Oltre al fatto che non mi arrenderei senza combattere? Non ne ho, per quanto studiata bene, sfruttando l'attimo favorevole, l'azione ha funzionato per semplice fortuna. Anche se il grosso del gruppo era impegnato in altro, se i pochi che hanno risposto prontamente all'allarme fossero arrivati assieme dubito seriamente che avremmo avuto qualche possibilità contro di loro. Gia affrontarli uno per uno ha messo a dura prova le mie capacità. Quindi decidi in fretta, non sono scappato da una vita comoda di turni ai monitor per attendere le decisioni di un ufficiale indeciso, chiuso per l'eternità in una cella. -

 

Un bar non quello di prima, ma un altro. Non gli interpreti di prima, ma quasi. Lo scopo? Lo stesso.

- No. Non mi sembra affatto una buona idea. -

- Ma sei perfetto, caro amico. Di certo migliore di chi siede attualmente sul trono. -

- Scherzi? Posso essere perfetto per un duello, per guidare un drappello, per tirarti fuori di prigione. S'ybll era perfetta, un'eroina che aveva ridato agli skrull il loro retaggio. E molto più accorta di me, in politica. Eppure non è riuscita a restare sul trono. Tuo fratello era perfetto, malgrado fosse follemente guerrafondaio. E hai visto la fine che ha fatto. Tu saresti perfetto, visto che il peso del tradimento, che tuo fratello ti ha appeso addosso, non è più valido, come quasi tutto quello che ha fatto.

Tu cerchi qualcuno che ti faccia da scudo e io, questo, non lo so fare. Non ne hai bisogno, inoltre. -

- Oh, non sai quanto ne ho bisogno. Lo stigma del pacifista resta addosso. Poco conta che non eravamo una specie guerrafondaia. Millenni di guerra segnano qualsiasi cultura.

Inoltre, la nostra cultura non è mai stata particolarmente pacifica.

Gli skrull hanno sterminato le due sottospecie che accompagnavano il loro sviluppo, dopo la manipolazione dei Celestiali. Abbiamo annesso, seppur con il sotterfugio, un intero Impero. No, nessuno vuole un Imperatore pacifista. Vogliono un eroe di guerra. -

- Ma un altro. Posso aiutarti a cercarlo, ma se non sarò obbligato, non sarò io. Fammi questo favore, per restituirmi quello che mi devi. Lasciami come ultima opzione. -

- Per ora posso accontentarmi di un forse, da te. Ma dovrai aiutarmi ancora una volta. -

- Su questo contaci. -

 

Il solito (si fa per dire) bar malfamato.

È un cacciatore di taglie. Lavora ai margini dell'egemonia skrull o anche al suo esterno. Molto più volentieri di quanto non lavori al suo interno.

È un mutante, uno skrull molto particolare.

Non sa cambiare la sua forma.

La creatura che si siede di fronte a lui sembra un grosso formicone.

Sembra, perché Raze, quando l'ha visto entrare, ha come avuto l'impressione che la sua ombra fosse diversa.

Impressione che non ricorda, ovviamente, poiché l'essere che manipola le sue percezioni, così come quelle di tutti gli avventori, al solo scopo di sembrare un grosso formicone, è un telepate potentissimo.

Pochi, al di fuori della sua sotto-specie, hanno il potere o gli anni di addestramento per poter infrangere la sua illusione.

Ancora meno sono quelli che sanno che la sua sotto-specie è ancora viva. I cotati, alcuni cotati, verrebbe da dire, ma sono una collettività telepatica. Quella conoscenza non è all'attenzione di tutta la specie, ma è a disposizione di qualunque individuo, qualora ne avesse bisogno.

Alcuni componenti della Guardia dell'Infinito. Più un paio di kree, che li hanno visti, ma che non sanno cosa hanno visto. E Mantis, ex Vendicatrice e Madonna celestiale.

- 100.000 subito e il resto a lavoro ultimato. - l'illusione è perfetta, il suono metallico della voce sembra uscire dalla scatoletta posta sul tavolo, in contemporanea con gli schiocchi e i friniti che il corpo produce.

- No, metà subito e metà alla fine, qualunque sia l'esito della missione, altrimenti non se ne fa nulla. -

- Lei si rende conto che la cifra è cospicua. Dispongo, al momento, del 40% della somma, tolte le mie spese. Parte in valuta, parte in metalli preziosi. Vada per il resto alla fine. Oppure dovrà aspettare che contatti i miei soci e mi faccia mandare il resto del denaro, ma si renda conto che potremmo trovare qualcuno disposto a fare il lavoro prima e per una cifra più bassa. -

- Probabile, ma non vi darebbero le stesse garanzie di successo, e questo lo sappiamo entrambi alla perfezione. Vada per il 40%. Ci vediamo domani mattina alla mia nave, e che nessuno ne sappia nulla.-

- A domani, allora. -

 

Terra. Uno zoo nel Bronx.

Ha atteso con pazienza, fin da quando il suo codice genetico è stato fissato nella forma di una scimmia.

Un gibbone, hanno detto.

Ha atteso con pazienza quando l'hanno catturato e portato in questo zoo.

Ha atteso con pazienza quando, liberato il suo compagno di prigionia, gli hanno ordinato di rimanere in quella forma, come agente dormiente.

Ha atteso con pazienza l'arrivo di una chiamata, di una missione.

Chiedendosi giorno dopo giorno cosa stava accadendo in patria, chi vinceva e chi perdeva. Se coloro che sapevano della sua presenza in quella sperduta palla di fango erano ancora vivi. Se sarebbero mai arrivati a tirarlo fuori di li.

E finalmente la chiamata era giunta, assieme agli strumenti per compiere la missione.

Sarebbe tornato a casa, o sarebbe morto.

Al mattino, molto presto, avevano certamente trovato la gabbia vuota.

Ma stavano cercando una scimmia, non un cane.

Si trasforma, non visto, in un insetto e vola oltre i cancelli, poi torna a una forma priva di nemici naturali.

Il levriero è un buon corridore, abbastanza buono da raggiungere in fretta e senza fatica la più vicina fermata della metropolitana.

Trasformarsi in un vicolo è più semplice che borseggiare il primo umano che passa. Ma appena più semplice.

C'è quanto basta per una corsa veloce verso il centro.

La metropolitana è un corridore migliore del levriero, più veloce e meno faticosa.

Esce alla fermata successiva alla sua, che è chiusa per motivi di sicurezza.

Torna indietro a piedi, fino al cordone di polizia.

In lontananza vede arrivare i cellulari dei corpi speciali.

Il suo obiettivo, un agente impazzito che ha rischiato di compromettere un bel numero di tregue destabilizzando la situazione politica dei dominatori di quel mondo nel momento sbagliato, è sicuramente all'interno.

Il lavoro della spia è un lavoro rischioso. R'dall si trasforma in una mosca e si nasconde sulla spalla di un poliziotto. Una pulce salta sulla spalla del sottufficiale che è venuto ad abbaiare ordini superflui, vista l'esperienza di tutti gli agenti, ma essenziali per autogiustificare la sua presenza in quel luogo.

Mentre pensa al fatto che per una volta un sergente è stato utile a qualcun'altro, tranne se stesso, R'dall gli salta sul berretto, muta ancora la sua forma in un organismo alieno da quel pianeta e si accoccola tra le pieghe della divisa dell'ufficiale che il sergente si è affrettato ad adulare.

Ben nascosto arriva al massimo punto in cui l'ufficiale può arrivare, con un po' di fortuna al di fuori dei sistemi di rilevamento, per altro ben poco perfezionati, di quel mondo.

Attende, lontano, fin troppo lontano.

Il prigioniero, ammanettato con sistemi che sfiorano il limite della costituzionalità, viene scortato fuori dal cellulare, lungo i pochi passi che lo portano nel tribunale.

Attorno a lui due ali di guardiani in armatura verde.

La spia spara, dalla lunga e sottile proboscide, lo strumento che gli è stato fornito, il quale, quando raggiunge l'armatura di uno dei guardiani, decripta il campo di contenimento e disturbo che protegge l'altro skrull.

Due scintillii di teletrasporto, e dei due skrull sulla Terra non resta più traccia.

 

Spazio. Appena fuori dalla rete di rilevamento posta attorno alla Terra.

La piccola nave da recupero esce dall'occultamento per il tempo necessario ad una rapida operazione di teletrasporto, poi schizza fuori dal piano dell'ellittica e balza lontano dal sistema solare nel minor tempo possibile.

 

Satriani. Centro Imperiale e mondo del trono dell'Impero Skrull. Uno dei molti.

Il Capo supremo delle forze armate imperiali entra nella sala dove l'ha chiamato l'unico uomo, in tutto l'impero, che dispone di un potere personale superiore al suo.

Non fa in tempo ad inchinarsi che l'altro inizia a parlare.

- Non possiamo lasciarlo a lungo in una cella, per quanto sia una cella dalle sbarre dorate. Entro poco tempo diverrà irrequieto. Vorrei solo potermi fidare, ma non sappiamo quanto quegli umani possano averlo cambiato.

Potremmo mandarlo a cercare la traditrice, se ci fidassimo di lui e della sua fedeltà al trono. -

- Mio signore, è una missione molto rischiosa, anche per qualcuno con le sue capacità. -

- Credo di capire cosa intendi. Inoltre questo lo metterà alla prova meglio di qualunque sonda psichica noi si possa usare. Non appena finiti gli esami, mandatelo da me. -

 

 



[i] Serve specificare che l'attenti e il saluto militare degli skrull sono diversi da quelli dell'esercito americano?

[ii] Bella idea, vero? Un non premio a chi sa da dove è stata copiata, seppur con minimi riadattamenti.