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L’alba della distruzione
di Giuseppe Felici rossointoccabile[at]virgilio[punto]it
continua
Il cielo e la terra sono spietati e trattano miriadi di creature come
cani randagi.
Lao
Tzu
Limbo. Sbilanciarsi sul quando mi sembra del tutto improprio.
Il sistema costruito da Adam Warlock a partire dal poco materiale a disposizione è impressionante.
Di fatto una complessa struttura della consistenza di una sottile filigrana fatta di circuiti e cavi con dei grandi spazi vuoti di cui non si capisce la funzionalità fino a quando Warlock non collega il tutto al sistema energetico. Negli spazi compaiono degli schermi olografici e nella maggior parte di essi è un segnale di chiamata.
Man mano che le varie linee rispondono alla chiamata appare chiaro di che tipo di videoconferenza si tratta.
Il primo a rispondere è un Adam Warlock con i capelli lunghi intrecciati, sul collo. Invece del solito teschio zannuto l’occhio di Agamotto, in mano lo scettro di Watoomb e la stella di Capistan sfoggiata sul cuore.
Il successivo è un Magus, costume nero e due fulmini rossi che partono dalle spalle, lo sguardo più folle del solito e capelli bianchi scarmigliati, accanto un altro Magus, seduto su un trono dorato con degli ordinatissimi afro sulla testa.
Man mano che i vari doppi dimensionali compaiono sugli schermi Adam risintonizza quelli su cui compaiono i Magus.
L'ultimo ad apparire sugli schermi è un sintezoide dorato con caratteri chiaramente artificiali.
- Siamo assediati nel Limbo da un'orda di creature ultra-dimensionali. Si sono infiltrate in fratture che non possono aver provocato da soli e la cosa è abbastanza inquietante, anche per il fatto che molte possono essere le spiegazioni, poichè ci sono state molte crisi fra le dimensioni negli ultimi tempi. Opinioni ed esperienze simili? -
Il primo a prendere la parola è uno Warlock dai tratti chiaramente vampireschi...
Limbo. Poco dopo (si fa per dire).
Le mura del castello cedono quando ancora i
nostri non sono riusciti ad assorbire l'impatto delle informazioni rivelate dai
Warlock trans-dimensionali.
La battaglia riprende con una violenza
superiore a prima.
Scariche karmiche, lame di energia termica,
pallottole, fulmini, pugni, incantesimi... tutto contribuisce a riportare il fronte
fuori dalle mura e a ristabilire là un punto di stallo.
Intanto Reed Richards sta lavorando attorno
al comunicatore multi-piano di Warlock, scansa una scarica energetica nel suo
modo particolare e lo connette al suo perturbatore dimensionale.
Pigia il pulsante di attivazione e le
creature dai molti angoli svaniscono, ricacciate nel luogo da cui provenivano.
Ma Reed e la Cosa non ci sono più.
Four Freedoms Plaza.
Quartier Generale dei Fantastici quattro
Ben Grimm raccoglie e cerca di rimettere assieme
il suo miglior amico che svenuto e rilassato è sparso sul pavimento in
innumerevoli spire.
- Che sviluppo rivoltante. -
Limbo. In ogni caso ai fini narrativi una sequenza
temporale dobbiamo fingerla.
I nostri non hanno neppure il tempo di riorganizzarsi e
finire di analizzare le fratture in modo da cercare la maniera di risanarle che
le creature iniziano a rientrare nel Limbo.
All'inizio sono poche. L'uso della macchina di Reed
Richards ha assottigliato le loro schiere, rendendo inaccessibili i piani
inferiori per molti di loro.
Alistaire Stuart corre a raccogliere la macchina di Reed
dai resti contorti della struttura su cui egli l'aveva innestata.
A breve raggio funziona ancora. Colpite, le creature
svaniscono.
Scansare i loro tentacoli tanto da avvicinarsi per
colpirle, però, è tutt'altro che facile.
Gertrude e Elsa Bloodstone sparano contro i mostri con una
coordinazione che è raro trovare. Pur essendo sorelle, intere generazioni le
dividono ed esperienze di vita enormemente diverse, ma sono state addestrate
dallo stesso uomo.
Le lame energetiche di Pete Wisdom falciano vittime con un
ritmo serrato ma il suo potere non è infinito né, in questo ambiente,
facilmente ricaricabile e comincia a sentire la stanchezza di una battaglia che
si protrae da un tempo incalcolabile senza, quasi, pausa.
I problemi di sua sorella sono quasi peggiori. Le sue armi
a proiettili, che comunque facevano un danno abbastanza risibile, sono scariche
da tempo ed ogni contatto dei suoi poteri psichici con queste intelligenze
aliene è, nel migliore dei casi, estremamente doloroso.
Per fortuna la più grande delle sorelle Bloodstone sembra
avere a disposizione un arsenale magico virtualmente infinito.
Ma anche questi oggetti non sono inesauribili. L’energia
inesauribile, come il moto perpetuo, è ben difficile anche in un regno dalle
possibilità infinite come il Limbo.
La signora del Limbo è ormai un colosso rosso e peloso con
corna ramificate e lunghe zanne demoniache che attacca i suoi nemici sul piano
fisico (si fa per dire). Essi urlano a lungo mentre vengono fatti a brandelli,
prima di perdere la presa sulla realtà mutevole.
La struttura del Limbo è instabile e complessa e la natura
dei poteri psichici di Adam Warlock, il frutto della manipolazione genetica che
lo ha creato, non della gemma che sfoggia e brandisce quotidianamente, è
costituita dalla presa sulla realtà e la sua manipolazione.
Ha impiegato tempo a comprendere l'ambiente in cui si trova
e la macchina di Reed Richards. Ma comprendere è il suo potere.
Le creature svaniscono man mano che le fissa
concentrandosi, alcune più in fretta alcune più lentamente, ma svaniscono.
E’ quello il suo obiettivo.
Lo capiscono abbastanza in fretta e cercano di
impedirglielo.
Gamora gli fa scudo col suo corpo e con le sue armi. Urlano
tra il mulinare di spada e i colpi di pistola, come un turbine piratesco
compisce e loro fuggono e riattaccano come un'onda di marea fino a che un colpo
ben assestato bandisce lei, che si risveglia nella base lunare delle Guardia,
molti metri sotto la superficie della Zona Blu.
Pip ha ritrovato i suoi amici, ha spinto il potere generato
dalla gemma oltre ogni limite mai sondato (da lui) e li ha trovati.
Compare nel Limbo in piena battaglia.
- Caccia i mostri lontano da qui. - Warlock
è essenziale.
- Anche io sono felice di vederti, capo. -
Si concentra e le creature cominciano a svanire una dopo
l'altra, le prime più in fretta poi oppongono resistenza.
Pip aumenta la sua presa sulla gemma dello spazio e quindi
sullo spazio.
Se i vostri sensi potessero percepirlo vedreste lo spazio
che si piega in varie dimensioni nel tentativo di sfuggire alle tensioni
contrapposte poi con un plop una buona parte delle
creature dai molti angoli vengono per sempre bandite dai piani
quadridimensionali. E Pip è svanito.
Si sveglierà fra qualche tempo all'interno della base della
Guardia nella fascia degli asteroidi.
Non quella da cui è fuggito il super-skrull,
ovviamente.
Altri usano poteri più prosaici e limitati.
Darkoth ha mutato entrambe le braccia e dirige gli artigli
sonici verso le creature. Fuggono in molte ma non sono indifese e basta una
scarica per confinarlo sul satellite attorno a Plutone. In una delle parti
finite, non che sia rilevante per il corpo tecnorganico dell'ex ufficiale. è
sveglio e si affretta a settare sul manuale il sistema delle porte. Questo
trasmette un allarme a tutti quelli che potrebbero utilizzarle.
Centauri I
Acquario sente una leggera scossa attraversare il sottile tatuaggio
che porta attorno al polso.
Segnale in codice, porta chiusa.
L'istinto lo spinge a affrettare la riunione e rientrare il
prima possibile sulla Terra.
Eppure deve resistere. Senza l'allarme generale la
costituzione della rete dei mondi è più importante.
Ma l'accordo coi centurii è
praticamente chiuso. Manca la firma dei trattati, cosa che non avverrà qui ed
ora.
Quindi affretta veramente i suoi impegni e si appresta a
rientrare.
Con l'astronave sarà più lunga ma non c’è alternativa, se hanno blindato il
teletrasporto infra-mondo il pericolo è reale.
Vola nel cielo del pianeta verso lo spazio chiuso nella sua
bolla entropica, entra nell'hangar della nave che parte alla massima velocità
fuori dal piano dell'eclittica. Appena è abbastanza lontano dalle interferenze
gravitazionali i motori piegano lo spazio e la nave brucia gli anni luce come
se fossero centimetri.
Malgrado ciò un po' di tempo è necessario anche per i 4
anni luce che separano questa vicinissima stella dal pianeta più distante dal
Sole.
Limbo. Più o meno nello stesso istante.
Ovviamente è il Limbo, il tempo è instabile come tutto il
resto, ma nello stesso istante in cui Darkoth viene colpito il papero di paglia
svanisce. Non sappiamo il tempo che ha passato lontano e cosa ha fatto ma pochi
istanti dopo riappare.
Non è solo. Con lui un uomo alto, che indossa una corazza
di scaglie dorate integrale coperta da una tunica giallo arancio con pelo
attorno alle maniche ampie. Sulla testa un elmo cilindrico che lascia scoperta
solo la bocca e due folti baffoni rossi.
In mano una staffa dorata crepitante energia.
Accanto a lui un colosso completamente rosso, stivali e
guanti coprono completamente gli arti, sulla testa un turbante, un capo del
quale si avvolge attorno alle spalle ed è tenuto fermo da un grosso rubino con
un taglio rotondo a brillante che emana inquietanti energie.
I tre si gettano subito nella battaglia, segno che hanno
fatto in tempo a parlarsi, nel tempo reale fuori dal Limbo.
Caledonia volteggia con la spada attorno alle creature.
Abile schermitrice da l'idea che potrebbe sconfiggerle anche senza i poteri che
la rendono a pieno titolo componente del corpo dei Capitan Bretagna (corpo dei
Caledonia, viene definito nel suo mondo, ma vabbè tutto è relativo diceva un tizio spesso
rappresentato con la lingua fuori in un gesto di scherno per la stupidità di
chi pensa a senso unico), i nostri, forti dei rinforzi freschi sembrano
guadagnar terreno malgrado le recenti perdite.
Titano.
L'intero pianeta freme. C’è aria di ricostruzione. Il pianeta non è stato
particolarmente danneggiato dalla recente invasione della Terra, ma l'intera
flotta è stata distrutta e non senza perdite, poichè malgrado siano Eterni non sono totalmente
immortali.
Dragoluna, Drax e Sundragon aiutano la loro seconda patria
in questo difficile compito, fino a che non percepiscono il mutamento nel
sistema di teletrasporto. Senza dirsi nulla si avviano verso l'hangar. *Dobbiamo andare, amore mio.* è il solo segnale che lascia
Pamela.
Quando arrivano alla nave Demeityr
è li ad attenderli. In silenzio salgono e partono verso Plutone.
Limbo.
La battaglia continua. E’ un po' che le creature dai molti
angoli non arrivano più. Man mano che svaniscono le loro fila si assottigliano.
Modred domina gli incantesimi del Darkhold e molte altre
magie che ha imparato prima e dopo ma oggi sta lottando con un oggetto magico
pensato per imbrigliare gli dei.
O meglio loro manifestazioni.
Prende al guinzaglio alcune delle creature e le costringe a
combattere contro i loro simili.
Calvin Rankin mima i poteri
energetici di molti dei suoi alleati e li usa da lontano. Ma le creature dai
molti angoli sono pur sempre esseri multidimensionali e si spostano in molti
modi imprevedibili. Quando uno dei suoi bersagli svanisce da davanti a lui e
riappare alle sue spalle gli basta sfiorarlo per spedirlo fra atroci dolori
verso la Base lunare.
Longshot e Dazzler ballano il loro
balletto mentre colpiscono gli avversari, saltano e rimbalzano a destra e a
sinistra e svaniscono verso il Mojoverso una volta
colpiti.
Gli ultimi nemici arretrano davanti all'immenso potere
dell'uccello infuocato che avvolge il corpo vestito di una attillatissima
tuta rossa di Rachel Summers.
Al suo fianco il fulmine personificato tuona - E ora, che
risuonino i lamenti! Che i mostri che funestano questi giorni si pentano delle
loro azioni e che i cieli si squarcino sotto il potere del Dio del Tuono! - e
dal cielo cadono saette di incommensurabile potere con una frequenza
martellante.
Il Limbo è libero, per la prima volta dopo giorni di
battaglia è certamente libero.
Magik, ancora nella sua forma demoniaca, lecca le labbra
con la lunga lingua saettante ed invoca un incantesimo cantato con parole di
sangue e acciaio.
Le fratture tra i mondi si saldano con un suono che ricorda
il cozzare di treni in corsa e il lamento di miliardi di dannati.
- E’ finita, finalmente. - Fa Alistaire Stuart.
- Non ancora. - Magik sta guardando qualcosa che non si
trova in quel mondo e mentre la sua forma torna lentamente umana sembra
guardare in una direzione che non c'è.
I nostri sprofondano in dei dischi bianchi e rispuntano
appena fuori Eliopolis.
Eppure non è Eliopolis.
Un ponte dorato si attorciglia come un complesso nastro di
Moebius e le statue che lo costeggiano sono quelle di creature orrende, che
questo regno riesce quasi a manifestare. Eppure sono ancora viticci di
tentacoli e zanne, solo più complessi e completi.
Ed in fondo al ponte, quasi come se fosse un piccolo pianeta
o un mondo divino prossimo al collasso gravitazionale, una sfera costellata di
obelischi e piramidi alte e strette, con forme complesse e in fondo raramente
piramidali. Attorcigliata, se il termine non fosse del tutto inadatto, regolata
secondo un'aliena e impossibile geometria non euclidea, distorta lungo angoli
acuti che si rivelano improvvisamente ottusi e superfici orizzontali che si
rivelano verticali, le linee tutte sbagliate.
Il Papero di paglia è svanito ancora una volta.
Eliopolis dai molti angoli.
La marcia è stata proibitiva e spesso la città sembrava
allontanarsi invece che avvicinarsi, ma i poteri in gioco, anche dalla parte
dei nostri eroi, sono notevoli e quindi infine arrivano alle porte della città
distorta.
Le porte sono aperte e oltre ad esse gli abitanti abusivi,
i nuovi occupanti di questo vulnus nello spazio-tempo magico per la seconda
volta in pochi mesi invaso e strappato alla sua vera forma.
A guardarli in questo regno, che per la stessa natura dei
regni divini è più grande dei regni terreni, forse anche dello stesso Limbo,
sono creature splendide e spendenti.
Colossi togati con folta chioma rossa, uomini seminudi con
pelle rossa ed elmi elaborati, giganti blu con quattro braccia ed acconciature
complesse, esili folletti con la faccia metà bianca e metà nera, colossali
demoni col volto di fiamme. Nulla insomma che non ti aspetteresti di vedere in
giro per le strade di una città divina.
Ma a guardarli meglio, un po' di sfuggita, con la coda dell'occhio,
c’è un'altra forma e quando la luce li
colpisce con la giusta inclinazione la loro ombra è ancora l'ombra di viticci
che si agitano in maniera scomposta.
Tanto basta, Gertrude è la sorella più vecchia, molti
direbbero anche la più saggia, ma decenni a combattere i mostri sotto la
supervisione, ed anche più spesso in competizione, con un padre severo e
inflessibile hanno lasciato il loro segno.
Dalle pieghe della sua veste volano oltre le porte una
sorta di maschere tribali che attaccano le creature.
La sorella più piccola usa armi più prosaiche. Il grosso
fucile che porta sulla schiena non è molto utile, non così il pezzo di muratura
che ha strappato a mani nude e che scaglia contro i nemici.
Le scariche energetiche che colpiscono Gertrude la
scagliano verso la base del W.H.O., Elsa scansa ogni colpo replicando con tutta
la potenza possibile. Per lo più macerie.
Pete e Romany Wisdom colpiscono con ancora maggior foga ma
fanno presto la stessa fine. La loro presenza in questo mondo è ancora più
precaria ma può0 essere un bene poiché li mette al sicuro da attacchi che altrimenti
potrebbero essere mortali.
Modred è uno dei maghi elementali più
potenti in vita, preferisce usare questo potere, solo marginalmente connesso al
Darkhold, piuttosto che energie molto più pericolose, ogni volta che gli è
possibile.
Ma gli elementi nei regni mistici sono oggetti strani e
pericolosi e spesso nelle mani di poteri definiti o addirittura sono
autocoscienti.
Le fiamme bruciano alte ma i venti non le alimentano, anzi
le contrastano e la terra rifiuta di muoversi e tanto più di prendere forma.
Quindi ricorre a energie più oscure, i venti diventano più
impetuosi e incontrollabili e colpiscono queste creature che vorrebbero essere
dei. E qualcosa cambia impercettibilmente nel regno di Eliopolis che dei non
vede da molto tempo.
E con un suono che sovrasta il vento si
spande la folle risata del papero di paglia mentre fiamme e lampi si abbattono
sui nemici.
In questo regno divino i poteri di alcune creature vengono
esaltati, non ridotti.
Nessuno si era accorto del suo ritorno e, nel clamore della
battaglia, nessuno si preoccupa delle ragioni del suo allontanamento.
Ciò che importa al momento è la potenza con la quale
respinge le creature dai molti angoli dal ex dominio degli dei egizi.
Prester John colpisce con l’enorme potenza della sua staffa
stellare, arma pescata in chissà quale regno nascosto, forse nell’Avalon degli dei celtici o nell'Altro-mondo di Merlino,
sempre che i due regni siano realmente divisi e che da qualche parte fuori dai
regni mistici esista una Terra 0 di cui l’antico mago elfico è il regnante e
tutto non sia che uno dei complessi inganni di cui è sempre stato maestro.
Qualunque sia la provenienza dell’arma, l’effetto è grande.
I nostri stanno vincendo, i giorni e le ore delle creature dai molti angoli su
questo piano dell’esistenza sono contati e questa sezione del multiverso si libererà presto di loro.
Ma anche lui viene colpito e riprende i suoi viaggi fra i
mondi.
Warlock ha passato i primi momenti della battaglia a
studiare le complesse geometrie del mondo divino. Quando comincia ad applicare
il suo potere sulle creature esse urlano ma non svaniscono, allora lui le piega
contro le superfici solide ed esse passano fuori dal piano per ritrovarsi
disperse nel multiverso. Sistema molto più lento ma efficace.
Magik è fra le creature i cui poteri sono esaltati nei regni
divini e sente come se il potere stesso della Fenice permeasse anche lei.
Quindi è spietata e irresistibile e nulla sembra mai
colpirla. Le creature la fuggono in ogni direzione, letteralmente.
Il potere del Rajah Rosso è difficile da descrivere. E’
probabile che la Stella di Capistan metta in grado la creatura che ne viene
posseduta (o che controlla la gemma, sempre che essa sia controllabile) di
rispondere ad ogni attacco con un contrattacco simile e potenziato.
Ma le creature dai molti angoli sono entità provenienti da
regni con più dimensioni del nostro e da spazi più complessi e distanti. E’
probabilmente per questo che mentre il viticcio di tentacoli rossi che sta
sbranando una delle creature improvvisamente svanisce assieme a lei.
Stesso destino che lo accomuna a Caledonia, che sbalzata
fuori da Eliopolis da un attacco non arriva, apparentemente, in nessuno dei
luoghi in cui poteva arrivare.[i]
In uno dei misteriosi modi in cui funzionano le relazioni fra
doppi fra i mondi, uno straordinario legame si è instaurato fra lei e Alistaire
Stuart, pur non essendo lui il suo gemello scomparso. Il contraccolpo mistico
della sparizione di Alysande riporta il leader del W.H.O. nella loro base.
Quando il papero di paglia se n'era andato aveva intrapreso
una lunga e complessa ricerca per lo spaziotempo il cui risultato è stato di
ritrovare e portare con se gli dei dispersi che avevano dato origine a questa
frattura fra i mondi.
Sarebbe forse interessante narrare questa lunga ricerca ma
a conti fatti quella è un’altra storia, che narreremo, forse, in un altro
momento.
Malgrado le perdite i rinforzi sono cospicui. Quattro dei nel pieno della loro potenza ed attrezzati con le migliori fra le loro armi magiche.
Atena è la dea della sapienza, delle arti (le abilità tecniche e manuali nei vari aspetti della vita), della tessitura e della strategia militare, ovvero gli aspetti più nobili della guerra (gli aspetti più crudeli e violenti rientrano invece nel dominio di Ares) ma alla fin fine, come spesso accade alle dee indoeuropee, nella sua triplice funzione è più terribile di molti dei guerrieri quando imbraccia le armi ed un potere che ha spaventato e tenuto testa allo stesso Nyarlathotep è troppo per la gran parte delle creature. Molte soccombono alcune addirittura svaniscono in fuga.
Bast ha dominato in questi lidi, la realtà stessa di questo luogo la riconosce e lo spazio si piega per accoglierla. I suoi colpi vanno sempre a segno, ogni colpo bandisce un avversario. I gatti sono molto territoriali.
Dioniso non è un dio guerriero. Sono giorni che vorrebbe ritrovarsi nella sua casa, un padiglione assolato in riva al fiume di vino.
*Ancora un piccolo sforzo* si dice, mentre abbatte l'ennesimo avversario. *Ancora un piccolo sforzo*...
Ed infine Efesto. La sua armatura è un complesso meccanismo ad orologeria eppure ogni tanto si sente qualche click fuori sincrono. Anche lui è prestato alla lotta e anche per lui questo gap lascia il segno.
Ma le sue armi sono costruite da un dio, per essere impugnate da dei o semidei per ferire dei e semidei. E con tutto il loro potere le creature dai molti angoli non sono dei. Le armi che hanno ferito Nyarlathotep fanno grande danno a queste creature.
Ma appunto le creature sono potenti e piegano lo spazio a loro piacere. Tre su quattro di questi dei vengono sbalzati via. Tornano nelle loro case, nell'Olimpo, in Arcadia o sotto un vulcano.
Un tale sforzo è al di sopra della loro pur grande possibilità e quasi tutte le creature svaniscono di conseguenza.
Eliopolis riprende la sua forma e gli ultimi colpi di Rachel e Thor cacciano gli ultimi invasori, non senza che la giovane mutante venga rimandata nella sua camera alla scuola per giovani dotati in cui passa più della metà del suo tempo.
I pochi eroi che sono rimasti sul fronte del regno divino si preparano a richiudere le fratture anche in questo regno, ma con uno schiocco e un vento impetuoso una colossale gamba composta di grigia carne putrescente, avvolta da una cappa blu, attraversa il varco seguita dall'intera figura del dio. Il volto completamente nascosto dal cappuccio della sua cappa e occhi profondamente bianchi, abbagliati.
- Chthon - sussurra il dio del tuono, più o meno in contemporanea con la dea gatta degli egizi.
Eliopolis. L'ultima fortezza della terra sta cadendo.
Chthon, l'antico dio è fuggito dalla sua prigione ed è penetrato
in uno dei mondi mistici limitrofi alla terra, un regno divino separato da un
respiro o un battito di ciglia dal nostro mondo.
Fra le mura di Eliopolis, ancora distrutte in gran parte
dalla battaglia, sono rimasti a fronteggiarlo in pochi.
Warlock, Modred, il Papero di paglia, Bast, Elsa
Bloodstone, Magik e Thor. Altre volte è stato battuto da poteri anche più deboli,
ma non combattevano contro di lui, combattevano contro servitori o corpi
ospite.
Nessuno da millenni si è più confrontato contro uno dei
primi dei.
Tranne con Gaea che molti hanno pensato di aver battuto o
imprigionato svariate volte solo per soccombere.
Eppure i nostri esitano un solo istante, istante che
potrebbe essere fatale.
Non Modred, che più di ogni altro
conosce il potere del signore del Darkhold e che immensa sente la fascinazione
che esso ha sulla sua mente.
In fondo Chthon offre a tutti l'eterna persistenza in un
abisso di dolore ed a pochi, assieme, il dominio sugli altri dannati.
A suo modo è una società ordinata.
Modred usa immediatamente l'artefatto capace di
imprigionare gli dei che un dio gli ha consegnato.
E il demone arretra ben due passi nella spaccatura in una
colossale battaglia di volontà.
Ma resiste e strappa il guinzaglio dalle mani del mago.
- Abbiamo fallito, il manufatto non era abbastanza potente
o non lo ero io. - dice, rivolto ad Anansi, che è
appena apparso accanto a lui.
Ma il dio ragno cambia forma, l'illusione abilmente tessuta
cade e davanti al mago c’è un ometto
basso, in un perfetto completo nero e un farfallino, con un ghigno malvagio sul
volto.
- Non ti ho mai detto che l'oggetto serviva a sconfiggere
il mio padrone. -
- Ma non tutto è perduto. - Sussurra anche se vorrebbe
gridarlo, Elsa Bloodstone, che nota una figura volante, rossa e colossale che
si avvicina a fortissima velocità.
Enorme, nudo, rosso e senza collo, sostenuto da enormi ali
che sembrano piumate ma sono costituite di carne il Demogorgo atterra vicino al
suo nemico, che un tempo era suo fratello.
- Invece tutto è perduto, per voi. Non c’è speranza. Mai più. - La voce dei dio è
paragonabile allo scrosciare di viscere che sbattono contro il pavimento e un
ghigno appare sul suo volto mentre rivolge l'arma divina contro al Demogorgo.
Ed il colossale divoratore di dei si inchina al suo nuovo
padrone.
Continua e finisce in Timewalker
09
Seguimos en combate