Justice League VS Suicide Squad, la recensione di Justice League America 1-2
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Fra le nuove proposte della RW Lion legate al progetto Rinascita della DC Comics troviamo Justice League America. Questo nuovo spillato mensile porta ai lettori la seconda formazione della Justice League, qui ancora non apparsa, dando spazio prima ad un prequel che da solo può essere definito un mini evento: Justice League Vs Suicide Squad. Chi non vorrebbe vedere cosa succede se mettessimo il team di supereroi più forti al mondo contro il più spietato gruppo di supercriminali in circolazione? Oltre alla serie già citata, troviamo gli esordi di un’altra formazione di giovani eroi: i Teen Titans.
Il primo albo è composto dalle prime due parti di JL vs SS scritte da Joshua Williamson, già autore di The Flash. La storia ha inizio quando la Justice League scopre dell'esistenza della Suicide Squad e Batman decide che la Task Force X di Amanda Waller è inutile in un mondo in cui già esiste la JL. Ma lo scontro tra i gruppi verrà messo in secondo piano quando entrambi combatteranno un misterioso nemico comune. La sceneggiatura è fresca e dinamica e lascia poco spazio, nel primo capitolo, a momenti intimisti e di riflessione per sottolineare il più possibile la scia che ha deciso di intraprendere: l’azione pura. I botta e risposta tra i due team sono tanti e funzionano bene, soprattutto perché evidenziano le differenze morali e caratteriali dei singoli personaggi.
Ai disegni del primo capitolo troviamo Jason Fabok che fa risaltare bene le dinamiche cinematografiche create da Williamson. Tratto muscolare e preciso che dona la giusta espressività emotività e forza alle inquadrature, evidenziando molto la regia dinamica dello sceneggiatore. Il secondo capitolo è affidato a Tony S. Daniel il cui tratto non differisce molto da quello precedente, se non in pulizia di linea, e continua la scia presa da Fabok.
I colori sia della prima che della seconda parte sono di Alex Sinclair che amalgama bene le somiglianze dei due disegnatori e minimizza le differenze del loro tratto in maniera perfetta.
Il secondo albo vede alla sceneggiatura di JL vs SS sempre Williamson ma con un team di disegnatori differenti. La terza parte della run, cioè il primo capitolo del numero, abbassa l’adrenalina e il ritmo per descrivere al meglio la situazione e fornire maggiori chiarimenti su quanto accade. L’autore introduce in maniera dinamica ed esaustiva personaggi gloriosi della DC pre New 52, non appesantendo la narrazione per chi già conosce questi villain e potrebbe storcere il naso per una qualche ridondanza del racconto. Nel quarto capitolo Williamson rimette il piede sull’acceleratore, regalandoci un’altra epica scazzottata tra un’inedita fazione della JL (questa volta aiutata dalla SS) versus la prima Suicide Squad creata dalla Waller. Tutta questa parte si legge d’un fiato, arrivando alla tavola finale che non può non far presagire guai molto grossi su scala mondiale.
Anche in questo caso le tavole dei due artisti che si succedono presentano un tratto similare così da non staccare troppo la percezione visiva delle tavole durante la lettura. La prima storia è disegnata da Jesus Merino, già disegnatore di alcuni capitoli della nuova serie su John Constantine, The Hellblazer: rinascita e copertinista di alcuni numeri di Wonder Woman. Fernando Pasarin invece è alle matite della seconda storia. Stesso lavoro fatto in precedenza di amalgamazione è sempre affidato all’ottimo Alex Sinclair che aggiunge ulteriore scorrevolezza alla lettura.
Passiamo ora ai Giovani Titani, sceneggiati da Benjamin Percy, noto in casa DC per Green Arrow. L’autore dedica una ricca fetta del capitolo all’introduzione dei personaggi e alle loro vite dopo la scomparsa di Tim Drake dal gruppo e, anche nel secondo albo, la narrazione prende un respiro per descrivere la situazione attuale e la futura prospettiva del team. Le matite sono ad opera di Jonboy Meyers, artista che non nasconde influenze orientali. La narrazione è dinamica e molto fluida, pensata per un target più ampio, oltre ai fedelissimi di casa DC, ovvero un pubblico giovane che magari è alle prime armi con i fumetti supereroistici. Il duo creativo è molto in sinergia rendendo questo nuovo progetto di Rinascita, pur essendo una serie ombrello, davvero interessante.
I primi due albi di Justice League America quindi lasciano solo intravedere il potenziale della testata, ma risultando godibili e ben strutturati. Essendo un progetto ambizioso devono ancora superare la prova del nove, non avendo ancora introdotto quella che sarà la reale core story della serie, ovvero vedere la seconda Lega della Giustizia in azione.