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Daniele Croci

Daniele Croci

Before Watchmen - Silk Spectre 1-4

Con uno scarto di mesi davvero ridotto rispetto alla pubblicazione americana, complice anche la scelta di pubblicare albetti singoli, giunge finalmente all’agognata conclusione la prima miniserie di quattro numeri dell’ambizioso progetto "Before Watchmen", cioè quella incentrata sulla conturbante Silk Spectre. Del progetto-prequel al capolavoro che nel 1986 cambiò le regole del fumetto mondiale abbiamo già parlato tempo fa, analizzando la rosa degli albi che esordirono nelle edicole, nonchè scendendo nel dettaglio con la recensione del primo numero di Rorschach. Dopo queste impressioni preliminari, e tralasciando volutamente l’annoso dibattito sulla correttezza etica del progetto e sullo stato di salute di un industria che riesuma storie di quasi trenta anni fa, vediamo quindi se il prodotto realizzato da Darwyn Cooke, un autore unico (scrive e disegna anche la mini Minutemen) qui concentratosi solo sulla sceneggiatura, e di Amanda Conner (già assistente di Bill Sienkiewicz - qui eccezionalmente anche ai testi) ha saputo tenere testa alla pesanti aspettative.

Così come Moore e Gibbons avevano utilizzato il pretesto supereroistico per fare, tra le altre cose, un’analisi della situazione storica in cui vivevano, contrassegnata dalla paura per un’eventuale escalation della guerra fredda con conseguente olocausto nucleare, gli autori hanno deciso di usare la loro Spettro di Seta per passare al setaccio un periodo storico tanto importante quanto idealizzato: la ribellione giovanile degli anni sessanta e l’avvento dei figli dei fiori. Ambientata di fatto a San Francisco nel 1966, poco prima della summer of love che fu il culmine del lato giocoso dei sixties e aprì le porte al lato contestatore del 1968, la miniserie è di un piccolo bildungsroman che racconta il viaggio iniziatico della giovane Sally Jupiter alla scoperta del sesso, della droga e della violenza.

Fin dalle prime battute la serie si rivela essere incentrata sui grandi contrasti che hanno segnato l’epoca: tra genitori e i ragazzi, tra la depressa provincia californiana e la San Francisco-centro del mondo, tra "spirito americano" conservatore e ingenua voglia di cambiare. Tuttavia, lo sguardo disilluso dei due autori fa sì che i contrasti si rivelino solo apparenti, e buona parte dello spirito giovanile venga soffocato o, peggio ancora, controllato e manipolato dai grandi, dagli adulti che continuano a farla da padrone: Sally non riesce mai veramente a scappare dal giogo asfissiante della madre, che manda addirittura due uomini – diversi e a loro modo complementari – per riportarla a casa; inoltre, la rivoluzione di costume dell’epoca, per cui la musica ebbe una parte fondamentale, si rivela essere manovrata a tavolino da un vecchio cantante anni ‘40, un “micione inquadrato, con le sue canzoni mielose, che piace tanto a mia madre”, che vuole attirare l’attenzione dei giovani con messaggi di pace e amore per poi spingerli al consumo materiale, all’acquisto compulsivo.

In questo senso, gli autori hanno impiegato un espediente narrativo piuttosto goffo ma tutto sommato funzionale, cioè la presenza di una cospirazione gerontocratica che tramite la musica dei Beatles (che regalano un delizioso cameo) e l’LSD vuole veicolare un messaggio e uno stimolo chimico per influenzare i giovani a comprare di più e abbandonare uno stile di vita povero e basato sul riciclo-riuso. Tale espediente, in ogni caso, incarna perfettamente due processi sociali dell’epoca, cioè la ribellione giovanile espressa attraverso la musica e la sperimentazione di allucinogeni, e dall’altra parte la progressiva, pacifica e quindi preferibile liberazione attraverso i consumi. L’adolescente (categoria sociale nata da poco, anche per esigenze di marketing) rappresentava l’acquirente ideale per l’industria che, risollevatasi dalla guerra, stava vivendo la propria età dell’oro. Sullo sfondo, tuttavia, l’immagine della guerra – rappresentata dal Comico – a ricordarci che la droga, la musica e le t-shirt artigianali sono ben poca cosa di fronte all’orrore del Vietnam. Il finale di Silk Spectre è almeno parzialmente conciliatore: la ragazzina (il figliol prodigo) compreso di essere stata in grado di cavarsela grazie a quanto imparato dalla madre (le arti marziali!), torna a casa e concede l’agognato abbraccio, seppur con la giusta dose di amarezza e disillusione. L’immagine finale, che gioca con il lettore e la sua conoscenza degli eventi di Watchmen, ci mostra con un po’ di ironia quanto Sally non sia stata in grado di sviluppare grandi capacità di giudizio nel corso della sua esperienza; tuttavia per lei il tempo di essere adolescente è purtroppo finito, e i doveri di un gruppo di adulti-bambini la aspettano.

I disegni della Conner svolgono egregiamente il loro lavoro e Sally, protagonista assoluta delle tavole, è giovane, fresca e bellissima – come un po’ tutti i personaggi, d’altronde. L’autrice è in grado di mischiare una rassicurante gabbia 3x3 (marchio di fabbrica dell’opera originale) con sequenze più sciolte e audaci. La cosa che più colpisce del comparto grafico è la capacità di giocare fortemente con l’iconografia e l’immaginario dell’epoca, i colori, la psichedelia, e di fondere il tutto con l’espressione stilizzata e, perché no, stereotipata del mondo interiore della protagonista, che passa attraverso immagini cartoonesche, fumetti d’avventura e riferimenti più colti come la "Lady of the Shalott" di Waterhouse o l’"Urlo" di Munch. Fra i riferimenti culturali ripresi e citati nell’opera tuttavia il prediletto è, abbastanza prevedibilmente, il Watchmen originale, il cui motivo rotondo dello smile (ma non solo quello) è ripreso in mille modi diversi.

L’edizione Lion è buona, senza refusi e errori macroscopici (come invece ci sono in altre miniserie di BW), ma persistono gli alti e bassi sulla qualità della stampa. Ottimi i redazionali in calce a ogni numero, una pratica che dovrebbe diventare più frequente. In definitiva, Silk Spectre non è un capolavoro della storia del fumetto, e non sarà un TP che farà capolino nei migliori dieci graphic novel dell’anno. Non è particolarmente emozionante, i dialoghi non spiccano e non nasconde chissà quali significati profondissimi. È comunque una storia tutto sommato buona e scorrevole che, ingenuità a parte, riesce a dire qualcosa: gli autori si sono posti rispettosamente nei confronti nell’opera originale, ma sono riusciti anche a conferire un’identità propria alla storia e a non essere la cover band di Alan Moore. Il limite più grande di Silk Spectre è quello di essere un’opera funzionale ad un’altra, un contenuto speciale, senza la quale ha poca ragione di esistere.

Torna Zerocalcare

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574813_10151465203368724_767874134_nLa casa editrice Bao Publishing ha recentemente annunciato sulla propria pagina di Facebook il nuovo lavoro di Zerocalcare, nome d'arte del fumettista romano Michele Rech il cui momento magico sembra lungi dall'essere finito.

Il nuovo libro sarà intitolato Ogni maledetto lunedì su due, chiaro riferimento alla periodicità con cui l'autore pubblica strisce inedite sul proprio blog, e sarà presentato al Napoli Comicon (25-28 aprile) per poi essere distribuito in tutta Italia. Stando a quanto dichiarato dalla casa editrice, si tratterà di un volume di 216 pagine che conterrà una selezione dei lavori già pubblicati sul blog più diversi inediti.

Restate sintonizzati per le prossime news sull'artista italiano del momento.

Sempre più TMNT per Panini

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Turtles2012_-_CopiaÈ stata confermata la notizia secondo cui Panini avrebbe ottenuto dalla statunitense Nickelodeon i diritti per la pubblicazione in Europa del loro materiale sulle Tartarughe Ninja, la cui nuova serie in GCI è già trasmessa su SKY da novembre scorso.

Sembra che Panini pubblicherà in Regno Unito, Germania, Svizzera, Austria, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Turchia, Russia, Polonia, persino Brasile e naturalmente in Italia una nuova rivista interamente dedicata alle Teenage Mutant Ninja Turtles con striscie a fumetti, giochi, rubriche e altro; i diritti acquisiti includono anche la distribuzione di merchandise a tema che, ricordiamo, ha sempre avuto discreta furtuna in italia, inclusa una raccolta di figurine.

Ricordiamo che alla scorsa Lucca Comics Panini aveva già annunciato la futura pubblicazione della nuova serie a fumetti delle Tartarughe realizzata dalla IDW. Ai lettori italiani rimane il dubbio circa la pubblicazione della serie classica del 1984, portata in Italia da 001 Edizioni e da mesi ferma al quarto volume. Cowabunga!

Concorso per Marvel-sposi

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image_galleryPanini Comics - Marvel Italia ha deciso di lanciare un concorso per celebrare, oltre che la festa degli innamorati, l'uscita in Italia di Gli Stupefacenti X-Men 215, uno degli albi che è già entrato di diritto nella storia del fumetto mondiale.

Il numero in questione, in uscita il 21 febbraio prossimo, contiene infatti il primo (e si spera non ultimo) matrimonio gay della storia del fumetto mainstream statunitense, cioè quello fra il mutante Northstar e il suo compagno Kyle.

La variant cover di X-Men 215, che potete vedere nell'immagine qui sotto, contiene uno spazio bianco dove i lettori potranno incollare la foto del proprio matrimonio per poi caricarle il tutto sul sito Panini Comics; naturalmente la definizione di matrimonio per entrare nel contest è molto ampia: "che abbia valore legale o meno, che sia in Chiesa o in Comune, che indossiate un vestito tradizionale o che ricalchiate un evento in Cosplay Marvel, è tutto concesso".

Il concorso termina il 21 marzo, e i vincitori riceveranno una copia Marvel USA di The Wedding of Cyclops and Phoenix nonché una copia dell'Omnibus italiano Colors, gli Eroi Marvel.

 

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