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Intervista a cura di Daniele Croci.
Ciao Simone e bentornato su Comicus.
Come descrivereste quest’ultimo anno trascorso per la vostra casa editrice, e quali sono stati i vostri volumi di cui andate maggiormente fieri?
Ciao Daniele, un saluto a te e alla Redazione e a tutti i vostri lettori.
È stato un anno intenso, tanto per cambiare. Nell’arco dei dodici mesi pubblichiamo 30 libri, normalmente. Ma quest’anno la Redazione ha dovuto gestire tutta la collana Graphic Journalism uscita col "Corriere della Sera" (altri 20 tomi) e visto che quest’anno Lizard compie 20 anni tondi, abbiamo deciso di completare la ristampa di tutti i titoli Corto Maltese, sia in b/n che a colori.
Lasciami ringraziare, per una volta, le ragazze che con me condividono ogni giorno il progetto Lizard, Elisabetta Sedda e Francesca Martucci. Semplicemente indispensabili!!!
Chiedendomi i libri di cui vado maggiormente fiero, mi metti in difficoltà: TUTTI, sarebbe la risposta esatta. Perché li scegliamo, li lavoriamo con passione, è veramente un percorso quello che affrontiamo per ogni singolo libro. Parliamo di ogni singolo dettaglio: editing, studio della cover, del font… ok, mi fermo per non annoiare. È che i libri poi restano lì per sempre… Comunque, visto che chiedi dei titoli: Taniguchi e la sua serie La vetta degli Dei (il 5° e ultimo volume uscirà in primavera 2014), tutti i libri di Guy Delisle danno grandi soddisfazioni, con Cronache di Gerusalemme Guy è diventato un autore che va oltre il normale pubblico del fumetto. Pubblicare Mizuki è sempr un’emozione. La Casati di Vanna Vinci dice tutto già dalla copertina, è il volume che forse ha avuto il più alto interesse della carta stampata quest’anno, i classici come Magnus, o Roy Mann di Micheluzzi & Sclavi. E lavorare con autori come Marco Corona e, a breve, Davide Toffolo – che sono amici veri da tempo – è per me un piacere particolare. Dal libro di Julie Maroh (la Palma d’Oro di Cannes 2013 con l’adattamento cinematografico di Kechiche) mi aspetto molto. È una bellissima storia d’amore, in verità. È un’opera prima, e credo che Julie abbia trovato la sintesi perfetta. E infine, a Lucca usciamo con un volume antologico con le migliori storie di quell’avventura che fu Splatter. Immagino che presentandolo, i due Paoli fondatori faranno cose turche….
E chiude con due artiste alle quali voglio un bene veramente speciale. Vanna Vinci (again) con la quale abbiamo preparato una preziosa edizione de La bambina filosofica riprendendo tutte le strisce pubblicate dalle origini (infatti il titolo è ‘L’opera (quasi) omnia’, e Silvia Ziche (che non ringrazierò mai abbastanza per aver accettato di tornare da noi) che tra poche ore sarà in libreria (a seconda di quando leggete) con il suo nuovo libro: non sarà una raccolta delle vignette di Lucrezia apparse su "Donna Moderna", ma un vero e proprio racconto di lungo respiro che vedrà Lucrezia affiancata da Alice. Credo che alle fiere e sulla sua pagina FB, troppo spesso le abbiano chiesto ‘quando ci fari leggere una nuova avventura di Alice ?’. È arrivato il momento e, per me, è Ziche in stato di grazia.
Oltre all’ospite internazionale Guy Delisle, quali vostri autori saranno presenti alla manifestazione Lucchese di quest’anno?
Ovviamente parte degli Autori citati sopra: Julie Maroh per tutta la durata del Festival, cosi come Marco Corona, Silvia Ziche e Vanna Vinci, e la Banda Splatter.
Anche Rutu Modan, ma rimarra a Lucca poco, solo giovedì e venerdì fino al primo pomeriggio. Poi la aspettano a Parigi al Pompidou.
Il 2013 fumettistico è stato sicuramente caratterizzato, tra le altre cose, dalla vostra collana da edicola di Graphic Journalism, che si è conclusa dopo la ventesima uscita. Potete tracciare un bilancio sull’iniziativa? C’è speranza per un’eventuale seconda serie di volumi a un prezzo più accessibile rispetto alle proposte da libreria?
Non è che uno vuole fare il super positivo per forza. Ma la Collana GJ ha dato grandi soddisfazioni al Corriere sia in termini di vendite che di qualità e di diversità della proposta; a noi che ci abbiamo lavorato perché penso abbiamo dimostrato che si poteva fare una proposta di qualità ed incontrare il favore del pubblico. Anche qui vanno ringraziate due persone, Andrea Cavallini dello
Studio DOT che oltre a prendersi cura normalmente di quasi tutte le nostre copertine, per questa collana ha trovato una sintesi grafica di forte impatto e che rispettava il lavoro di ogni singolo autore. La forza di questa collana per me inizia già quando te li vedi tutti lì nella libreria. E poi devo ringraziare oltre ogni limite Vincenzo Filosa & Giusy Noce, che hanno curato l’impaginazione di tutti e venti i volumi. Quello, NON era un lavoro facile.
È ferma intenzione, dopo questa esperienza, continuare a proporre volumi che abbiano un prezzo accessibile. Molta gente si è presa la briga di scrivere ringraziando per aver potuto acquistare storie che, altrimenti, non erano nel loro budget. Non sempre si possono pubblicare libri a prezzi economici, e non risponde a verità l’equazione ‘prezzi più bassi, più copie vendute’. Bisogna lavorare all’interno di un’organizzazione per riuscire a valutare bene tutte le situazioni. Ma è anche vero che si può e si deve cercare di andare VERSO i lettori. Nel 2014 avremo proposte interessanti, in questo senso.
La presenza di Delisle come ospite d’onore – celebrato anche da una mostra – è sicuramente un segno forte per la crescita del fumetto di non fiction in Italia. Pensate che i tempi siano finalmente maturi anche da noi per il definitivo riconoscimento di queste forme di giornalismo, documentario, reportage realizzate con vignette e baloon?
In Italia si va sempre dietro alle mode. Adesso è il momento del Graphic Journalism. A ben vedere, la collana del CdS ha allargato il significato di questo termine. Non credo Vittorio Giardino avesse in mente questa definizione del lavoro che stava creando, quando disegnava No Pasaran. Eppure ‘la sua Spagna’ ci stava benissimo. Se poi prendiamo Guy Delisle, abbiamo un autore a cui non piace – credo – essere confinato nella definizione di Graphic Journalist. Non sono sicuro che potremo vedere altre sue ‘letture’ di luoghi, in futuro. Questo tipo di narrazione comunque esiste da molti anni, basta vedere il grande lavoro che Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini hanno fatto e continuano a fare con Komikazen.
Credete che questo genere fumettistico possa arrivare a chi è normalmente scettico o dubbioso nei confronti della letteratura disegnata?
Questione culturale irrisolvibile a breve termine. Perché il fumetto meno popolare viene comunque ben arato dalle major cinematografiche? Perché ha contenuti che funzionano anche col grande pubblico. Punto. Alla fine sono le Atorie, la cosa importante. Forse che in Francia sono più mentalmente sviluppati che da noi? Se convinci qualcuno che non ha mai letto Blankets a prenderlo in mano, non lo mollerà finche non lo ha finito. Io mi sento come se fossi in trincea, e mi piace continuare a lavorare per far si che, giorno dopo giorno, ci sia un lettore nuovo in più.
Come già anticipato, pubblicherete un greatest hits della defunta rivista Splatter in occasione del suo ritorno. Potete anticiparci qualcosa di più?
Wow, quanta roba bella c’era là dentro. Si, usciamo con un volume che raccoglie le storie più toste. È stato divertente lavorare con Paolo di Orazio e Paolo Altibrandi, e con il loro Uomo Ombra, Edoardo Rosati. È un volume di 352 pagine, cartonato, con una strepitosa copertina fatta apposta da Marco Soldi. Non solo le storie, 22 per l’esattezza, ma anche gli extra, dalle lettere scritte col sangue che andiamo a replicare, alle prime pagine de "La Notte", "Il Giorno" e "L’Espresso" che a 9 colonne, durante il Governo Andreotti, invocavano interrogazioni parlamentari per porre fine a queste pubblicazioni “come uccidere la mamma? cosa leggono i nostri figli”… Ahahahah, altra Italia. Diamo appuntamento a tutti a Lucca, sarebbe bello organizzare pure un Horror Party…
Tra le vostre uscite più importanti dell’ultimo periodo c’è sicuramente il secondo volume degli Archivi Bonelli, questa volta dedicato al grande Tiziano Sclavi. Se da una parte voi – e altre case editrici – portate in lussuose confezioni da libreria materiale pensato per l’edicola, altri editori stanno convertendo per le edicole materiale che aveva tutt’altra collocazione editoriale. Come commentate tale processo? Ci vedete un ulteriore assottigliamento del divario che separa la cultura (nel nostro caso il fumetto) “alta” da quello “popolare”, un divario che sembra sempre più dipendere dal circuito di vendita e distribuzione piuttosto che da criteri estetici assoluti?
Può darsi. Ma io ci vedo soprattutto il fascino di poter pubblicare delle storie fondamentali con la massima attenzione possibile ai materiali, agli inchiostri, alla stampa. Quando abbiamo stampato il Tex di Magnus, è da lì che è iniziata questa avventura, è stato bello leggere che, per gli appassionati, quella era diventata l’edizione di riferimento. E abbiamo fatto scuola, pare…
Col tempo il vostro catalogo di pubblicazioni in ebook si è allargato notevolmente, includendo, oltre al Pratt di partenza, autori come Tuono Pettinato, Diaz Canales o lo stesso Delisle. Pensate che questo tipo di distribuzione stia prendendo piede?
Lavorare dentro ad un a struttura di grandi dimensioni ti offre delle opportunità. Grandi opportunità. Ci sono i limiti imposti dalla gestione del flusso di lavoro. Rizzoli pubblica una montagna di libri ogni anno, fra tutte le sue linee. Per forza, deve essere tutto organizzato. Io posso dirti già le esatte date di uscita di tutti i libri del 2014, per dire. Ma la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato qui, 5 anni fa, è stato studiare la loro macchina organizzativa, e conoscere non solo i vari responsabili, ma anche chi lavora negli uffici. E con tutti ho stretto un buon rapporto. Quando sono arrivato, cominciavano a muovere i primi passi con gli ebook. Oggi, di tutti i titoli che pubblichiamo, se possibile compriamo i diritti anche per questa versione. E li pubblichiamo lo stesso giorno della release cartacea. Su praticamente tutte le piattaforme: Amazon, Apple, Ibs, Boookrepubblic, Kobo e naturalmente su Libreria Rizzoli.it
I numeri sono in crescita rapida, cosicome la dimensione dell’ufficio commerciale. Inoltre, ormai li sviluppiamo tutti all’interno dell’azienda.
Come stanno andando le ristampe Disney dei classici di Barks e Gottfredson? Avete in cantiere altri volumi di pregio sempre della Disney?
Per ora la collana è solo al 2 volume per entrambe, e stiamo lavorando ai vol 3, Fantagraphics non è poi così avanti. Continueremo, all’incirca con un volume l’anno, con qualche accellerazione più avanti.
Per concludere, cosa ci dobbiamo aspettare dal 2014 di Rizzoli Lizard?
L’inizio del 2014 è interessante, con il nuovo Blacksad di Guernido & Canales, il Texone di Carlos Gomez, un nuovo volume di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, come promesso il 4 volume de La Vetta degl dei di Taniguchi e La seconda generazione di Michael Kichka. Molti progetti sono in cantiere, forse qualche altra anticipazione si potrà fare a Lucca. Del resto, per Lizard questa Lucca è un pò speciale, la casa editrice soffia le candeline del suo ventesimo compleanno, e qualche sorpresa ci sarà.