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#Like4Like, recensione: Il presente distopico di Marco Rincione e Prenzy

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Il fumetto è uno straordinario strumento per poter indagare il tessuto socio-culturale di un’epoca. Bastano due autori (anche uno solo) che a quattro mani, e a volte inconsapevolmente ma segretamente depositari di una consapevolezza sociale, riescono ad intercettare alcune dinamiche culturali e contestuali all’epoca in cui vivono, facendosi portavoce di una memoria storica. #Like4Like è questo, ma la lettura del volumeo lascia trasparire la completa consapevolezza e la totale padronanza del nucleo concettuale del graphic novel.

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Marco Rincione ai testi e Prenzy (Francesco Chiappara) ai disegni realizzano un lucido e drammatico fumetto distopico su un futuro non precisato (ma angosciosamente vicino a noi) in cui l’economia e le leggi sono basate sullo sfruttamento dei “like” conquistati (spesso con fatica e con risvolti terribili) sul social network “Likebook”.
Due storie – separate da un racconto breve di Rincione, doloroso grido di aiuto di una vittima della socializzazione – vengono utilizzati dagli autori come pretesto narrativo per operare una riflessione che parte dalla ormai scontata consapevolezza dell’endemico utilizzo dei social network, per esplorare dinamiche relazionali molto più complesse e tristemente stratificate che condizionano non più il solo “io digitale” degli utenti ma anche il quotidiano “reale” degli stessi.

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La prima storia vede Whitney Conray, arrestata per il crimine di aver apposto sotto una sua fotografia su Liekbook un “auto-like”. Ciò che Withney ha fatto, non è solo aver autocertificato di “importanza e bellezza” il proprio contenuto, ma di aver osato destabilizzare il sistema economico-sociale su cui si basa questo mondo. La seconda storia vede, invece, una giovane coppia, mediamente indigente, a corto di “like” e che tenta, tramite i social network, di racimolare “mi piace” attraverso contenuti generalisti: video di ricette, prima, e di gattini, poi.

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Il fumetto non vuole, di certo, mettere in guardia e non si pone come giudice dell’operato dei social network e dei suoi avventori. La sceneggiatura di Rincione attesta, attraverso una metafora dal sapore fantascientifico, una realtà sociale dalla quale non si può sfuggire e nella quale ognuno di noi è membro effettivo e attivo. Esposizione pubblicitaria di noi stessi alla ricerca di consensi, non importa quanto veritieri, disperata rincorsa di banali contenuti per facili “like” e, soprattutto, la progressiva disumanizzazione celata dallo schermo digitale e mascherata di buonismo artefatto ed esibito. Il disegno di Prenzy, deformato e caricaturale, esaspera la visione contorta di questa cupa rete sociale del “futuro”, tratteggiando, con grafismo nervoso, i personaggi del fumetto. Sia in un freddo e asettico laboratorio futuristico che in un ambiente realistico, nel disegno di Prenzy lo spazio non rimane semplice set della scena ma acquista la valenza narrativa di serrare i personaggi nelle proprie ossessioni “social”, attraverso immagini che l’internauta facilmente conosce e riconosce.

Il comportamento e l’emotività di tutti gli attori dei tre racconti genera un cortocircuito etico nel lettore che non può far altro che ammettere che, in fondo, anch’egli, contribuisce alla costruzione di questo infelice mondo artatamente “social”.

Dati del volume

  • Editore: Shockdom
  • Autori: Testi di Marco Rincione, disegni di Prenzy (Francesco Chiappara)
  • Genere: Distopico
  • Formato: 16x23 cm, B.,96 pp, col.
  • Prezzo: 12€
  • ISBN: 978-8893360838
  • Voto della redazione: 8

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