Il richiamo di Alma
- Scritto da Giorgio Parma
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Inizialmente pubblicato a puntate sul quotidiano Il Piccolo di Trieste, Il richiamo di Alma è l'adattamento a fumetti dell'omonimo romanzo di Stelio Mattioni realizzato da Vanna Vinci. Ora l'autrice ha modificato le tavole originali e ha ricostruito la storia creando un'unica narrazione, sacrificando l'episodicità iniziale, peraltro in linea con la apparizione-sparizione di Alma, per ottenere una maggiore fluidità e continuità nel racconto.
La trama in sé non è particolarmente complessa o ricca di eventi. Potremmo dire che l'ordinarietà la fa da padrone. Nelle ambientazioni triestine squisitamente dettagliate e fedeli alla reale topologia e nei personaggi profondamente "umani". Solo due figure e le loro vicende si distaccano da questo sfondo: il protagonista con la sua grigia indolenza, bloccato nella sua immobilità emotiva e intellettuale, e la misteriosa, mistica, inafferrabile ed evanescente Alma, entità femminea imperscrutabile, una e molteplice, sincretismo moderno tra donna-angelo di stilnovistica memoria e il concetto goethiano di Ewigweibliche.
Ed è proprio l'interazione tra loro due a definire la bellezza della storia.
L'io narrante è inizialmente perso, smarrito, nel tepore apatico della sua esistenza, un novello Dante, o meglio un novello Leopold Bloom, Ulisse degradato che vaga per Trieste mirando alla riappropriazione della sua essenza, della sua Anima ("L'Alma che sol da Dio facta gentile" vi dice nulla?) come meta ultima, Itaca astratta e spirituale di un vagabondaggio lirico e onirico. Ma è solo l'epifania joyciana a offrirgli la sconvolgente consapevolezza della sua condizione di partenza. Solo questa presa di coscienza è forza motrice dell'intero racconto. E guarda caso questa svolta è data dall'incontro con Alma. Una figura-simbolo che definire criptica è un eufemismo. Sarà lei, in molteplici spoglie, a guidare l'uomo verso la sua catarsi, con i suoi continui "richiami", ogni volta diversi come diverso sarà il suo volto, diverse le sue fattezze. Questa ricerca spasmodica, l'ansia attanagliante di poterla rincontrare, spingeranno l'uomo a errare tra i vicoli di una Trieste mai nominata ma riportata nei dettagli, anche e soprattutto dal punto di vista grafico, in una caccia sincopata e costellata di insuccessi, di sconfitte.
L'incedere del protagonista in una Trieste stregata è caratterizzato da luoghi e tempi astratti, inconsistenti, continuum di spazio e tempo che permette il confluire di eventi, personaggi e luoghi non logicamente correlati nella contingenza dell'hinc et nunc della narrazione.
Sì, perché la componente onirica, astratta, illusoria e immateriale è fondamentale per rendere le atmosfere mistiche della storia.
E certamente nella trasmissione di tutto ciò al lettore si sente il talento visivo della Vinci. Nell'uso dei colori, nell'impaginazione delle tavole, nelle inquadrature molto cinematografiche e affascinanti, nelle atmosfere globalmente simil autunnali, in un'alternanza di toni caldi e freddi abilmente orchestrata in base allo scopo e alla scena rappresentata. Inoltre si percepisce anche l'enorme lavoro di documentazione effettuato dall'autrice per rappresentare al meglio e con grande fedeltà i vari luoghi reali di Trieste evocati nella narrazione.
Un volume quindi molto ricercato, con una storia per nulla banale e di difficile decifrazione e un finale che lascia adito a diverse interpretazioni - quel "Se ti ami, amami" sconvolge il lettore . Il richiamo di Alma è un prodotto eccellente, molto raffinato e delicato; un'opera di cui fare tesoro. L'edizione BAO Publishing è molto bella, come tutte quelle dell'editore milanese, e il formato cartonato 24x17 sviluppato in orizzontale riporta alla mente le vecchie strisce a fumetti. Il prezzo poi è basso per l'edizione offerta e soprattutto per la storia contenuta. Fortemente consigliato.
Dati del volume
- Editore: Bao Publishing
- Autori: Testi e disegni di Vanna Vinci
- Formato: 24x17, cartonato, 80 pp., col.
- Prezzo: 14 €
- Voto della redazione: 8