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Ai fan di fumetti il nome ParmaFantasy (che quest'anno si svolgerà nei giorni 11 e 12 giugno, presso il Parco Eridania) dirà poco o nulla e non c'è da stupirsi. Semplicemente perché da un lato è una fiera giovane, dall'altro perché ha deciso di aprire solo quest'anno al mondo del fumetto. Per farvi conoscere al meglio questa nuova realtà, dunque, abbiamo deciso di intervistare i due principali responsabili dell'area comics della manifestazione: Maurizio Zammarano e Michele Perazzoli.
Cominciamo con Zammarano. Benvenuto su Comicus! Parlaci prima di tutto del ParmaFantasy. Come è nata la manifestazione e come si è evoluta nel corso degli anni?
Il ParmaFantasy è nato nel 2008, con una prima edizione fatta per gioco e per scherzo. Abbiamo cercato di riproporre, in piccolo, quelle che erano le grosse manifestazioni come Milano o Torino (Lucca no, perché è un altro pianeta): volevamo portare il fantasy nella nostra città, Parma, tuttavia col passare degli anni il solo fantasy ci è apparso riduttivo, anche perché qualcuno la definiva solamente:"la fiera dei maghi, degli elfi e degli orchi". Ma per noi ParmaFantasy non è solo un nome, è un contenitore delle più svariate discipline ludiche (giochi dal vivo, giochi di ruolo, ecc...), nonché luogo dove si possono trovare le sezioni della letteratura e da quest'anno anche dei comics. Dunque abbiamo cercato di far sì che questa manifestazione divenisse una manifestazione di settore: noi pensiamo di aver imboccato la strada giusta, ma sarà il pubblico a dare il giudizio definitivo.
Quando è nata l'esigenza, o il desiderio, di aggiungere una sezione dedicata al fumetto? Chi ha partorito l'idea?
L'idea l'ho avuta io nel 2010: avevo capito che il mondo del fumetto poteva attirare nuovi appassionati e doveva essere un ottimo complemento a quelle che erano le sezioni già presenti. L'area comics era proprio qualcosa che mancava.
Questa è la prima volta in cui il ParmaFantasy apre al fumetto. Essendo questa stata in precedenza una fiera medioevale e del cosplay, esso viene visto come una sorta di fratello minore? Se no, che ruolo occupa e come si può, se si può, ampliare questo spazio in futuro?
Innanzitutto il fumetto non è assolutamente visto come un fratello minore, ma come detto un complemento a quelle che erano le sezioni già presenti negli anni scorsi, è quello che mancava per, diciamo così, chiudere il cerchio ed offrire agli appassionati un "pacchetto a 360 gradi". È uno spazio, quello dedicato ai comics, di cui per quest'anno gettiamo le basi, ma che puntiamo certamente ad ampliare in futuro: una sfida impegnativa che raccogliamo volentieri.
Coloro che prima partecipavano alla fiera solo per le rivisitazioni in costume, potranno dimostrare qualche interesse verso questa nuova proposta? O essa è pensata invece per attirare un altro tipo di pubblico che prima non partecipava?
Diciamo che ha una ambivalenza. Innanzitutto serve ad attirare un tipo di pubblico che prima era magari meno interessato alla manifestazione priva di uno spazio comics; però quest'area ha anche lo scopo di presentare una offerta migliore al pubblico che già frequentava questa fiera ed è fidelizzato, con nuovi servizi e spazi a loro disposizione.
Per la gestione di questa sezione, vi siete affidati a Michele Perazzoli. Come siete entrati in contatto con lui? Come si è sviluppato il rapporto di collaborazione?
Michele era uno dei nostri standisti. Lo abbiamo contattato telefonicamente qualche mese fa e gli abbiamo esposto le nostre idee sull'area comics. Gli abbiamo così chiesto di mettere a confronto i nostri progetti e vedere cosa ne scaturiva, perché ne venisse fuori alla fine qualcosa di nuovo, di interessante. Michele si è così preso qualche giorno di riflessione, poi ci ha presentato la sua proposta per l'area comics della manifestazione: l'abbiamo analizzata e trovata decisamente valida, oserei dire entusiasmante. Dunque abbiamo approfondito il discorso, lo abbiamo sviluppato, fino ad arrivare a questo punto: un'area comics a mio avviso di buon livello.
Da un punto di vista organizzativo, qual è la cosa più difficile che si affronta nel mettere in piedi una manifestazione simile?
Sono i mesi di lavoro che ci sono alle spalle, le svariate riunioni, anche tre o quattro a settimana, le telefonate continue, i sopralluoghi ed i brainstorming che ti portano comunque ad essere sempre concentrato sul pezzo. L'impegno è notevole e costante e, come alla fine di un campionato di calcio, è poi il pubblico che decide se premiare o meno questo impegno.
Ed infine, un pregio ed un difetto del ParmaFantasy?
Un difetto: che siamo solo alla quarta edizione. Un pregio: che siamo solo alla quarta edizione e possiamo crescere, magari con una sezione invernale del ParmaFantasy su cui stiamo riflettendo in questi mesi.
Ringraziamo Maurizio Zammarano e diamo il benvenuto anche a Michele Perazzoli. Il tuo nome è sconosciuto ai più. Dunque è d'obbligo una tua breve presentazione.
E tale deve rimanere, in effetti il mio nick nel web da sempre è "Nessuno", ispirato al film di Tonino Valerii con Terence Hill e Henry Fonda.
A parte gli scherzi, lavoravo in una fumetteria da oltre 15 anni quando il 'dormiente' si è svegliato. La fumetteria (spoiler: Cosmic Comics di Fidenza) è diventata mia tre anni or sono e mi ha dato nuovamente stimoli per tante iniziative, dalle gite a Lucca con i clienti (l'anno scorso eravamo 150, il mucchio selvaggio!!!), alle cene con gli autori, fino al progetto del ParmaFantasy, il primo in cui ho creduto tra i tanti che mi hanno proposto negli anni...
Nell'organizzare la sezione fumetto del ParmaFantasy, hai preso spunto da altre rinomate fiere come Lucca o Mantova?
In realtà la mia fonte di ispirazione è il ComicCon di San Diego, California, e per quanto Lucca sia inarrivabile oggi, mi piacerebbe riuscire ad avere una 'reputazione' almeno pari a quella di Mantova, ma la strada da fare è lunga...
La fiera offre molti contenuti: ci sono mostre dedicate a Zagor e Nathan Never per i loro anniversari editoriali, un incontro con alcuni disegnatori italiani che lavorano per la Marvel, proiezioni di film e altro ancora. Come si è cercato di amalgamare questi "mondi" così diversi?
Oggi una Fiera del Fumetto non può assolutamente prescindere dalle altre aree che la compongono: al ParmaFantasy assieme all'area Comics convivono le aree Medioevo, GRV/LARP, Cosplay, Musica, Cinema, Letteratura, Games, Autoproduzione, Videogames. Ovviamente non tutte possono avere la stessa importanza, sarebbe davvero impossibile, ma ognuna ha un responsabile 'specializzato' che se ne occupa conoscendone, ehm, i più reconditi... segreti. Oggi il fumetto, e così i suoi lettori, sono intrinsecamente legati al cinema ed al piccolo schermo come al gioco, in tutte le sue forme, al cosplay ed alla musica. Perché privare la loro presenza ai tanti appassionati di una fiera? Certo, e aggiungo una nota polemica, non basta aggiungere 'Games' al nome della fiera, o sbandierare l'abusato termine cosplay, solo per attirarne gli interessati...
Ti è stata data qualche indicazione da alcuni "addetti nel settore" per organizzare al meglio la fiera o hai fatto tutto da solo?
Devo tanto all'amico Ade Capone, fin da quando non ero ancora la mente eletta che sono oggi. Grazie a lui ho conosciuto recentemente gli autori bonelliani Stefano Marzorati, Glauco Guardigli e Moreno Burattini, l'autore di Zagor, il quale mi ha dato tantissimo nell'ideare gli eventi più importanti dell'area comics (l'albetto speciale in omaggio al ParmaFantasy, o la tavola 'foto di famiglia' del maestro Gallieno Ferri, o la presenza dei bravissimi Marco Torricelli, Mirko Perniola, Ivan Calcaterra, Paolo Bisi).
Devo molto anche ad Elia Bonetti, la cui proverbiale disponibilità oltre all'immenso talento mi ha fatto conoscere molti suoi colleghi, come Alessandro Vitti o Mirco Pierfederici, presenti ovviamente alla manifestazione.
Fino ad ora le fiere le hai vissute da semplice visitatore. Cosa si prova ad essere dall'altra parte della barricata? Cos'è che il pubblico non vede o non avverte?
In realtà frequento fiere del fumetto dagli anni '80 e spesso ho prestato loro la mia collaborazione, ma la veste di organizzatore, seppure 'solo' dell'area comics, è inedita per me. La sensazione è inebriante, l'impegno, la responsabilità e la fatica... maggiori! Queste, probabilmente, sono le cose che il pubblico non vede, ma rispecchia la società di oggi dove tutti si lamentano di tutto, e spesso per delle sciocchezze.
Ricordate gli scioperi dovuti alla mancanza dello yogurt in mensa nel famoso spot di Beppe Grillo quando ancora lavorava in televisione?
Quali sono le tue letture abituali?
Leggo fumetti sin da bambino (grazie a quei due satanassi dei miei genitori), e... no, davvero, sono troppe anche solo per fare una selezione delle più importanti, farei prima a dire cosa non leggo... però... però, se oggi dovessi fare un nome, un solo nome, e di un autore completo, direi Naoki Urasawa, l'autore di Monster e Billy Bat.
Ed infine, un pregio ed un difetto del ParmaFantasy?
I pregi non devo dirli io, spero me li facciano notare durante ed alla fine della manifestazione. Per quanto riguarda i difetti? Uhm... Nessuno!
Ringraziamo dunque Maurizio e Michele per la loro gentilezza e disponibilità. Chi volesse saperne di più sulla manifestazione può visitare il suo sito ufficiale: http://www.parmafantasy.com/ dove troverete tra le altre cose l'elenco completo degli ospiti e la mappa della manifestazione.