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Redazione Comicus

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Locke & Key

Locke & KeySi piomba nella tragedia quando il capofamiglia Rendell Locke viene brutalmente assassinato, sotto gli occhi della moglie e senza apparente motivo, da due giovani di cui era il consigliere scolastico.
La madre e i tre figli - il giovane Tyler, l'alternativa Kinsey ed il piccolo Bode - decidono quindi di trasferirsi nella casa presso Lovecraft (!) senza sapere che questa nasconde chiavi, porte e presenze magiche.
Oltre all'elaborazione del lutto e all'integrazione nella nuova cittadina, i protagonisti si troveranno quindi ad affrontare strani e pericolosi avvenimenti.

Il romanziere Joe Hill incastra un plot interessante con caratterizzazioni riuscite affiancato dal bravo Gabriel Rodriguez ai disegni.
E allora cos'è che manca?
Probabilmente il fatto che dopo le prime pagine la storia, ancorché avvincente, si incanali verso un finale piuttosto prevedibile.

Locke & Key sarebbe infatti perfetto come “stagione 1” di un serial TV di successo. Alcune porte conviene tenerle aperte.


Andrea "Zio-P" Poli

Anatomia del Desiderio

Anatomia del DesiderioTorna l'autore di In Carne ed Ossa e di nuovo per parlare di relazioni umane, con le sue storie brevi e visionarie, che ritraggono, con una tinta a metà tra il reale e il surreale, personaggi dai caratteri estremi.

Seguendo la strada del precedente volume, Koren Shadmi imbastisce un gioco di metafore e simbolismi, sia livello di testi che di immagini, dalla non sempre facile traduzione.
Innegabile difetto dell'autore è infatti il suo essere a volte troppo compiaciutamente criptico: non sempre i singoli episodi sembrano fornire al lettore tutte le informazioni necessarie per tradurre il messaggio di cui sono forieri. 

Forse però questo non è un difetto, ma quasi una spinta a chi legge a non fermarsi ad una sola lettura superficiale, ma a tornare sulla stessa storia per assimilarla e farne proprio i contenuti.
Graficamente ineccepibile, il volume saprà soddisfare tutti più lettori attenti, che desiderano qualcosa di più di un fumetto usa e getta.


Gianluca Reina

Giovani Titani Anno Uno

Giovani Titani Anno UnoNelle pieno rispetto della tradizione degli "Anno Uno" DC, questo volume ripercorre gli albori della storia dei Giovani Titani.
Il sommario presenta una storia in tre parti in cui i sidekick dei più popolari supereroi devono unire le forze contro i loro mentori. Seguono poi tre storie autoconclusive che, sviluppando i semi della prima saga, approfondiscono i personaggi e i loro rapporti.

La seconda metà del volume risulta la parte più debole della lettura. Le storie sono quasi superflue nel tentativo (mancato) di sviluppare le premesse della prima parte. E allo stesso tempo la prima saga avrebbe meritato di essere ampliata soprattutto nella parte finale in cui si conclude con uno scontro fin troppo sbrigativo e poco convincente.
I disegni sono vivaci ed espressivi, arricchiti da trovate rubate all'animazione, ma andando avanti con i capitoli diventano più spogli ed abbozzati.

Un volume non imprescindibile, ma che farà la gioia dei fan del gruppo e dei lettori un po' nostalgici


Gianluca Reina

Wolf Guy 1

Wolf Guy 1 Le botte non fanno una storia, ma almeno gli occhi hanno la loro parte. Wolf Guy 1 è un esordio fiacco nell’intreccio ma potente nel tratto. In cui si sfrutta l’idea del licantropo per scatenare risse che almeno sulla carta non hanno grandi motivi di esistere (se non l’orgoglio violato di sedicenti guerrieri di strada), e per sbizzarrirsi con personaggi bellissimi, fascinosi come non mai.

In fondo Toshiaki Tabata non fa che giocare con l’adrenalina, mettendo dei teppistelli gli uni contro gli altri senza troppe spiegazioni. Tratto da una storia originale di Kazumasa Hirai, Wolf Guy è una serie da seguire sulla fiducia. In attesa di conoscere il passato di Akira Inugami e l’evolversi del suo rapporto con la sensualissima professoressa Aoshika, in questo primo volume il duo di autori di Akumetsu tenta di fare un po’ di introspezione, ma senza grossi risultati.

Allo stato attuale, il vero traino sono le matite di Yuki Yogo, che in modo realistico e moderno illustrano un esempio di violenza (quasi) gratuita ancora in attesa di un perché.


Simone Celli
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