Il prossimo novembre, nell'universo Marvel "All New, All Different", esordirà la prima serie mai dedicata a Visione. Per l'androide creato nel 1968 da Roy Thomas e John Buscema sulle pagine di Avengers #57, infatti, si tratta della prima avventura editoriale in solitario. Ma anche si tratta di un esordio anche per il suo autore, lo scrittore Tom King, alla prima esperienza per la Marvel Comics dopo diversi lavori per la DC Comics.
King sarà affiancato alle matite dall'artista Gabriel Hernandez Walta e in una recente intervista rilasciata a CBR ci parla di questa serie, del nuovo status quo di Visione, del ruolo della famiglia e della periferia che chiamano casa. Partiamo subito col conoscere le motivazioni che hanno spinto l'autore a lavorare su questo fumetto. "Quando la Marvel mi ha contattato per la prima volta dicendomi che avevano un personaggio che sarebbe stato perfetto per me ho pensato che si trattasse del Soldato d'Inverno o qualche altra serie spionistica visto il mio lavoro per la DC sulle pagine di Grayson. Così quando hanno fatto il nome di Visione ero al settimo cielo. In primis perché sono un fan degli Avengers, il fumetto con il quale sono cresciuto. E poi perché Visione non ha mai avuto la sua serie. E vista l'esposizione avuta con la pellicola Avengers: Age of Ultron mi è stata offerta la possibilità di fare qualcosa di incredibilmente nuovo con un personaggio già incredibilmente affermato. Un personaggio conosciuto ma che allo stesso tempo è un libro bianco sul quale lavorare. Il sogno di ogni scrittore".
Uno degli aspetti cardine di questo lavoro sarà la famiglia, che per Visione è sempre stata causa di grande dolore. "Complicata e dolorosa. Quello che cerca uno scrittore. Quando le cose sono complicate e dolorose pensiamo 'prima di tutto, la vita di uno scrittore è complicata e dolorosa'. Secondo, è noioso scrivere cose non complicate e semplici. Darwyn Cooke ci riesce bene, ma io no. [Ride]. Se penso a Visione mi viene in mente la sua relazione con Scarlet Witch. Penso alla sua famiglia bizzarra, dove Hank Pym è suo nonno e Ultron suo padre e questi due gemelli che hanno una fine orribili. Questa vita così poco convenzionale lo spinge a crearsi una famiglia normale con meno pensieri".
Dopo la conclusione di Secret Wars l'universo Marvel farà un balzo in avanti di otto mesi, e da questo punto inizieremo a leggere le avventure di tutte le testate della Casa delle Idee. In questo lasso di tempo Visione ha messo su una famiglia di androidi. "L'idea di partenza è che Visione vuole essere normale. Questo è uno dei motivi che rende avvincente questo personaggio, ed è il motivo per cui Roy Thomas l'ha creato. È un essere straordinario che, però, vuole essere ordinario. E cosa è più ordinario di una famiglia? Inizia, così, col creare una famiglia. Non nasconde che lui è un androide, non se ne vergogna, fa parte di lui. Quindi la sua famiglia è consapevole che sono degli androidi. Sanno di essere diversi, ma vogliono una vita che rispecchi l'American Dream. La classica metafora Marvel: il supereroe sei tu". King completa il quadro della famiglia aggiungendo che "non hanno identità nascoste. Tutti sanno chi è Visione e che ha dei bambini. Vivono nella provincia di Washington D.C. e sono la nuova famiglia del quartiere. Il grande tema della serie è l'integrazione, come ti relazioni come individuo quando entri in una società".
Continua l'autore "Hanno tutti dei poteri, sebbene non possiedono l'abilità di Visione. Non sanno se voglio o meno essere degli eroi, ancora non hanno preso questa decisione. Visione sta conducendo questa sua nuova vita insieme a sua moglie Virgina, e i figli Viv e Vin. A differenza sua, che fu creato con uno scopo, la sua famiglia ha in mano il proprio destino. Devono decidere cosa sia giusto o sbagliato da soli. Devono decidere come entrare nella società".
Un bel quadro familiare in cui "i ragazzi vanno a scuola e Virginia è in cerca di un lavoro. Insomma, persone con ambizioni ordinarie. Visione lavora con gli Avengers, ma poi torna a casa".
King non si sbilancia troppo, invece, quando si tratta di parlare delle connessioni al recente graphic novel Avengers: Rage of Ultron, o ad altre serie quali Runaways, o Young Avengers, preferendo rimandare tutto alla lettura della serie. Serie che ricordiamo sarà ambientata nella periferia di Washington. "Vivo in questa zona e ho vissuto nella periferia della Virginia del Nord. Volevo scrivere di qualcosa che conoscessi perché avrei realizzato storie più realistiche ed avvincenti. Se l'avessi fatto a New York, magari sarei stato più generico, e non volevo questo". Non si nasconde, invece, quando si tratta di parlarci del mood della serie, che avrà sia azione ma anche una bella dose di situazioni domestiche, e conclude confessando di essersi ispirato ad opere quali "Sandman e Swamp Thing".