A pochi mesi di distanza dalla pubblicazione in Francia, Mondadori Comics propone nella settima uscita della sua collana "Prima" SpyGames, primo volume di 4 della serie scritta da Jean-David Morvan e disegnata da Kim Jung Gi.
L'artista coreano approda al fumetto franco-belga portando il suo stile ultra-dettagliato e iperrealistico, creando un ponte perfetto fra l'arte manhwa e quella europea. Le sue linee sottili e nervose, tratteggiate col pennino e poi colorate attraverso l'uso dell'acquerello, si combinano a uno storytelling cinematografico e sono il fiore all'occhiello di un'opera indubbiamente molto interessante.
La trama ordita da Morvan parte in media-res, fornendo poche indicazioni al lettore e mostrandoci un gruppo di agenti segreti in azione. Solo alla fine scopriamo che, dopo una fase preliminare, otto gruppi di spie gareggiano per le proprie nazioni al "Kontest", sorta di olimpiade internazionale per agenti segreti in cui ogni governo partecipante mette in gioco un proprio segreto di stato. Viene da sé che, chi vince, ottiene tutta la posta in palio. Teatro di questo scontro è, per questa edizione, Hong Kong.
Oltre agli otto gruppi ufficialmente in gara ce n'è, però, un nono indipendente infiltrato, sceso in azione contro tutto e contro tutti e, in particolare, contro gli Stati Uniti. Questo già basterebbe a rendere la trama intrigante e articolata ma, ad aggiungere un ulteriore imprevisto al tutto, troviamo il commissario di polizia Ka Lei Ng, coinvolto suo malgrado in un tragico conflitto e che ha visto alcuni suoi uomini perdere la vita e che è deciso a fare luce su quanto sta accadendo, anche se è totalmente ignaro di tutto. Un compito molto arduo visto che il Kontest non lascia la minima traccia in giro e solo poche alte cariche mondiali ne conoscono l'esistenza.
Strizzando l'occhio agli sparatutto bellici dagli incassi milionari per console, l'autore punta tutto sull'azione mettendo da parte l'approfondimento psicologico dei personaggi, resi comunque vivi dal tratto di Jung Gi. Tavola dopo tavola, la storia procede a ritmo elevato e giunto a conclusione si sente l'esigenza di proseguire oltre in quanto, questo primo numero, stuzzica appena l'appetito del lettore non saziandolo del tutto.
L'edizione Mondadori Comics risulta ottima grazie alla sua elegante cartonatura e alla carta lucida che risalta le tavole di Kim Jung Gi.
