Convocato da un caro amico, Tex Willer, accompagnato da suo figlio Kit, abbandona le distese del selvaggio West e si reca in Argentina allo scopo di aiutare l'esercito locale nella sua politica di espansione nei territori indigeni, che rischia però di andare a discapito delle popolazioni locali, le quali si preparano ad insorgere. Come sempre Tex rimarrà fedele ai suoi ideali e andrà in difesa dei più deboli, senza paura di mettersi contro le autorità.
Tex: Patagonia è una storia pubblicata originariamente nel 2009 nel ventitreesimo Tex Gigante, il Texone come viene chiamato dai lettori, ristampata di recente in un volume cartonato dalla Bao Publishing. Gli eventi rappresentati in quest'opera fanno riferimento a un fatto storico, la "Conquista del Desierto" portata avanti dal Generale Julio Argentino Roca, col benestare del governo argentino, che aveva il non tanto segreto obiettivo di sterminare le popolazioni indigene, le quali inevitabilmente alla fine ebbero la peggio. L'idea di calare Tex in questo contesto venne a Sergio Bonelli fin dagli anni ottanta, ma a causa della scarsità di informazioni di quel periodo poté essere realizzata solo più di vent'anni dopo.
La sceneggiatura è opera del veterano Mauro Boselli, il quale compie un eccellente lavoro sia nel descrivere al meglio l'ambientazione storica sia nel tratteggiare con efficacia i protagonisti principali e quelli secondari. Tex alla fine, per la potenza iconica che ha, non può che svettare: impossibile per Aquila della Notte non vedere nel destino dei Tehuelches quanto sta capitando agli indiani d'America che ha giurato di proteggere, doveroso per lui schierarsi senza paura contro il più forte che cerca di sopraffare il più debole. Non perde alcuno scontro a fuoco, non rimane mai ferito, fisicamente, ma dentro di lui alla fine non può che esserci la sconfitta.
I disegni sono stati realizzati da Pasquale Frisenda. Essendo le testate di Tex quelle dall'impianto più classico, praticamente ogni pagina del volume è confinata nella cosiddetta "Gabbia Bonelli" - tre strisce, dalle quattro alle massimo sei vignette per pagina. Tuttavia il fatto che non ci sia alcun tipo di sperimentazione grafica non vuol dire affatto che questa sia una storia antiquata, anzi, la capacità di Frisenda di curare ogni tavola fin nei più piccoli dettagli e rendere graficamente al meglio le ampie distese argentine, le battaglie, gli scontri a fuoco, le espressioni facciali dei personaggi la rende una delle storie più moderne di Tex, e più in generale della Bonelli.
In chiusura del volume si può trovare, oltre alle biografie dei due autori, una ampia sezione dedicata agli schizzi preparatori, estratti della sceneggiatura e altri dietro le quinte di quest'opera che è già considerata - a buon ragione - un classico moderno.