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Giuseppe Zimbalatti

Giuseppe Zimbalatti

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La DC apre un canale Spotify e crea una "DC Universe: Rebirth" Playlist

  • Pubblicato in News

DC Universe Rebirth #1, uscito mercoledì scorso, può essere considerato un crocevia, un punto di snodo dell'universo fumettistico DC Comics, verso il quale converge l'universo New 52 e dal quale riparte una nuova era, che va a recuperare quanto era stato lasciato fuori da Flashpoint in avanti e, allo stesso tempo, introduce diverse novità: nuovi team creativi, nuovi personaggi, nuovo logo, cambiamenti sul versante cinematografico.

Secondo questo trend di novità e cambiamenti, qualche giorno fa la DC ha annunciato di avere un profilo uffciale Spotify e di aver creato una playlist dedicata a DC Universe: Rebirth #1.

Che suono avrebbe la nascita di un universo?
Gli artisti che hanno lavorato con Geoff Johns sull'albo, i disegnatori Ethan Van Sciver e Gary Frank, e gli inchiostratori Joe Prado e Matt Santorelli, hanno proposto una loro selezione di brani che li hanno accompagnati durante la creazione dello speciale one shot.
Si spazia da Bille Holiday ai Radiohead; da Ella Fitzgerald ai Metallica e agli Iron Maiden e tanti altri.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti.

Inoltre, in un ideale incontro tra la seconda, la settima e la nona arte, è presente nel profilo un'altra playlist, dedicata alla Dark Knight Trilogy, che comprende le colonne sonore dei tre film.

Ecco la playlist e le scelte degli artisti di DC Universe: Rebirth:

Ethan Van Sciver:

Charli XCX  - Vroom Vroom
Panic! At The Disco -  Crazy=Genius
AWOLNATION - Hollow Moon (Bad Wolf)
Drake -  0 To 100/The Catch Up
Fall Out Boy - Fourth Of July
Gerard Way  - Action Cat
Good Charlotte - Makeshift Love
Jason Derulo  X2CU
Muse-  Psycho
Royal Blood - You Can Be So Cruel


Gary Frank:

PJ Harvey - The Letter
The Breeders - Safari
The Go! Team  - Panther Dash
The Go! Team - Grip Like a Vice
Radiohead - How to Disappear Completely 
Radiohead - The Trickster
Gallon Drunk  - The Long Still Night
Neko Case - This Tornado Loves you
Neko Case – Runnin’ Out of Fools


Joe Prado:

Iron Maiden - Hallowed By Thy Name
Iron Maiden - 2 Minutes To Midnight
Queensryche - Silent Lucidity
Metallica - Enter Sandman
Metallica - Master Of Puppets
Metallica - Fuel
Pearl Jam - Jeremy
Alice In Chains - Them Bones
Alice In Chains - Down In A Hole
Temple of The Dog - Hunger Strike
Skid Row - Slave To The Grind
Creed - Higher
Chris Daughtry - Crawling Back To You
Chris Daughtry - Call Your Name


Matt Santorelli:

Ella Fitzgerald - Too darn hot
Ella Fitzgerald - Blue Skies
Louis Armstrong/Ella Fitzgerald - Cheek To Cheek
Louis Armstrong/Ella Fitzgerald - Dream A Little Dream of Me
Billie Holiday - I'll be seeing you
Billie Holiday - when you're smiling
Billie Holiday - Georgia on my mind
Billie Holiday - Solitude
Benny Goodman - Sing Sing Sing
Benny Goodman - Moonglow
Benny Goodman - All The Cats Join In

In arrivo la ristampa brossurata di DC Universe: Rebirth #1

  • Pubblicato in News

Dopo il grande successo di DC Universe: Rebirth #1, uscito mercoledì scorso, la DC ha annunciato la ristampa del volume che sarà in vendita, per 5,99$, dall'8 giugno prossimo.

La nuova edizione avrà un formato quadrato e, invece che spillata, sarà brossurata. Inoltre, nella cover di Gary Frank, si vedrà per intero il braccio che si protende verso Superman, rendendo più evidente come sia il braccio del Dr. Manhattan.

L'albo, realizzato da Geoff Johns e dalle matite di Ethan Van Sciver, Gary Frank, Phil Jimenez e Ivan Reis, introduce le grosse novità, ampiamente rivelate, di Rebirth, l'evento che ridisegnerà il volto del DC Universe.

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X-Men: Apocalisse: recensione

  • Pubblicato in Screen

Continua l'excursus nelle origini e nell'evoluzione degli X-Men, con questo terzo film del nuovo corso di Bryan Singer, già autore del soggetto di X-Men - L'inizio (2011), regista di X-Men - Giorni di un futuro passato (2014) e ora di nuovo regista di X-Men - Apocalisse.
Dopo essere stati negli '60 e nei '70, stavolta siamo negli anni '80, per la precisione nel 1983.
La pellicola ha un'ottima partenza dal punto in cui ci aveva lasciati Giorni di un futuro passato dopo i titoli di coda. Il fascino dell'antico Egitto cattura immediatamente e ci si trova subito proiettati nella dimensione misteriosa e suggestiva di una vicenda il cui seme affonda nei millenni per prendere corpo negli anni '80.
En Sabah Nur, Apocalisse, è un essere superiore, un mutante antichissimo in grado di trasferire la propria coscienza nel corpo di altri mutanti, acquisendone i poteri. Così facendo è diventato un essere semi-divino, capace di assoggettare i popoli portando morte e devastazione, avvalendosi del sostegno di quattro potentissimi mutanti, i "Cavalieri dell'Apocalisse".
Durante uno di questi trasferimenti di coscienza, però, dei ribelli approfittano del momento e attentano alla sua vita. Falliscono, ma Apocalisse rimane incosciente e imprigionato sotto le macerie.
Per millenni l'umanità si è così potuta affrancare dal suo oscuro dominio. Fino a quando, molto (forse troppo) casualmente, nel 1983 non viene ridestato.
Al suo risveglio comincia ad arruolare, sempre in maniera molto (forse troppo) casuale, giovani mutanti per farne i nuovi Cavalieri.
Sul proprio cammino però incontrerà qualcuno che si opporrà ai suoi progetti di dominio e sottomissione del mondo.

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Non si può certo dire che questo sia un brutto film, sia chiaro. Due ore e venti di divertimento, che passano veloci, piacevoli e leggere. Una pellicola che ha dei momenti di buona qualità e pregevole fattura. Ha un buon ritmo, lo storytelling è chiaro, semplice ed efficace. È chiaro l'intento di "pensare in grande" dal punto di vista visivo, nell'uso della Computer Grafica, nella fotografia dall'ampio respiro, nel lirismo supereroico che raggiunge il momento più alto nelle scene di combattimento, soprattutto quella finale.

Tutto bene dunque, e invece no, per diversi motivi.
La scrittura ha qualche punto debole, a cominciare, per esempio, dalla maniera in cui Apocalisse viene risvegliato: una botola che, per millenni, nessuno aveva mai pensato di lasciare aperta. Piuttosto improbabile. Abbastanza inspiegabile anche la modalità di arruolamento dei quattro Cavalieri, troppo casuale e superficiale.
Il paragone con i precedenti capitoli è inevitabile, e non regge. La più grande differenza riguarda l'approfondimento psicologico dei protagonisti, punto di forza di X-Men - L'inizio, e qui praticamente assente. L'ampio "parterre" di protagonisti, e di attori di grido, non basta a caratterizzare dei personaggi che non bucano lo schermo e non riescono a lasciare il segno. Il risultato finale è un film d'azione spettacolare, a tratti un "picchiaduro" bidimensionale, in cui si gode nel vedere quei personaggi, che però passano sulla scena come figure un po' superficiali, frettolosamente, con poco tempo a disposizione.
Vorrebbe essere un film "emotivo", però non riesce a suscitare abbastanza emozioni, nonostante la vicenda umana di Magneto che, grazie all'ottima prova di Michael Fassbender, risulta uno dei meglio caratterizzati.
Gli eroi non indossano tuta o costume, ma questo, lungi dall'esaltare la persona che c'è dietro al personaggio, ha un effetto ancora più sbiadente e spersonalizzante.
Persino James McAvoy è un Prof. Xavier in tono minore rispetto alle prove precedenti. Ha meno carisma (e per Xavier il carisma è tutto) e si perde anche lui in un contesto che sembra composto da soli gregari, senza veri playmaker, senza qualcuno in cui lo spettatore possa identificarsi e canalizzare la partecipazione emotiva.
Incoerente sembra la crescita del personaggio, che pareva più maturo in X-Men - L'inizio, quindi negli anni '60, piuttosto che qui, negli anni '80. E pare difficile immaginare come uno hippie ormai quarantenne possa all'improvviso trasformarsi nel personaggio saggio, pacato, equilibratissimo, incarnato impeccabilmente da Patrick Stewart.

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Manca, insomma, il fuoriclasse che emerga dal gruppo dei gregari, quello che, per esempio, sarebbe potuto essere Hugh Jackman, cui spetta un cameo di pochi, spettacolari, minuti e che promette, dopo i titoli di coda, di tornare protagonista in un prossimo capitolo.
Sophie Turner è una Jean Grey molto acerba, ma comunque sembra tradire incertezze recitative a prescindere dal personaggio ancora immaturo.
Jennifer Lawrence/Mystica non convince del tutto e sembra anche lei fare un passo indietro rispetto alle prove precedenti.
Michael Fassbender, tra i migliori, sembra anch'egli, con lo scorrere della pellicola, dover retrocedere al ruolo di gregario.
Bene Bestia e bene Nightcrawler. Angelo invece ne esce malissimo, e male anche Psylocke e Tempesta, quasi anonima. Abbastanza scialbo Tye Sheridan/Ciclope; molto meglio, finché dura, Lucas Till/Havok.

Un film più da spadone che da fioretto, ma senza lo spessore epico dei capitoli precedenti.
Corre un po' troppo dietro a una trama che vorrebbe essere epica, e trascura i personaggi. Esalta l'importanza del gruppo a discapito dei singoli. E, nel farlo, inficia inevitabilmente la resa finale, perché è proprio lo spessore umano e psicologico dei personaggi la vera forza dei film sugli X-Men.
Per quanto spettacolare, non basta l'ormai consueto siparietto del "fermo-immagine", in cui Evan Peters/Quicksilver mette in scena il proprio istrionismo sulle note di Sweet Dreams degli Eurithmycs, a rendere il film meno prevedibile: non ci sono colpi di scena, e il copione pare già scontato in partenza.

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Apocalisse è un personaggio suggestivo. Incarnazione di un super-mutante, profondamente cinico e totalmente indifferente alla vita umana, a sentimenti come pietà, compassione o perdono, ha una visione molto radicale del mondo: o sottomesso a lui, oppure distrutto. Dopo la visione folle di Sebastian Shaw/Kevin Bacon e quella distorta di Bolivar Trask/Peter Dinklage, qui abbiamo la filosofia superomistica ben più radicale di Apocalisse, che va al di là della visione di Magneto. Tutto ciò che è debole va cancellato. E un mondo che, negli anni '80, comincia a parlare di disarmo e fine della guerra fredda, ai suoi occhi è un mondo debole. Va distrutto per edificarne uno nuovo, il suo.
Buona prova recitativa di Oscar Isaac, sommerso da chili di cerone e da un improbabile costume, eppure regge la scena ed è credibile fino alla fine.
 
Insomma, un film che partiva da premesse davvero importanti, che ha mantenuto solo in parte, andando incontro, durante lo svolgimento della pellicola, a una sorta di avvitamento, di ricerca quasi di un ideale estetico di maniera, dimenticando forse che al cinema sono gli interpreti a trasmettere le emozioni. Cosa che, in questa pellicola, non avviene secondo le aspettative e le enormi potenzialità di partenza.

Non si può dire, pertanto, che sia un film spiacevole, ma nemmeno che sia un film riuscitissimo.
Si esce dalla sala divertiti e sazi di supereroismo duro e puro, con la bocca ancora dolce per la stimolante idea di fondo ma, allo stesso tempo, con la sensazione che si sarebbe potuto vedere qualcosa di più.

DC Rebirth: ecco cosa succede in Justice League #50, ultimo albo dei New 52

  • Pubblicato in News

ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER!

Justice League#50  è l'ultimo numero della serie regolare New 52, prima dell'inizio dell'era Rebirth.
Con questo numero volge al termina The Darkseid War, l'ultimo arco narrativo scritto da Geoff Johns che, dopo lo one-shot DC Universe: Rebirth #1, si prenderà una pausa come scrittore e si dedicherà agli altri incarichi in seno alla DC Comics, ultimo quello che lo vedrà a capo della sezione DC Films di Warner Bros.

Ed è stato un numero pieno di novità e cambiamenti per gli eroi DC, che hanno preparato il terreno a quelli portati dallo one-shot uscito ieri negli USA e di cui vi avevamo parlato nei giorni scorsi.

Vediamoli insieme.

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- Nasce il bambino di Ultrawoman, e lei muore.

Ultrawoman dà alla luce un figlio che, come suo padre Alexander Luthor, può assorbire ogni forma d'energia, anche quella degli dei.
Prontamente usa il figlio per cercare di assorbire i poteri collettivi della Justice League ma Grail, approfittando della sua eccessiva sicurezza, la uccide e si prende il bambino, allontanandosi senza farsi notare dalla League.

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- C'è una nuova Lanterna Verde in città: Jessica Cruz.

Volthoom, aka Power Ring, ha intrappolato Cyborg nell'anello, così da permettere a Grid di prendere controllo della sua tecnologia. Confinati insieme nell'anello, Jessica Cruz e Cyborg mettono a punto un piano e Cyborg riesce ad hackerare la tecnologia sovrannaturale dell'anello, così che Jessica possa momentaneamente prenderne il controllo.
Realizzando che Black Racer ha intenzione di uccidere Flash, Jessica coglie l'attimo per sacrificarsi, saltando tra i due velocisti.
Black Racer, rivendicando una vita, uccide però Volthoom, il che libera simultaneamente Jessica e Cyborg dal suo controllo.

Sacrificando se stessa per salvare Flash, Jessica ha dimostrato grande capacità di sconfiggere la paura e viene di conseguenza arruolata nel Corpo delle Lanterne Verdi. Anche se non mettono di discussione il suo valore, Hal Jordan e John Stewart hanno delle perplessità in merito a questo arruolamento...

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- Lex Luthor: Sovrano di Apokolips con una S sul petto.

Dopo la sconfitta di Grail e la fine della guerra, Lex Luthor è tornato ad Apokolips. Lì è stato accolto da Ardora, leader ribelle che gli ha offerto un trono e un simbolo, un simbolo molto familiare. Luthor sale sul trono, con la Scatola Madre in mano, mostrando lo scudo con la S di Superman su una nuova armatura rossa e blu. Durante la scena, dice ai suoi seguaci che intende guidare una rivoluzione sul pianeta lontano in seguito alla scomparsa di Darkseid.

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- Il Patto di Barda
In precedenza Barda era sparita nel bel mezzo della battaglia lasciando Mister Miracle a combattere a fianco della Justice League. In questo numero ritorna con le Furie al seguito, aggiungendo altri combattenti al conflitto. Tuttavia, per fare ciò, ha fatto un patto col diavolo: le furie avrebbero accettato di aiutare la Justice League a sconfiggere Grail solo a patto di un suo ritorno tra loro dopo che tutto fosse finito. Quando lo lascia dietro di sé tra le macerie, dice a Mr Miracle: "Mi dispiace, Scott. L'ho fatto per te" e scompare con le altre Furie.

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- La rinascita di Darkseid.

Durante la battaglia, Grail ha usato il figlio di Superwoman per assorbire i poteri della Justice League, ma non solo. Ha anche usato il bambino per resuscitare Darkseid con l'equazione anti-vita.
Per Batman c'è un solo modo per sconfiggerlo: separarlo dall'equazione anti-vita. Una cosa possibile solo a Grail.

Mentre Wonder Woman, Grail e sua madre Myrina combattono, Grail, costretta dal lazo di Diana, confessa di credere di non poter essere niente di più che l'oscurità che ha ereditato da suo padre. Durante il momento della sconfitta di Grail, Myrina compie un sacrificio, consentendo a Grail di ucciderla per soddisfare la sua sete di sangue; facendo ciò Grail, inoltre, separa Darkseid dall'equazione anti-vita, riportandolo alla forma di bambino.

Mentre la Justice League si riprende dalla battaglia, Grail prende il bambino e sparisce. In una delle scene di chiusura, conforta il bambino dicendogli che intende allevarlo così che possa avere una seconda chance; spera di imparare ad amarlo, anche se egli conserva tutta la potenza di Darkseid.

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- Wonder Woman ha un fratello e si chiama Jason.

Morendo, Myrina racconta a Diana della notte in cui lei e Grail sono nate e di come, quella stessa notte, la Regina Amazzone Hippolyta abbia dato alla luce non solo Diana, ma anche un figlio. Prima che Myrina potesse capire cosa le Amazzoni avessero deciso di fare con il ragazzo, Grail si è messa a piangere e lei è stata scoperta a spiare, quindi cacciata dall'isola dalle guardie di Hippolyta.
Myrina dice pertanto a Diana di trovare Jason, affermando che suo fratello era "il vero prescelto".

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 - Dr. Manhattan cancella Owlman e Metron.

Mentre la Justice League si scontra con Darkseid, Hal Jordan corre un grosso rischio e dà a Batman il suo anello del potere al fine di scuoterlo abbastanza da fargli lasciare la sedia di Mobius. Hal riesce nell'intento, ma lascia a Owlman l'opportunità di prendere la sedia incustodita e sparire.

Nell'epilogo, Owlman riappare sulla luna con Metron, che si era seduto per eoni sulla sedia di Mobius. Quindi i due hanno una conversazione, e Metron avverte Owlman di non cercare troppe risposte. Owlman si fa beffe del suggerimento e comincia a cercare i segreti dell'universo.
Ma una presenza misteriosa (con ogni probabilità Dr. Manhattan) appare davanti ai due e li cancella.

Di seguito, le prime tavole dell'albo via CraveOnline.

(Via CBR)

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