La Sirenetta: recensione Blu-ray
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Parte di un mondo nuovo: il film
Il Rinascimento Disney inizia qui, con la storia di una sirena innamorata di un umano e disposta a stringere un patto col diavolo per coronare il suo sogno d’amore.
La fiaba di Hans Christian Andersen è trasformata in un musical con tutti i crismi, grazie al fondamentale contributo del paroliere Howard Ashman e delle musiche di Alan Menkel, ma la narrazione zoppica in diversi punti, i personaggi secondari sono male sviluppati e molti aspetti, specie nel design, non sono invecchiati con grazia. I picchi di questa età dell’oro si vedranno più avanti, cionondimeno La sirenetta resta una pietra miliare dell’animazione. Ariel rappresenta un nuovo modello di principessa Disney, una ragazza spigliata e indipendente (almeno nel primo atto) che ribalta le prospettive delle classiche figure femminili e influenzerà fino ai giorni nostri il modo in cui gli studi di Burbank guardano alla donna (le protagoniste di Frozen - Il regno di ghiaccio devono molto alla Sirenetta). Certo, la ragazza appare in balia degli altri e incapace di autorealizzarsi e personaggi come Belle o Mulan assumeranno connotati più autonomi, ma è indubbio che Ariel sia stata seminale per aprire la strada alla nuova generazione di principesse Disney e ad allargare il bacino di utenza degli studi.
Riflessi nell’acqua: l’immagine
Va detto da subito: questo non è il film con cui siete cresciuti. Il Blu-ray de La sirenetta presenta infatti una versione filologicamente infedele al film, con pro e contro del caso. Il color timing, il passaggio di post-produzione in cui si decide la colorazione finale che assumerà il film nelle sale (o nei supporti home video), è stato revisionato dai registi insieme a Ian Gooding, art director di Ralph Spaccatutto (non si capisce perché la Disney non abbia richiamato i due art director del film). Anche se la mossa, vituperati da molti fan d’oltreoceano, appare un sintomo della sindrome da George Lucas (Musker ha dichiarato che il film rappresenta il “nostro gusto ora come ora”) la nuova colorazione è in realtà funzionale alle immagini, che ora appaiono in una patina più chiara e fanno emergere nuovi dettagli, specie nelle zone più scure della pellicola. E in certi casi si tratta di decisioni stilistiche con un senso, come nella scena del salvataggio, in cui Eric vede la ragazza stagliarsi su di lui controsole. La scena è molto più calda, la luce più intesa e l’ombra ritagliata dalla figura di Ariel più nell’oscurità, di modo che i lineamenti della sirena siano meno visibili. La sirenetta è anche un’occasione per ammirare tutta l’artigianalità degli artisti Disney: il film è infatti l’ultimo dello studio a essere stato realizzato con i cel dipinti a mano (i rodovetri, fogli di acetato corrispondenti ai fotogrammi delle pellicole dal vivo), dato che con il successivo, Bianca e Bernie nella terra dei canguri si passerà al CAPS, il sistema di produzione che digitalizzerà la colorazione e la composizione del fotogramma, permettendo più elasticità nei movimenti di camera.
Per il resto, l’immagine ha subito un processo di svecchiamento rispetto al DVD del 2006 teso all’alleggerimento dei toni e a un assottigliamento della grana grazie ai filtri DNR per la riduzione digitale del rumore. Il quadro è sì più nitido e pulito ma anche più sterile, avendo perso parte della grana che contraddistingueva il film. Assenti, invece, gli effetti dell’abuso di DNR tipici dei film da vivo, rei di presentare un effetto “cera” sugli incarnati.
Tanto di sè ha fatto parlato l’edizione speciale del film, non tanto per le piccole modifiche o sviste disseminate per la pellicola (titoli di testa rimossi o spostati, una strana barra ai margini dello schermo durante un fugace momento nel climax) quanto per l’errore di montaggio che occorre nel finale della canzone La sirenetta, in cui due inquadrature sono state scambiate di posto causando un problema di playback; ciò ha sollevato un polverone negli Stati Uniti e la Disney, dopo un’iniziale disinteresse nei confronti delle lamentele, ha provveduto a correggere il difetto e fornire una copia sostitutiva ai possessori residenti sul territorio statunitense. L’errore è presente anche nella versione italiana del disco ma non è chiaro se il servizio consumatori nostrano della major sia disposto a rimpiazzare la copia qualora pervenisse la richiesta. Per il sottoscritto si tratta di minuzie ma sono dettagli che per un vero appassionato del film potrebbero fungere da discriminanti verso l’acquisto del disco.
Canto di sirena: il suono
Con un musical del genere sarebbe stato un affrontare non curare a modo l’audio della pellicola. Le attese non sono deluse e La sirenetta offre un gradevole effetto d’immersione, dato anche dal constante rumore acqueo diffuso dagli speaker posteriori e presente in tutte le scene marine. Gli strumenti musicali sono riversati in ogni cassa con meticolosità d’intenti e l’atmosfera ora da grande orchestra nella sequenza musicale In fondo al mar ora da numero di Broadway de La canzone di Ursula sono veicolate alla perfezione.
Il film offre svariate occasioni al vostro impianto di fare l’esibizionista, grazie al naufragio della nave di Eric o al rocambolesco finale con Ursula; la traccia inglese in codifica loseless spinge molto più sul volume rispetto a quella italiana, per cui si è optato per un Dolby Digital che lascia spesso scoperte le casse posteriori, e se ne consiglia l’ascolto soprattutto per apprezzare il lavoro del subwoofer nei segmenti più concitati. Per il resto a farla da padrone sono le canzoni di cui sopra e il Blu-ray mostra i muscoli soprattutto in questo settore.
Gli artefatti degli umani: i contenuti speciali
I contenuti speciali sono gli stessi di quelli presenti nel DVD del 2006 e la loro qualità è altalenante. Video musicali, canzoni, promo per i parchi a tema e altre amenità del genere non sono degne nemmeno di una prima visione, mentre risulta più significativo il repertorio di scene eliminate e il dietro delle quinte. Il commento audio, sempre risalente al 2006, presenta i registi e il compositore discutere del film, intervallando spezzoni d’archivio in cui è Ashman a intervenire sull’argomento. Si scende in profondità su aspetti tecnici, come l’uso della camera multipiano per simulare la profondità di campo, e sulle scelte musicali, anche se a tenere banco sono principalmente le voci dei registi. È una traccia che si fa apprezzare per la capillarità con cui comunica informazioni sul film sia dal lato più frivolo sia da quello più professionale.
I contenuti inediti non sono molti, ma almeno un paio vanno segnalati per la loro ricchezza informativa e, in parte, anche come testimonianza storica di un’arte. Sotto la scena: l'arte del live-action spiega come le riprese dal vivo siano state un aiuto fondamentale agli albori del mezzo per poter rendere convincenti le animazioni degli esseri umani e perché i realizzatori del film abbiano voluto recuperare questa tecnica; La lezione di Howard mostra il paroliere Ashman tenere una lezione di musica e narrazione agli animatori, intramezzata dai ricordi del cast e della troupe. Vedere Musker commuoversi mentre rievoca episodi di quasi trent’anni addietro mostra quanto il film abbia segnato le vite delle persone che vi hanno preso parte e quanto sia stato sostanziale il contributo di Ashman.
Bocciatura su tutta la linea per gli altri contenuti, tra @Disneyanimation, confetto sulle nuove leve degli studi in cui i giovani dipendenti parlano di come La sirenetta li abbia spronati a diventare animatori e di come sia la vita da ufficio alla Disney, e Viaggio a New Fantasyland con Jodi Benson, che vede la doppiatrice di Ariel fare un viaggio gratis nel nuovo parco a tema Disney insieme ai figli, si salva il meno peggio Harold the Merman scena eliminata che non supera il minuto sulle conseguenze del patto con Ursula. Part of Your World cantata dalla canadese Carly Rae Jepsen, invece, si situa a metà tra uno sfregio e l’ecce homo.
Il Blu-ray de La sirenetta soffre di tanti piccoli errori e sviste che inficiano la visione del purista, non particolarmente contento dell’aggiornamento portato avanti dai registi, e i nuovi extra non sono sufficienti a giustificare l’acquisto senza riserve. Tuttavia, se ancora non possedete il film in nessuno dei formati usciti finora o se La sirenetta rappresenta un pezzo importante della vostra infanzia, l’edizione in alta definizione potrebbe essere una buona scusa per (ri)apprezzare un cartone che ha fatto epoca.
Film: 4/5
Video: 3.5/5
Audio: 4/5
Extra: 2.5/5