Menu
Andrea Fiamma

Andrea Fiamma

Rilancio per Heavy Metal, venduti i diritti

  • Pubblicato in News

Variety hm magriporta che il marchio Heavy Metal (la versione statunitense di Metal Hurlant) è stato venduto al veterano dell'industria musicale David Boxenbaum e al produttore Jeff Krelitz.

Il duo ha intenzione di riproporre la rivista nei formati cartaceo e digitale, nonché rivitalizzare il marchio per progetti cinematografici, televisivi e musicali. Krelitz, che con i suoi Double Barrel Motion Labs ha collaborato al marketing collaterale di molti film, supervisionerà la sfera cinematografica e televisiva, oltre a gestire il versante editoriale in America, Europa e Asia. Boxenbaum, boss della A&M Octone Records (ora in mano alla Universal), si occuperà invece di lanciare il marchio nel settore musicale e attraverso iniziative online. Il modello che i due sperano di ripetere è quell della Legendary di Thomas Tull, casa cinematografica che ha saputo lanciare franchise di tipo sci-fi, fantasy e horror come 300, Godzilla, Man of Steel e i Batman di Christopher Nolan.

Kevin Eastman, co-creatore delle Tartarughe Ninja e detentore della rivista dal 1991, continuerà a essere l'editore anche nel nuovo corso, nonché azionista di minoranza della compagnia fondata da Boxenbaum e Krelitz.

Oltre a influenzare registi e sceneggiatori di tutta Hollywood, Heavy Metal è stato adattato per il cinema nel 1981 (con un sequel per l'home video nel 2000) e negli ultimi anni è stato al centro di un mastodontico progetto che avrebbe visto la partecipazione di David Fincher, James Cameron, Zack Snyder, Gore Verbinski e Guillermo del Toro. La Paramount si tirò poi indietro e vendette i diritti a Robert Rodriguez, che aveva iniziato a sviluppare un film tramite i suoi Quick Draw Studios.

"Ci sono così tanti fan di Heavy Metal nell'industria cinematografica" ha dichiarato Krelitz "È stata un'ispirazione per molti di loro e ha il potenziale per essere molto di più. Vediamo la rivista come un modo per testare nuovi concetti, nuove idee che poi verranno trasformate in altro. Ci sono molte opportunità ora per raccontare una bella storia".

Star Wars VII, spiegato l'abbandono dello sceneggiatore, ipotesi sul cast

  • Pubblicato in Screen

L'Hollywood Reporter ha svelato il mistero che circondava l'abbandono dello sceneggiatore Michael Arndt, allontanatosi dal progetto ufficialmente per "motivi legati alle tempistiche". La realtà è ben diversa: stando agli insider, Arndt credeva che il film dovesse focalizzarsi sulla nuova generazione di personaggi, lasciando alle vecchie glorie ruoli marginali; J.J. Abrams era invece convinto che il primo episodio della nuova trilogia dovesse ruotare attorno a Luke, Leila e Ian, che avrebbe lasciato spazio ai giovani eredi solo nei successivi capitolo, dando ai fan un'ultima, vera, occasione di godersi i propri beniamini sullo schermo. Alcuni personaggi presenti nella bozza di Arndt sono quindi stati eliminati e la sceneggiatura è stata rimaneggiata da Abrams e Lawrence Kasdan. Questo ha provocato degli scossoni ai progetti sul casting: Tye Sheridan, visto recentemente in Mud, era stato approcciato per la parte di un giovane ventenne che ora è stata riscritta per un attore adulto.

La testata ha fatto poi il punto della situazione sul cast. Non passa settimana che non venga riportato un incontro tra i realizzatori e qualche attore; per ora, i nomi che sono circolati (e che, se non altro, hanno avuto dei contatti con la produzione) includono Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Michael B. Jordan, Jack O’Connell, Alex Pettyfer, Saoirse Ronan, Plemons e Sullivan Stapleton. Tra i nomi di spicco che sono emersi di recente compaiono Michael Fassbender, Adam Driver e Hugo Weaving. Quest'ultimo, forse grazie alla schiera di villain che ha interpretato nella sua carriera, sarebbe stato avvicinato dalla Lucasfilm per il ruolo di un comandante Imperiale.

Stando alle fonti, George Lucas è coinvolto nel dibattato sul casting, ma la decisione finale spetterà al regista e alla produttrice Kathleen Kennedy, che presenziando alla inaugurazione del Sandcrawler, la nuova sede della Lucasfilm a Singapore dalla forma della fortezza mobile dei Jawa, ha parlato dei problemi di continuity tra la saga e gli spin-off dedicati ai singoli personaggi (Yoda, Boba Fett, Ian Solo): "Non c'è nessun tentativo di far interagire quei personaggi con le storie della saga principale. Da un punto di vista creativo, la mappa traccia da George è piuttosto chiara a riguardo. Il canone che ha creato è quello della saga e, al momento, l'Episodio VII rientra in quel canone. Gli spin-off - potremmo trovare altri nomi con cui chiamarli - esistono in quell'universo".

La produttrice sembra dunque affermare che i film in solitaria saranno ambientati nella stessa linea di realtà della saga, ma non per questo le rispettive storie dovranno incrociarsi o ci saranno punti di contatto evidenti tra i due progetti.

Alan Moore contro tutti

  • Pubblicato in News

V9 Alan MooreIn una lunga intervista concessa a Slovobooks, Alan Moore ha voluto togliersi gli ultimi sassolini dalla scarpa che gli rimanevano, spiegando le motivazioni di certi suoi comportamenti nei confronti dei fan e della stampa.

Prima, si è scagliato con Laura Sneddon, giornalista freelance rea di aver rivelato punti salienti della trama di League of Extraordinary Gentlemen: 2009 ancor prima che uscisse in un articolo pubblicato sull'Indipendent. Moore ha spiegato che se prima di questa esperienza era sempre stato restio a concedere interviste ora lo sarà ancora di più e rilascerà dichiarazioni solo in casi eccezionali o in occasione dell'uscita di un suo nuovo lavoro: "Se i miei commenti o le miei opinioni provocano così tanti pareri negativi, anche considerando che voglio diminuire il tempo dedicato alle interviste, sarebbe logico che smettessi di esprimere tali opinioni. Meglio lasciar parlare le opere al posto mio. Non ho mai pensato che avrei dovuto avere accesso alle vite dei miei autori preferiti o comunque a nient'altro che non fosse ciò che hanno espresso con i loro lavori. [...] Dopo Before Watchmen ho smesso di firmare copie di fumetti i cui diritti non sono di mia proprietà, ovvero quasi tutti. Non ho copie di quei lavori in casa e non ho motivi particolari per pensare a quei fumetti o firmarli. Potrei fare delle eccezioni, ma in generale è una cosa che non posso più fare con entusiasmo genuino".

Nel corso dell'articolo, inoltre, lo scrittore ha più volte citato Grant Morrison, raccontando il suo primo incontro con lo sceneggiatore e dei motivi che lo spingono a non considerarlo degno delle sue attenzioni: "Sembrava quatto o cinque anni più giovane di me all'epoca, anche se credo che questa differenza sia aumentata in qualche modo nel corso degli anni. [...] Mi ricordo che, dopo aver annunciato la serie Big Numbers sui numeri frattali e l'insieme di Mandelbrot, qualcuno mi disse che quegli stessi argomenti erano stati infilati a forza in un numero di Animal Man. Va dato atto che sarebbe potuta essere nient'altro che una coincidenza, eppure negli anni mi è parsa l'unica strategia creativa di Morrison. Mi ricordo che Eddie Campbell avanzò la teoria per cui Morrison aveva scritto gran parte delle sue opere leggendo i comunicati stampa relativi ai progetti che avrei impiegato anni a realizzare e sbrigandosi a mandare in stampa le sue limitate idee basate su quello che credeva sarebbero state le mie opere. Annunciai From Hell e a lui subito dopo venne l'idea di una striscia fumettistica che raccontasse di serial killer storici. Annuciai Lost Girls, una lunga opera erotica con protagonisti personaggi della letteratura, e dopo pochi mesi lui creò una mini-serie Vertigo con le stesse premesse".

"E come se questo piccolo uomo avesse pensato che semplicemente replicando le mie azioni - che le capisse o meno - sarebbe stato in grado di diventare me e replicare il mio successo" conclude Moore. "A un certo punto mi sembrò che fosse del tutto convinto che il segreto per essere uno scrittore di fumetti acclamato da tutti fosse quello di avere una pettinatura memorabile. Forse non ha mai pensato che avere talento, delle capacità acquisite con fatica o delle idee proprie potessero essere il vero segreto".

Oscar, le nomination animate

  • Pubblicato in Toon

Annunciate questo pomeriggio le candidature agli Oscar, che quest'anno festeggiano la loro 86esima edizione. Per quanto riguarda l'animazione, il premio presenta una novità nei riconoscimenti: a essere candidati, da quest'anno, saranno anche i produttori (uno, in caso di nomi multipli, similmente a quanto avvenuto nelle prime edizioni dell'Oscar all'animazione, in cui a ricevere il premio doveva essere una persona soltanto), oltre che i registi.

Miglior lungometraggio d'animazione

I Crood, Chris Sanders, Kirk DeMicco e Kristine Belson
Cattivissimo Me 2, Chris Renaud, Pierre Coffin e Chris Meledandri
Ernest & Celestine, Benjamin Renner e Didier Brunner
Frozen - Il regno di ghiaccio, Chris Buck, Jennifer Lee e Peter Del Vecho
The Wind Rises, Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki

Miglior cortometraggio d'animazione

Feral di Daniel Sousa e Dan Golden
Get a Horse! di Lauren MacMullan e Dorothy McKim
Mr. Hublot di Laurent Witz e Alexandre Espigares
Possessions di Shuhei Morita
Room on the Broom Max Lang e Jan Lachauer

Grande esclusa la Pixar, che vede sfumare la candidature di Monsters University. Lo studio è assente in entrambe le categorie e forse paga il doppio dazio di un film prequel e di una troppo indulgente vittoria di Ribelle - The Brave, l'anno scorso, che avrebbe spostato le attenzioni dei votanti verso altri lidi.

Per il resto, la gara sembra combattersi essenzialmente tra le due icone dell'animazione, la Disney e lo studio Ghibli, l'occidente e l'oriente, in una lotta molto serrata e che vede Frozen e The Winde Rises giocarsi il premio.

L'animazione segna altre due candidature nella categoria "Miglior canzone": una, prevedibile, con il brano di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez Let It Go tratto da Frozen e l'altra per Happy, scritta da Pharrell Williams per Cattivissimo Me 2. Let It Go è uno dei principali contendenti, ma dovrà vedersela con Ordinary Love, il brano degli U2 scritto per Mandela: Long Walk to Freedom.

Non resta che attendere il 2 marzo, quando i vincitori verranno annunciati durante la cerimonia condotta da Ellen DeGeneres.

Sottoscrivi questo feed RSS