Dalle immagini promozionali e dalla proiezioni al festival d'animazione di Annecy, Paperman sembra essersi imposto come uno dei lavori più innovative e pionieristici dell’ultimo decennio, grazie alla sua particolare commistione di disegno animato e grafica computerizzata.
In un’intervista con Cartoon Brew, John Kahrs, ex-animatore Blu Sky e Pixar e dal 2007 in Disney, per la quale ha supervisionato l’animazione di Rapunzel – L’intreccio della torre, ha rivelato la genesi del cortometraggio. Due le motivazioni che hanno spinto il regista a lavorare sul corto, la cui realizzazione ha occupato il team di animatori per più di un anno: dopo l’incarico come supervisore di Rapunzel, Kahrs ha capito come gran parte del lavoro degli animatori non arrivava puro sullo schermo e ha deciso di riportare quel tipo di disegno in primo piano, attraverso la CGI; inoltre, per una ragione molto pratica, le animazioni su Ralph Spaccatutto non sarebbero iniziate prima di un anno, dando quindi modo a gran parte della produzione di potersi concentrare su un altro progetto.
Paperman, una storia d’amore e sull’alienazione dell’individuo nella New York degli anni quaranta, segnerà il debutto di un nuovo programma d’animazione chiamato Meander. Ideato da Brian Whited, Meander è un software di disegno a base vettoriale che permette all’artista di manipolare la linea dopo averla disegnata, dando alla sequenza lo stile grafico peculiare dell’animatore che vi ha lavorato (specifica che tenda a perdersi con l’animazione computerizzata): "È come dipingere su una superficie in CGI e la cosa bella è che il disegno appare davanti a loro, non devono aspettare che venga renderizzato. Sta davanti a loro e possono vedere tutto quello che stanno facendo".
Tra le fonti di ispirazioni citate compaiono il lavoro di Milt Kahl, celebre animatore responsabile del personaggio di Roger in La carica dei 101, film che faceva uso della tecnica della xerografia per bypassare il processo di ripulitura dell’animazione, risparmiando così tempo e denaro. L’unica conseguenza di questo processo era la perdita di definizione nel disegno a causa dei molteplici tratti a matita lasciati sul personaggio: ciò che l’animatore disegnava era ciò che compariva sullo schermo. Uno stile che sembra venire ripreso in Paperman: "Una delle cose di cui sono fiero è il fatto che il corto è una celebrazione della linea" ha dichiarato il regista, "Kahl non voleva che la linea venisse cancellata, voleva che l’energia originaria, la velocità del tratto e l’espressività della linea rimanessero intatte".
Il corto, stando alle dichiarazioni rilasciate dalla produttrice Kristrina Reed, già al lavoro sul primo film Disney-Marvel, è il primo passo verso un papabile lungometraggio realizzato interamente con questa tecnica.
Non resta che attendere qualche mese, quando Paperman verrà proiettato davanti alle copie cinematografiche di Ralph Spaccatutto, per giudicare con i nostri occhi la qualità del cortometraggio.