#11 – QUESTIONI IN SOSPESO
di Carlo Monni e Mickey
San Francisco. Stazione
di polizia di Richmond.
- Stai scherzando, vero? – fa una domanda retorica Paul Carson.
- Ehm, vorrei che fosse così – Ben Reilly si gratta la
chioma bionda. Se il suo comandante fosse stata una
donna, questo atteggiamento imbarazzato, sul tenero andante, avrebbe potuto
fare colpo e risolvere. Ma, anche se ci troviamo a
Frisco, Paul non è il genere di ragazzo che casca in questo genere di trucchi.
- Reilly, sei qui da poche settimane, ti sei dato da fare, ma… non è il primo
permesso che mi chiedi. E adesso addirittura non vuoi farti cambiare un turno,
ma addirittura prenderti un paio di giorni!?
- Signore, io… se le dicessi perché glielo chiedo, non mi crederebbe.
- Dici? Ho visto i marziani sbarcare sotto casa mia e la città impazzire per
tre giorni infernali, c’è un teschio fiammeggiante che infesta la città e vedo
il telegiornale… non credo ci sia qualcosa che possa
lasciarmi incredulo.
- Come vuole… devo andare a trovare mio figlio. Ho
scoperto solo adesso di averne uno.
Il poliziotto castano squadra la recluta della sua squadra con strano cipiglio.
- Troppo strano per essere una balla, anche se in
effetti ho sentito una cosa del genere l’altro giorno a Beautiful.
- Vede Beautiful, signore? – domanda Ben, con un’ironia che di solito sfoggia
dietro la maschera.
- No, lo vede mia madre – tacita qualsiasi sospetto – Ad ogni modo, ti concedo
il permesso, ma non posso esimermi dal parlarne con Ironguts. Mi ha detto di
tenerti d’occhio particolarmente, non so perché, ma non intendo deluderlo.
- Certo, faccia il suo dovere. Anche
se non sembra, tengo molto a questo lavoro. Ma ci sono cose più importanti.
- Se quello che hai detto è vero, ti do ragione. In culo alla balena, ragazzo.
-Si è incazzato? – chiede
curioso il suo collega Steve Harris.
- Ne parlerà con O’Hara, ma perlomeno noi ci rivediamo tra un paio di giorni.
- Ma cos’hai di così improrogabile da costringerti a
chiedere un altro permesso?
- Questioni di famiglia – lo liquida Ben, pensieroso. Deve chiamare Peter per
ragguagliarlo sulle ultime novità.
Agenzia investigativa Cat’s Eye.
L’uomo che si fa chiamare Abel Fitzpatrick è pensieroso e preoccupato a
causa dell’incarico che l’Agenzia ha appena ricevuto: trovare e catturare
l’uomo chiamato Kaine. Ci sarebbero molte cose da dire su quest’incarico, tra
cui il fatto che l’uomo che ha assoldato lui e Felicia Hardy, la Gatta Nera, è
un ufficiale della Polizia di Salt Lake City, nello Utah
e che Abel stesso altri non è che Kaine. D’altra parte ci possono essere dei risvolti molto positivi in questa faccenda.
-Far morire Kaine e liberarmi del passato per sempre. – dice lui rivolto a
Felicia –Un’opportunità unica, forse, ma come realizzarla?
-Oh sono sicura che penseremo a qualcosa, anzi, ho già qualche idea al
proposito, se non ti dispiacerà reindossare per un’ultima volta i panni di
Kaine. – risponde lei ammiccando.
-Non è un problema, anch’io sto già pensando ad una soluzione. Mettiamoci al
lavoro.
Portland, Oregon.
Uscendo dall’aeroporto, Ben si guarda intorno. Era sicuro che
Janine (per lui sarà sempre Janine Godbe, anche se ormai non c’è più alcun
motivo perché non usi il suo vero nome: Elizabeth Tyne.) sarebbe stata lì ad
accoglierlo, ma non riesce a vederla, quando, all’improvviso, ecco una voce
alle sue spalle:
-Ben!-
Ben si volta di scatto e se la trova davanti. Buffo
come lo lasci ancora senza fiato: quei capelli rossi, gli occhi verdi e sempre
quel velo di tristezza. Calma, si dice, è storia vecchia ormai.
I saluti sono rapidi e Ben va dritto al punto.
-Dov’è?- chiede alludendo al bambino.
-Cosa vuoi fare Ben? – chiede lei di rimando.
-Non lo so ancora, ma… non mi fido di quella gente. Sono scienziati e
tratteranno… mio figlio… come una cavia e non posso permetterlo.
-Ti ho già detto che è molto malato, una specie di degenerazione genetica che
non sanno spiegarsi. Cioè non
se la sanno spiegare perché loro non sanno che…
-Che io sono un clone? Se servirà a salvarlo, sarò io stesso a parlargliene, ma
prima voglio essere sicuro delle loro buone intenzioni.
-Che intenzioni hai?
-Meglio che tu non lo sappia, farò tutto da solo, a modo mio.
In uno studio medico di
Manhattan…
Il dottor Lennon sta richiudendo i pantaloni e il camice e, sul lettino di
fronte a lui, anche Charlotte Witter si sta ricomponendo.
- Complimenti per la deontologia, David – manda una frecciatina la Donna Ragno
– pretendere di sbattermi prima di darmi i risultati degli esami.
- Mia cara Jessica – la chiama con il suo pseudonimo da lavoro – sai che non
riesco a resisterti… e poi sei stata tu a volere un check-up… gratuito.
- Ho bisogno di mettere soldi da parte. Allora, cos’ho?
- Innanzitutto dovresti essere contenta, perché non hai l’AIDS, né un tumore,
né altre malattie. Ma c’è qualcosa che forse dovresti
aver notato già da un po’: sei incinta, mia cara.
Charlotte strabuzza gli occhi.
- Cosa?! Ci dev’essere un errore, io… non ho avuto nessun ritardo!
- Nessun ritardo? Ne sei sicura? Non vorrei fossero perdite… comunque
ti ho preparato questo, è il numero di un ginecologo mio amico – gli porge una
ricetta - Io ho fatto quello che potevo, come ortopedico non posso fare altro.
- Ma… questo forse spiega il mio aumento di peso, ma… non tutti i fastidi che
sento…
- No, figurati, è normale che una gravidanza a questo stadio porti delle
controindicazioni.
- A questo stadio?
- Da reminescenze dei miei studi, credo che questi livelli di ormoni indichino
almeno un paio di mesi.
- Sarà… eppure prendo sempre tutte le precauzioni del caso…
- Col mestiere che fai, le probabilità di essere incastrata sono altissime.
- Non è un mestiere, è un hobby – puntualizza la donna.
- Io non me ne vanterei troppo – sghignazza David Lennon – mi dispiace solo che
adesso non potrai più… dedicarti al tuo cosiddetto passatempo.
- Questo è da vedere. Penso proprio che abortirò.
- Capisco… a te la decisione, Jessica.
Non voglio smettere di fare sesso, né tanto meno di essere la Donna Ragno,
decide Charlotte, andando via.
Più sotto, il Capitano Marcus
Stone parla col suo addetto alle comunicazioni
-“Mamma” mi senti?
<<Forte e chiaro Stone.>> risponde “Mamma” Majowsky dalla sua
postazione mobile <<Siamo pronti ad intervenire da ogni punto, basta che
dici “Si!”>>
-Ok, pronti allora. Adesso!
Il sesto senso di Kaine reagisce senza preavviso di solito, ma non ne ha
bisogno per saper cosa succederà, si è preparato per questo da
tempo. Deve funzionare. Una porta salta ed ecco apparire “Cane
Pazzo” Rassitano, seguito da “Rigger” Ruiz. Kaine sbatte lontano Raven e si
tuffa contro di loro. La prima pallottola lo sbatte all’indietro, facendolo
ricadere sul pavimento, prova a rialzarsi, ma una seconda pallottola lo coglie
alla spalla. Si rialza e riprende lo slancio, poi un terzo colpo lo manca.
Viene da dietro. È stato “Fireworks” Feldstein a sparargli. Sotto la maschera,
Kaine sorride e salta, supera il tetto e piomba addosso a Feldstein. Il
poliziotto non è all’altezza di Kaine, che gli strappa di dosso il suo
armamentario, poi salta oltre il tetto e con una capriola entra in una finestra
sfondandola. I ragazzi di Codice Blu scendono dal tetto, individuano
l’appartamento, ma quando fanno saltare la porta, vengono
fermati da una piccola esplosione che li acceca e li disorienta. Vedono la
silhouette di Kaine contro la finestra e sparano a raffica. La figura oscilla, poi piomba oltre la finestra. Nella caduta, il suo
mantello stracciato s’impiglia in un’asta di bandiera, non regge al peso e si
rompe. Il corpo di Kaine prosegue la caduta e, quando piomba al suolo le bombe
strappate a Feldstein esplodono, avvolgendo il corpo tra le fiamme in breve
tempo.
Dall’alto Raven ha assistito all’intera sequenza.
Il corpo carbonizzato è appena stato portato via e Codice Blu si prepara a
partire.
-Sa una cosa capitano?- esordisce Rassitano.
-Dimmi, Cane Pazzo.
-Di solito quando abbiamo a che fare con questi supertizi o
sono invulnerabili o riescono ad evitare i proiettili che spariamo.
Questo Kaine, beh… è stato diverso, l’abbiamo abbattuto abbastanza facilmente.
Stone si ferma a rifletterci, poi…
-Per una volta siamo stati fortunati, Cane Pazzo, non stiamo a
pensarci troppo, Kaine è decisamente morto e stavolta possiamo starne
sicuri.
Quando esce, riflette su quanto ha sentito. Gli si
spezza il cuore, ma lo hanno convinto che è la cosa migliore da fare, ma, non
per questo, intende rinunciare a suo figlio. Se l’Alto
Evoluzionario non fosse intervenuto sulle sue cellule[3],
avrebbe potuto aiutare il bambino facendo studiare il proprio genoma… invece,
adesso il suo organismo è leggermente diverso da quello con cui ha concepito
suo figlio. E in ogni caso, il suo segreto sarebbe
andato in fumo – cosa che gli sarebbe importato relativamente, per la salute di
David. Intanto, però, ci sono altre questioni a cui pensare.
Ben prende il cellulare dalla tasca, sfoglia la rubrica alla J e chiama una
certa persona.
- Sì? – risponde una ragazza.
- Jessica, sono Ben. Disturbo? E’ abbastanza presto…
- Ah, ciao… dimmi, sto andando al lavoro.
- Novità con Ken?
- Ken chi? Ellis? Riguardo cosa?
- Come riguardo cosa? Sai di che parlo…
- Sinceramente no…
- Ho capito, non puoi parlare adesso…
- No, no, sono sola e posso parlare, ma davvero non capisco a cosa ti
riferisci.
- Sono io a non capire! L’altro giorno mi hai parlato delle indagini che Ellis sta facendo…
- Ti ho parlato delle sue indagini sul Ragno Rosso? Davvero?
- Certo che sì.
- Ah, non lo ricordavo. Ma a te che interessa? Per
sapere…
- Jessica, ti senti bene?
- Stavo per farti la stessa domanda. A essere sincera,
però, stanotte ho fatto uno strano sogno e mi sono svegliata con un mal di
testa storico, ma… non credo ti interessi.
- Va… va bene. Se ti viene in mente qualcosa, non esitare a chiamarmi.
- Ben, ci siamo salutati, ok, ma non so se è una buona idea
riprendere i rapporti…
- Se lo dici tu… addio, Jessica – chiude bruscamente la conversazione, turbato.
Perché Jessica si è rimangiata tutto? Sembrava
sincera, però… che diavolo sta succedendo?[4]
New York. Lo studio di un ginecologo..
- Certo che è davvero strano il suo caso – il ginecologo sembra perplesso, sfogliando
le carte della sua paziente – tre mesi di gravidanza e ha davvero ancora il
ciclo mestruale!
- Ah, adesso sono tre mesi… - borbotta tra sé Charlotte.
- Signora, penso di essere costretto a portare il suo caso al prossimo convegno
a cui parteciperò!
- No, non voglio pubblicità! Voglio solo abortire!
- Ne è sicura?! E’ un mio dovere studiare a fondo il
suo caso e segnalarlo a…
- Non può senza il mio consenso. E mi dia un
appuntamento per l’operazione.
- Prima devo calcolare le settimane di gestazione, potrebbe aver superato il
termine legale senza saperlo.
Fai pure, tanto c’è sempre qualcuno a cui rivolgersi, pensa Charlotte,
rabbrividendo per il gel che il medico le sta versando sulla pancia. Qualche
secondo dopo, l’ecosonda sta accarezzando il suo addome.
- Sinceramente non vedo niente – confessa Charlotte, perplessa.
- Neanch’io… non capisco, forse è guasto il monitor…
Fatto sta che lo schermo su cui si sarebbe dovuto vedere il feto è vittima di
uno sfarfallio inevitabile.
- Mi dispiace, dovrò fare venire un tecnico per aggiustarlo… mai visto un
guasto del genere.
- Grazie lo stesso, dottore… sarà per un’altra volta – dice velocemente,
sbattendogli in mano la parcella.
Fuori della porta, Charlotte si appoggia allo stipite. Non si sente affatto bene, una serie di sensazioni spiacevoli le sta
devastando il corpo e la mente. Può una gravidanza scombussolare così? Perché non si è accorta prima di essere incinta? E perché improvvisamente non ha più voglia di
abortire?
Lo scopriremo solo vivendo…
Fine?
Note
La
situazione è aperta per i nostri eroi: il Ragno Rosso deve elaborare ciò che ha
scoperto suo figlio e scoprirne di più su Ken Ellis; la Donna Ragno è alle
prese con la sua strana gravidanza… solo per Kaine sembra essersi chiuso un
capitolo, ma si aprono nuove prospettive. Infatti, presto partiranno ben tre
serie autonome dedicate ai nostri protagonisti: Ben Reilly sarà il protagonista
di “Il Ragno Rosso”, serie firmata da Fabio “Mr. Kayak” Graziano e Xel
aka Joji; il
Ragno Nero esordirà in una serie firmata dall’attuale autore de “L’Uomo Ragno”,
Yuri N. A. Lucia, mentre continuerete a
seguire le gesta di Charlotte Witter grazie a Valerio Pastore, nella nuovissima
serie “La Donna Ragno Vol 2°. A tutti costoro passo il
testimone! Quanto a questa collana, dal prossimo numero riprenderà l’originaria
veste antologica, presentando storie a rotazione dedicate ai vari amici e
comprimari del mondo ragnesco. Si partirà con… ma perché dirvelo? Restate
sintonizzati e ne saprete di più!